Storia del Campionato di Serie A 2002/03
PAGINA IN ALLESTIMENTO.
La persistente e progressiva crisi economica della Lazio non consente, nella stagione 2002/03, una campagna acquisti e cessioni di grande spessore. L'investimento maggiore si ha nell'assunzione di Roberto Mancini come allenatore. L'ultimo giorno di mercato il presidente Sergio Cragnotti vende, rispettivamente all'Inter e al Milan, due calciatori che hanno fatto la storia della Lazio, Crespo e Nesta. Il primo era stato un formidabile attaccante e il secondo, il capitano, la vera bandiera della Lazio, romano e proveniente dal vivaio biancoceleste. Il malumore e il dolore dei sostenitori laziali viene represso in considerazione delle sempre più critiche condizioni finanziarie in cui versano le società di cui Cragnotti è proprietario. Passa il messaggio, in sostanza, che la vendita dei due fuoriclasse sia servita a salvare, almeno momentaneamente, la Lazio. A fronte delle due gravi perdite vengono acquistati giocatori di medie capacità su cui rimodellare la squadra. Corradi e Manfredini dal Chievo, Oddo dal Verona, Chiesa dalla Fiorentina, Sorin dal Cruzeiro, Lazetic anch'esso dal Chievo e acquistato nel mercato invernale. Altri movimenti minori riguardano giovani calciatori.
L'allenatore Mancini conduce una preparazione estiva basata su numerose amichevoli e sulla partecipazione a molti tornei in cui applica il suo "credo" calcistico propositivo e moderno. Alla fine di luglio la Lazio partecipa ad un triangolare con il Napoli e l'Hannover. Poi porta la squadra in Inghilterra a giocare e vincere con il Liverpool e con il Derby County e a pareggiare con il Tottenham Otspurs. Dopo un altro triangolare con l'Udinese e il Torino, la squadra batte il Deportivo Alaves e pareggia con la Juventus e il Napoli.
La Coppa UEFA comincia il 19 settembre 2002 con partite di andata e ritorno. La Lazio supera l'AC Skoda Xanthi a Roma per 4-0 e pareggia in trasferta per 0-0. Al secondo turno elimina il FC Crvena con uno stentato 1-0 casalingo e un pareggio esterno. Vince poi con lo Sturm Graz battendolo in Austria per 1-3 e perdendo all'Olimpico per 0-1. Passa la Lazio per i gol segnati in trasferta. I polacchi del Wisla Krakov impongono ai biancocelesti un pericolosissimo pareggio per 3-3 a Roma e solo una superba prova a Cracovia in cui la Lazio vince per 1-2 consente ai romani di proseguire il cammino nel torneo europeo. Più agevole è l'eliminazione, nei quarti di finale, del Besiktas JK che viene battuto a Roma per 1-0 e a Istambul per 1-2. Nella semifinale il Porto, che poi vincerà la Coppa UEFA, travolge a Oporto la Lazio per 4-0 e esce indenne dall'Olimpico con un pareggio a reti inviolate. In definitiva il comportamento della Lazio nel torneo può essere considerato molto buono.
La Coppa Italia comincia per la Lazio il 4 dicembre 2002. Negli ottavi supera l'Empoli con il doppio punteggio di 2-0 e 1-2 e nei quarti il Bari che viene battuto a Roma per 2-1 e non andrà oltre lo 0-0 al San Nicola. Nella semifinale la Lazio trova la Roma che avrà la meglio vincendo, 1-2 e 1-0, ambedue gli incontri ed accedendo alla finale dove cederà nettamente al Milan.
Il campionato inizia il 15 settembre 2002 con una sconfitta casalinga con il Chievo per 2-3; la Lazio si rifà contro il Torino fuori casa dove Simeone al 86' regala la vittoria alla sua squadra. La Lazio ha sfiorato molte volte il gol e ha colpito una traversa. Alla terza giornata i biancocelesti ospitano il Milan. Ne viene fuori una partita condotta dalla Lazio che riesce a pareggiare con C.Lopez il gol iniziale di Maldini. Stam colpisce un clamoroso palo. Il Milan schiera l'ex capitano laziale Nesta, improvvidamente fischiato dai suoi vecchi tifosi. Il turno successivo vede la Lazio rendere visita all'Atalanta e sconfiggerla per 0-1 con un gol di Cesar e una prestazione autoritaria. Il trend positivo seguita all'Olimpico quando la Lazio incontra il Perugia e lo regola con i gol di S.Inzaghi e due volte Chiesa.
Il 27 ottobre si svolge il derby; Lazio e Roma si dividono la posta con il risultato di 2-2 e Fiore (I) e Stankovic bilanciano le reti di Delvecchio e Batistuta. Gravissimo all'87' l'errore di Mihajlovic su rigore che avrebbe consegnato la vittoria alla Lazio. La terza e quarta vittoria esterna consecutiva si concretizzano a Empoli, 1-2 e a Reggio Calabria, 0-3 con Corradi, Fiore (I) e Stankovic autori delle reti. Segue il pareggio casalingo con il Parma per 0-0 in cui Mihajlovic sbaglia, dopo quello nel derby, un altro rigore e Liverani si fa espellere al 35' del primo tempo. La Lazio seguita a vincere in trasferta a Como, 1-3 e travolge il Modena in casa. Ennesima vittoria esterna a Piacenza, 2-3, con reti di Simeone, C.Lopez e Corradi che rimontano un doppio vantaggio piacentino e permettono alla sorprendente Lazio di essere prima in classifica.. Nei due turni successivi la Lazio è attesa da due difficili compiti. Prima ospita l'Inter e la partita finisce 3-3 con i nerazzurri che rimontano la tripletta di C.Lopez, e poi va ad affrontare la Juventus a Torino. Un gol dell'ex Nedved illude i bianconeri, ma nel giro di 15 minuti una doppietta Fiore (I) regala alla Lazio un'importante vittoria e il settimo successo esterno consecutivo. La domenica successiva la Lazio appare stanca e il Bologna all'Olimpico ottiene l'1 a 1. A Brescia i biancocelesti interrompono la serie di vittorie fuori casa pareggiando per 0-0 contro la squadra di Mazzone. Con questo punto la Lazio si posiziona seconda in classifica a pari merito con Inter e distanziata di tre lunghezze dal Milan. Il pareggio le impedisce, però, di eguagliare il numero di vittorie consecutive in trasferta detenuto dal Milan e ootenuto nella stagione 1992/93. Nell'ultima giornata di andata i biancocelesti regolano l'Udinese all'Olimpico con il risultato di 2-1 e gol di C.Lopez e Fiore (I).
La Lazio è la vera sorpresa del campionato. Mancini fa muovere la squadra in modo perfetto. la Lazio è una macchina da gol e risulta abbastanza sicura in difesa. E' equilibrata in ogni reparto e sa attaccare con l'apporto sostanziale dei centrocampisti. Il pallone viene sempre giocato in piena velocità.
Proprio alla fine del girone d'andata la crisi economica della Lazio si manifesta in tutta la sua gravità. Segnali si erano avuti con la vendita dei suoi campioni e con il ritardo nei pagamenti degli emolumenti ai giocatori e ai fornitori, ma non si pensava che la situazione fosse così profonda.