Domenica 12 aprile 1992 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Fiorentina 1-1

Da LazioWiki.

Stagione

Turno precedente - Turno successivo

12 aprile 1992 - 2521 - Campionato di Serie A 1991/92 - XXVIII giornata

LAZIO: Fiori, Bergodi, Sergio, Pin, Gregucci, Soldà, Bacci, Doll (75' Melchiori), Riedle, Sclosa (51' Stroppa), Sosa. A disp.: Orsi, Corino, Neri. All. Zoff.

FIORENTINA: Mareggini, Malusci, Carobbi, Dunga, Faccenda, Pioli, Mazinho, Maiellaro (70' Banchelli), Branca, Orlando, Iachini. A disp.: Mannini, Fiondella, Dell'Oglio, Salvatori. All. Radice.

Arbitro: Sig. Cinciripini (Ascoli Piceno).

Marcatori: 55' Stroppa, 90' Branca.

Note: ammoniti Pioli, Doll, Branca e Sosa. Espulso dalla panchina Giancarlo Antognoni. In tribuna Monica Vitti, il regista Roberto Russo, Francesco Nuti. Antidoping: Orsi, Melchiori, Malusci, Salvatori. Calci d'angolo: 3-2.

Spettatori: 20.233 paganti, incasso 576.510.000 lire; 20.556 abbonati, quota 553.524.771 lire.

Monica Vitti e Roberto Russo in tribuna
Uno striscione per Valerio Fiori

Amaro Branca proprio all'ultimo minuto dentro l'Olimpico ed i tifosi laziali devono sopportare la decima rimonta, allungando l'elenco stagionale delle formazioni che si sono arricchite dentro questa vigna cui sovrintende imperturbabile Zoff. Amaro Branca per mandar giù l'ennesima beffa, per digerire una partita inguardabile, per ricambiare tramite Fiori quel regalo elargito in precedenza da Mareggini, che il panchinaro Stroppa sorprende fuori porta. E' un provvisorio vantaggio piovuto dal cielo, ma Radice non deve temere, non deve escludere la solita tendenza alla prodigalità degli scialacquatori di Tor di Quinto, impegnati specie nel reparto difensivo ad evocare puntualmente le "Folies Bergères". E difatti, stiratosi l'unico martellatore Soldà, in dirittura d'arrivo, malconcio là davanti pure Riedle, basta premere, scaraventare munizioni laddove irriducibile opera la controfigura di Batistuta, che il baby Banchelli assiste meglio rispetto all'evanescente Maiellaro, "pallettaro" invitato anzitempo negli spogliatoi. Proprio Banchelli potrà ricordare d'aver costretto Pin alla respinta corta, saltando insieme a lui verso l'ultimo disperato messaggio-Dunga. Marco Branca, probabile laziale di domani, indovina l'esecuzione di controbalzo, a pochi centimetri dall'imbocco dell'area. No, non si tratta d'un missile terra-aria, però Fiori viene egualmente scavalcato, causa difettosa posizione d'attesa. Diciamo una mezza papera, che rovina la centesima presenza in A del discusso saltimbanco, sempre elogiato comunque dal tecnico friulano come se possedesse i cromosomi di Zamora. Zoff, perché ? Perché la Lazio appare molle e priva d'idee nell'intero primo tempo, quando l'unica emozione arriva da uno spunto di Doll ? Si stende Mareggini a graffiare via l'unica bordata prima dell'intervallo, e la Fiorentina, esaminando mezza sfida, può concludere d'aver chiuso ogni spazio con ordine, coi preziosi rientri di Orlando, con gli anticipi di Pioli e Faccenda ad imprigionare il tandem Sosa-Riedle, salvo disegnare perfino un paio di capovolgimenti a scatenare Branca oltre Gregucci. Soldà rimedia. Rimedia in qualche modo pure l'intorpidito Zoff, dopo quasi un'ora d'insulsa rappresentazione. Si, l'ex "SuperDino" s'accorge d'un tratto di sprecare troppi difensori per avversari schierati ad una sola punta. A cosa serve lo sfaccendato Bergodi, ad esempio? Così, per evitare i fischi, scatta la decisione di ridisegnare la formazione di partenza, di allargare soprattutto il fronte offensivo, includendo Stroppa. Esce in ogni caso ingiustamente Sclosa, particolare che di lì a poco sembra insignificante. Serve sottilizzare ? In quattro minuti, Stroppa rimedia il gol che profuma di Uefa, travasando la sua vitalità e l'indubbio spessore tecnico nella prevedibile manovra dei compagni. Certo, la fortuna lo assiste nel momento in cui sventaglia verso l'area viola: ne esce una traiettoria carogna e l'impallinato Mareggini impreca alla propria dabbenaggine. Sullo slancio Riedle, profittando d'un malinteso Malusci-Faccenda, porta a spasso la palla del raddoppio, s'incarta, va a sbattere contro il portiere già rassegnato. E allora non può che arrivare il castigo ad assottigliare speranze di rientro in Europa.

Fonte: Corriere della Sera