Articolo del giorno

Da LazioWiki.
Luigi Vettraino

21 settembre

Luigi Vettraino

Attaccante, nato a Roma il 21 settembre 1920 ed ivi deceduto il 25 luglio 1998 poco prima di compiere 78 anni.

L'11 giugno 1933 i "pulcini" della Lazio, nati nel 1920 e '21, imposero il pareggio (1-1) alla famosa squadra giovanile del Wacker di Vienna al Prater, di fronte a 45.000 persone che attendevano l'inizio della partita che il Wunderteam nazionale doveva giocare con la Romania. La formazione della Lazio era: Giubilo, Giovannardi Rolando, Palombini Giovanni, Di Santo, Cobelli, Palma, Mancini, Longhi (I), Vettraino, Longhi (II), Capponi. Il più basso era Vettraino che misurava 134 centimetri ed era soprannominato "scoiattolo". Il gioco dei piccoli biancocelesti, guidati da Karl Sturmer, fu elogiato con toni trionfali da tutti i giornali europei dell'epoca. Nella Pasqua del 1938 la Lazio fu invitata a sostenere tre partite amichevoli in Germania. L'allennatore Joszef Viola utilizzò molti di quei "pulcini" che nel frattempo erano diventati grandicelli. I risultati furono i seguenti: Neustadt-Lazio 1-4; Rappresentativa Berlino-Lazio 0-5, Mannheim-Lazio 0-6. In quest'ultima partita Vettraino segnò una tripletta. Il giocatore era ormai maturo per esordire in prima squadra e ciò avvenne nel campionato 1938/39, il 9 ottobre '38, in occasione della gara Lazio-Livorno 2-1. ► Clicca qui per continuare la lettura



Fortunato Ballerini

19 settembre

Fortunato Ballerini

Fortunato Ballerini nasce a Sant'Angiolo (FI) il 16 ottobre 1852 e muore a Roma il 19 settembre 1940.

Passa alla storia per essere stato il primo vero presidente della Lazio, non considerando tale il fondatore idealista e generoso Luigi Bigiarelli che, pur avendo avuto per primo "l'idea", ne rifiuta fin da subito il patrocinio in nome dell'uguaglianza e della fratellanza, cardini di quello spirito olimpico che doveva unire tutti i soci sotto la bandiera bianca e celeste. Così, ufficialmente, la Lazio nasce senza presidente pur essendo Bigiarelli a tutti gli effetti la guida riconosciuta di quel manipolo di giovani e promettenti atleti, figli di una borghesia che sembra essersi dimenticata di loro, incapace di offrir loro un po' di sano divertimento per perdersi in passatempi frivoli e noiosi. I biancocelesti, con in cuore le gesta degli Antichi Greci, concepiscono lo sport in modo assolutamente moderno, cimentandosi nel podismo, nella ginnastica, nel nuoto, nel canottaggio, nell'alpinismo, finchè, nel 1901, conoscono, per merito del socio del Racing Club di Parigi Bruto Seghettini, un oggetto misterioso quanto affascinante fino ad allora mai visto a Roma: un pallone di cuoio per il gioco del calcio. In città, tra gli sportivi, è una sorta di rivoluzione e la Lazio si incarica di convocare per la prima volta un'assemblea tra soci il 29 marzo 1901 nella quale viene approvato lo statuto sociale ed eletto presidente il cavaliere Giuseppe Pedercini persona assai stimabile ma di salute cagionevole, e vicepresidente Paolo Pastori.

La sede sociale di Via Valadier è un continuo affluire di atleti e, già a partire dal gennaio 1901 quando la direzione generale dell'Audax Podistico Italiano è trasferita da Milano a Roma con sede proprio in Via Valadier, diventa il punto di riferimento per tutti gli Audax romani. Luigi Bigiarelli viene eletto direttore generale dell'A.P.I., il fratello Giacomo cassiere e Guido Annibaldi segretario. ► Clicca qui per continuare la lettura



Tommaso Rocchi

Tommaso Rocchi

Attaccante, nato a Venezia il 19 settembre 1977.

Fin da bambino si diverte a giocare a pallone per le calli di Venezia, ereditando la passione per il calcio dai fratelli maggiori Matteo e Roberto iscritti in una piccola squadra della città, l'Alvesiana. A sei anni inizia la carriera iscrivendosi anche lui alla scuola calcio dell'Alvesiana, a nove anni è nel Venezia SSC-Mestre e vi rimane fino alla categoria Giovanissimi. La società dell'allora presidente Zamparini gli offre un contratto quadriennale ma è lo stesso direttore sportivo Vulcano Bianchi a proporgli di trasferirsi alla Juventus perchè la società torinese aveva intuito le qualità del ragazzo e ne aveva apprezzato la caparbietà e la voglia di migliorarsi.

Per un ragazzo di 14 anni come Tommaso sembra l'inizio di un sogno: nelle giovanili della Juventus FC vince il Campionato Primavera 1993/94, nel 1995/96 gira, pur senza esordire, nell'orbita della prima squadra allenata da Marcello Lippi ma, nonostante l'interessamento iniziale, la "Vecchia Signora" lo manda a farsi le ossa nelle categorie inferiori. Rocchi accetta con umiltà il prestito, scegliendo sempre squadre in cui poter giocare con continuità a prescindere dalla categoria. Inizia infatti in C2 con la Pro Patria nel 1996/97, giocando 26 partite e segnando 6 goal. L'anno successivo passa alla Fermana, in C1, ma nonostante buone prestazioni in Coppa Italia, non viene preso in seria considerazione e così, dopo due mesi, è lo stesso giocatore a chiedere il trasferimento altrove.

Si fa avanti il Saronno di Enrico Preziosi su segnalazione dell'allenatore Giovanni Trainini. Qui diventa titolare inamovibile, con 10 goal segnati in 27 gare ufficiali. L'anno dopo Preziosi rileva il Como, in C1, e porta con sè l'allenatore Trainini ed il giovane Rocchi. Nella squadra lariana trascorre due anni segnando in tutto 20 goal in 62 partite totali. Nel 2000/01 si affaccia per la prima volta nella categoria cadetta, tesserandosi con il Treviso. Gioca sempre da titolare, sacrificandosi molto, ma non basta il contributo dei suoi 8 goal per salvare la squadra dalla retrocessione. Grazie a quel campionato si fa apprezzare dall'allenatore dell'Empoli Silvio Baldini che convince la società toscana ad investire sul promettente attaccante per la stagione 2001/02. Il tecnico tuttavia lo utilizza fin da subito in un ruolo non suo, schierandolo da esterno di centrocampo. ► Clicca qui per continuare la lettura



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