Domenica 18 aprile 1993 - Roma, stadio Olimpico - Roma-Lazio 0-0

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18 aprile 1993 - 2561 - Campionato di Serie A 1992/93 - XXVIII giornata - calcio d'inizio ore 15.00

ROMA: Cervone, Garzya, Bonacina, Piacentini, Benedetti, Aldair (74' Comi), Mihajlovic (67' Tempestilli), Hassler, Carnevale, Giannini, Rizzitelli. A disp.: Zinetti, Salsano, Muzzi. All. Boskov.

LAZIO: Orsi, Bergodi, Favalli, Bacci, Luzardi, Cravero (79' Marcolin), Fuser, Winter, Stroppa, Gascoigne, Signori. A disp.: Fiori, Corino, Sclosa, Neri. All. Zoff.

Arbitro: Sig. Sguizzato (Verona).

Note: ammoniti Bergodi, Giannini. Antidoping: Garzya, Mihajlovic, Gascoigne, Fuser. Calci d'angolo: 4-11.

Spettatori: paganti 41.350, incasso L. 2.139.720.000; abbonati 33.659, quota L. 806.853.000.

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Il biglietto (marrone) in "Curva Nord"
Il biglietto (rosa) in "Distinti Nord"
Gascoigne in azione
Uscita di Orsi su Carnevale
Lo spettacolare tifo della Curva Nord

Roma e Lazio "no", ammesso che 75.000 spettatori dentro l'Olimpico abbiano voluto aggiungere una loro risposta calcistica alla domenica referendaria. Così, non rimborsabile il biglietto del derby, sono rimasti i fischi quale appendice d'un appuntamento da tre miliardi mai onorato davvero, come se gli attacchi qua o là venissero considerati trascurabili accessori. Modesto copione giallorosso, senza neppure l'abituale soccorso Hassler, secondo estro, laddove operava Favalli. Svolazzi biancoazzurri, quasi per comprimere, causa paura di vincere, quella superiorità tecnica intravista nei legni colpiti con Signori e Bergodi, quando l'accidia stava diventando insopportabile. Archiviamo allora questa stracittadina consapevoli di contenuti peggiori rispetto ai cinque precedenti 1-1. Ma, vivaddio, i boskoviti si sono almeno dannati nei recuperi centrocampistici, nei contrasti difensivi, nel riprodurre football anni trenta tutto cuore, marcature personalizzate, ciabattate d'esproprio. Palese consapevolezza d'inferiorità intrecciata a voglie di buttarla in confusione, mentre Gascoigne, straripante ciccia tipo curato di campagna, rallegrava Piacentini, deliziava qualsiasi altro antagonista, senza sveltire il contropiede. Lazio perché ? Assente Riedle, riciclato Signori monopunta spaziante ovunque, si presumeva che Zoff ordinasse girandole d'inserimenti, rese teoricamente possibili dall'esubero di terzini contrapposti, spesso privi di bussole di riferimento. Invece, dopo tanta messinscena coreografica, lo spettacolo s'è attorcigliato nelle comuni disgrazie, liberando dal suo pietismo giusto un'incornata a rischio d'Aldair (assolo centrata dell'esterno Stroppa, poi sparito); uno stacco di Rizzitelli a girare fuori d'un niente, l'angolo di Hassler; una prodezza di Signori, degna di racconto. Sì, Beppe gol, fin lì cercato solo una volta da Favalli con Benedetti ad impedirne l'interferenza in spaccata, andava un attimo a conquistare palla da trequartista e, pescato fuori porta Cervone, lo scavalcava d'intuito balistico. Venti metri di traiettoria carogna, però le traverse esistono, e i sovrastanti innamorati di Curva Sud riprendevano a respirare. Intervallo. Senonché, la Lazio dei settanta miliardi d'investimenti, riappare raccorciata al punto di sollecitare Signori all'esecuzione obliqua e Cervone alla capriola di riparazione verso l'angolo mirato. Ecco, forse gli illustri dipendenti di Cragnotti prenderanno coscienza delle superiori risorse, accelereranno, assumeranno decisi l'iniziativa. Macché: il povero derby dei tremila milioni garantiti, ricanta litanie inutili, attendismi, spezzettamenti. Ci pensa d'un tratto Orsi a infilare un brivido: lunga rimessa laterale di Hassler e lui, mezzo coperto, s'arruffa, grattugia il pallone, privilegia in mischia Carnevale. Rete facile dei padroni di casa ? No, Carnevale già soffocato dalla vitalità di Luzardi, delega in retropassaggio l'accorrente Bonacina a calare il capestro. Quanto segue riguarda gli automezzi sullo sfondo. E rischiato lo psicodramma, Fuser, Stroppa, Winter, avanzano, girano passaggi a raggiera, attivano finalmente Signori. Il quale, rimediata la punizione oltre Benedetti, tratteggia una parabola verso Cravero: zuccata, area flipper, poi Bergodi, tiratore di complemento, azzecca la girata scheggia palo. Imprecazioni biancoazzurre. Ora, lacerata l'accidia, appare chiaro che questa Roma priva di creatività, andrebbe tempestata senza allentare le cadenze, diversificando la manovra monocorde appesi ai cambi di marcia di Fuser oppure Stroppa. Troppo tardi. Boskov sottrae la comparsa Mihajlovic e infila i randelli di Tempestilli. Il quale, invitato all'affondo dal solito "sor delegato", Carnevale, preferisce buttarsi in area inseguito da Fuser. Hai visto mai? Sguizzato non abbocca. Cravero, sfaldate le ingessate disposizioni tattiche, va a saltare nel mezzo e ne esce una collisione a tre, poiché Luzardi e Rizzitelli manifestano le stesse intenzioni. Barella. Arriva Marcolin, Bergodi scala libero, e Giannini sproposita l'ultima occasione. "Aridatece, li sordi", si sente gridare.

Umori contrapposti. Sulla sponda biancazzurra ci si lamenta un po' per la sfortuna e per i due "legni" colpiti, alla corte della Roma si invoca un rigore non concesso da Sguizzato quando mancavano una manciata di minuti al triplice fischio finale. E un derby fiacco anche nel dopo partita. Niente dichiarazioni di fuoco, né tantomeno recriminazioni eccessive. L'unico a non essere troppo contento è probabilmente Cragnotti. "Il pari è giusto. Ma non mi sono divertito. Le squadre avevano paura di perdere e si è visto. I giocatori della Lazio dovevano credere alla vittoria fino alla fine, il risultato forse sarebbe cambiato. A noi, comunque, interessa più di tutto raggiungere un posto Uefa. E questo punto è importante". Orsi, autore di un paio di uscite da brivido, non accetta le critiche del suo presidente. E replica: "E il nostro primo tifoso. Soffre più di noi ma se fosse stato un match di pugilato, ai punti avremmo vinto noi. Si, lo so che è stato un derby deludente: ma le "stracittadine" sono tutte uguali, a vincere veramente è sempre il timore di uscire sconfitti dal terreno di gioco". Signori, invece, sostiene che non gli interessa cosa faccia Balbo per la classifica cannonieri: "Voglio solo che la Lazio vada in Uefa. Per quanto mi riguarda, ho già segnato 22 reti e questo mi basta. Benedetti? Mi ha controllato abbastanza bene e non è stato nemmeno tanto falloso. Una bella gara, la sua", dice il piccolo e sgusciante attaccante ieri apparso leggermente al di sotto del suo standard abituale. I giocatori della Roma continuano nel loro ostinato e (ai più) incomprensibile silenzio stampa. E allora bisogna affidarsi alle parole del vicepresidente Malagò: "Speravamo di vincere ma la divisione dei punti è equa. La partita? Certamente non è stata bellissima", sottolinea con un eufemismo che fa sorridere molti. Più prodigo è Boskov: "Abbiamo avuto le nostre occasioni per segnare, ma non sono state sfruttate. Una tra tutte? Quella di Bonacina nel secondo tempo. Piuttosto, devo dire che sono rimasto impressionato per la grande coreografia del pubblico. L'incontro? E stato molto grintoso ma corretto e l'arbitro non ha avuto un compito difficile". Inutile chiedergli se Sguizzato abbia fatto bene a non concedere il penalty per il fallo di Fuser su Tempestilli: "Il mio giocatore dice che era rigore, io dalla panchina non ho visto nulla. Ma ero lontano", sottolinea il tecnico prendendo le distanze. Si parla delle possibilità della Roma di raggiungere un posto utile per disputare l'anno prossimo la Coppa Uefa e l'allenatore giallorosso giura che, malgrado il pareggio con i "cugini", raggiungere il traguardo non è impresa impossibile. "Mancano ancora sei partite, basta conquistare nove punti e ce la faremo". Anche Zoff non si tira indietro quando c'è da sbilanciarsi sulla corsa all'Europa. Ma è più diplomatico: "I risultati di questa giornata di campionato confermano che c'è una concorrenza agguerrita. E non credo nemmeno che il pareggio tolga ogni chance ai giallorossi". Il tecnico della Lazio dice di essere contento della prestazione di Gascoigne e aggiunge: "Questa gara me l'aspettavo proprio così". Bergodi, invece, non si dà pace per la grande occasione avuta nella ripresa: "Sono stato sfortunato a colpire il palo alla sinistra di Cervone. Mi ero coordinato bene, avevo trovato lo spazio giusto per far filtrare il pallone tra tanta gente. E invece è finita come avete visto tutti". E stata una giornata abbastanza tranquilla anche tra le tifoserie. Ci sono stati solo tre arresti per una rissa avvenuta in mattinata nei pressi della curva Sud. Aggredito anche un agente della polizia scientifica che aveva ripreso alcune scene degli scontri.

Fonte: Corriere della Sera