Domenica 9 novembre 1980 - Ferrara, stadio Comunale - Spal-Lazio 1-1

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9 novembre 1980 - 9 - Campionato di Serie B 1980/81 - IX^ Giornata

S.P.A.L.: Renzi, Ogliari, D.Ferrari, Castronaro, Albiero, Miele, Giani, Rampanti (51' Brilli), Bergossi (73' Gabbriellini), Tagliaferri, Grop. A disp. Gavioli, Cavasin, Domini. All. Rota.

LAZIO: Moscatelli, Spinozzi, Citterio, Perrone, Pochesci, Mastropasqua, Viola, Sanguin, Chiodi, Bigon, Greco. A disp. Nardin, Pighin, Manzoni, Cenci, Albani. All. Castagner.

Arbitro: Sig. Casarin (Milano).

Marcatori: 41' Viola, 50' Spinozzi (aut).

Note: giornata nuvolosa con pioggia. Terreno scivoloso. Ammoniti Greco e Perrone.

Spettatori: 15.000 circa.

Laziali a Ferrara
Da l'Unità: la cronaca della gara
Il tifo laziale

Una Spal brillante e dal buon ritmo, una Lazio sorniona e pronta a capitalizzare ogni errore avversario: il tutto per un copione che ha divertito i poco più di diecimila spettatori (pochi, tutto sommato, anche se la pioggia spiega la scelta di qualcuno di restarsene a casa) riservando buone emozioni e due reti (una per parte) che nel gioco del calcio sono sempre gratificanti. Un pareggio giusto, alla fin fine. Anche se Castagner recrimina assai perché la Lazio è andata in vantaggio dopo aver colpito una clamorosa traversa, ha subito il pareggio complice una deviazione che ha messo fuori causa il pur bravo Moscatelli ed ancora ha avuto l'occasione d'oro per chiudere il conto con una botta al volo di Greco che, però, Renzi ha neutralizzato con una autentica prodezza. Stando a questi fatti, le lagnanze di Castagner avrebbero anche ragione di essere se non che bisogna dare atto alla Spal di un bel forcing per quasi tutto il primo tempo e di aver perso, proprio nell'azione del pareggio, il suo uomo d'ordine, quel Rampanti dal cui piede passa quasi obbligatoriamente ogni azione dei romagnoli.

Intorno a Rampanti si muovono giocatori pieni di dinamismo, certuni come Ferrari e Castronaro fin troppo disposti a lasciare la loro posizione di retroguardia per spingersi all'attacco, come viceversa si sente non poco l'assenza di un Gibellini — buon risolutore — che Bergossi sostituisce senza troppo peso. Più efficaci appaiono al proposito Grop e Giani. In retroguardia, invece, bene svolge il suo compito lo stopper Miele. Castagner ha dunque impostato la gare nella maniera migliore: un punto fermo a centro campo ed in avanti punta fissa (Chiodi) con ora l'uno ora l'altro pronto all'inserimento. La parola d'ordine, insomma, era: «colpire di rimessa». Cosa che sembra riesca abbastanza bene e con la quale i laziali sopperiscono all'assenza di un vero e proprio stoccatore (il goleador della squadra, infatti finora è il terzino Citterio con tre reti). Nel primo tempo la cronaca parla soprattutto spallino anche se traversa e gol sono laziali.

Tre volte soltanto gli uomini di Castagner si sono affacciati nell'area avversaria: la prima dopo una complicatissima punizione dal limite (già a Perugia l'allenatore aveva studiato con discreto successo sistemi per andare in gol partendo da calci piazzati) dalla quale sono poi scaturiti tre angoli consecutivi. Questo al 12', mentre al 26' Greco spediva sulla traversa da cinque metri un bel pallone, frutto di un perentorio affondo di Citterio sulla sinistra ed al 42' lo stesso Greco era pronto a sfruttare il tardivo rinviare di Albiero per lanciare Viola che, indisturbato, poteva entrare in area in posizione angolata, finire il cross e infilare una rete che puniva il prodigarsi offensivo della Spal che avrebbe potuto concretizzarsi al 31' su conclusione ravvicinata di Tagliaferri dopo triangolo con Giani. Ma Moscatelli era bravo a neutralizzare mandando la palla in angolo.

Nella ripresa la Spal si ripresentava con una maglia differente (azzurro cupo, anziché a righine bianche e celesti) senz'altro più adatta a differenziare le squadre, visto che la Lazio era in bianco. Il cambio portava fortuna ed al 50' i romagnoli pareggiavano. Scendeva Giani che al limite chiedeva triangolo a Rampanti per poi appoggiare sull'occorrente Castronaro il cui bolide incocciava nel ginocchio di Spinozzi rendendo vano il tuffo di Moscatelli. Nell'azione si infortunava (stiramento alla coscia sinistra) Rampanti e dalla Spal veniva meno la lucidità e la spinta. Rota si sgolava a chiedere che si giocassero palloni bassi, ma i suoi sembravano non ascoltarlo. E così dopo che al 55' Renzi era riuscito a deviare la battuta al volo di Greco sul servizio di Viola, la partita si spegneva con entrambe le squadre paghe.

Fonte: La Stampa