Sabato 7 agosto 2021 - Enschede, De Grolsch Veste - Twente-Lazio 0-1

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7 agosto 2021 - Enschede (Olanda), De Grolsch Veste - Amichevole - inizio ore 19.30


TWENTE: Unnerstall, Troupée (71' Everink), Pröpper, Oosterwolde, Smal, Zerrouki (68' Hilgers), Bosch, Ilic, Menig (83' Rots), Van Wolfswinkel (76' Ugalde), Cleonise (46' Limnios). A disposizione: de Lange, Jansink, Sadilek, van Leeuwen, Bruns, Staring. Allenatore: Jans.

LAZIO: Reina, Lazzari (60' Marusic), Luiz Felipe (60' Patric), Acerbi (71' Radu), Hysaj (83' Kamenovic), Milinkovic, Leiva (75' Escalante), Akpa Akpro (46' André Anderson), Felipe Anderson (75' Romero), Immobile (71' Caicedo), Moro (60' Correa). A disposizione: Strakosha, Adamonis, Vavro, Cataldi, Luis Alberto, Jony, Muriqi. Allenatore: Sarri.

Arbitro: sig. Nijhuis - Assistenti sigg. Balder e van de Ven.

Marcatori: 3’ Immobile.

Note: recuperi 1’ p.t. e 2’ s.t.

Spettatori: 18.000 circa.


Ciro Immobile, suo il gol vittoria nel match odierno
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Patric in azione
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Sergej Milinkovic-Savic
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André Anderson
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Luiz Felipe
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Felipe Anderson
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Joaquin Correa
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Dimitrije Kamenovic
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Luka Romero
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Francesco Acerbi
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La Gazzetta dello Sport titola: "Milinkovic-Immobile. La Lazio di Sarri ritrova le certezze. Nel test in Olanda col Twente il bomber al debutto già decisivo. Marusic rinnova fino al 2025".

Continua la "rosea": Ci pensa Ciro Immobile a ricaricare la Lazio. Lo fa alla sua maniera con il gol che timbra la vittoria di Eschede contro il Twente nel test più importante del precampionato biancoceleste. Con la sua prima rete stagionale il nuovo capitano della Lazio allontana le incertezze che avevano contrassegnato le prove delle precedenti amichevoli. Sul successo in Olanda che chiude la settimana del ritiro tedesco di Marienfeld risplende la firma del goleador, ma il ruolo di trascinatore è stato di Sergej Milinkovic. Il Sergente ha ideato l’assist del gol, ma sopratutto si è proposto da leader. In campo per tutti i novanta minuti. Spettacolare un duetto con Immobile nel primo tempo con cui si proietta al tiro, disinnescato all’ultimo dal portiere olandese. Attento anche nei disimpegni difensivi. E nel finale il centrocampista serbo ha tentato il gol da metà campo: segnale di autostima che ha il suo peso.

Indicazioni. Maurizio Sarri può sorridere. La crescita della Lazio avrà modo di accelerare attraverso i colpi dei suoi primattori. Come Immobile alla prima da titolare, Acerbi si è fatto apprezzare per la tempestività delle sue chiusure in difesa. Lampi di classe da parte di Felipe Anderson che ha smistato a Milinkovic il pallone da recapitare a Immobile per il gol-partita e poi ha provato a lanciare a rete il giovane Raul Moro. Il brasiliano ha risentito di qualche pausa, specialmente in copertura, ma le sue intuizioni possono diventare un valore aggiunto negli ultimi sedici metri. Ha avuto spazio nel secondo tempo Correa. Mentre, pur se il suo nome è stato annunciato in panchina, in realtà Luis Alberto è andato in tribuna perché indisponibile a causa di una contrattura. Al suo posto Sarri ha provato Akpa Akpro, sostituito dopo l’intervallo da André Anderson a causa di una botta subita in un contrasto con Ilic. Fiducia. Al termine, volti sorridenti da partire dei biancocelesti. A cominciare da Lucas Leiva che nel ruolo di play si sta rivelando un perno nel gioco di Sarri. "Questa vittoria è importante: bisogna cercare di ottenere il risultato anche in amichevole - ha dichiarato il brasiliano ai microfoni di Lazio Style -. Serve tempo per adattarci completamente alla filosofia di Sarri, abbiamo fatto un buon ritiro tra Auronzo di Cadore e Marienfeld. Ora abbiamo altre due settimane per prepararci al meglio verso l’inizio del campionato. La strada è ancora lunga ma con disponibilità e voglia di imparare possiamo fare grandi cose".

Parole di fiducia che si rispecchiano in tutta la squadra. Ieri sera la Lazio è rientrata a Roma. Due giorni di riposo prima di riprendere gli allenamenti a Formello. Si lavorerà fino a sabato quando molto probabilmente verrà disputata, in zona, un’altra amichevole. Marusic rinnova. Il mercato della Lazio è ancora bloccato dall’indice di liquidità. Occorre definire la cessione di almeno un big per procedere agli acquisti ma anche per depositare i contratti di Hysaj, Felipe Anderson, Kamenovic e Romero, che sono a disposizione di Sarri dal ritiro di Auronzo. È Correa il nome in uscita. Per sostituire l’argentino sulla sinistra della prima linea è stato individuato come primo obiettivo Filip Kostic, 28enne mancino serbo, sotto contratto con l’Eintracht di Francoforte fino al 2023. Operazione da 15 milioni di euro con la formula del prestito con riscatto obbligatorio. Già bloccato Toma Basic, 24enne croato in scadenza col Bordeaux tra un anno: un jolly per dare più soluzioni al centrocampo. L’accordo col club francese potrebbe aggirarsi sui 7 milioni di euro, Poi, ci sono altri movimenti che potrebbero riguardare pure la difesa per aver un’alternativa in più: piace Rugani, tornato alla Juventus dal prestito di Cagliari.

Intanto sul fronte rinnovi, intesa ormai raggiunta per prolungare sino al 2025 il contratto di Marusic in scadenza nel prossimo giugno: si attende anche in questo caso l’ok dall’indice di liquidità per ufficializzare il rinnovo dell’esterno montenegrino. Lunga la lista dei giocatori da sistemare: Vavro, Durmisi, Jony, Jordan Lukaku e probabilmente Fares. Si dovrà aspettare per Adekanye, che forse dovrà operarsi al menisco. Con loro anche il gruppo di giocatori rientrati dalla Salernitana. E la questione esuberi sta diventando un problema in più nel mercato della Lazio.


► Il Corriere dello Sport titola: "Un lampo di Immobile nel cantiere di Sarri. Assist di Milinkovic, superlativo, per il gol del neocapitano Ciro. Ma la strada è ancora lunga. Si è concluso il secondo ritiro con il successo sul Twente".

Prosegue il quotidiano sportivo romano: La palla con il contagiri e profonda di Milinkovic, il taglio di Immobile per sbucare dietro il gigante olandese Oosterwolde, stoppare, prendere la mira e battere in diagonale il portiere del Twente. Ecco il lampo del solito Ciro, campione d’Europa e neo capitano della Lazio, a chiudere l’estate e portare un raggio di sole sopra il cielo di Sarri. Manca un test a Ferragosto (forse con il Sassuolo) e poi sarà già campionato. Tempi strettissimi, una specie di imbuto tra operazioni di mercato non ancora chiuse e il cantiere aperto dal Comandante. Mica facile trasformare l’ex squadra di Inzaghi, abituata da cinque anni al 3-5-2. Si era intuito nel galoppo con il Meppen, se n’è avuta la conferma nell’amichevole di Enschede dopo una settimana di lavoro in Germania. Sarri cercherà di conservare il meglio ereditato da Simone, ovvero le f‌iammate e il senso del gioco verticale sviluppato da due top player come Milinkovic e Luis Alberto. Il serbo, promosso vice capitano, ha dato spettacolo in Olanda e non solo per l’assist, ma per il modo di interpretare la partita e la condizione. Ha tenuto (l‘unico) per 90 minuti senza cedimenti o cali. E’ il più bravo, ma anche il più in forma.

Lampo. Mancava l’altro tenore, il Mago spagnolo, costretto alla tribuna da una contrattura muscolare. Verrà valutato nelle prossime ore. Sarri spera di ritrovarlo in fretta, sarebbe un peccato perderlo per il debutto di Empoli, in calendario sabato 21. Il quoziente di classe della Lazio, si sapeva, è circoscritto alla categoria superiore dei due interni di centrocampo. E portando gli esterni di una volta (Marusic e Lazzari, ora in concorrenza) sulla linea difensiva a quattro, servirebbero un ritmo superiore e due attaccanti di fascia in grado di mordere e tagliare il campo per giocare un certo tipo di calcio. Tre minuti sono bastati a Immobile per spedire al tappeto il Twente, gli altri 87 sono serviti per capire che la strada è ancora lunga. E sarebbe un errore (per i narratori) ripetere l’equivoco in cui erano cadute le cronache juventine due anni fa, aspettando la svolta sarriana. Poco ritmo. Ognì squadra è diversa e ogni squadra allenata da Sarri in tempi recenti (Empoli, Napoli, Chelsea) è stata differente dalla precedente. La Lazio ha bisogno di tempo, interpreti ideali e condizione. Veniva da un mese duro di preparazione e in Olanda ha tenuto alto il ritmo solo nei primi 20-25 minuti. Saliva Leiva, aggrediva Hysaj, le tre punte pressavano la linea arretrata del Twente.

Poi la Lazio non è stata più intensa e si è abbassata, ha cominciato ad aspettare, non ha più giocato come predilige Sarri, apparso impaziente e non proprio soddisfatto a bordo campo, ma se ne saprà di più quando tornerà a parlare, nell’imminenza della Serie A. Un dubbio ci assale e risiede nelle caratteristiche dei centrocampisti. Leiva sta bene, molto meglio dell’estate scorsa (veniva da un ginocchio operato), ma a 34 anni non è detto che riesca a tenere ritmi esagerati e in ogni partita per 90 minuti. Lo stesso Luis Alberto non è un corridore. Il 4—3-3 di Sarri richiede baricentro alto, aggressione, ritmi sostenuti. Ivoriano ok. Ieri per un tempo ha giocato bene Akpa Akpro, segnalato in ascesa nelle gerarchie di Sarri, ordinato e velocissimo nel recupero palla, quasi indispensabile in un reparto piantato a terra. Un’altra dimostrazione di come, cambiando l’allenatore, non mutino i giudizi sul valore e l’utilità dei giocatori. Vavro e Jony, tanto per ricordare due recenti acquisti, ieri neanche sono entrati. Davanti questa volta c’è stato spazio per Caicedo invece di Muriqi.

Immobile, come Acerbi, ha tenuto il campo per 70 minuti. Un buon rodaggio. Più svagato Correa, entrato nell’ultima mezz’ora e ancora in sospeso sul mercato. Si capisce anche dalla gestione di Sarri: il Tucu non ha avuto lo stesso minutaggio dei due azzurri. La difesa ha tenuto distante il Twente, mai realmente vicino al pareggio. Il rebus della nuova Lazio è legato al tridente. Felipe Anderson non ha incantato, si è acceso a sprazzi, ancora non ha compreso tempi e movimenti. Raul Moro e Romero si faranno con calma, dietro le quinte. Ora bisognerà capire chi Lotito e Tare consegneranno a Sarri. Per volare servono le ali e almeno un mediano.


Il Messaggero titola: "Capitan Immobile fa la differenza. La Lazio batte il Twente in Olanda (0-1) e supera positivamente il primo test vero: decisiva a inizio partita la rete dell’azzurro".

Prosegue il quotidiano romano: La Lazio batte il Twente in Olanda (0-1) nel segno di Immobile. Gol e uff‌icialità della fascia. Miglior rientro per capitan Ciro non ci poteva essere. L’attaccante gioca titolare per la prima volta dal rientro in gruppo, ancora non è in forma e in piena sintonia con gli schemi di Sarri (tutto normale), ma come al solito timbra comunque il cartellino. Dopo appena due minuti di partita la punta scatta in profondità e, grazie a un tocco illuminante di Milinkovic, si trova da solo davanti al portiere che supera senza problemi con un diagonale preciso, portando così in vantaggio i biancocelesti. Il bomber si impegna e cerca di mettere subito in pratica le idee del tecnico, ma sia Felipe Anderson che Raul Moro, i due esterni che completano il reparto avanzato, faticano a trovare ritmo e collegamenti col compagno, ma anche con i centrocampisti. Forse è l'unico neo della partita, almeno per quello che vorrebbe vedere l’allenatore sul campo. E l’assenza di Luis Alberto, in questo senso, si è fatta sentire. Lo spagnolo non ha giocato per un leggero fastidio muscolare.

Passi avanti. Il Comandante si sgola e chiede più velocità nel possesso palla e minor distanza tra i reparti. E’ su questo che Mau spinge il tasto in modo asf‌issiante. Ma tutto sommato, la Lazio appare concentrata e gioca una discreta gara, nella tenuta tattica meglio delle ultime due uscite con Padova e Meppen, più in difesa che in avanti. Oltre alla rete di Immobile (che con Acerbi ha giocato settanta minuti), a un bel duetto tra Ciro e Milinkovic al limite, con quest‘ultimo che ha sciupato l’occasione davanti al portiere, e a un buon assolo di Raul Moro, non ci sono state altre occasioni. Non male nemmeno la sorpresa Akpa Akpro, schierato come mezzala destra, poi uscito per infortunio. Il test è probante, anche perché il Twente la prossima settimana comincia il campionato e non è che abbia messo in gran difficoltà la retroguardia laziale, con Reina autore di un paio di buone parate. Per qualche minuto sono stati insieme Correa (vicino il suo addio: più Premier che Inter), Felipe Anderson e Immobile. Quest'ultimo sostituito da Caicedo, ieri preferito a Muriqi. La Lazio è un cantiere aperto, c'è ancora da lavorare a due settimane dal via, ma qualche progresso, s'intravede.



La formazione iniziale in grafica




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