Domenica 26 maggio 2024 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Sassuolo 1-1
► Stagione
26 maggio 2024 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, XXXVIII - inizio ore 20.45
LAZIO: Provedel, Marusic, Romagnoli, Gila, Hysaj, Vecino (53' Felipe Anderson), Rovella (53' Guendouzi), Pellegrini (76' Lazzari), Kamada, Zaccagni (90' Pedro), Castellanos (76' Immobile). A disposizione: Mandas, Renzetti, Luis Alberto, Isaksen, Gonzalez, Cataldi. Allenatore: Tudor.
SASSUOLO: Cragno, Erlic, Viti, Ferrari, Missori (87' Pedersen), Lipani (82' Racic), Obiang, Thor, Doig (75' Toljan), Volpato (75' Laurientè), Mulattieri (82' Pinamonti). A disposizione: Scacchetti, Bajrami, Ceide, Kumbulla, Boloca, Abubakar, Tressoldi, Defrel. Allenatore: Ballardini.
Arbitro: Sig. Tremolada (Monza) - Assistenti Sigg. Del Giovane e Moro - Quarto uomo Sig. Collu - V.A.R. Sig. Gariglio - A.V.A.R. Sig. Serra.
Marcatori: 60' Zaccagni, 66' Viti.
Note: ammonito 18' Volpato, 65' Kamada, 82' Guendouzi, 87' Zaccagni. Angoli 5 a 3. Recuperi: 0' p.t., 4' s.t.
Spettatori: 50.000 circa.
► I calciatori convocati per la partita odierna
• Il Corriere dello Sport titola: “Pochi spunti ma Zaccagni blinda il pass”. Prosegue il quotidiano sportivo romano: “Grande punizione al 60’, Viti però trova il pareggio dopo appena 6 minuti. Tudor in EuroLeague. Pochi spunti ma Zaccagni blinda il pass. Termina in parità la sfida all’Olimpico: fischi a fine gara “.
Bellissimo l’Olimpico, da ricordi trionfali, tutto per Eriksson, rimane solo il successo della nostalgia. Inguardabile la Lazio, avvilente nel gioco, non poteva che finire così la stagione in cui ne sono state fatte di tutti i colori. Il pareggio, di lana grezza, vale l’Europa League, ma non sono giustificati i mezzi. Questi sciagurati e sfiatati ragazzi non hanno reso onore a loro stessi e non hanno reso devotamente omaggio a Eriksson. Il Sassuolo, retrocesso, doveva essere battuto. Ha onorato il protocollo. Tra gli spettatori i big, entrati solo alla fine (Guendouzi, Felipe e Ciro) tranne Luis Alberto. Inneggiato dalla Nord, punito da Tudor fino all’ultimo, nervosissimo in panchina. L’opera di distruzione e creazione del tecnico, selezionando, assemblando, escludendo, ora va alla prova dell’incontro decisivo con Lotito e Fabiani. La fischiata biblica finale ha coinvolto tutti.
L’avvio. Dentro una notte non del tutto scontata, Igor s’è presentato con le mosse di San Siro che somigliano sempre più all’inizio di qualcosa di diverso, ma chissà cosa sarà. Azzerato lo star system: Immobile soprammobile con Luis, Felipe e Guendouzi. Strambe alcune posizioni forzate. Marusic, cursore, difensore nei tre. Due terzini a tutta fascia, Hysaj e Pellegrini. Vecino con Rovella a centrocampo. Kamada trequartista con Zaccagni, Taty favorito nel gioco delle torri. Una formazione che è stata la somma di tutti i casi, le rivoluzioni e le vicissitudini dell’anno. Anche Ballardini senza i suoi big, retrocessi in panchina Pinamonti, Laurentié, Defrel. Sassuolo laboratorio con Missori e Doig esterni, Obiang regista, Lipani a centrocampo, Volpato e Mulattieri coppia d’attaccanti, pronti a creare trappole. Subito la partita è stata quello che voleva la Lazio, un ring tutto per lei. Due minuti di possesso palla da rimbambimento hanno portato all’occasionissima divorata da Hysaj, uomo sbagliato al momento giusto. Gila, aprendo un corridoio, l’ha smarcato davanti a Cragno. L’albanese ha sparacchiato e si è fatto murare, tiro tartarughesco. E’ mancato poco che scappasse qualcosa di topico quando Doig ha crossato per Missori. Solo un brivido. Il Sassuolo non si è presentato da stuoino. Lazio con furore, poco geometrica. Kamada pronto solo a buttarsi su ogni pallone. Zaccagni ancora pesce fuor d’acqua. Il Sassuolo, saldo nel 3-5-2 che in non possesso si trasformava nel 5-3-2, si è mosso come fosse un’impresa di demolizioni. Obiang regista-lottatore. Doig e Thorstvedt, a destra, hanno dato cadenze e garantito coperture, raddoppi. La Lazio di Tudor massiccia, legnosa. Lavora al corpo, ha un ardore ruvido, ma il taglio continuo di tutti gli uomini di qualità non permette di vedere arpeggi, solo percussioni. Impossibile cercare un filo di logica e di gioco. Hysaj non ha garantito passo, qualche scorribanda caotica l’ha provata Marusic. Castellanos ariete braccato, perso nella solita smarritudine. La partita ha galleggiato fino al 30', quando si registrava il 66,4 per cento di possesso a favore della Lazio. All’improvviso, per interrompere la narcosi, l’uno-due Rovella-Pellegrini, assist misurato per Kamada. Cragno sul tiro ha fatto il ragno. Il primo tempo s’è chiuso con una risposta di Mulattieri. Primi fischi dell’Olimpico.
La ripresa. Squadra spenta e Tudor ha iniziato a far scaldare i big. Era impensabile tenerli fuori. Dentro Felipe e Guendouzi per Vecino e Rovella. Il francese (entrato bene) in coppia con Kamada (arretrato), Felipe (capitano ad honorem all’ultima) accanto a Zaccagni. Solo un colpo d’autore poteva rompere la monotonia. L’ha regalato l’Arciere su punizione conquistata da Pellegrini. Eccellente fattura, Cragno s’è allungato male. Pareggio su punizione di Thorstevedt, spizzata di Romagnoli, Viti un falco (primo gol in A). E non si poteva ignorare ancora Immobile, dentro per Castellanos. Lazzari per Pellegrini. Hysaj ha salvato su Mulattieri. Ballardini ha inserito Laurentié e la Lazio ha rischiato addirittura di farsi rosolare allo spiedo tranne che per il salvataggio di Cragno su Ciro. Quando Laurentié ha sparato fuori l’Olimpico è rimasto senza parole. Si poteva dare di più, si doveva avere di più.
• La Gazzetta dello Sport titola: .
Continua la "rosea":
• Tratte dal Corriere dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:
► Per questa partita il tecnico biancoceleste Igor Tudor ha convocato i seguenti calciatori:
![]() Dal sito http://www.legaseriea.it/it/serie-a/ |
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