Domenica 8 giugno 1924 - Bari - Ideale Bari-Lazio 3-2

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8 giugno 1924 - Campionato Nazionale Divisione Sud Fase Interregionale - Girone A - V giornata - inizio ore 15.15

IDEALE BARI: Terioli, Lombardi, Spilotros, De Tullio, Piscopo, Alboreto, Ugenti, Addante (II), Guidobaldi, De Matteo, Solfrizzi.

LAZIO: Sclavi, Saraceni (I), Dosio, Nesi, Bernardini, Fiorini, Fraschetti, Ottier, Baldacci (II), Saraceni (II), Varini.

Arbitro: sig. Fontana (Bologna).

Marcatori: nel primo tempo 10' Addante (II), 30' Guidobaldi; nel secondo tempo 17' Ottier, 30' Bernardini, 43' Solfrizzi.

Note: espulsi nel secondo tempo Alboreto e Ottier per gioco pesante. Bernardini, sempre nel secondo tempo, ha fallito un calcio di rigore.

Dalla "Gazzetta di Puglia" del 10 giugno 1924 il racconto della partita

Dalla "Gazzetta di Puglia" del 10 giugno 1924:

Ideale batte Lazio per 3 a 2. I nero verdi hanno giuocato una delle loro più belle partite.

Armati da una grande volontà di giocare una delle migliori partite innanzi alla propria folla di simpatizzanti e di ammiratori; decisi a tutto osare per render dura la gara ad avversari ritenuti temibilissimi ed in effetti risultati tali; smaniosi di cancellare con un giuoco sbrigliato, vivacissimo, travolgente e senza pause, la cattiva impressione lasciata in qualche incontro precedente il cui risultato non fu proprio favorevole ad essi, i nero-verdi dell'Ideale hanno ingaggiata la battaglia con armi che sono rivelate subito affilatissime. L'Ideale ha vinto gli azzurri della Lazio per tre porte a due. L'obbiettivo è stato tutt'altro che facile da raggiungere, e per vincere la grande battaglia si son dovuti aggiustare e reiterare i tiri, e qualche volta si è dovuto ripiegare in difesa, per scattare nuovamente all'attacco, dopo un periodo di riposo e di raccoglimento.

A questa partita gli striscioni dell'Avv. Di Cagno tenevano molto, a giudicare dall'impeto con cui hanno saputo giuocare, e con cui si sono imposti ad avversari ai quali non era facile resistere e che tanto meno era possibile debellare. Ma la volontà e lo slancio, la decisione e l'affiatamento e soprattutto la migliore efficienza - poiché pare che in queste ultime battute di campionato l'Ideale abbia ritrovato quella forma che da gran tempo si attendeva - hanno consentito ai baresi di ottenere una vittoria tanto sospirata. Poiché, a prescindere dal valore morale che ha in se stesso il "tre a due" imposto alla squadra dei laziali, è agli effetti della classifica che essenzialmente la partita odierna ha tutto il suo valore. Partita animatissima, tutta brio e vivacità che può riassumersi, a grandi linee, in questi tre periodi ben distinti tra loro: completo dominio dei baresi in tutto il primo tempo, finito con due punti al loro attivo; energica ripresa degli azzurri romani nel secondo tempo in cui sono riusciti ad ottenere, con due magnifici palloni, il pareggio desiderato; reazione dei nero verdi verso la fine della partita in cui son riusciti a liberarsi dalla stretta degli avversari ed a segnare, con Solfrizzi, il punto della vittoria. Battaglia ad oltranza, condotta senza attimi di esitazione da parte dei giuocatori, vissuta con febbrile ardore dal pubblico che affollava discretamente le tribune ed il prato.

Nel complesso, la squadra dei romani non è apparsa nella sua migliore giornata, se si deve tener conto del quasi disorientamento da cui si è lasciata cogliere nei primi 45' di gioco, e che ha gravato non poco sull'esito della loro gara. Infatti malgrado la brillante condotta di gara tenuta in seguito, essi hanno dovuto sopportare il peso dei due goals inflitti a Sclavi nella prima metà in cui sono stati come chiusi dagli avversari prontissimi e decisi. Ed oltre a questo svantaggio, non indifferente insieme a quello dell'assenza di Parboni rimasto a Roma perché ammalato, essi hanno dovuto subire il giuoco estremamente mobile e deciso dei nero-verdi, che sono apparsi in una delle loro migliori giornate. Tuttavia i romani si sono rifatti ad usura nel secondo tempo, nel quale la squadra è apparsa in tutta la sua reale efficienza. Sclavi si è infatti liberato con prontezza ed abilità, coadiuvato da Saraceni I e da Dosio ai quali bisogna rilevare l'essersi talvolta troppo stretti in difesa, ma che hanno fatto sfoggio di poderosi rimandi con cui hanno più volte allontanato la insidia dalla loro rete. La linea dei mediani non è stata forse allo stesso livello dei compagni, non sostenendo con efficaci rincalzi gli attaccanti, se si eccettua Bernardini che ha lavorato egregiamente ed infaticabilmente: ed infine la linea degli avanti ha filato assai bene, poggiando di preferenza il giuoco sulle due ali velocissime e sicure.

Nel complesso dunque, gli azzurri, lungi dall'impressionare come lo scorso anno, si sono mostrati ben legati e pericolosi. Per essi in ultimo, è doveroso il tener presente che Bernardini ha sbagliato un calcio di rigore mandando proprio su una traversa laterale. Degli idealisti diremo che hanno giuocato una delle loro migliori partite, e che hanno vinto perché hanno saputo ritrovarsi in un giuoco bene coordinato e velocissimo, malgrado la parentesi aperta nella prima metà della ripresa. Prima d'ogni altro merita l'elogio il portiere, il giovane Terioli, che se ha avuto la sua rete bucata da due magnifici palloni, l'ha salvata da molte altre situazioni in cui tentare la parata pareva disperato ed inutile. Terioli si è anche prodotto in due ottimi tuffi, in alcune bloccate ed in altri interventi tempestivi, che dimostrano quanto cammino egli abbia in un tempo relativamente breve compiuto, e quanto egli possa ancora progredire col più assiduo lavoro. Lombardi e Spilotros gli sono stati assistenti efficaci e di grande aiuto e così dicasi della linea dei secondi che ha molto bene lavorato sia nel rifornire le ondate di assalto, e sia nel sostenere la difesa, quando sostenerla è stato necessario. Gli attaccanti hanno intonato il loro giuoco all'azione di tutta la squadra, ma ai cinque uomini spetta il merito maggiore di aver condotto le azioni ben legate con una decisione, a cui forse non hanno voluto attingere sin ora, e con energia.

Solo Guidobaldi ha ecceduto nel giuoco individuale e non è stato sempre pronto, ciò che gli ha procurato la perdita di palloni che potevano essere preziosissimi. La partita, che si è svolta con la più grande regolarità, ha acquistato verso la fine tonalità vibranti di entusiasmo, a cui il pubblico ha partecipato in maniera diretta, ma correttissima. L'arbitro Fontana, della Virtus di Bologna, che ha diretto benissimo, ha dovuto espellere Alboreto e Ottier, per giuoco pesante ed ha richiamato due giuocatori di parte avversa per uno sporadico incidente di giuoco. Il fischio d'inizio è stato dato alle 15,15. Le squadre scendono in campo nella seguente formazione:

Ideale: Terioli; Lombardi, Spilotros; De Tullio, Piscopo, Alboreto; Ugenti IV, Addante,Guidobaldi, De Matteis, Solfrizzi.

Lazio: Sclavi, Saraceni, Dosio; Nesi, Bernardini, Fiorini; Fraschetti, Ottier (n.d.a: stampato "Ottico"), Baldacci (II) (n.d.a.: stampato "Baldiaci"), Saraceni II, Varini.

La palla è alla Lazio, giuoca contro sole. Dopo le prime discese dei romani in campo barese, l'azione si sposta nel campo dei primi, dove gli attacchi vengono reiterati e da essi i laziali non riescono a liberarsi. Al 7' ed all'8' Ideale subisce due calci per spinta delle mani di Ugenti e per fallo mani di De Tullio; al 10' Terioli tocca il primo facile pallone, ma nella seguente discesa i baresi possono cogliere il primo goal: Ugenti ha la palla e la porta avanti; malgrado le insistenze di Dosio e Saraceni I che gli si stringono contro, egli riesce a passarla ad Addante che segna al 10' con un traversone che, proprio sotto la traversa superiore, sfugge alla presa di Sclavi. Ripreso il giuoco, la palla è ancora nel campo dei romani, che hanno tuttavia delle puntate in campo avversario; diversi falli contro le due reti, diversi mancati goals e poi Ideale attacca ancora con vigore, mentre la difesa azzurra si stringe troppo e Guidobaldi segna il secondo punto al 28' minuto. Nella ripresa Lazio muove all'attacco con rinnovato vigore e riesce a stringere i nero-verdi, che pare risentano dell'estenuante lavoro compiuto, in un cerchio da cui sarà difficile uscire. Al 17' un calcio contro Ideale: tira Saraceni I, e Ottier raccoglie, evita Terioli uscito dalla rete e segna. Dopo poco Ottier e Alboreto vengono espulsi dal campo. Insiste ancora l'offensiva laziale e Terioli vigile e pronto respinge applaudito. Un calcio di rigore concesso alla Lazio e tirato da Bernardini, batte sulla traversa destra della porta e rimbalza: raccolta la palla da Fraschetti, questi manda a lato. Controazione dei laziali i quali discendono a loro volta, ed al 30' Bernardini, a distanza tira un pallone spiovente sulla rete di Terioli il quale si allunga alla parata; ma il sole che è presso il tramonto e lo colpisce negli occhi, gli lascia scorgere troppo tardi la palla, si che quando egli tenta la presa, il pallone gli scivola tra le mani, nell'angolo alto di sinistra. I romani ottengono così il pareggio. I nero verdi, che hanno subito fin qui la preponderanza dei laziali, tornano alla riscossa ed al 43', in una discesa in linea Solfrizzi, ottenuta la palla dalla destra, corre in avanti, si sposta al centro e tira; Sclavi tenta con rapida mossa la parata a terra, ma troppo tardi, perché Solfrizzi ha tirato di poco a lato e la palla, con cui si segna la vittoria è inesorabilmente nella rete. Dopo 2' è fischiata la fine e il pubblico tributa una larga dimostrazione di simpatia ai vincitori.




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