Storia del Campionato di Serie A 2002/03: differenze tra le versioni
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La Lazio è la vera sorpresa del campionato. Mancini fa muovere la squadra in modo perfetto. la Lazio è una macchina da gol e risulta abbastanza sicura in difesa. E' equilibrata in ogni reparto e sa attaccare con l'apporto sostanziale dei centrocampisti. Il pallone viene sempre giocato in piena velocità. |
La Lazio è la vera sorpresa del campionato. Mancini fa muovere la squadra in modo perfetto. la Lazio è una macchina da gol e risulta abbastanza sicura in difesa. E' equilibrata in ogni reparto e sa attaccare con l'apporto sostanziale dei centrocampisti. Il pallone viene sempre giocato in piena velocità. |
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Proprio alla fine del girone d'andata la crisi economica della Lazio si manifesta in tutta la sua gravità. Segnali si erano avuti con la vendita dei suoi campioni e con il ritardo nei pagamenti degli emolumenti ai giocatori e ai fornitori, ma non si pensava che la situazione fosse così profonda. Falliscono alcune società di [[Cragnotti Sergio|Cragnotti]], tra cui la Cirio, e le banche non concedono al finanziere nessun credito. Anche la Lazio rimane coinvolta e si giunge alla determinazione di affidarla, con [[ |
Proprio alla fine del girone d'andata la crisi economica della Lazio si manifesta in tutta la sua gravità. Segnali si erano avuti con la vendita dei suoi campioni e con il ritardo nei pagamenti degli emolumenti ai giocatori e ai fornitori, ma non si pensava che la situazione fosse così profonda. Falliscono alcune società di [[Cragnotti Sergio|Cragnotti]], tra cui la Cirio, e le banche non concedono al finanziere nessun credito. Anche la Lazio rimane coinvolta e si giunge alla determinazione di affidarla, con [[Cragnotti Sergio|Cragnotti]] dimesso, all'avvocato [[Longo Ugo|Ugo Longo]], già membro del Consiglio di Amministrazione. E' proprio lui che il [[3 gennaio]] [[2003]] assume la carica ''pro tempore'' di Presidente e, avvalendosi della consulenza di [[Baraldi Luca|Luca Baraldi]], riesce, sia pure con alcune incongruenze ed attraverso abili operazioni di gestione, a non far fallire la Società. |
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E' una Lazio in grande preoccupazione quella che inizia il girone di ritorno. La squdra è distratta dagli avvenimenti drammatici di gennaio e perde con la Reggina all'Olimpico per 0-1. Poi va prendere un pareggio in extremis a Verona con il Chievo con un gol di [[Simeone Diego Pablo|Simeone]] all'89'. Un naltro scialbo pareggio interno con il Torino, 1-1, fa perdere posizioni in classifica. A Milano con i rossoneri si rivede la Lazio dell'andata. Gioco, pressin, velocità. Passa in vantaggio con [[Stankovic Dejan|Stankovic]] e [[Lopez Claudio Javier|C.Lopez]] prima di arrendersi al ritorno milanista che porta al pareggio. A Bergamo una Lazio intraprendente pareggia per 0-0. I biancocelesti sono quarti in classifica. Altro pareggio a Perugia, questa volta per 2-2, dove la Lazio è costretta ad inseguire i grifoni che vengono raggiunti prima da [[Corradi Bernardo|Corradi]] e poi da [[Negro Paolo|Negro]]. |
E' una Lazio in grande preoccupazione quella che inizia il girone di ritorno. La squdra è distratta dagli avvenimenti drammatici di gennaio e perde con la Reggina all'Olimpico per 0-1. Poi va prendere un pareggio in extremis a Verona con il Chievo con un gol di [[Simeone Diego Pablo|Simeone]] all'89'. Un naltro scialbo pareggio interno con il Torino, 1-1, fa perdere posizioni in classifica. A Milano con i rossoneri si rivede la Lazio dell'andata. Gioco, pressin, velocità. Passa in vantaggio con [[Stankovic Dejan|Stankovic]] e [[Lopez Claudio Javier|C.Lopez]] prima di arrendersi al ritorno milanista che porta al pareggio. A Bergamo una Lazio intraprendente pareggia per 0-0. I biancocelesti sono quarti in classifica. Altro pareggio a Perugia, questa volta per 2-2, dove la Lazio è costretta ad inseguire i grifoni che vengono raggiunti prima da [[Corradi Bernardo|Corradi]] e poi da [[Negro Paolo|Negro]]. |
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La persistente e progressiva crisi economica della Lazio non consente, nella stagione 2002/03, una campagna acquisti e cessioni di grande spessore. L'investimento maggiore si ha nell'assunzione di Roberto Mancini come allenatore. L'ultimo giorno di mercato il presidente Sergio Cragnotti vende, rispettivamente all'Inter e al Milan, due calciatori che hanno fatto la storia della Lazio, Crespo e Nesta. Il primo era stato un formidabile attaccante e il secondo, il capitano, la vera bandiera della Lazio, romano e proveniente dal vivaio biancoceleste. Il malumore e il dolore dei sostenitori laziali viene represso in considerazione delle sempre più critiche condizioni finanziarie in cui versano le società di cui Cragnotti è proprietario. Passa il messaggio, in sostanza, che la vendita dei due fuoriclasse sia servita a salvare, almeno momentaneamente, la Lazio. A fronte delle due gravi perdite vengono acquistati giocatori di medie capacità su cui rimodellare la squadra. Corradi e Manfredini dal Chievo, Oddo dal Verona, Chiesa dalla Fiorentina, Sorin dal Cruzeiro, Lazetic anch'esso dal Chievo e acquistato nel mercato invernale. Altri movimenti minori riguardano giovani calciatori.
L'allenatore Mancini conduce una preparazione estiva basata su numerose amichevoli e sulla partecipazione a molti tornei in cui applica il suo "credo" calcistico propositivo e moderno. Alla fine di luglio la Lazio partecipa ad un triangolare con il Napoli e l'Hannover. Poi porta la squadra in Inghilterra a giocare e vincere con il Liverpool e con il Derby County e a pareggiare con il Tottenham Otspurs. Dopo un altro triangolare con l'Udinese e il Torino, la squadra batte il Deportivo Alaves e pareggia con la Juventus e il Napoli.
La Coppa UEFA comincia il 19 settembre 2002 con partite di andata e ritorno. La Lazio supera l'AC Skoda Xanthi a Roma per 4-0 e pareggia in trasferta per 0-0. Al secondo turno elimina il FC Crvena con uno stentato 1-0 casalingo e un pareggio esterno. Vince poi con lo Sturm Graz battendolo in Austria per 1-3 e perdendo all'Olimpico per 0-1. Passa la Lazio per i gol segnati in trasferta. I polacchi del Wisla Krakov impongono ai biancocelesti un pericolosissimo pareggio per 3-3 a Roma e solo una superba prova a Cracovia in cui la Lazio vince per 1-2 consente ai romani di proseguire il cammino nel torneo europeo. Più agevole è l'eliminazione, nei quarti di finale, del Besiktas JK che viene battuto a Roma per 1-0 e a Istambul per 1-2. Nella semifinale il Porto, che poi vincerà la Coppa UEFA, travolge a Oporto la Lazio per 4-0 e esce indenne dall'Olimpico con un pareggio a reti inviolate. In definitiva il comportamento della Lazio nel torneo può essere considerato molto buono.
La Coppa Italia comincia per la Lazio il 4 dicembre 2002. Negli ottavi supera l'Empoli con il doppio punteggio di 2-0 e 1-2 e nei quarti il Bari che viene battuto a Roma per 2-1 e non andrà oltre lo 0-0 al San Nicola. Nella semifinale la Lazio trova la Roma che avrà la meglio vincendo, 1-2 e 1-0, ambedue gli incontri ed accedendo alla finale dove cederà nettamente al Milan.
Il campionato inizia il 15 settembre 2002 con una sconfitta casalinga con il Chievo per 2-3; la Lazio si rifà contro il Torino fuori casa dove Simeone al 86' regala la vittoria alla sua squadra. La Lazio ha sfiorato molte volte il gol e ha colpito una traversa. Alla terza giornata i biancocelesti ospitano il Milan. Ne viene fuori una partita condotta dalla Lazio che riesce a pareggiare con C.Lopez il gol iniziale di Maldini. Stam colpisce un clamoroso palo. Il Milan schiera l'ex capitano laziale Nesta, improvvidamente fischiato dai suoi vecchi tifosi. Il turno successivo vede la Lazio rendere visita all'Atalanta e sconfiggerla per 0-1 con un gol di Cesar e una prestazione autoritaria. Il trend positivo seguita all'Olimpico quando la Lazio incontra il Perugia e lo regola con i gol di S.Inzaghi e due volte Chiesa.
Il 27 ottobre si svolge il derby; Lazio e Roma si dividono la posta con il risultato di 2-2 e Fiore (I) e Stankovic bilanciano le reti di Delvecchio e Batistuta. Gravissimo all'87' l'errore di Mihajlovic su rigore che avrebbe consegnato la vittoria alla Lazio. La terza e quarta vittoria esterna consecutiva si concretizzano a Empoli, 1-2 e a Reggio Calabria, 0-3 con Corradi, Fiore (I) e Stankovic autori delle reti. Segue il pareggio casalingo con il Parma per 0-0 in cui Mihajlovic sbaglia, dopo quello nel derby, un altro rigore e Liverani si fa espellere al 35' del primo tempo. La Lazio seguita a vincere in trasferta a Como, 1-3 e travolge il Modena in casa. Ennesima vittoria esterna a Piacenza, 2-3, con reti di Simeone, C.Lopez e Corradi che rimontano un doppio vantaggio piacentino e permettono alla sorprendente Lazio di essere prima in classifica.. Nei due turni successivi la Lazio è attesa da due difficili compiti. Prima ospita l'Inter e la partita finisce 3-3 con i nerazzurri che rimontano la tripletta di C.Lopez, e poi va ad affrontare la Juventus a Torino. Un gol dell'ex Nedved illude i bianconeri, ma nel giro di 15 minuti una doppietta Fiore (I) regala alla Lazio un'importante vittoria e il settimo successo esterno consecutivo. La domenica successiva la Lazio appare stanca e il Bologna all'Olimpico ottiene l'1 a 1. A Brescia i biancocelesti interrompono la serie di vittorie fuori casa pareggiando per 0-0 contro la squadra di Mazzone. Con questo punto la Lazio si posiziona seconda in classifica a pari merito con Inter e distanziata di tre lunghezze dal Milan. Il pareggio le impedisce, però, di eguagliare il numero di vittorie consecutive in trasferta detenuto dal Milan e ootenuto nella stagione 1992/93. Nell'ultima giornata di andata i biancocelesti regolano l'Udinese all'Olimpico con il risultato di 2-1 e gol di C.Lopez e Fiore (I).
La Lazio è la vera sorpresa del campionato. Mancini fa muovere la squadra in modo perfetto. la Lazio è una macchina da gol e risulta abbastanza sicura in difesa. E' equilibrata in ogni reparto e sa attaccare con l'apporto sostanziale dei centrocampisti. Il pallone viene sempre giocato in piena velocità.
Proprio alla fine del girone d'andata la crisi economica della Lazio si manifesta in tutta la sua gravità. Segnali si erano avuti con la vendita dei suoi campioni e con il ritardo nei pagamenti degli emolumenti ai giocatori e ai fornitori, ma non si pensava che la situazione fosse così profonda. Falliscono alcune società di Cragnotti, tra cui la Cirio, e le banche non concedono al finanziere nessun credito. Anche la Lazio rimane coinvolta e si giunge alla determinazione di affidarla, con Cragnotti dimesso, all'avvocato Ugo Longo, già membro del Consiglio di Amministrazione. E' proprio lui che il 3 gennaio 2003 assume la carica pro tempore di Presidente e, avvalendosi della consulenza di Luca Baraldi, riesce, sia pure con alcune incongruenze ed attraverso abili operazioni di gestione, a non far fallire la Società.
E' una Lazio in grande preoccupazione quella che inizia il girone di ritorno. La squdra è distratta dagli avvenimenti drammatici di gennaio e perde con la Reggina all'Olimpico per 0-1. Poi va prendere un pareggio in extremis a Verona con il Chievo con un gol di Simeone all'89'. Un naltro scialbo pareggio interno con il Torino, 1-1, fa perdere posizioni in classifica. A Milano con i rossoneri si rivede la Lazio dell'andata. Gioco, pressin, velocità. Passa in vantaggio con Stankovic e C.Lopez prima di arrendersi al ritorno milanista che porta al pareggio. A Bergamo una Lazio intraprendente pareggia per 0-0. I biancocelesti sono quarti in classifica. Altro pareggio a Perugia, questa volta per 2-2, dove la Lazio è costretta ad inseguire i grifoni che vengono raggiunti prima da Corradi e poi da Negro. L'8 maggio c'è il derby. La Lazio entra in campo decisa a vincere e il gol iniziale di Stankovic sembra bastare. La lazio seguita a manovrare e comanda il gioco. Al 30' del secondo tempo Corradi segna, ma l'arbitro annulla per un discutibile fuori gioco di posizione. La beffa arriva all'89' quando Cassano segna, lui così piccolino, di testa.