Domenica 1 ottobre 2000 - Bergamo, stadio Atleti Azzurri d'Italia - Atalanta-Lazio 2-2

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1 ottobre 2000 - 2910 - Campionato di Serie A 2000/01 - I giornata

ATALANTA: Fontana, Zauri, Carrera, Paganin, Siviglia, C.Zenoni, D.Zenoni, Donati, Doni (79' Bellini), Rossini (80' Ventola), Ganz (93' Pinardi). A disposizione: Pinato, Lorenzi, Dundjerski, Gallo. Allenatore: Vavassori.

LAZIO: Marchegiani, Negro, Nesta, Mihajlovic, Pancaro, Stankovic, Sensini (67' Simeone), Veron, Nedved, C.Lopez (67' S.Inzaghi), Salas. A disposizione: Orlandoni, Fernando Couto, Colonnese, Gottardi, Ravanelli. Allenatore: Eriksson.

Arbitro: Sig. Trentalange (Torino).

Marcatori: 3' Mihajlovic, 21' Pancaro (aut), 66' Zenoni, 73' S.Inzaghi.

Note: ammoniti Fontana per comportamento non regolamentare, C.Zenoni per gioco falloso e Nesta per proteste. Angoli: 7-7. Recuperi: 1' p.t. e 3' s.t. Esordio in serie A per Claudio Lopez classe 1974, Donati, Bellini e Pinardi.

Spettatori: 27.000 circa.


Sinisa Mihajlovic in versione "The Mask"
Sinisa Mihajlovic prepara il tiro...
... e la sfera si insacca
Il pareggio orobico
Il vantaggio di Zenoni
Il pareggio di Simone Inzaghi

Finisce 2-2 la sfida-spettacolo tra i grandi di Cragnotti e i piccoli (in senso anagrafico) di Ruggeri: un tempo per uno e brividi per tutti nel match partito con qualche sorpresa tattica. Lazio a due punte, alla faccia dell'annunciato 4-5-1, con Lopez partner del figliol prodigo Salas. Nell'Atalanta, fuori Bellini, il killer di Capello in coppa Italia, con un altro genietto, Zauri, incaricato di seguire lo Speedy Gonzales argentino anche alla toilette. Alchimie persino inutili, visto che dopo appena tre minuti sull'erba fradicia di Bergamo va in onda un anticipo straordinario di "Paperissima": Lopez rimedia una punizione sulla trequarti destra, Mihajlovic-the Mask, per una volta, non deve cavare dal suo piede mancino traiettorie velenose: gli basta crossare verso lo specchio di Fontana.

Il portiere, al rientro dopo tre mesi, alza un braccio come un vigile urbano, salutando il pallone che si insacca tra l'incredulità generale. Un colpo che avrebbe steso il miglior Tyson, ma non gli énfants terribles costruiti nel laboratorio di "Atalandia", che un imprenditore del pallone appena accorto verrebbe subito a saccheggiare, riempiendo il carrello della spesa. I Donati, gli Zauri, gli Zenoni Brothers si buttano senza timidezza all'attacco dei blasonati ospiti, a costante sostegno dei due scatenati terminali Ganz e Rossini. Uno spettacolo di pressing e di corsa: l'Atalanta per oltre mezzora pare addirittura in superiorità numerica. Meritatissimo il pari, che arriva al 21': un siluro del bravissimo Zauri costringe Marchegiani in corner. Sul traversone dalla bandierina di Damiano Zenoni, in una mischia da rugby, Pancaro salta ad occhi chiusi infilando la sua porta. Neanche l'1-1 sembra far evaporare il calcio-champagne dei nerazzurri, che sfiorano il vantaggio con Rossini al 29', con Ganz al 34', ancora con Rossini (splendido pallonetto di poco alto) al 40'.

E la Lazio? Lenta, impacciata, irretita dalla velocità dei padroni di casa. E tatticamente sconnessa, col fianco destro perennemente spalancato ai furetti atalantini come un'autostrada. I primi bagliori dei campioni d'Italia solo allo scadere del tempo: una girata di Salas (39'), un altro sinistro di Mihajlovic su punizione, con Fontana più concentrato in entrambe le occasioni. Segnali di risveglio confermati dall'avvio della ripresa, che propone una Lazio finalmente determinata, subito vicina all'1-2: spunto di Lopez da sinistra, tocco di Salas nella porta sguarnita, salvataggio in tandem Fontana-Carrera, botta-gol di Stankovic deviata in angolo di un niente. Si sveglia anche il serbo, due volte pericolosissimo nelle conclusioni (3' e 8').

Ma, in contropiede, passa ancora l'Atalanta. Fantastica l'intesa dei fratelli Zenoni. Damiano libera in diagonale Christian, che vola verso il gol come un jumbo: 2-1 al 13'. La Lazio replica soprattutto con Salas, frenato da un paio di interventi stavolta prodigiosi di Fontana. È il via della carica biancoceleste, cui Eriksson al 22' dà nerbo inserendo Inzaghi junior e Simeone per gli oscuri Lopez e Sensini. Proprio Inzaghino agguanta prima il pari, al 28', raccogliendo la corta respinta di Fontana su botta di Nedved, e sfiora poi il bis subito dopo, ancora su ribattuta del portiere, dopo una punizione di Veron, e a tempo scaduto, quando è Paganin a negargli il gol della vittoria. Gli énfant terribles non lo meritavano.

Fonte: Corriere della Sera