Domenica 2 dicembre 2007 - Siena, stadio Artemio Franchi - MPS Arena - Siena-Lazio 1-1

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2 dicembre 2007 - 3.256 - Campionato di Serie A 2007/08 - XIV giornata - inizio ore 15.00

SIENA: Manninger, Bertotto, Portanova, Loria, De Ceglie, Vergassola, Codrea (64' Jarolim), Galloppa, Locatelli (78' Forestieri), Frick, Maccarone (87' Corvia). A disposizione: Eleftheropoulos, Rossettini, A.Rossi, Alberto. Allenatore: Beretta.

LAZIO: Ballotta; Behrami, (46' Scaloni), Stendardo, Cribari, Kolarov, Mudingayi, Ledesma, Firmani, Meghni (66' Mauri), Makinwa, Pandev (73' Rocchi). A disposizione: Muslera, De Silvestri, Baronio, Manfredini). Allenatore: D.Rossi.

Arbitro: Sig. Giannoccaro (Lecce) - Assistenti Sigg. Cariolato e Pugiotto - Quarto uomo Sig. Velotto.

Marcatori: 23' Pandev, 32' Maccarone.

Note: giornata serena, terreno di gioco in condizioni accettabili. Ammoniti: 18' Stendardo, 26' Mudingay, 22' Codrea, 83' Vergassola, tutti per comportamento scorretto. Angoli: 3-7. Falli commessi: 10-19. Tiri in porta: 5-5. Tiri fuori: 3-9. Fuorigioco: 3-2. Due pali colpiti dalla Lazio. Recuperi: 1' p.t., 4' s.t.

Spettatori: paganti 1.958 per un incasso di euro 6.500, abbonati 7.228 per una quota di euro 67.173.

Goran Pandev esulta dopo la rete
L'abbraccio della panchina al macedone dopo la marcatura
Goran Pandev in azione
Marco Ballotta sconsolato

Non fosse per i due gol ci sarebbe stato poco da ridere. La recita è stata, davvero, improvvisata e noiosa: per farsi perdonare Siena e Lazio hanno pensato bene di offrire ai presenti due gollonzi. Il primo, dopo 22 minuti, col portiere Manninger che ha rinviato male su Loria: il gigante del Siena non avendo i piedi buoni, ha controllato in qualche modo e si è fatto soffiare il pallone da Pandev. Dopo aver gentilmente ringraziato, l'attaccante, con un preciso diagonale, ha castigato il Siena. Cose che capitano, deve aver pensato Ballotta, ammesso che abbia visto bene perché aveva il sole negli occhi e si era dimenticato il cappellino negli spogliatoi. E sarà stata (forse) colpa del sole quando, nove minuti più tardi, il portiere della Lazio si è fatto sfuggire dalle braccia un innocuo pallone calciato da Portanova. In quest'occasione è stato Maccarone a ringraziare. Davvero sfortunato il 43enne Ballotta quando affronta le squadre toscane: all'Olimpico contro la Fiorentina un altro suo erroraccio, con palla lasciata sui piedi di Pazzini, aveva penalizzato la Lazio.

"Abbiamo preso un gol balordo come spesso ci capita", ha ammesso Delio Rossi. "E dopo la partita si è ingarbugliata, ma ho visto nei miei giocatori lo spirito giusto, quello che ci consentirà di tirarci fuori in fretta da questa posizione di classifica". Spirito a parte, serve altro per rivedere la Lazio della passata stagione; senza dimenticare che Pandev e soci non si sono ancora abituati a giocare ogni tre giorni e a passare, come se niente fosse, dal campionato alla Champions. Rimesse le cose a posto con la complicità di nonno Ballotta, il Siena, che ha tanta buona volontà ma non troppa qualità, ha provato a tenere viva la partita. Alla fine del primo tempo Maccarone ha fallito di poco la deviazione vincente su passaggio dalla destra di Frick. Qualche minuto prima Firmani aveva colpito un palo a Manninger battuto. Da salvare, nel secondo tempo, solo un tiro di Locatelli e un colpo di testa di Cribari.


La Gazzetta dello Sport titola: "Manninger e Ballotta, due papere un pari. Prima il portiere dei toscani favorisce il gol di Pandev, poi l'altro apre la porta a Maccarone".

Continua la "rosea": Un pareggio. Anzi, un pareggino. Piccolo piccolo ma che, come spesso capita, lascia un gusto non sgradevole in bocca a due squadre in un momento difficile. Al Siena, che così resta aggrappato al plotoncino delle traballanti (sono in quattro a quota 10, giù in fondo) e alla Lazio che accusa un appannamento notevole di condizione e che sposa la politica dei piccoli passi per ritrovare smalto e brillantezza. Anche perché, a quota 14 non è che si possano coltivare chissà quali sogni di gloria. Nel tabellino marcatori compaiono i nomi di due attaccanti, Pandev e Maccarone. Ma ci starebbero meglio i due portieri, Manninger e Ballotta. Perché l'1-1 nasce da due loro errori. Errori sciocchi quanto determinanti. Si comincia con l'austriaco del Siena. Invece di ringraziare il cielo dopo un palo clamoroso di quel satanasso serbo di Kolarov (uno che appena ha la palla tra i piedi tenta la conclusione, sapendo di avere la dinamite negli scarpini), il portiere rimette la palla corta in direzione di Loria. Passaggio, con le mani, troppo corto che rende difficoltoso l'intervento del difensore. Intervento astuto di Pandev che prende palla e spedisce in gol di precisione (23'). A cifre invertite (32') ecco lo svarione di Ballotta.

Un cross innocuo di Codrea dovrebbe finire facile facile tra le braccia del portiere. Invece Ballotta, pressato da Frick, si lascia sfuggire il pallone in maniera che dir goffa è poco. Maccarone non ha difficoltà a spedire in rete. La più classica delle papere. Spiegato il perché uno 0-0 "scritto", è diventato un 1-1, si deve anche dire che la Lazio è la squadra che deve recriminare di più, visto che ha colpito due pali (quello di Kolarov già ricordato e, 34', quello di Firmani) ed ha sprecato un'occasionissima (con Cribari, di testa) negli ultimi sgoccioli di partita. Rossi ha dato un riposo quasi totale a Rocchi e l'attacco ha pagato dazio perché Makinwa non è parso all'altezza della situazione. Poco ispirato il centrocampo (che delusione Meghni) e difesa, tutto sommato, senza grossi grattacapi. Certo, il problema irrisolto del portiere, pesa, eccome. Dall'altra parte, un Siena che è parso un lenzuolo macchiato alla prova finestra. C'è poco da fare, l'organico è quello che è e se Beretta riuscirà a tirar fuori dal pantano la gloriosa Robur avrà compiuto l'impresa della vita. Le macchie, cioè i difetti, si vedono con chiarezza. Da una difesa non impeccabile a un centrocampo non certo effervescente, a un attacco dove Frick e Maccarone faticano assai per proporsi come una coppia credibile da serie A, visto che il grande Chiesa è ormai avviato irrimediabilmente sul viale del tramonto (anche ieri era in tribuna, e non era la prima volta).

Maccarone, ad esempio, andrebbe servito di più con cross dalle fasce ma solo un volenteroso quanto arruffone De Ceglie ci ha provato. Sull'out destro, il nulla o quasi. Lo stesso Locatelli, che è giocatore di piede buono, è parso una pallida fotocopia dell'originale. Tanto da lavorare, insomma. E domenica c'è il Genoa, a Marassi. Non esattamente la trasferta "tranquilla" (ammesso ne esistano...) che sarebbe servita.