Domenica 10 dicembre 1989 - Ascoli, stadio Cino e Lillo Del Duca - Ascoli-Lazio 0-0

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10 dicembre 1989 - 2434 - Campionato di Serie A 1989/90 - XV giornata

ASCOLI: Lorieri, Destro (46' O.Mancini), Colantuono, Carillo, Aloisi, Arslanovic, Chierico, Sabato, Cvetkovic, P.Giovannelli, Garlini (58' Didoné). A disp. Bocchino, Benetti, Zaini. All. Bersellini.

LAZIO: Fiori (58' Orsi), Bergodi, Sergio, Icardi, Gregucci, Soldà, Di Canio, Troglio, Amarildo, Sclosa, Sosa. A disp. Piscedda, Beruatto, Nardecchia, A.Bertoni. All. Materazzi.

Arbitro: Lanese (Messina).

Note: ammoniti P.Giovannelli e Bergodi.

Spettatori: 10.000 circa. Incasso £. 131.000.000 circa.

Chierico prova a eludere la difesa Laziale
Marcature strette durante la gara
Infortunio a Fiori
Lorieri para in presa alta
Di Canio cerca di rubare palla a Giovannelli

La classifica rispecchia esattamente i valori di Ascoli e Lazio che hanno disputato una partita da dimenticare in fretta. Sarebbe stato assai difficile giocare peggio di quanto abbiano fatto le due squadre. Dopo la gara di ieri è apparso più chiaro perché Marchesi abbia rifiutato di sedersi sulla scomoda poltrona di Bersellini. L'Ascoli continua a vagare sul campo senza idee e senza gioco. Neppure l'innesto del fresco acquisto Chierico è riuscito a portare qualcosa di nuovo in una formazione che avrebbe bisogno di esser cambiata quasi totalmente. Lo scarso valore dell'Ascoli aumenta smisuratamente i demeriti della Lazio che pure esercitando una chiara superiorità territoriale, non ha mai dato l'impressione di poter cogliere una vittoria che non sembrava difficile da portare a casa. Materazzi aveva promesso una squadra spregiudicata con i tre stranieri Sosa, Amarildo e Troglio schierati insieme per la prima volta. Il brasiliano non si è fatto vedere neppure per i colpi di testa, che costituiscono il suo numero migliore. Troglio è stato notato spesso nei paraggi dei terzini.

Soltanto Ruben Sosa e qualche numero di Di Canio, che come al solito però ha giocato una gara personale con il pallone, hanno contribuito a ravvivare (si fa per dire) la manovra dei biancocelesti, scesi in campo in completa tenuta gialla. Infatti proprio dal piede di Sosa sono partiti i due tiri più pericolosi della partita. Il primo, scagliato al 29' veniva respinto di pugno da Lorieri; il secondo, al 52', usciva di poco a lato. Per il resto buio pesto. L'Ascoli può recriminare in parte per l'assenza di Casagrande, operato d'urgenza d'appendicite sabato sera. L'assenza del suo uomo più rappresentativo, che costituisce un prezioso punto di riferimento, ha contribuito ad accrescere il malessere della squadra che dovrà sperare in un miracolo per evitare di retrocedere. Bersellini dovrà lavorare sodo per poter far ritrovare alla sua formazione almeno la parvenza di una fisionomia che al momento sembra completamente scomparsa. La partita ha offerto l'unico brivido al 56', quando Garlini e Fiori si sono scontrati violentemente di testa. I due sono rimasti a terra, mentre accorrevano medici e massaggiatori. L'ascolano è stato caricato sull'ambulanza entrata ai bordi del campo e trasportato al Pronto Soccorso dell'ospedale. Stessa sorte è toccata al portiere laziale. I sanitari hanno riscontrato a Garlini un leggero stato commotivo mentre a Fiori un trauma cranico. Escluse complicazioni i due atleti sono stati dimessi in serata.

Fonte: La Stampa