Le pubblicazioni di LazioWiki

Da LazioWiki.

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Le ultime pubblicazioni sul sito di LazioWiki.org:


► LazioWiki, nella sua costante opera di ricerca storica, scopre sul giornale "Corriere dello Sport-La bicicletta" due importanti date inerenti la vita ultracentenaria del Sodalizio biancoceleste:

- l'affiliazione della S.P. Lazio all'Unione Podistica Italiana avvenuta in data 6 marzo 1900;

- l'inaugurazione della Sede Sociale ubicata in Roma - Via Valadier 21 - in data 1 febbraio 1900.

LazioWiki ritiente che la data del 6 marzo 1900 sia importante perché è la prima sezione ad essere ufficializzata. La Lazio, in effetti, viene riconosciuta solo da quel giorno e ciò le permetterà di partecipare alla corsa dell’11 marzo 1900 per l’inaugurazione del monumento a Carlo Alberto.

Ulteriori notizie su:
S.S. Lazio Atletica leggera
La sede sociale di Via Valadier 21


► LazioWiki ha acquisito l’inedito atto notarile con cui nel maggio 1923 fu costituita la Società per la ristrutturazione della Rondinella, SAECS.

LazioWiki ha recentemente acquisito al Notariato di Roma la documentazione originale riguardante la costituzione della Società Anonima per l’Esercizio del Campo Sportivo Lazio (SAECS). Tale Società fu creata da alcuni dirigenti biancocelesti nel maggio 1923 per reperire i fondi necessari alla ristrutturazione del campo della Rondinella. I soci furono Olindo Bitetti, Remo Zenobi, Giovanni Giamminuti, Silvio Fraschetti e Alfredo Palmieri. Essi erano i fautori, nell’ambito della dirigenza della Podistica Lazio, del potenziamento della Sezione Calcio ai fini di superare la rigida connotazione dilettantistica dell’attività sportiva improntata alla visione olimpica di Fortunato Ballerini. I succitati dirigenti, grazie alla conoscenza delle realtà calcistiche del nord, intuirono che il football sarebbe divenuto il fattore trainante, sia a livello di diffusione che di incremento economico, di ogni società sportiva e che il possesso di un moderno e funzionale stadio era la condizione primaria e ineludibile per favorirne la stabilità finanziaria a fronte di impegni sempre più dispendiosi. La divergenza tra la visione romantica e quella più moderna del fenomeno sportivo nell’ambito della Lazio aveva già determinato, nel 1922, l’uscita dalla Società dello storico presidente Ballerini e vide il progressivo affermarsi di una concezione dello sport di tipo professionistico. ► Clicca qui per consultare l'atto...


► Una strana storia dove la Lazio c'entra ben poco ma LazioWiki ce la fa entrare: Luigi Del Bigio

Nello Statuto di LazioWiki si sottolinea come tra gli scopi dell’Associazione vi sia anche quello di portare alla luce fatti, persone, situazioni che, pur non essendo legati strettamente al mondo della Società Sportiva Lazio, siano ad essa collegabili e abbiano contribuito a caratterizzare la città di Roma dal punto di vista antropico, culturale, sociale, urbanistico e quanto altro possa ricondursi, a qualsiasi titolo, alla storia dell’Urbe.

Questa è la premessa per far comprendere ai nostri lettori i motivi che ci hanno spinto a dipanare i nodi di una vicenda minima, ma per noi malati (ammaliati) di Lazio importantissima, dell’antico barcone che, ancorato sulla riva destra del Tevere proprio sotto Piazza della Libertà, accolse, allo spirare del XIX secolo, un ristretto gruppo di fiumaroli, nuotatori e sportivi che il 9 gennaio 1900 decisero di costituire la Podistica Lazio.

Di questo natante LazioWiki e altri storici dello sport hanno a lungo trattato e si è appurato che esso fu lì posizionato da un certo non ancora identificato "Gamba di Legno" che, avendo forse intuito il ruolo sempre più incisivo che lo sport avrebbe assunto in città, destinò questa imbarcazione a sede di un circolo sportivo fluviale dal nome bizzarro di "Pippanera". L’origine di questo nome è discussa: c’è chi dice sia riferibile al fiume Nera, affluente del Tevere, chi lo fa nascere dalla pipa sempre accesa, e quindi annerita, di Gamba di Legno e altri che, beffardi sostenitori di altre sponde sportive dai colori comunali, ne suggeriscono ben più icastiche scaturigini popolaresche e dialettali.

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► Il barcone di Toto Bigio


LazioWiki ha acquistato una stampa originale, risalente al 1878, che rappresenta dei cittadini che si imbarcano sul barcone che, anteriormente alla costruzione del Ponte di Ripetta del 1879, permetteva di collegare le due rive del Tevere. Esso era trattenuto da una fune trasversale che impediva al natante di essere trascinato a valle dalla corrente. La tariffa era popolare e ammontava a mezzo bajocco. Di questo traghetto ne parla anche il Belli in una sua composizione dal titolo "Er diluvio univerzale":

Iddio disse a Nnovè: "Ssenti, Patriarca:
Tu cco li fijji tui pijja l’accetta,
E ssur diseggno mio frabbica un’arca
Tant’arta, tanto longa, e ttanto stretta.

Poi fa’ un tettino, e ccròpisce la bbarca
Com’e cquella der Porto de Ripetta;
E ccom’ hai incatramato la bbarchetta,
Curri p’ er monno, acchiappa bbestie, e imbarca.

Vierà allora un diluvio univerzale,
C’appett’a a llui la cascata de Tivoli
Parerà una pissciata d’urinale.

Cuanno poi vederai l’arco-bbaleno,
Cuell’è er tempo, Novè, cche tte la sscivoli,
Scopi la fanga, e ssemini er terreno".


Il barcone era governato da un tale Toto Bigio, detto Bucalone, che, una volta che il servizio a fiume risultò inutile in quanto facilmente attraversabile tramite il nuovo ponte, decise di spostarsi più a monte per consentire ai romani di raggiungere dalla popolosa zona di Piazza del Popolo la sponda opposta dell’allora disabitata spianata di Prati, ricca di canneti, orti e, soprattutto, di apprezzate osterie che la domenica si riempivano di avventori che grazie all’imbarcazione di Toto potevano facilmente raggiungerle. La costruzione di Ponte Regina Margherita, inaugurato nel 1891, ancora una volta andò a detrimento di Toto che, ormai vecchio e stanco, cedette per una modesta cifra questo barcone a tale Gamba di Legno che lo ancorò definitivamente sulla riva destra appena a valle del nuovo ponte e immediatamente sotto Piazza della Libertà. Fu qui che si installò, al declinare del secolo, la società del Pippanera che costituì il luogo di elezione dei giovani nuotatori e podisti che il 9 gennaio 1900 fondarono la S.P. Lazio.

La stampa ci permette di cogliere l’aspetto del barcone (forse anticamente una lancia papalina) e il personaggio storico di Toto Bigio, rappresentato a bordo con una pertica in mano e posizionato nei pressi della fune che collegava l’imbarcazione alla corda-guida tesa trasversalmente tra le due rive. L’opera, una xilografia su legno di testa prodotta dalla tipografia Centenari di Roma, fu eseguita dal notissimo incisore Dante Paolacci. Egli, discendente da un’antica famiglia vetrallese, figlio di un magistrato che per i propri ideali risorgimentali fu anche incarcerato sotto lo Stato Pontificio, nacque a Civitavecchia il 6 luglio 1849. Studiò pittura a Roma presso l’Accademia di San Luca con Alfonso Chierici (Reggio Emilia 1816 – Roma 1873) e Francesco Podesti (Ancona 1800 - 1895). Pittore e fotografo sin da quando la fotografia era agli albori e artista rinomato, fu tra i maggiori illustratori della sua epoca. E’ importante ricordare l’incontro e il sodalizio con il gruppo dei XXV della Campagna Romana, di cui fece parte Pascarella che gli scrisse un sonetto sul retro di una sua fotografia e quello con il giovane artista Duilio Cambellotti, molto vicino alla S.P. Lazio e probabile autore del primitivo stemma biancoceleste del 1906.

Purtroppo poco dopo aver compiuto i sessant’anni, Paolocci contrasse una malattia che gli impedì di usare con la consueta destrezza la mano e, progressivamente, dovette abbandonare la matita. Pur vivendo e lavorando a Roma, Paolocci tornava frequentemente a Vetralla, dove ancora oggi si trova la casa avita. Si spense a Roma il 23 giugno 1926.
Il Capanno di Pippanera


► D'Annunzio e lo scudetto degli azzurri.

Recentemente, il nostro sodale dott. Marco Impiglia ha partecipato alla settimana dannunziana a Pescara, dove ha parlato - al cospetto del presidente della Figc dott. Gabriele Gravina - della sua scoperta dello "scudetto" inventato da Gabriele d'Annunzio a Fiume nel febbraio del 1920. Ma la cosa non è finita qui. Ecco un'anticipazione del lavoro che Impiglia, col supporto del giornalista Mediaset Giammarco Menga, sta tuttora svolgendo sull'argomento.
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► La Società Podistica Lazio diventa Società Sportiva Lazio

L'Assemblea Generale del 19 giugno 1926 delibera la variazione della denominazione sociale del Sodalizio biancoceleste da Società Podistica a Società Sportiva.

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► Francisco dos Santos - Il calciatore e l'artista

Francisco dos Santos sarà ricordato nella storia dell’arte come uno dei più grandi artisti e calciatori dei primi anni del ventesimo secolo. Morì nel pieno della sua attività, la sua vita non fu di lunga durata e questo gli impedì di manifestare ulteriormente il suo talento. Può essere considerato senza alcun dubbio la personalità riomorense storicamente e culturalmente più illustre.

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► LazioWiki.org scopre la data esatta in cui la Lazio adottò l’aquila come suo simbolo: 17 marzo 1906

E’ del 25 marzo 2019 la notizia che il confratello istituto di ricerca storica "Centro Studi Nove Gennaio 1900" ha scoperto che la più antica immagine ufficiale del simbolo della Lazio, l’aquila, risale all’ottobre 1907. Tutto ciò comprova come tale simbolo appaia ben quattro anni prima di quanto fino ad ora creduto e permette di ipotizzare il fattivo intervento di Fortunato Ballerini nell’adozione dell’aquila nel contesto del concomitante sviluppo della Sezione Escursionismo. Tale scoperta, dedotta da un documento ufficiale al momento non pubblicato, è utile a rendere più chiara la genesi della Società Podistica Lazio, cui LazioWiki sin dal 2007 ha dedicato molte delle sue ricerche.

Proprio per contribuire a fissare la data esatta a cui il simbolo laziale per eccellenza realmente risalga, LazioWiki è lieta di pubblicare due documenti autografi di Fortunato Ballerini in cui l’aquila appare in un contesto decorativo e grafico non conosciuto fino ad oggi e antecedente all’ottobre 1907. Una lettera, su carta intestata della Società Podistica Lazio, precede di un anno e mezzo il documento di cui oggi si è annunciata la scoperta. Essa è datata infatti 23 aprile 1906 e permette di retrodatare ancor di più l’adozione del nostro storico simbolo. Un'altra lettera autografa di Ballerini ci permette di anticipare ulteriormente l'adozione dello stemma. Essa è datata infatti 17 marzo 1906. ► Clicca qui per continuare la lettura...
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