Domenica 8 ottobre 1989 - Cesena, stadio Dino Manuzzi - Cesena-Lazio 0-0

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8 ottobre 1989 - 2427 - Campionato di Serie A 1989/90 - VIII giornata

CESENA: Rossi, Flamigni, Cucchi (64' Del Bianco), V. Esposito, Calcaterra, Jozic, Ansaldi, Piraccini, Agostini, Turchetta, Djukic (78' Traini). A disp. Fontana, Scugugia, Zamagni. All. Lippi.

LAZIO: Fiori, Bergodi, Sergio, Pin G. (85' F. Marchegiani), Gregucci, Soldà, Di Canio (82' Bertoni), Icardi, Amarildo, Sclosa, Sosa. A disp. Orsi, Nardecchia, Beruatto. All. Materazzi.

Arbitro: Amendolia (Messina).

Note: ammoniti Esposito e Sclosa per gioco falloso.

Spettatori: 8.051, incasso 110.352.000 lire; abbonati 4.943, quota abbonati 105.127.838.

Amarildo regala la Bibbia prima della gara a Calcaterra
Un’azione offensiva della Lazio
Soldà in contrasto

L'entusiasmo e la difesa di ferro della Lazio contro la voglia di riscatto del Cesena, a digiuno di punti da due turni consecutivi. Lippi deve rinunciare al regista, Domini, e al cursore di fascia, Nobile, squalificato, ma soprattutto deve fare i conti con un'infermeria che non accenna a sfoltirsi. Cuttone, Leoni, Gelain e Holmqvist sono in tribuna e in panchina ci sono con lui due Primavera. Materazzi ha l'argentino Troglio squalificato, ma all'ultimo momento si è ritrovato con Amarildo «graziato» in appello. La partita non offre nessuna emozione. Il primo tempo vede i due portieri impegnati nell'ordinaria amministrazione. La Lazio appare comunque più vivace e pronta a ribattere le poche offensive dei padroni di casa. Di Canio e Amarildo creano qualche scompiglio nella retroguardia bianconera, mentre sul fronte opposto Djukic e Agostini, oltre all'intesa, non trovano rifornimenti necessari.

La ripresa è la fotocopia di uno 0-0 annunciato anche nei precedenti (sette sugli undici incontri disputati fra le due squadre). La cronaca è dunque poverissima. L'azione più pericolosa capita al 26' sui piedi di Agostini che in bella rovesciata, da posizione angolata, a un passo dalla porta, fa passere un brivido all'attento Fiori. La palla attraversa lo specchio della porta e termina a fondo campo sul palo opposto. Quattro minuti dopo la risposta laziale con il sempre mobile Di Canio che ci prova dalla distanza, ma Rossi è bravo ad alzare in angolo. Sul corner, Piraccini salva sulla linea la conclusione ravvicinata di Bergodi. Negli spogliatoi Lippi è soddisfatto del pareggio: «Non abbiamo fatto grandi cose, ma credo sia giusto e doveroso in certi momenti pensare a muovere la classifica. Chi ha sostituito gli assenti se l'è cavata abbastanza bene. La volontà di vincere c'era, anche se velata da un po' di paura. Non abbiamo mai potuto schierare la formazione tipo dall'inizio del campionato ad oggi e anche in questa partita dovevamo fare a meno di tre titolari. Più di così non ci si poteva attendere». Soddisfatto anche il tecnico laziale Materazzi: «Sono mancate le occasioni da rete, ma la partita ha offerto alcune utili indicazioni. Fuori casa abbiamo dimostrato di non soffrire. Il Cesena me lo aspettavo così. Ha dimostrato più agilità di manovra, ma noi abbiamo saputo contenere la gara e incanalarla sui giusti binari».

Fonte: La Stampa