Masini Tito: differenze tra le versioni
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Nel [[1904]] fu eletto vicepresidente della S.P. Lazio. Naturalmente il primo amore di Masini, l'atletica, era sempre nel suo cuore tanto che nel [[1908]] divenne segretario della Federazione Italiana Sport Atletici (FISA). Da quell'anno Masini, diplomato in Ragioneria, alternò l'impegno agonistico con il ruolo dirigenziale, dimostrando così le sue doti sportive ma anche le sue grandi capacità organizzative. Nel biennio [[1911/12]] fu anche segretario della Federazione Podistica Italiana. Nel [[1907]] vinse per la seconda volta la prestigiosa [[Coppa Tosti]] battendo insieme ai suoi compagni l'eterna rivale Virtus per 5-0. Nel [[1908]] vinse invece la prestigiosa [[Coppa Viscogliosi-Baccelli]]. Ancora nel [[1910]] fece parte della formazione della Lazio che partecipò al primo campionato ufficiale organizzato dal comitato romano della Federazione Calcio. |
Nel [[1904]] fu eletto vicepresidente della S.P. Lazio. Naturalmente il primo amore di Masini, l'atletica, era sempre nel suo cuore tanto che nel [[1908]] divenne segretario della Federazione Italiana Sport Atletici (FISA). Da quell'anno Masini, diplomato in Ragioneria, alternò l'impegno agonistico con il ruolo dirigenziale, dimostrando così le sue doti sportive ma anche le sue grandi capacità organizzative. Nel biennio [[1911/12]] fu anche segretario della Federazione Podistica Italiana. Nel [[1907]] vinse per la seconda volta la prestigiosa [[Coppa Tosti]] battendo insieme ai suoi compagni l'eterna rivale Virtus per 5-0. Nel [[1908]] vinse invece la prestigiosa [[Coppa Viscogliosi-Baccelli]]. Ancora nel [[1910]] fece parte della formazione della Lazio che partecipò al primo campionato ufficiale organizzato dal comitato romano della Federazione Calcio. |
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Pian piano l'attività puramente agonistica si diradò ma Tito rimase sempre come dirigente nell'ambito societario. Egli infatti ha attraversato, nelle vesti direttive, molta parte di storia laziale e sempre con immutata fede e amore per i colori biancocelesti. Nel tremendo [[1943]], sotto la presidenza [[Zenobi Remo|Zenobi]], la Società, con la città occupata dai nazisti e vista la situazione di estremo disagio che la Nazione e lo Sport stavano vivendo, decise di sciogliere il Consiglio Direttivo e affidò la propria sopravvivenza ai fondatori tra cui ovviamente Tito Masini. |
Pian piano l'attività puramente agonistica si diradò ma Tito rimase sempre come dirigente nell'ambito societario. Egli infatti ha attraversato, nelle vesti direttive, molta parte di storia laziale e sempre con immutata fede e amore per i colori biancocelesti. Nel tremendo [[1943]], sotto la presidenza [[Zenobi Remo|Zenobi]], la Società, con la città occupata dai nazisti e vista la situazione di estremo disagio che la Nazione e lo Sport stavano vivendo, decise di sciogliere il Consiglio Direttivo e affidò la propria sopravvivenza ai fondatori e ai pionieri tra cui ovviamente Tito Masini. |
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Costoro riuscirono nell'impresa di gestire la società in quegli anni turbolenti fino a quando, ristabilita la normalità, ritornarono compostamente tra i ranghi. Ogni [[9 gennaio]] Masini partecipava alle celebrazioni organizzate per festeggiare l'anniversario della fondazione della Lazio. Nel 64° anniversario ricevette una medaglia d'oro per gli enormi meriti acquisiti al servizio della Lazio. Nel [[1963]], per la sua figura solenne e ieratica, fu scelto dal grande regista Federico Fellini per interpretare il ruolo di un cardinale nel famoso film "8 e 1/2". |
Costoro riuscirono nell'impresa di gestire la società in quegli anni turbolenti fino a quando, ristabilita la normalità, ritornarono compostamente tra i ranghi. Ogni [[9 gennaio]] Masini partecipava alle celebrazioni organizzate per festeggiare l'anniversario della fondazione della Lazio. Nel 64° anniversario ricevette una medaglia d'oro per gli enormi meriti acquisiti al servizio della Lazio. Nel [[1963]], per la sua figura solenne e ieratica, fu scelto dal grande regista Federico Fellini per interpretare il ruolo di un cardinale nel famoso film "8 e 1/2". |
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Versione delle 21:47, 27 giu 2015





Tito Masini, detto "er Pizzarda", nato a Roma il 24 marzo 1876, da Girolamo e Regina Paccagnella è deceduto a Roma l'11 febbraio 1966.
Nella celebre foto scattata a Piazza d'Armi nel 1904 vi sono quasi tutti i soci fondatori della S.S. Lazio; non c'è Bigiarelli, già partito per Bruxelles, ma sono presenti Ancherani, Baccani, Valle e, ultimo a destra in piedi, un giovane molto alto che è Tito Masini. Egli non è tra i 9 fondatori della S.S. Lazio ma è uno dei primi che ha gareggiato con i suoi colori sin dal febbraio 1900. Masini era un podista di valore ma, quando Seghettini portò il primo pallone a Roma, si trasformò in calciatore e non ci fu formazione che non lo vide schierato in campo.
Inoltre questo spilungone (era alto 1,90 cm) aveva l'incarico di scoprire nuovi talenti e, fra i tanti, fece tesserare per la Lazio un sedicenne robusto e orgoglioso di nome Olindo Bitetti. La prima partita di calcio (mai fino ad allora giocata a Roma), la famosa partita Lazio-Virtus sul campo di Piazza d'Armi, vide Tito giostrare in campo nel ruolo di difensore. Il primo presidente della Lazio, Giuseppe Pedercini, che nel 1902 promosse la prima riunione di consiglio della Società, aveva inserito di diritto tra i componenti Masini insieme ad Ancherani, Baccani e Bitetti. Masini era uno sportivo a 360° e approfittando della presenza a Roma di alcuni famosi nuotatori inglesi, capitanati dal famoso Billington, apprese le regole di un nuovo sport chiamato pallanuoto e introdusse questa disciplina a Roma insieme a Bitetti, Tofini, Ottier, Forlivesi e Mestorino e il campo di allenamento fu quello della piscina delle Acque Albule, proprio sotto Tivoli.
Nel 1904 fu eletto vicepresidente della S.P. Lazio. Naturalmente il primo amore di Masini, l'atletica, era sempre nel suo cuore tanto che nel 1908 divenne segretario della Federazione Italiana Sport Atletici (FISA). Da quell'anno Masini, diplomato in Ragioneria, alternò l'impegno agonistico con il ruolo dirigenziale, dimostrando così le sue doti sportive ma anche le sue grandi capacità organizzative. Nel biennio 1911/12 fu anche segretario della Federazione Podistica Italiana. Nel 1907 vinse per la seconda volta la prestigiosa Coppa Tosti battendo insieme ai suoi compagni l'eterna rivale Virtus per 5-0. Nel 1908 vinse invece la prestigiosa Coppa Viscogliosi-Baccelli. Ancora nel 1910 fece parte della formazione della Lazio che partecipò al primo campionato ufficiale organizzato dal comitato romano della Federazione Calcio.
Pian piano l'attività puramente agonistica si diradò ma Tito rimase sempre come dirigente nell'ambito societario. Egli infatti ha attraversato, nelle vesti direttive, molta parte di storia laziale e sempre con immutata fede e amore per i colori biancocelesti. Nel tremendo 1943, sotto la presidenza Zenobi, la Società, con la città occupata dai nazisti e vista la situazione di estremo disagio che la Nazione e lo Sport stavano vivendo, decise di sciogliere il Consiglio Direttivo e affidò la propria sopravvivenza ai fondatori e ai pionieri tra cui ovviamente Tito Masini.
Costoro riuscirono nell'impresa di gestire la società in quegli anni turbolenti fino a quando, ristabilita la normalità, ritornarono compostamente tra i ranghi. Ogni 9 gennaio Masini partecipava alle celebrazioni organizzate per festeggiare l'anniversario della fondazione della Lazio. Nel 64° anniversario ricevette una medaglia d'oro per gli enormi meriti acquisiti al servizio della Lazio. Nel 1963, per la sua figura solenne e ieratica, fu scelto dal grande regista Federico Fellini per interpretare il ruolo di un cardinale nel famoso film "8 e 1/2".
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