Domenica 28 gennaio 1990 - Lecce, stadio Via del Mare - Lecce-Lazio 0-0

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28 gennaio 1990 - 2441 - Campionato di Serie A 1989/90 - XXII giornata

LECCE: Terraneo, Garzya, Marino, Conte, Levanto, Carannante, Moriero, Barbas, Pasculli, P.Benedetti, Vincze (88' D'Onofrio). A disp. Negretti, Ingrosso, Miggiano, De Giorgi. All. Mazzone.

LAZIO: Fiori, Monti, Sergio, Pin G., Bergodi, Soldà, Bertoni, Icardi, Amarildo, Sclosa, Sosa (90' Nardecchia). A disp. Orsi, Piscedda, Beruatto, Olivares. All. Materazzi.

Arbitro: Magni (Bergamo).

Note: ammoniti al 49' Monti, 80' Soldà. Angoli: 3-2 per la Lazio.

Spettatori: 9.352 paganti per un incasso di 179.929.000 lire; abbonati 4.922 per una quota di 130.477.588 lire.

Pasculli fermato da Bergodi
Ruben Sosa in azione

Il Lecce non ha giocato bene come in precedenti partite casalinghe e - se pur mantiene l'imbattibilità del proprio campo - è costretto a registrare il quinto pareggio interno. Alla fine Materazzi ammetterà che «non fa salti di gioia per il risultato, ma è soddisfatto soprattutto per il gioco espresso dai laziali che, pur avendo avuto ottimi palloni, non hanno saputo sfruttarli bene in area di rigore». Sia Amarildo che Sosa hanno calciato male, oppure hanno trovato sulla loro strada un Terraneo in gran giornata. Lo 0-0 è il risultato più logico, con i pugliesi che recriminano solo per un evidente fallo di Pin in area di rigore nei confronti di Benedetti (al 40'). Un rigore netto, ha detto Mazzone. Ma il tecnico leccese ha aggiunto: «Ha fatto bene l'arbitro a non concederlo. Per come abbiamo giocato nella ripresa, non avremmo meritato il vantaggio».

Le due squadre erano scese in campo prive di uomini importanti. Nel Lecce mancavano Righetti, Virdis e Ferri; nella Lazio Gregucci e Troglio. Ed era la Lazio a dimostrare di patire meno le assenze, mentre il Lecce giocava male (sicuramente la peggior partita interna), tanto da trovarsi in affanno e nel finale costringere l'allenatore a richiamare i suoi a giocare più arretrati per non compromettere il pari. Però le prime bordate erano dei leccesi: al 5' ed al 7' con Vincze, il quale mandava fuori misura. Replicava al 20' Sosa (messo in movimento da un passaggio arretrato di Conte), ma anche la conclusione del laziale terminava a lato. Un minuto dopo la prima grossa occasione per la Lazio: azione di Sosa e Pin, pallone al centro per Amarildo che al volo costringeva Terraneo ad un salvataggio in angolo. Pasculli, stretto tra la morsa dello stopper Bergodi e del libero Soldà, non riusciva a liberarsi agevolmente. Lo faceva al 38', girandosi su assist di Conte, ma metteva a lato.

Nella ripresa il Lecce cercava di forzare i tempi per il colpo risolutore. Dopo due tentativi di Moriero (al 46' e al 52', il primo con una rovesciata che terminava fuori, il secondo con Fiori che mandava in angolo) c'era anche un tentativo di Barbas al 54', ma Fiori parava. Quindi al 61' azione Carannante-Pasculli-Conte, con il pallone che giungeva a Moriero il quale tirava a lato. Poi era tutto un monologo della Lazio, con il Lecce che si andava spegnendo quanto a vivacità e resistenza fisica. Al 64' azione Sosa-Sergio-Sosa e tiro finale di Amarildo, con Terraneo costretto alla parata. Lo stesso portiere fermava in due tempi, con qualche affanno, una conclusione di Sosa al 74'. Due punizioni di Barbas (80' e 84') senza esiti ai fini del risultato. Quel risultato che la Lazio poteva cambiare all'82: ma Pin, da buonissima posizione in area di rigore, mandava fuori.

Fonte: La Stampa