L'area verde di piazza della Libertà intitolata a Luigi Bigiarelli

Da LazioWiki.

Luigi Bigiarelli
La locandina di promozione dell'evento
La targa posta nell'area verde della piazza
La copertina del libro di Fabio Bellisario

La scheda di Luigi Bigiarelli

La scheda di Piazza della Libertà

Il 28 settembre 2022 l'area verde di Piazza della Libertà in Roma viene intitolata al Fondatore della Società Podistica Lazio Luigi Bigiarelli. La notizia viene resa nota il 1° marzo 2022 quando l'aula Giulio Cesare approva all'unanimità la relativa mozione. Successivamente, in data 28 maggio 2022, il sito web del Comune di Roma, dopo l'iter amministrativo, comunica il via libera della Giunta Capitolina.

Questo il commento di Claudia Pappatà, Consigliera Capitolina prima firmataria e promotrice dell'iniziativa all'indomani dell'approvazione della mozione: "Intitolare il giardino all’interno della Piazza in cui è nata la Società Sportiva Lazio, al suo fondatore Luigi Bigiarelli, è un atto con il quale l’amministrazione intende contribuire a valorizzare la storia dello sport romano ed il suo enorme valore civile e culturale. E’ il giusto riconoscimento per aver dato inizio a quel sogno che dà a Roma l’onore di essere la sede della più antica e grande polisportiva d’Europa. Una scelta importante che riconosce il valore sportivo sempre diffuso a Roma con le oltre 70 discipline della società sportiva Lazio. Stiamo già lavorando insieme alla fondazione SS Lazio 1900 per rendere l’area sempre più inclusiva, verde e vivibile".

Negli articoli seguenti, tratti da vari organi di stampa, il racconto dell'evento.


• Dal Corriere della Sera del 27 settembre 2022:

Mercoledì 28 alle ore 17 l’intitolazione a Luigi Bigiarelli, fondatore della Lazio il 9 gennaio 1900 assieme a 14 amici, dell’area verde in piazza della Libertà. Un libro di Fabio Bellisario racconta la storia.

L’area verde di piazza della Libertà sarà intitolata mercoledì 28 a Luigi Bigiarelli, che su una panchina di quella piazza romana - insieme ad altri 14 amici, fra cui il fratello Giacomo - decise di fondare la Lazio, nata il 9 gennaio 1900. Podista di successo, scampato alla battaglia di Adua dove nel 1896 furono uccisi almeno 5.000 soldati italiani, Bigiarelli morì di polmonite a soli 32 anni a Bruxelles nel 1908. "La fondazione della Lazio resta forse la più bella favola del Novecento vissuta a Roma: questo è un riconoscimento che coniuga l’attenzione delle istituzioni alla travolgente passione del popolo biancoceleste" ha detto il presidente generale della Lazio, Antonio Buccioni, che mercoledì alle 17 ricorderà Bigiarelli insieme all’ex campionessa di canottaggio Gabriella Bascelli, oro europeo e bronzo mondiale nel due di coppia, presidente della Fondazione S.S. Lazio 1900 che ha promosso questa iniziativa portata avanti con la collaborazione dei consiglieri di Roma Capitale; a Federico Eichberg, vicepresidente vicario della Polisportiva Lazio, presidente e fondatore dell’E.M.C.A. (European Multisport Club Association), l’associazione che raccoglie le più importanti polisportive europee; e a Fabio Bellisario, tra i fondatori di LazioWiki e autore del libro "Lì dove la Lazio nacque / Dal barcone di Luigi Del Bigio alla panchina di piazza della Libertà", edizioni Eraclea, in vendita da mercoledì 28.

L’idea di fondare la Lazio venne a Luigi Bigiarelli, si legge sul sito enciclopedico LazioWiki, perché - insieme ai suoi compagni - voleva partecipare al Giro di Castel Giubileo del 21 aprile 1900 ma l’iscrizione era permessa solo agli atleti appartenenti a società sportive ufficiali. Su quella panchina dei giardini di piazza della Libertà, escludendo volutamente il nome Roma perché già esisteva la Ginnastica Roma, decisero di chiamarla Società Podistica Lazio. Una panchina che Bellisario ha identificato, è una delle curiosità del libro, mettendo a confronto una foto del 1910 (o forse 1912) con un disegno di Vittorio Spositi, fra i primi ad iscriversi alla neonata società, che poi divenne commissario tecnico della Nazionale italiana di ciclismo oltre che presidente di quella sezione della Lazio. Il libro definisce per la prima volta il contesto precedente alla nascita di quella che è diventata la più grande polisportiva d’Europa. Dall’analisi storica, artistica e urbanistica, sviluppata su neanche mezzo chilometro di città antica, emergono lance pontificie, porti fluviali scomparsi e siti incantati. Un tessuto urbano nel quale vivevano personaggi avvolti finora nella leggenda di cui Bellisario ha scoperto l’identità.


• Il Corriere dello Sport del 29 settembre 2022 titola: "Giardino Bigiarelli, un nuovo omaggio alla storia. Ieri in piazza della Libertà l'inaugurazione".

Prosegue il quotidiano sportivo romano: Alberi e fiori come icone di uomini, miti e leggende. Un giardino monumentale. A Piazza della Libertà, luogo solenne sempre più lazializzato e costituzionalizzato, è stato inaugurato ieri il "giardino Luigi Bigiarelli, intitolato al padre fondatore della Lazio il cui nome risuona oltre i confini del tempo.

Le testimonianza. Gabriella Bascelli, presidente della Fondazione S.S. Lazio 1900 ed ex canottiera olimpionica è stata tra le promotrici dell'iniziativa: "E' una grande giornata, siamo qui per inaugurare un giardino con un nome importante che ha creato la storia della Lazio, un atleta, un bersagliere, a cui tutti dobbiamo la nostra identità biancoceleste: Luigi Bigiarelli. Ringrazio Roma Capitale per la sensibilità e la fiducia, da quando abbiamo adottato la piazza fino a oggi". "il giardino Luigi Bigiarelli"è stato realizzato anche grazie al lavoro unanime dei consiglieri di Roma Capitale. La Fondazione S.S. Lazio 1900, insieme a tutte le istituzioni biancocelesti, difende e preserva la santità sportiva di questo luogo. Tra i patrocinatori Antonio Buccioni, presidente della Polisportiva: "Bigiarelli cullava un sogno e con lui l'altra quindicina di ragazzi del proletariato di Roma che in questa piazza fondarono la Lazio. Lo sport prima era elitario e coinvolgeva solo l'1% della popolazione. Le scelte di Luigi e dei suoi compagni sono rivoluzionarie, podismo e nuovo elemento di terra e acqua, le situazioni che conducono alla nascita della Lazio... Qui nasceva la podistica Lazio, da cui nascono il calcio e le altre discipline sportive. Terra e acqua ci accompagnano lungo 122 anni di storia, anche se non ci siamo saziati e abbiamo aggiunto laziali con paracadute e altri che vanno nell'immenso degli oceani. Neanche Luigi poteva immaginare che avrebbe generato una famiglia tanto grande e gloriosa. Una tifoseria particolarmente vicina al calcio, ma spiritualmente a tutte le discipline. Eravamo quindici 123 anni fa, siamo 10.000 oggi onorando il nome della città in Italia e nel mondo. Sempre viva la Lazio!". Enrico Lotito, direttore generale del settore giovanile della Lazio, ha rappresentato il papà-presidente-senatore e il club: "Sentire la storia della Fondazione e della Polisportiva è stato un onore. La nostra è una grande storia. Stiamo facendo molto con la Lazio e vi invito ad aderire alle nostre iniziative venendo allo stadio".


Il Messaggero titola: "Ecco il giardino di Luigi Bigiarelli. Onorato: "Storia del nostro sport".

Prosegue il quotidiano romano: Un pomeriggio all’insegna di Lazio, proprio lì dove tutto ebbe inizio. Alle 17 l’area verde di Piazza della Libertà è stata intitolata con una targa all’ideatore e fondatore del club, Luigi Bigiarelli. Presente la società col direttore della comunicazione Roberto Rao, il team manager Maurizio Manzini, il falconiere Juan Bernabè con l’aquila Olympia e il figlio del patron biancoceleste, Enrico Lotito, entusiasta dell’iniziativa: "Per me è un onore ascoltare la storia della Lazio. Vi invito a seguire le nostre iniziative". Confermata la presenza di Roma Capitale con Claudia Pappatà: "Questa piazza dà onore alla città – ha detto il consigliere – perché qui è nata la più grande polisportiva d’Europa. Il motto di Bigiarelli era "Nell’armonia le piccole cose crescono". Bene, proprio l’armonia tra le parti ha permesso di dedicargli questo giardino". Puntuale anche il commento dell’assessore allo Sport, Alessandro Onorato: Luigi Bigiarelli ha svolto un ruolo fondamentale nella storia dello sport, romano e non solo. Questo è il giusto riconoscimento ai suoi meriti sportivi e alla storia del club". Immancabile infine la Fondazione S.S. Lazio e la Polisportiva guidata da Antonio Buccioni.


• In un articolo pubblicato sul sito web romasportspettacolo.it, lo storico Marco Impiglia - nella sua rubrica "SaBBato ar Colosseo" - così racconta l'evento:

Mercoledì scorso, "a las cinco de la tarde" come nel "llanto" di Federico Garcia Lorca, è partita la cerimonia d’inaugurazione del GIARDINO LUIGI BIGIARELLI a piazza della Libertà. Stavo lì, invitato dagli amici Fabio Bellisario, patron del gruppo LazioWiki, e Federico Eichberg della Fondazione SS Lazio 1900, quest’ultima organizzatrice della manifestazione. Essendo per metà giallorosso, grazie a mio nonno materno che mi arruolò di forza tra i "lupetti" nel 1971, mentre guardavo la gente che si faceva i selfie con Olimpia, la dignitosissima aquila americana mascotte della SS Lazio Calcio (c’era Enrico Lotito, figlio del Presidente), non ho potuto fare a meno di sogghignare nel vedere una cosina davvero inattesa: la targa del giardino di nuova intitolazione era coperta da un drappo giallorosso! A rappresentare Roma Capitale, certo, ma, in ogni modo, un paradosso considerata la speciale situazione. Il paradosso, possibile immagino solo nell’Urbe, del nome del fondatore della SS Lazio vestito dei panni della AS Roma. Chiusa la parentesi, leggermente scorretta – ma mi stava qui e non ce l’ho fatta a stare zitto che avrei fatto meglio, un po’ come la blogger Giulia Torelli – riprendo tra le mani la mia quota di sana "lazialità" e vado avanti. Da cronista dell’attualità col vizietto della storiografia.

Il momento più interessante è stato l’orazione di Fabio Bellisario, che nella sostanza ha presentato il libro suo ultimo: Lì dove la Lazio nacque. Centodieci pagine di attenta ricostruzione del contesto urbano e umano coevo alla nascita della Biancoceleste. La ricerca parla non tanto di Luigi Bigiarelli, quanto di personaggi come Luigi Del Bigio e Giovanni Santafede, i gestori del barcone "Pippanera" o "arca di Noè", come scherzava il Belli, che ha funzionato da nido sul fiume per i pionieri della Lazio. Stiamo parlando di eminenti "barcaroli", e il Santafede, chiamato "Gambadilegno" dal romanista (cultore degli usi e costumi) Riccardo Mariani in un suo volume sul Tevere, lo vorrei catalogare nella specie dei proprietari di bar e caffè che servono l’apericena nelle vie e piazze più trendy. Con la differenza che, nell’inverno del trapasso del secolo, si trattavano pezzetti di baccalà fritti in padella accompagnati dalla polenta, rosolata per bene e anch’essa resa croccante dall’olio sfrigolante. E vino dei Castelli, naturalmente.

I nove, o quindici, fondatori della Podistica Lazio, apericenavano nel barcone sotto il ponte Regina Margherita dalla parte di piazza della Libertà. A due passi dal mistico galleggiante derivato da una lancia pontificia, sul lungotevere dei Mellini, stava la famosa panchina che fu la loro prima "sede sociale" estiva. E poi nuotavano nel "Tevere bionno". E correvano a piedi, o marciavano in stile, per digerire il fritto e aggiudicarsi medaglie d’argento e diplomi Audax. Mercoledì, condotti dai loro maestri e dirigenti, ho visto con piacere un discreto numero di ragazzi delle società che compongono la polisportiva più ampia e antica d’Europa, con la data 1900 e la sua truppa di diecimila agonisti certificati. Uno degli oratori, non ricordo chi ma forse l’aureo presidente Antonio Buccioni, ha rimarcato che una tale presenza materiale testimonia dell’intatto spirito disceso dagli antenati ai pronipoti. Lo spirito leggero di chi ama lo sport per lo sport, senza l’impiccio dei denari da guadagnare per apparecchiarsi il resto dell’esistenza terrena. Tutta qui, in fondo, la distanza tra la Lazio Calcio e la polisportiva. Il motivo per cui, sessant’anni or sono, le due parti decisero di avviare l’iter per separarsi legalmente, mantenendo il sacro vincolo della comune origine.

I laziali li conosco bene, così come i romanisti d’altronde, sulla passione smodata dei quali ho scritto libri interi. I primi amano visceralmente la loro storia e ne seguono gli sviluppi, la commemorano e la esaltano a ogni piè sospinto. Il Giardino Luigi Bigiarelli, che arriva dopo la riscoperta della tomba al Verano di Fortunato Ballerini, è l’ultima stazione di un treno che continuerà a correre. "Noi sappiamo quando e dove siamo nati con assoluta certezza" – e mi pare proprio che questa frase, freudianamente insultante verso i cugini ma col giusto tono belliano, l’abbia profferita il possente Bellisario – mentre gli altri, quelli del vessillo giallorosso, non lo sanno. (Implicito). E ha ragione, il mio egregio consocio. Perché alla AS Roma, nonostante gli sforzi, mancano le basi storiografiche: il primo statuto e la vera data di nascita, financo dove sia nata; a meno che non mi date retta che fu ideata da cuori fascisti il 2 maggio 1927 a via di San Basilio, vedi articolo già pubblicato nella presente rubrica. Una scaturigine nebulosa, quella della "Maggica", per niente ammantata di leggenda come la genesi della Lazio, che vanta una sfilata di personaggi da fiaba a suo tempo descritti dalla "bibbia" di Mario Pennacchia. Esposizione romantica, aneddotica e romanzata al limite delle Mille e una notte, ma che ora si sta tramutando in un prezioso damasco, trapunto di solide acquisizioni storiografiche. L’acqua della sorgente laziale sta divenendo sempre più limpida.

E, a proposito di mito e realtà storica, chiudo ogni discorso con un accenno alla biografia del Bigiarelli Luigi, ex bersagliere sconfitto in Africa orientale, campione nello sport ma sfigato in amore. "Puntale", come lo chiamavano gli amici, prima di dare vita alla Lazio era stato un tesserato della Associazione Cristiana della Gioventù, sodalizio espressione dell’YMCA che aveva la palestra a via della Consulta, vicino al Quirinale. Ma, nel 1898, secondo le mie ultime ricerche che saranno presto in visione sul sito di LazioWiki, Bigiarelli era stato un tesserato della Società Romana di Nuoto 1889. Meraviglia biancazzurra che tuttora respira, col galleggiante dirimpetto all’Ara Pacis che potete visitare salendo una passerella di legno, giù a ponte Cavour. Dal ponte di piazza della Libertà, in fondo a sinistra, la "Romana" si vede bene. Da un altro club fiumarolo purtroppo defunto, la Rari Nantes Roma 1891, la Podistica trasse uomini e linfa; ad esempio, Alberto Mesones e un altro dell’originario gruppo dei "nove", Enrico Venier, che abitava giusto lì a piazza della Libertà 10, dove oggi c’è un appartamento adibito a casa-vacanze. Bigiarelli, Mesones, Venier, tutti fringuelli, non ancora aquile, della Pippanera, il battello-pub dello zio Giovanni Gambadilegno. Dal filo di fumo della pipa, consunta e bruciacchiata, di un vecchio storpio, all’imponente e splendida realtà della SS Lazio 2022-23. I fiori più belli non nascono parimenti?



Il sito del Comune di Roma comunica il via libera per l'intitolazione dell'area verde di Piazza della Libertà a Luigi Bigiarelli



Fabio Bellisario, autore del libro "Lì dove la Lazio nacque", durante un momento dell'evento





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