Martedì 5 agosto 1997 - Firenze, stadio Artemio Franchi - Fiorentina-Lazio 1-1 (4-3 d.c.r.)

Da LazioWiki.

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5 agosto 1997 - Amichevoli precampionato 1997/98 - Memorial Mario Cecchi-Gori


I risultati del torneo vinto dalla Fiorentina:

Lazio-Gremio 2-0

Fiorentina-Gremio 1-0

Fiorentina-Lazio 1-1 (4-3 d.c.r.)


I gara: Lazio-Gremio 2-0

LAZIO: Marchegiani, Pancaro, Nesta, Lopez, Chamot, Fuser, Jugovic, Nedved, Signori, Casiraghi, Boksic.

GREMIO: Silvio, Vile, Joao Ceber, Fabio, Marcio, China, Ovidio, Marcos Aurelio, Bernardo, Leo, Cosmer.

Arbitro: Sig. Bolognino (Milano).

Marcatori: 28' Boksic, 40' Signori.

Note: al 26' Signori ha fallito un calcio di rigore.


II gara: Fiorentina-Gremio 1-0

FIORENTINA:

GREMIO:

Arbitro:

Marcatori: 6' Oliveira.


III gara: Fiorentina-Lazio 1-1 (4-3 dopo calci di rigore)

FIORENTINA: Toldo, Padalino, Firicano, Falcone, Serena, Bigica (31' Cois), Rui Costa, Amoroso, Kanchelskis, Batistuta, Flachi. A disposizione: Fiori, Mirri, Piacentini, Dionigi, Benin, Collacchioni, Bartoloni, Bettarini, Robbiati. Allenatore: Malesani.

LAZIO: Marchegiani, Negro, Nesta, Favalli, Chamot, Fuser (43' Casiraghi), Jugovic, Nedved, Signori (32' Rambaudi), Mancini, Boksic (43' Marcolin). A disposizione: Orsi, G.Lopez), Pancaro, Buso, Gottardi, Grandoni, Venturin. Allenatore: Eriksson.

Arbitro: Sig. Bolognino (Milano).

Marcatori: 27' Negro, 28' Flachi.

Sequenza calci di rigore: Casiraghi (fuori), Flachi (gol), Negro (gol), Rui Costa (parato), Marcolin (gol), Kanchelskis (gol), Rambaudi (fuori), Padalino (rete), Jugovic (parato).

Note: gare di 45' ciascuna. Serata calda, terreno in buone condizioni. Nella gara Lazio-Gremio Signori al 26' ha fallito un calcio di rigore. Classifica finale del torneo: Fiorentina punti 5, Lazio punti 4, Gremio punti 0.

Spettatori: 15.000 circa.


La Gazzetta dello Sport sulla gara "Lazio-Gremio 2-0" titola: "Boksic e Signori in gol ma il gioco non decolla".

Continua la "rosea": La prima sorpresa la regala Eriksson, mandando in campo le sue tre punte più "pesanti" e lasciando fuori Mancini, per la prima volta. Esperimento provato in passato da Zeman, 2 anni fa, ma con risultati non esaltanti. Gli occhi dunque sono tutti puntati su Signori, Casiraghi e Boksic, che partono in questa posizione, da destra a sinistra, ma nelle intenzioni del tecnico svedese dovrebbero incrociarsi con un moto perpetuo tale da non dare punti di riferimento ai difensori avversari. La teoria è un conto, la pratica un'altra perché la Lazio vista nei primi 45' del Memorial Cecchi Gori sonnecchia, gioca a ritmi molto blandi, sembra prendere sottogamba l'impegno. In effetti la banda del Gremio Saocarlese è lontana dall'essere una squadra brasiliana competitiva. I paulisti sono disorganizzati tatticamente e la Lazio se ne rende conto subito, ma si convince che prima o dopo il gol arriverà e sfrutta poco gli spazi che si aprono come autostrade nella traballante difesa avversaria. Dopo una decina di minuti Signori smarca bene Casiraghi, che sceglie la conclusione di precisione ed il portiere ci arriva con la punta delle dita.

Pancaro prova ad affondare sulla destra, ma è impreciso nei cross. Chi si dà più da fare è Nedved, sbaglia qualcosa, ma dal suo piede partono le azioni più pericolose. Un suo lungo lancio, al 26', pesca Signori in area, finta a rientrare, Marcio lo tocca e Bolognino concede il rigore. Lo stesso Signori lo batte alla destra del portiere, ma Silvio arriva a ribattere. Due minuti dopo però arriva il gol. Dalla destra traversone di Signori, Nedved di testa vede Boksic smarcato in area ed il croato di destro non sbaglia. A questo punto alla Lazio viene un po' di voglia di divertirsi ed in contropiede esprime le cose migliori con un Nedved-Signori-Boksic in progressione molto bello da vedere, anche se quest'ultimo manca d'un soffio la conclusione. Timida la reazione dei brasiliani che si esaurisce in una punizione telefonata a [[Marchegiani Luca|Marchegiani] da Vile. Nel finale c'è modo per Signori di rifarsi. E' ancora Nedved a rubare palla nella trequarti avversaria, immediato il passaggio sulla sinistra di Signori che con il suo sinistro scaglia uno dei suoi perfetti diagonali, imprendibili per ogni portiere.


Sempre la "rosea", sulla gara "Fiorentina-Lazio 1-1 (4-3 d.c.r.)", titola: "Negro e Flachi, sono prodezze da applausi. E' stata una bella partita. I viola hanno prevalso sul piano del gioco, la Lazio è stata comunque sempre in corsa. Malesani ha sperimentato Kanchelskis e Flachi al fianco di Batistuta. Eriksson ha messo Mancini al servizio di Boksic e Signori. Finisce 1-1, decidono i rigori".

L'articolo così prosegue: E' finita ai calci di rigore, una sfida assai bella tra Fiorentina e Lazio, partita finale del Memorial Cecchi Gori. Ha vinto la Fiorentina. C'è già aria di campionato. Si è vista una sfida di calcio vero, una partita di grande intensità, che ha meritato gli applausi. La Fiorentina ha prevalso sul piano del gioco, ma la Lazio, ordinata e pericolosa è stata sempre in corsa per la vittoria. La sfida è stata equilibrata, interessante sul piano tattico, agonisticamente viva. Malesani continua nelle sperimentazioni e prova Kanchelskis in attacco, inoltre concede una chance a Flachi: i due fiancheggiano Batistuta. A centrocampo sulla sinistra viene lanciato Amoroso ('76), che si mostra meritevole della fiducia. Eriksson rimette centrale Chamot, lascia invariato il centrocampo e mette il talentuoso Mancini a lanciare Boksic e Signori verso il gol. Si gioca con intensità. Squadre corte. Pressing assiduo della Fiorentina, Lazio più compassata. Il primo intervento è di Toldo, costretto a deviare oltre la traversa un angolo maligno di Fuser (3'). Firicano spezza con intervento acrobatico un assist di Mancini a Signori. La prima palla-gol è della Fiorentina al 15', ma Kanchelskis non riesce a superare Marchegiani con il pallonetto.

L'incertezza del portiere però regala una grande chance a Batistuta il cui sinistro rasoterra mirato in fondo alla rete sguarnita viene salvato da Nesta in angolo. Marchegiani para a terra un calcio di punizione di Batistuta, poi salva di piede su Kanchelskis. La Lazio non riesce ad articolare il contrattacco. La Fiorentina preme. E Mancini si sacrifica in copertura. Batistuta appare lento e macchinoso, spesso anticipato da Chamot e Nesta. Ma quando Kanchelskis lo serve di testa, vince il duello con Nesta e da posizione angolata colpisce il palo con un destro violento (23'). La Lazio ha un momento di fuoco. Prima Boksic, servito da Fuser, costringe Toldo a salvarsi in angolo (25'). Poi, su cross di Chamot, Mancini di testa coglie la parte superiore della traversa (26'). Infine, su un'applicazione errata della tattica del fuorigioco della difesa viola, Jugovic lancia Negro, che si trova solo davanti a Toldo, finta il tiro e poi di precisione trafigge il portiere.

La risposta della Fiorentina è fulminea e bellissima: Kanchelskis centra dalla destra e Flachi cerca la conclusione al volo, un destro di rara bellezza che coglie il palo alla destra di Marchegiani ed entra in rete (1-1). Eriksson sostituisce l'opaco Signori con Rambaudi e gioca col 4-4-2, con la coppia Mancini-Boksic. Una grande punizione di Batistuta da 25 metri viene deviata in angolo, con volo prodigioso, da Marchegiani (37'). Nel finale Eriksson inserisce i rigoristi Marcolin e Casiraghi nel tentativo di conquistare il trofeo. Malesani dà fiducia agli uomini in campo. Si va così alla soluzione crudele dei calci di rigore per risolvere una sfida bella e combattuta.


Sempre tratte da La Gazzetta dello Sport, alcune dichiarazioni post-gara:

Una vittoria, una sconfitta solo ai rigori, il premio come miglior giocatore del torneo ad Alen Boksic, per la Lazio il bilancio della notte fiorentina non è da buttare, ma resta l'impressione di una squadra in sofferenza contro una pari grado. Lo conferma anche Sven Goran Eriksson: "Contro la Fiorentina abbiamo sofferto un po'. Anzi un po' troppo. Loro sono stati molto aggressivi con il pressing, noi no. Dobbiamo lavorare ancora tanto". Il tecnico non si mostra preoccupato per i segnali che arrivano dai primi 45' di serie A: "Siamo in piena fase di preparazione e una gara così è utile per capire dove dobbiamo migliorare. Certo, fosse stata una partita di campionato allora sì che sarei preoccupato". Poi entra nel merito della partita: "Abbiamo realizzato un bel gol, ma poi ci siamo fatti una bella dormita quando Serena è partito in profondità. Non dovevamo concedere quegli spazi. E poi Mancini è stato costretto ad arretrare a centrocampo perché facevamo fatica a riconquistare il pallone e avviare l'azione offensiva". Ma Sven riesce a trovare anche un motivo per sorridere: "Abbiamo sbagliato ben quattro rigori in una serata. Non male, speriamo che abbiamo esaurito tutti gli errori dal dischetto per la stagione...". Al di là delle battuta resta la nota positiva di Boksic: "Alen è già in forma, e si vede. Ha facilità di corsa e ha reso alla distanza". Una curiosità: Jugovic ha fallito l'ultimo rigore, cosa che non aveva fatto nella stessa situazione nel maggio '96 all'Olimpico con la Juve. Ma quella volta in ballo c'era la Champions League.


Da la Repubblica:

Finisce ai rigori il Memorial Cecchi Gori. Il torneo è andato alla Fiorentina che alla fine ha avuto la meglio sulla Lazio dopo quarantacinque minuti divertenti, ricchi di occasioni per entrambe le squadre. Sono apparsi già in forma Batistuta tra i viola e Boksic nella Lazio: i due attaccanti hanno messo in crisi a ripetizione le difese avversarie. La formazione biancoceleste è andata in vantaggio grazie a un gol di Negro, probabilmente in fuorigioco. Immediata la reazione della Fiorentina che un minuto dopo ha raggiunto il pareggio grazie a Flachi, il giovane cresciuto nel vivaio e tornato quest'anno dopo una stagione deludente a Bari. Sabato la squadra di Malesani replicherà a Genova con un altro triangolare che vedrà impegnate anche Bologna e Genoa. Prima della Fiorentina, la Lazio aveva incontrato i modestissimi brasiliani del Gremio. Che pur nella loro pochezza per mezz'ora hanno messo in difficoltà la squadra di Eriksson, che ha faticato più del previsto per dare ritmo al gioco. Al 26' Bolognino si inventa un rigore che Signori si fa parare, ma due minuti dopo la Lazio passa. Triangolo largo Signori, Nedved, Boksic e tiro teso e sicuro del croato che si infila alla sinistra di Silvio. Il raddoppio al 40' con Signori. Più convincente, sempre contro i brasiliani, la prestazione della Fiorentina nella seconda partita in programma. Malesani cambia gli uomini (Batistuta va in panchina) ma non lo schema. Ancora 3-4-3, con Kanchelskis, buona la sua prestazione, e Oliveira in evidenza. E proprio il belga-brasiliano dopo cinque minuti va in gol su lancio preciso di Padalino.


Da La Stampa:

Sfida a distanza: un centinaio di chilometri di asfalto ed ecco una delle risposte del nostro campionato al match Ronaldo-Baggio. Siamo a Firenze, per il Memorial Cecchi Gori, tre partite di 45' nel classico girone all'italiana, con il Gremio (squadretta di secondo livello brasiliana), la Lazio e ovviamente i viola del debuttante (al "Franchi") Malesani. L'ex tecnico del Chievo ed Eriksson, per tenere alto l'interesse nascondono le rispettive squadre in attesa del faccia a faccia. E così i più attesi, appunto gli avversari a distanza di Baggio e Ronaldo, ovvero Mancini e Batistuta restano in frigorifero fino al terzo, decisivo match. I primi due, con il Gremio, sono più che una formalità. La Lazio segna con Boksic e poi con Signori (che prima però si fa parare un rigore), ma solo nella seconda parte della gara, visto che prima soffre l'assenza della fantasia di Mancini. Più o meno la stessa cosa succede alla Fiorentina che oltre a Batistuta rinuncia a Rui Costa, faro indiscutibile del gioco viola. Comunque anche la Fiorentina sbriga la faccenda-Gremio: 1-0 con gol di Oliveira già al 6'. Così le due squadre arrivano allo scontro finale, ovviamente con Mancini e con Batistuta. Entrambi non sono al top della condizione. In particolare l'argentino, che esce da un'estate di veleni, contrasti, minacce, addii annunciati e poi vaporizzati.

E' pesante e imballato però ha un conto in sospeso con Ronaldo. E' stato il brasiliano a "soffiargli" l'Inter, è il brasiliano ad attirare l'attenzione del mondo, lui che è convinto di essere il più forte bomber in circolazione. Batistuta vuol tornare il re del gol. Mancini è altrettanto motivato, anche lui nel recente passato ha "perso" l'Inter, ora vuol dimostrare di essere grande anche lontano da Genova. L'ex sampdoriano cerca di deliziare ponendosi alle spalle di Boksic e Signori; Batistuta al 21' scarica un bolide di rabbia che solo Nesta riesce a deviare salvando Marchegiani e poi spara bordate su punizioni da 30 metri. Al 23' colpisce da posizione impossibile, Marchegiani si salva, anche grazie all'aiuto del palo. Nel frattempo Mancini non sta a guardare, non si limita a costruire per gli altri: al 26', con un guizzo di testa, colpisce la traversa. E non dimentica mai di polemizzare con l'arbitro. I gol, però, arrivano da Negro, lui che di vendette non ne ha da consumare (27'), e da Flachi (28') un ragazzino della periferia di Firenze che non vuole andare in un altro club e rifiuta ogni trasferimento. Per la cronaca, poi, il torneo si decide ai rigori: vincono i viola; per la Lazio sbagliano Casiraghi, Rambaudi e Jugovic. Né Mancini, né Batistuta hanno bisogno di andare al dischetto.




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