Sabato 20 aprile 1996 - Genova, stadio Luigi Ferraris - Sampdoria-Lazio 3-3

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21 aprile 1996 - 2696 - Campionato di Serie A 1995/96 - XXXI giornata

SAMPDORIA: Zenga, Balleri (89' Franceschetti), Mihajlovic, Sacchetti, Evani, Seedorf, Karembeu, Salsano, Invernizzi (68' Maniero), R.Mancini (90' Bertarelli), Chiesa. A disp.: Pagotto, Ferri. All. Santarini. D.T. Eriksson.

LAZIO: Marchegiani, Gottardi, Favalli, Di Matteo, Negro, Grandoni, M.Esposito (74' Franceschini), Fuser (80' Piovanelli), Casiraghi, Marcolin, Signori (87' Rambaudi). A disp.: Orsi, Romano. All. Zeman.

Arbitro: Stafoggia (Pesaro).

Marcatori: 20' Casiraghi, 25' Balleri, 36' Signori, 55' R.Mancini, 76' Signori, 89' Chiesa (rig).

Note: esordio in serie A per Daniele Franceschini classe 1976. Ammoniti: Zenga, Favalli, Balleri, Marcolin, Fuser, Chiesa. Calci d'angolo: 14-1.

Spettatori: 20.000.

Il biglietto della gara
Dal Guerin Sportivo: foto della gara
Dal Guerin Sportivo: foto della gara
Dal Guerin Sportivo: foto della gara
Dal Guerin Sportivo: foto della gara
Signori raggiunge quota 100 con la maglia della Lazio

Sei gol era il minimo che si potesse pretendere da un Sampdoria-Lazio. Anzi, rispetto alla gara d'andata, ne sono stati segnati tre di meno. D'altra parte, le squadre di Zeman e di Eriksson sono nate per segnare. Forse proprio per questo talvolta incantano e talvolta fanno arrabbiare. Nemmeno i calcoli e le tabelle, ieri a Marassi c'era in palio un pezzettino di Uefa, hanno frenato dunque gli stinchi di Signori e Chiesa. A proposito: per vedere i due bomber, si è scomodato persino Arrigo Sacchi che però, per evitare il traffico del dopo-partita, è andato via un po' prima perdendosi il gol del blucerchiato. L'atteso confronto diretto tra i due ha visto prevalere il laziale per 2-1. Beppe, tra l'altro, con le due reti segnate a Zenga, ha tagliato un traguardo personale importante, quello dei 100 gol realizzati con la maglia biancoceleste. Al prossimo centro ne taglierà un altro, altrettanto prestigioso: 100 gol in serie A. La Samp godeva dei favori del pronostico. Era la squadra più in forma del momento, con il morale alle stelle dopo le ultime 4 vittorie consecutive e poi poteva sfruttare il fattore campo. La Lazio si presentava a Marassi in formazione rimaneggiata: 7 gli assenti, tra i quali l'intera legione straniera Winter-Chamot-Boksic. E Zeman, all'ultimo minuto, doveva fronteggiare anche il forfait di Nesta (influenza), rilevato dal giovane Grandoni (classe '77) all'esordio dal primo minuto. Il tecnico boemo è stato costretto a rimescolare le carte senza comunque snaturare la squadra e rinunciare al tridente: Signori a destra ed Esposito a sinistra spalleggiavano l'ariete Casiraghi. A centrocampo, Di Matteo faceva il centrale davanti a Salsano, Marcolin e Fuser se la vedevano rispettivamente con Karembeu e Invernizzi. Come sempre, Samp e Lazio si affrontavano a viso aperto fin dai primi minuti. Al 5' Marchegiani doveva uscire sui piedi di Seedorf. La squadra di Eriksson dimostrava di avere una marcia in più. Chiudeva i biancocelesti nella propria metà campo e Seedorf, che non aveva avversari diretti a centrocampo, si fermava stabilmente sulla linea di Chiesa e Mancini, formando così un altro tridente. La difesa in linea dei laziali faceva la sua parte, controllava Mancini e Chiesa e rischiava molto applicando il fuorigioco. La rete di Casiraghi al 20' concretizzava in realtà il primo vero tiro in porta della Lazio: nasceva da un lancio di Negro e da un errore della difesa blucerchiata che «saliva» disordinatamente. Mihajlovic, così, teneva in gioco Casiraghi che, con molta freddezza, aspettava l'uscita di Zenga e ne interrompeva un'imbattibilità che durava ormai da 290 minuti. Il portiere non gradiva, protestava con il guardalinee e si beccava il cartellino. Dopo quest'episodio, la partita s'innervosiva e non sempre Stafoggia dimostrava di esserne padrone. Nemmeno il pareggio di Balleri al 26' (palla sfuggita dalle mani di Marchegiani) riportava la calma. La Samp insisteva, ma la Lazio segnava di nuovo con il suo secondo tiro: un sinistro di Signori che piegava la mano aperta di un colpevole Zenga. Nella ripresa, in campo si vedeva solo la Samp. Mancini pareggiava all'8'. Poi toccava a Marchegiani salvare il 2-2 sulle conclusioni di Mancini (12') e sulla punizione di Mihajlovic (14'). Terzo tiro per la Lazio, al 19', e terzo gol: ancora Signori con un perfetto diagonale. Eriksson inseriva la terza punta, Maniero, al posto di Invernizzi, dirottando Seedorf sulla sinistra. Zeman cercava di portare a casa i tre punti, spezzettava il gioco con le sostituzioni (esordio in A per il giovane Franceschini). Il meritato pareggio arrivava su rigore al 44', quel rigore che un opaco Chiesa ha inseguito e reclamato per tutto il pomeriggio. Fallo di Favalli su Mancini e finalmente Chiesa realizzava dal dischetto il suo 19° stagionale.

Fonte: La Stampa