Domenica 10 settembre 1972 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Taranto 1-2

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1741. Coppa Italia 1972/73 - Girone 7 - V giornata - inizio ore 20,30

LAZIO: Pulici F., Facco, Petrelli, Wilson, Oddi, Martini, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, Mazzola (II) (46' Manservisi). A disp. Chini, Nanni, Silva. All. Maestrelli.

TARANTO: Baroncini, Biondi, Unere, Campidonico, Rondoni, Pelagalli, Morelli, Alpini, Paina, Romanzini, Beretti (55' Panozzo). A disp. Cimpiel, Aristei, Zuccalli, Paglialunga. All. Remondini.

Arbitro: sig. Agnolin di Bassano del Grappa.

Marcatori: 23' Paina, 70' Chinaglia, 88' Paina.

Note: serata serena, terreno buono. Calci d’angolo 7-0 per la Lazio (p.t. 3-0). Infortunio a Beretti al 55', colpito duro alla caviglia in mischia, veniva portato fuori in barella. Ammoniti Unere per gioco falloso, Pelagalli per proteste. Espulso all’81’ Unere per somma di ammonizioni.

Spettatori: 5.000 circa.

Chinaglia a fine partita
I risultati
Il titolo del Corriere dello Sport
Il titolo de La Gazzetta dello Sport
Frustalupi esce dal campo
(Foto Valentino Prestano)

Davanti a soli 5.000 spettatori, in uno stadio vuoto, la Lazio ha ripetuto lo stesso spettacolo deprimente già visto nelle altre partite di Coppa Italia. Si sapeva in partenza che era una gara inutile per la classifica, ma ci si aspettava un minimo di reazione che invece non c'è stata. La Lazio, che ha parecchie cose da farsi perdonare, parte sparata, e si distende in una veemente azione d'attacco che porta il neoacquisto Re Cecconi al tiro, abilmente parato da Baroncini in due tempi. Il Taranto non sta a guardare, ed è Romanzini ad impegnare Pulici in una facile parata. Col passare del tempo si evidenzia che la Lazio non riesce a concludere nulla di buono, mentre i pugliesi giocano con armonia e sapienza tattica. Al 22' Chinaglia impegna il portiere rossoblù con un tiro secco scagliato più per rabbia che per convinzione. Un minuto dopo è il Taranto a passare; Frustalupi perde una facile palla a centrocampo per opera di Morelli, che va via in progressione lungo la fascia laterale, saltando Petrelli ed evitando il ritorno di Wilson. Il tiro in diagonale, è deviato in qualche modo da Pulici che non trattiene, e per Paina è un gioco da ragazzi insaccare dal basso verso l'alto. L'1-0 ci sta molto bene, perché i pugliesi sembrano un'ottima squadra mentre i giocatori della Lazio parlano ognuno una lingua diversa e non hanno la minima idea di uno schema. Nervosa ed arruffona la reazione biancoceleste che non va oltre un passaggio di Re Cecconi in profondità verso Martini che però all'ultimo momento scivola da solo e fa sfumare l'azione. La ripresa inizia subito con una parata di Pulici su un tiro teso di Paina. Il canovaccio della gara è sempre lo stesso, con il Taranto a manovrare bene, mentre la Lazio è sfiduciata e gioca a sprazzi. Manca il collettivo, il pacchetto di centrocampo non trova le misure ed balbetta un calcio asfittico e velleitario. Al 59' punizione-bomba di Panozzo che Pulici, con estrema difficoltà riesce a parare. Al 61' un malinteso fra Paina e Morelli evita la seconda capitolazione dei biancazzurri. C'è uno sprazzo di orgoglio fra i romani e le cose migliori accadono tra il 70' e l'80'. Infatti in questi 10 minuti la Lazio centra una traversa con l'ex-comasco Garlaschelli con il portiere tarantino fuori causa. Un salvataggio in spaccata di Pelagalli, tra i migliori in campo, su tiro di Chinaglia, e altre 2 grosse parate, sempre del portiere pugliese al 72' e 79' sul centravanti laziale. La rete del pareggio arriva all'80', quando su una mischia, è Chinaglia ad approfittare di una serie di rimpalli ed a insaccare da pochi passi. Sul finire, il Taranto si contrae sulla propria metà campo, ma visto che la Lazio non riesce a sfruttare il vantaggio dell'uomo in più, per l'espulsione di Unere, si riporta all'offensiva. Conquista una punizione dal limite per fallo marchiano di Wilson su Morelli. Batte lo stesso Morelli a parabola dove Paina in elevazione, supera Oddi ed infila Pulici per la seconda volta. Vince il Taranto, che torna a casa con il risultato platonico, ma di prestigio. La Lazio va male, occorre una terapia d'urto che metta ciascuno davanti alle proprie responsabilità. Non si può andare avanti con la speranza di sfruttare le possibilità tecniche ed atletiche di Chinaglia. Va bene la calma e la fiducia, va bene lo slogan "Bando agli Isterismi", ma il discorso diventa imbarazzante allorquando la critica passa all'esame di una squadra che dopo un mese di preparazione ancora non ha uno schema di gioco e non riesce ad esprimersi in alcun modo. una squadra amorfa, sfiduciata e corrosa dal tarlo della delusione e della amarezza. Manco a dirlo al termine della partita c'è stata la contestazione dei tifosi all'esterno dello spogliatoio e la maggior parte del pubblico se l'è presa con l'allenatore Maestrelli ed ha invocato a gran voce il nome di : "Scopigno, Scopigno".

Fonte: Gazzetta dello Sport. Articolo di Michele Galdi del 11/09/72.