Domenica 21 febbraio 1943 – Torino, stadio Benito Mussolini - Juventus-Lazio 2-4

Da LazioWiki.

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21 febbraio 1943 - 704 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1942/43 - XXI giornata

JUVENTUS: Sentimenti (IV), Foni, Rava, Depetrini, Parola, Locatelli, Sentimenti (III), Varglien (II), Meazza, Lushta, Magni.

LAZIO: Gradella, Romagnoli (II), Monza (II), Gualtieri, Ramella, Ferri, Manola, Pisa (I), Piola, Borici, Puccinelli. All. Popovic.

Arbitro: sig. Curradi di Firenze.

Marcatori: 16' pt Pisa (I), 23' pt Piola, 18' st Puccinelli, 26' st Gualtieri, 32' st Lushta, 36' st Sentimenti (III).

Note: la partita è iniziata con 20' di ritardo. Giornata primaverile, campo buono.

Spettatori: 7.000 circa. Incasso £. 65.000.

Da "Il Calcio Illustrato": foto della gara
Una fase della partita
Piola impegna severamente la difesa bianconera

Il 17 febbraio un pesante bombardamento sulla città di Cagliari da parte degli Alleati. Ne viene distrutta l'80%. Nella battaglia della Neretva i partigiani jugoslavi sconfiggono le truppe italiane .


Facile vittoria della Lazio su una Juventus fiacca e incerta. Si comincia con venti minuti di ritardo sull'orario e con un sole ed una temperatura da febbraio più romano che torinese. Forse è per questo che la Lazio, pur giocando contro sole, va subito in area bianconera con un'azione conclusa debolmente da Puccinelli e, fin dalle prime battute, si distende con più agio della Juventus in un giuoco agile, piacevole, veloce. I bianconeri rispondono a strattoni con movimenti più energici che rudi, ottengono due calci d'angolo e sfoderano qualche mossa di pregio con rapidi accordi fra Meazza e Sentimenti. E', però, la Lazio che attacca di più e meglio, specialmente per merito di Piola e di Puccinelli.

Si dice: « la Lazio è squadra d'attacco e fa il suo dovere. Poi la Juventus segna, la difesa azzurra si sfascia e tutto va secondo i pronostici ». Infatti... Infatti chi segna è la Lazio. Al quarto d'ora, Piola, spostato sulla sinistra, con un'acrobatica rovesciata manda un alto spiovente al centro; Rava e un altro difensore sbagliano l'intervento di testa; Pisa, che si trova in area senza un avversario per un raggio di dieci metri all'intorno, non compie alcuna fatica speciale a mettere in rete da pochi passi. Uno a zero, si dice: << niente paura ora, la Juventus reagisce, pareggia e la Lazio molla >>. La Juventus, infatti, reagisce, ma, invece di pareggiare, si limita ad ottenere un « angolo ». Segna, invece, otto minuti dopo, nuovamente la Lazio. Fallo fuori dell'area bianconera; tira Ramella che riprende subito la palla rimbalzata da un avversario e la passa a Piola, questi la ferma, si gira e, benché ostacolato da Parola, scaraventa in rete. Due a zero.

L'affare si complica. Per rimettere le cose a posto, la Juventus dovrà sudare parecchio e, soprattutto, giocare molto e bene. Ma i bianconeri non fanno nulla di tutto ciò. Reagiscono disordinatamente per qualche minuto, e poi si afflosciano. La squadra non sente la sferzata del punteggio passivo. Si attende la riscossa della Juventus per la ripresa; i tifosi bianconeri sperano che la permanenza negli spogliatoi, i consigli del tecnici, uno scambio di opinioni dei giocatori sul da farsi valgano a ridare cuore e capacità di gioco alla loro squadra. Invece, si capisce presto che tutto è come prima, che il risultato è segnato, che 1 bianconeri non sono in condizione di trovare il cappio della salvezza. Di fronte al riprendere dell'offensiva laziale (tre tiri alti di Manola, Piola e Pisa), la prima linea bianconera modifica la sua formazione, ma anche, lo schieramento Varglien-Meazza-Lushta-Sentimenti-Magni (in seguito Meazza e Sentimenti si scambieranno ancora i ruoli) non ottiene risultati più felici del precedente.

E' tutta la squadra, non un solo reparto, che va a catafascio. E la Lazio segna ancora: due volte in nove minuti, dal 18' al 27'. Terzo gol: palla sulla sinistra; Rava e Manola se la contendono; la spunta Manola che manda al centro in profondità; Puccinelli stringe al centro fulmineo e supera Sentimenti (IV). Quarto gol: Parola, non sapendo più come fare a tenere Piola, gli volta sulle spalle su un pallone alto; calcio di punizione da venti metri; stangata di Gualtieri, pallone che sbatte contro lo spigolo di un montante e schizza in rete.

La sconfitta prende per la Juventus proporzioni clamorose, mentre la Lazio non forza più il ritmo della sua azione. Nasce così parecchia confusione e la Juventus, ritrovando un po' di energia, riesce in pochi minuti, dopo la mezz'ora, a segnare i suoi due gol. Primo gol: Lushta dà a Meazza che tira da pochi passi a portiere spiazzato; Ferri selva sulla linea, ma Lushta è pronto a riprendere di testa e a mettere in rete. Secondo gol: palla che corre rapida da Foni a Lushta, da Lushta a Sentimenti (III); questi scaraventa in rete al volo. Quattro a due. La Juventus, che, nel frattempo, ha perso Parola che, contuso, è stato fuori un poco e poi ha ceduto il suo posto a Varglien confinandosi all'ala destra, resiste ora nella sua disordinata pressione, inseguendo, forse la chimera d'un miracoloso pareggio. Ma ormai è troppo tardi. Curradi, dopo aver lasciato correre un netto fallo di Borici su Parola in area, fischia la fine senza che più si abbiano novità.

Fonte: La Stampa