Domenica 13 maggio 1962 - Novara, stadio Comunale - Novara-Lazio 1-0

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13 maggio 1962 - Campionato di Serie B 1961/62 - XXXV giornata - inizio ore 16.00

NOVARA: Fornasaro, Soldo, Miazza, Testa, Udovicich, Baira, Macchi, Zeno, Mentani, Moschino, Brasi. All. Senkey.

LAZIO: Cei, Zanetti, Carosi, Noletti, Seghedoni, Gasperi, Maraschi, Landoni, Morrone, Mecozzi, Longoni. All. Facchini.

Arbitro: sig. Roversi di Bologna.

Marcatori: 21' Macchi.

Note: giornata fredda e piovosa; terreno molle e pesante con larghe chiazze d'acqua al centro che imprimevano al pallone sobbalzi irregolari. Presenti in tribuna d'Onore il Commissario della Lazio dott. Giovannini e l'osservatore della Juventus Boniperti. Calci d'angolo: 8-4 (2-1) a favore della Lazio.

Spettatori: 8.000 circa.

Morrone anticipato dal portiere Fornasaro

Giornate febbrili anticipano questa delicatissima partita contro il pericolante Novara. La Commissione Giudicante della Lega respinge il ricorso presentato dalla Lazio per ottenere la ripetizione dell'incontro col Napoli del 4 marzo, allorché non fu convalidato il goal di Seghedoni per il maledetto buco della rete. La stampa segnala un interesse della Società per due giovani nazionali belgi, Claessen e Van Himst, che potrebbero arrivare nel caso di promozione in serie A. Nell'inchiesta doping in corso da diverse settimane si prevedono piccole pene disciplinari anche per due giocatori biancocelesti: Maraschi e Governato. La squadra prepara l'impegno a Milano dividendo il campo di allenamento con il Milan. Dopo le prime fasi di studio la partita si accende al 10' allorché Cei anticipa Macchi pronto a raccogliere una punizione calciata da Moschino. Replica subito dei romani con un passaggio in profondità di Morrone verso Longoni sul quale effettua un grande recupero Soldo. Al 17' prolungata azione con tiri di Gasperi e Longoni. Nell'angolo che ne segue Maraschi raccoglie una sponda di testa di Mecozzi e al volo calcia fuori. Pochi secondi dopo bel colpo di testa di Macchi e pallone che sibila a fil di palo. E' il preludio del goal che arriva al 21'. Brasi supera in tackle Seghedoni che peraltro scivola a terra: Moschino di prima serve Macchi che libero batte con un facile tiro a mezz'altezza Cei. Prova subito la Lazio a rimettere le cose in equilibrio con l'intraprendente Maraschi la cui conclusione al volo attraversa tutto lo specchio della porta di Fornasaro. Prima del 45' Novara vicino al raddoppio con Brasi che supera Cei, ma non Zanetti che rimedia poco prima della linea. Nei primi minuti della ripresa ancora padroni di casa sugli scudi. E' Mentani a fallire due volte il bersaglio prima per un intervento "alla garibaldina" di Zanetti e poi per un errore di mira dopo un dribbling vincente su Landoni e Seghedoni. Allo scoccare dell'ora di gioco finalmente Facchini ordina a Landoni di avanzare il suo raggio di azione e ben presto la Lazio diviene padrona del campo. Al 66' Longoni perde l'attimo fuggente per mettere dentro il pallone quindi Morrone e lo stesso Longoni difettano nelle conclusioni al 75' e al 78'. Lazio all'assalto e Novara in trincea. Miracolo di Fornasaro su Mecozzi che poco dopo getta al vento ancora una grande occasione tirando da posizione difficile invece che passare un elementare pallone al liberissimo Longoni. A cinque dal termine Fornasaro dice ancora di no a una conclusione di un Mecozzi decisamente in giornata poco brillante. Finisce con una sconfitta dolorosa che, con un atteggiamento più coraggioso, si sarebbe potuto evitare. Amaro è per Facchini il ritorno a Novara dopo due mesi trascorsi a Roma. Per le altre partite della zona Promozione passo falso del Napoli col Cosenza (1-1), pareggi anche per Pro Patria in casa del già promosso Genoa e del Verona a Como mentre il Modena fa bottino pieno con il Catanzaro.

La classifica a tre giornate dalla conclusione: Genoa (p.50), Verona (p.40), Pro Patria (p.39), Lazio, Napoli e Modena (p.38), Messina (p.35), Alessandria e Brescia (p.34), Bari, Lucchese, Simmenthal Monza, Sambenedettese e Parma (p.33), Novara (p.32), Reggiana e Prato (p.31), Como e Cosenza (p.30), Catanzaro (p.29).