Domenica 17 gennaio 1988 - Roma, stadio Olimpico – Lazio-Parma 0-0

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17 gennaio 1988 - 18 - Campionato di Serie B 1987/88 - XVIII^GIORNATA

LAZIO: Martina, Brunetti, Acerbis, Pin, Gregucci, V.Esposito, Savino, Muro (64' Rizzolo), Galderisi, Camolese, Monelli. A disp. Salafia, Foschi, Biagioni, F.Agostinelli. All. Fascetti.

PARMA: Cervone, Gambaro, Apolloni, Fiorin, Minotti, Carboni, Turrini, Di Già, Osio (81' Di Nicola), Zannoni, Baiano (69' Pullo). All. Vitali.

Arbitro: Sig. Nicchi (Arezzo).

Note: giornata di sole, temperatura mite. Ammoniti Baiano, Minotti, Zannoni, Di Già. Calci d'angolo: 2-1 a favore del Parma.

Spettatori: 25.000 circa.

Alcuni tifosi in Curva Sud
Alcuni ritagli di giornale sulla partita (Gent.conc. Giovanni Pantano)
Monelli in azione

Ancora una partita senza gol per la Lazio e ancora una delusione per i suoi tifosi. Risale ormai a 521 minuti fa l'ultima segnatura dei laziali ed è poca consolazione per i sostenitori biancazzurri che anche la porta di Martina sia imbattuta da oltre 500'. Contro il Parma, la Lazio ha cominciato a spron battuto, ma dopo un primo quarto d'ora ad alto livello s'è assistito alla ormai solita prova incolore per gli uomini di Fascetti. Gli emiliani, se si eccettuano appunto i primi minuti di gioco, non hanno dovuto faticare molto per portare a casa il punto desiderato, come in precedenza era capitato a Catanzaro e Bari (per non parlare dell'Arezzo, uscito dal campo addirittura con l'intera posta). Con questo risultato, il periodo di «imbattibilità» dell'Olimpico per la Lazio si avvicina ai due mesi. Gli uomini di Fascetti hanno cominciato la partita cercando subito la via del gol, ma è stato il Parma, al 1', ad avere la prima occasione per passare: in una mischia in area laziale, Turrini girava a rete cercando l'angolo alto ma riusciva solo a trovare il palo di sostegno della porta, dando a molti compagni l'illusione del gol.

Nel secondo tempo ci si aspettava una Lazio in grado di sottomettere gli avversari e invece nulla. Nonostante il rientro di Monelli e la buona volontà di Galderisi, gli uomini di Fascetti non giungevano mai a impensierire Cervone. Assenti Piscedda e Marino, e sacrificato quindi Pin nel ruolo di libero, Muro (unico centrocampista di ruolo) s'è trovato a dover costruire da solo tutte le trame offensive dei biancazzurri. Esposito e Camolese, onesti portatori d'acqua e nulla più, e Savino ancora inconcludente, non potevano certo aiutarlo più di tanto. Fascetti decideva così al 64' di sostituirlo con Rizzolo, la terza punta. Una rinuncia «ufficiale» al centrocampo, a favore di un modulo a tre punte. Turrini e Osio portavano talvolta scompiglio nei pressi di Martina in azioni di contropiede ma, proprio come i pari ruolo della squadra avversaria, non arrivavano mai a conclusioni degne di essere chiamate tali. Si giungeva così all'85', quando Cervone, sbagliando l'uscita, metteva Rizzolo in condizione di battere a rete, ma il giovane biancazzurro non si dimostrava all'altezza della situazione e calciava debolmente.

Fonte: La Stampa



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