Domenica 10 marzo 1996 - Torino, stadio Delle Alpi - Juventus-Lazio 4-2

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10 marzo 1996 - 2690 - Campionato di Serie A 1995/96 - XXV giornata

JUVENTUS: Peruzzi, Torricelli (24' Porrini), Ferrara, Vierchowod (63' Lombardo), Pessotto, Di Livio (46' Padovano), Conte, Jugovic, Deschamps, Ravanelli, Del Piero. A disp.: Rampulla, Baccin. All. Lippi.

LAZIO: Marchegiani, Negro, Favalli, Di Matteo, Bergodi, Chamot, Rambaudi (69' M.Esposito), Fuser (78' Marcolin), Casiraghi, Winter, Signori (78' Iannuzzi). A disp.: F.Mancini, Nesta. All. Zeman.

Arbitro: Messina (Bergamo).

Marcatori: 4' Favalli, 18' Casiraghi, 36' Deschamps, 70' Chamot (aut), 72' Conte, 83' Padovano.

Note: ammoniti Ferrara, Bergodi, Deschamps. Espulso Casiraghi al 17' s.t.

Spettatori: 35.000.

Dal Guerin Sportivo: una fase della gara
Giuseppe Favalli sblocca il risultato
Dal Guerin Sportivo: una fase della gara
La rete di Pierluigi Casiraghi
Dal Guerin Sportivo: una fase della gara
L'autorete di José Antonio Chamot

La Juventus comincia dove la Lazio finisce. O anche: quando la Juve smette di sbagliare la Lazio le dà il cambio e alla fine gli errori della formazione di Zeman risultano più pesanti. Meriti e demeriti si incrociano in una partita assurda, ma, nel bailamme, gli accorgimenti in corsa di Lippi sono più efficaci. Innanzitutto la pronta sostituzione di un confuso Torricelli ("mercoledì ha fatto una grande partita, ma oggi mi sono reso conto che non aveva recuperato") con Porrini; poi quella di Di Livio ("non ho nulla da rimproverargli, ma volevo un attaccante in più") con Padovano; infine la sistemazione di Deschamps come libero davanti alla difesa (il francese giù si era cimentato nel ruolo nel Nantes) quando in campo ci sono, contemporaneamente, Lombardo, Del Piero, Ravanelli e Padovano. La Juve mette più rabbia agonistica e, soprattutto, governa meglio il nervosismo in cui cade la Lazio fino allo scambio di accuse nel dopo partita (voci di un alterco tra la squadra e Chamot) con Signori che dà ragione al patron Cragnotti sul possibile ridimensionamento e con Zoff che annuncia l'ammenda a Casiraghi. L'avvio juventino fotocopia altri primi tempi disastrosi di questo campionato e l'ultimo di Madrid. Però questa volta, come accadde molte volte nella stagione dello scudetto, si scuote, rimonta, vince. Decisive, però, oltre alla grinta di Conte e Deschamps e alla praticità di Padovano, anche l'uscita di Marchegiani che si fa ingannare dal campo consentendo il gol al francese e poi la folle espulsione di Casiraghi, sull'1-2. Umberto Agnelli analizza nell'intervallo: "Non capisco. E' difficile trovare spiegazioni razionali. Viviamo la quaresima di un anno bisestile". Alla fine l'opinione del plenipotenziario bianconero non è molto cambiata: "E' inconcepibile, non si può giocare solo un tempo". Dirigenza più dura del pubblico che pazienta sebbene la squadra, fino allo sbaglio di Marchegiani, sia imbambolata. La reazione c'è, il dominio territoriale anche, ma se Marchegiani non andasse per zolle non ci sarebbe la svolta.

Lippi sospira e non per caso ringrazia proprio i tifosi: "Complimenti al pubblico, vivevamo un momento di difficoltà, la doppietta della Lazio poteva ammazzare un toro: hanno capito e ci hanno aiutato. Qualche scoria di mercoledì c'era, ma la squadra ha rimontato, non ha perso la testa, ha meritato di vincere. Negli spogliatoi ce lo siamo detti: ce la facciamo. E' stata una partita in cui si è esaltato al massimo lo sconforto. Volevamo rifarci di Madrid e invece siamo andati sotto 0-2. Abbiamo evitato la deriva e questa è una bella iniezione di fiducia. Sì, è stata una Juve idealmente ricollegata a quella del passato campionato. Le considerazioni di Agnelli? Io gioisco per il risultato e dico che non avevamo cominciato male, come gioco". Riferimento: Juve Fiorentina da 0-2 a 3-2. Allora, però, la squadra non ebbe bisogno di regali ed era più compatta; questa, invece, si lascia alle spalle i visibili malumori di Torricelli e Di Livio. Lippi spera "di cadere sempre di meno" e non vuole attribuire troppi (de)meriti alla Lazio: "Mi dite di spedire una bottiglia di champagne per i loro errori? Allora da loro ne pretendo una cassa". Nota a margine. Lo scampato pericolo provoca perfino un'immotivata eccitazione tra i risorti juventini. Ravanelli (problemi per il riacutizzarsi del malanno al tendine d'achille) e Porrini vedono a portata non solo il secondo posto ma anche uno spiraglio per riaprire il campionato. State buoni, se potete.

Fonte: Corriere della Sera