Mercoledì 30 agosto 1989 - Roma, Stadio Flaminio - Lazio-Bologna 1-2 (d.t.s.)

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Stagione

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30 agosto 1989 - 2420 - Coppa Italia II turno - Lazio-Bologna 0-0 ==> 1-2 d.t.s.

LAZIO: Fiori, Bergodi, Beruatto, Pin G., Gregucci, Soldà, Di Canio (96' Manetti), F. Marchegiani (105' Icardi), Amarildo, Sclosa, Bertoni. A disp.: Orsi, Monti, Piscedda. All. Materazzi.

BOLOGNA: Cusin, Luppi, Villa, Stringara, De Marchi, Cabrini, Poli, (84' Galvani), Bonini, Giordano, Bonetti, Marronaro (109' Iliev). A disp.: Sorrentino, Monza, Lorenzo. All. Maifredi.

Marcatori: 91' Giordano, 97' Marronaro, 107' Amarildo.

Arbitro: D’Elia (Salerno).

Note: ammoniti Di Canio e Luppi. Esordio in una competizione ufficiale con la maglia della Lazio per Alessandro Manetti.

Spettatori: 19.240.

Il biglietto (giallo) in "Curva Nord"
Il biglietto (rosso) in "Curva Sud"
Paolo Di Canio e Bruno Giordano

Il Corriere dello Sport titola: Coppa Italia: vanno fuori ben 6 squadre di A (oltre alla Lazio eliminate Genoa, Cesena, Cremonese, Bari e Lecce). Lazio, che beffa!.

Inoltre all'interno riporta: al Flamino incidenti e dura contestazione per Materazzi. Il Bologna resiste alla Lazio e passa in un finale rovente: gara sospesa, arbitro sfiorato da un oggetto. Giordano-Marronaro, che beffa! I due ex segnano nei supplementari, inutile gol di Amarildo. Materazzi contestato.

Bruno Giordano, due colpi al cuore alla sua Lazio. Succede tutto nei supplementari. Il centravanti segna un gran gol e fa segnare Marronaro staccando per il Bologna il passi per la Coppa. E la Lazio piomba nel caos. Cori contro Materazzi, lancio di oggetti (una mela colpisce perfino D'Elia) e contestazione pesantissima. Vince il Bologna in pratica in virtù di maggiore lucidità e di un uomo in grado di fare la differenza anche in una serata che per lui pareva stortissima. Materazzi toglie Monti dopo la sbornia Vialli e gioca con Beruatto. Maifredi ripropone il Bologna di domenica. Iliev va in panchina, il tecnico gli preferisce ancora Villa rimandando alla partita con l'Inter l'esordio del bulgaro (Villa domenica è squalificato). Pecci va in tribuna. La Lazio mette in moto il diesel, rumina palla ma è una continua telefonata alla difesa rossoblu. Il Bologna stringe gli ingranaggi della zona e le tre punte Marronaro-Poli-Giordano sono punte per modo di dire perché davanti non succede mai niente. Di Canio prova ad accendere la partita ma Amarildo è un armadio a muro e l'attacco cade puntualmente nella tagliola del fuorigioco. La prima cosa decente è dopo mezz'ora, cioè al 33' quando Di Canio ubriaca De Marchi sulla destra e depone sulla testa di Amarildo. Sarebbe circa come un rigore ma il brasilero inzucca in bocca a Cusin. Il Bologna capisce che la Lazio sta spingendo sul pedale e allora viene fuori dal guscio e nel giro di un minuto al 35' confeziona due brividi per il Flaminio: una bomba da fuori di Stringara che Fiori va a togliere con un volo dal sette e un cross di Cabrini che clamorosamente Marronaro non riesce ad incornare. Prima della fine c'è un altro tourbillon di Di Canio che tira ma Cusin si allunga e para (39') e un numero di Poli dall' altra parte sul cross del quale un Giordano ancora poco lucido manca la deviazione. Il Bologna adesso sembra più bellino e pratico, la Lazio gioca di più la palla ma molto spesso è calcio prevedibile, un po' danubiano per intenderci. Una spanna sopra tutti Di Canio e Pin. Nel Bologna c'è un impeccabile Cabrini e il solito Villa. Romba il motore della Lazio ma ci sono ancora molti problemi di carburazione e dalle parti di Cusin arrivano solo pallette sporche. Il secondo tempo è la fotocopia del primo. Con la differenza che il Bologna si distende un po' di più anche perché la Lazio si appanna notevolmente e anche Di Canio comincia a soffrire di solitudine. Ma la banda di Maifredi attacca male, cross improbabili e niente di pungente. Di emozioni nemmeno l'ombra. Supplementari per vedere se c'è qualcuno in grado d'inventare qualcosa che sblocchi lo stallo. E ci pensa Bruno Giordano al secondo minuto. Un gioiello, contropiede, uno-due con Marronaro, due passi al limite dell' area e rasoiata bassa che s'infila accanto al palo più lontano di Fiori. La sua vecchia curva ammutolisce e rimpiange. La Lazio è alle corde. Al 7' il Bologna chiude il match. Azione identica ma stavolta Giordano non tira e serve al centro Marronaro (lieve dubbio di fuorigioco) che di piatto fa 2-0. Accorcia poi le distanze Amarildo in apertura del secondo tempo supplementare (dormita della difesa rossoblu e buona esecuzione del centravanti), poi non succede più nulla fino al termine.