Un precampionato difficile ed il tentativo di esonerare Maestrelli


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Se il ritorno nella massima serie non è stato del tutto agevole nel torneo precedente, più difficile si prospetta disputare un campionato almeno dignitoso in Serie A. Non ci sono infatti risorse sufficienti per la campagna acquisti e si rende perciò necessario compiere qualche sacrificio. Le squadre del Nord entrano in un'asta selvaggia per accaparrarsi Giorgio Chinaglia ed arrivano ad offrire oltre un miliardo di lire per il bomber biancoceleste ma Tommaso Maestrelli è irremovibile e seguita a considerare il centravanti l'unico incedibile oltre a Giuseppe Wilson. Il sacrificato di turno sarà Peppino Massa che viene ceduto all'Internazionale FC in cambio di Mario Frustalupi e un bel conguaglio in contanti. Le rimostranze dei tifosi sono di nuovo feroci. Quella somma, in realtà, è utile per portare a Roma giocatori individuati da Maestrelli che non sono nelle formazioni titolari delle squadre della Serie A, tranne uno: Luciano Re Cecconi, che lui stesso ha allenato e cresciuto nel Foggia e che il trainer vuole a tutti i costi fino a litigare con Umberto Lenzini che non lo ritiene indispensabile. L'allenatore alla fine viene però accontentato ed insieme al biondo centrocampista lombardo arrivano alla Lazio giocatori sconosciuti al grande calcio come il portiere Felice Pulici, l'ala Renzo Garlaschelli, il difensore/attaccante Sergio Petrelli ed il centrocampista Pierpaolo Manservisi.
Gli scettici mugugnano e la stampa scrive: "Questa Lazio si salverà a fatica". Ma Maestrelli non si cura più di tanto delle critiche ricevute e prosegue nel suo disegno di forgiare una squadra degna del campionato maggiore. Tuttavia per i biancocelesti le difficoltà non finiscono mai: dopo il ritiro preparatorio di Pievepelago, disputano una Coppa Italia a dir poco disastrosa, con sconfitte in serie e dopo la battuta di arresto subita in casa dal Taranto ecco un'altra aspra contestazione da parte dei tifosi. La squadra non gira, appare troppo sbilanciata, ma nel corso di un'amichevole disputata contro la Sampdoria giocata all'Olimpico il 17 settembre 1972, l'allenatore trova la quadratura del cerchio: sposta Luigi Martini in difesa, avanza Franco Nanni in mediana e posiziona Luciano Re Cecconi e Mario Frustalupi in zone diverse del centrocampo.
La Lazio vince l'amichevole per 1-0 ma ciò che colpisce è il gioco arioso e lineare espresso dalla squadra. Lenzini non è tuttavia ancora convinto delle capacità del nuovo allenatore ed in considerazione del calendario, che prevede tre scontri "impossibili" nelle prime tre giornate, già teme di doverlo esonerare per non incorrere nell'ira dei tifosi. Si tiene in gran segreto (ma stranamente in un noto ristorante al centro di Roma) una riunione fra i consiglieri e si decide di dare una possibilità al tecnico almeno per le prime due gare. E' proprio Lenzini a ribadire il suo no all'esonero mentre i consiglieri premono per far arrivare a Roma Manlio Scopigno. Dopo la gara pareggiata 0-0 contro l'Internazionale FC solo per sfortuna, ma dominata dal primo all'ultimo minuto, c'è comunque ancora chi non è convinto di confermare Maestrelli ma il vento cambia dopo la vittoria corsara ottenuta a Firenze nella seconda giornata. Dopo il successivo pareggio nella partita con la Juventus al terzo turno, l'esonero di Maestrelli è un lontano ricordo e tutta la dirigenza inizia a sostenerlo incondizionatamente.
Dal Corriere dello Sport del 12 settembre 1972 il racconto di quei momenti:
Lazio: la sconfitta col Taranto ha prodotto effetti sorprendenti. Fiducia a Maestrelli, si allenta la tensione. Ora l'allenatore dovrà fare alcune scelte. Domani prova a Frosinone (ore 17).
Sorge il sospetto, o meglio la speranza, che la sconfitta col Taranto - epilogo assai triste di una Coppa da dimenticare al più prsto - abbia sortito effetti benefici sulla Lazio.
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