Domenica 9 settembre 1951 - Genova, stadio L.Ferraris - Sampdoria-Lazio 4-0

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9 settembre 1951 - Campionato di Serie A 1951/52 - I giornata

SAMPDORIA: Moro, Gratton, Ballico, Coscia, Fommei, Oppezzo, Lucentini, Bassetto, Farina, Gei, Sabbatella. All. Poggi. D.T. Foni.

LAZIO: Sentimenti (IV), Antonazzi, Furiassi, Alzani, Malacarne, Fuin, Puccinelli, Magrini, Antoniotti, Flamini, Macci. All. Bigogno.

Arbitro: sig. Bernardi di Bologna.

Marcatori: 6' Lucentini, 14' Gei, 49' Sabbatella, 76' Farina.

Note: la Sampdoria per dovere d’ospitalità indossava una maglia rossa; esordivano tra i blucerchiati Farina e Fommei, nella Lazio Macci. Al 45' Puccinelli ha mandato a lato un calcio di rigore, concesso per mani di Gratton; infortunio a Coscia.

Spettatori: 11.500 circa.

Aldo Merlo su La Gazzetta dello Sport scrive: delude la Lazio a Marassi (sorpresa inaspettata perché la squadra azzurra messa al tappeto così seccamente, l'anno precedente si era classificata quarta). Samp: due promesse fanno squadra. (Si tratta dei due debuttanti: Fommei al centro della mediana e Farina al centro dell’attacco. "Due ragazzi che, se insisteranno, saliranno con estrema rapidità i gradini di una bella fama tecnica ed agonistica. Fommei è un gladiatore, Farina un fiorettista; uno lavora di forza, l’altro d’astuzia e tecnica; entrambi hanno superato l’esame d’ammissione alla serie maggiore a pieni voti e, se nell'arco dei novanta minuti, non avessero avuto qualche battuta a vuoto gli si sarebbe potuto dare addirittura trenta e lode"). La Lazio, invece, ha messo a nudo parecchie lacune, soprattutto in attacco, reparto talmente sfasato e con elementi singolarmente insufficienti tanto che i soli due elementi validi non sono stati sufficienti a darle consistenza uno perché anziano (Flamini) e l’altro perché fisicamente poco dotato (Antoniotti).

Renzo De Vecchi, nella sua rubrica "L'Osservatorio di De Vecchi" su "Il Calcio Illustrato", racconta così la partita:

Entrambe le squadre si sono presentate a ranghi incompleti, ma con dovizia di elementi di nuova assunzione. Difatti la Sampdoria, priva di Bergamo infortunato, si è schierata con Moro, Oppezzo, Fommei e Farina, mentre la Lazio a sua volta mancante di Sukru, di Sentimenti III e di Sentimenti V, ha allineato Fuin, Antoniotti e Macci. Ma mentre la Sampdoria si è mostrata in possesso d’un gioco più veloce e sbrigativo, la Lazio ha accusato scompensi in tutti i reparti, risultando distante da un grado di forma apprezzabile. Lo scarto dei goals poteva essere meno severo e l’undici romano ha avuto anzi l’occasione propizia per segnare sotto forma di un calcio di rigore che Puccinelli ha messo malamente a lato. Comunque, successo legittimo e meritato della squadra più redditizia e più volitiva, che ha iniziato così il torneo con una lampante vittoria.

Per sostituire Bergamo, si è dovuto spostare l’ex-novarese Oppezzo a sinistra, risfoderando a destra l’anziano ma tecnico Coscia; nel complesso la mediana è andata bene e lo stesso Fommei, per il quale si aveva qualche preoccupazione, ha sfoggiato una grande vitalità ed un buon giuoco di testa. L’ex-livornese ha lasciato però qualche dubbio in fatto di precisione di palleggio e di sicurezza di rimandi e perciò bisognerà vederlo all'opera contro avversari meglio inquadrati. D’altra parte l’affiatamento coi compagni e le istruzioni dell’allenatore potranno migliorare il rendimento del nuovo centro-sostegno blucerchiato, visto che la buona volontà non gli manca. Combattivo come sempre Oppezzo, che però dovrà sveltire il suo giuoco.

Gratton è apparso già in discreta forma, mentre Ballico ha bisogno di ambientarsi nel ruolo di terzino; il portiere Moro, artefice di uscite ardimentose e felici, è sembrato sicuro e tempestivo negli interventi. Quando la Sampdoria in vantaggio ha rallentato il ritmo del giuoco e Coscia ha dovuto relegarsi all'ala sinistra perché colpito sotto il ginocchio destro cedendo il suo posto a Gei, a sua volta sostituito da Sabbatella, allora Moro chiamato in causa ha saputo mostrare il suo valore. Allorché il sestetto difensivo dei liguri sarà al completo ed i nuovi innesti avranno raggiunto la dovuta dimestichezza, certamente l’efficienza della squadra sarà superiore, tenuto conto che l’attacco ha sfoggiato azioni pratiche ed incisive.

Come nuovo centravanti è stato lanciato l’ex-cremonese Farina, un giovane dotato di buoni mezzi fisici e abbastanza agguerrito. Talvolta esita a condurre personalmente a fondo le azioni, preferendo smistare quando invece sarebbe più opportuno concludere o manovrare di propria iniziativa. Il giuoco di testa è buono e le doti di tiro non difettano, come si è visto in occasione del quarto goal segnato appunto da Farina con una staffilata da oltre venti metri. I due “vecchi” interni Bassetto e Gei hanno lavorato con bella continuità, impostando il giuoco con efficacia e con discernimento. Gei ha anche segnato un bel gol (il secondo). Immutate le due estreme: Lucentini non è dispiaciuto ed ha aperto la segnatura; Sabbatella è stato intraprendente ed insidioso, ottenendo anch’egli il suo goal. Nel complesso, una squadra meglio registrata di quella laziale, che ha un po’ deluso. Appunto per questo la vittoria della Sampdoria, per quanto netta e convincente, non può essere troppo esaltata, essendo venuta a mancare, almeno in parte, la prevista efficienza della squadra ospite.

L’undici romano non si è nemmeno imposto nel giuoco difensivo che costituiva la sua brillante caratteristica; evidentemente la squadra si trova tuttora in fase di assestamento, lamentando anche le assenze già citate (oltre quelle già preventivate). Il portiere Sentimenti IV si è fatto battere da quattro palloni che non sono sembrati tutti irresistibili; Antonazzi se l’è cavata meglio di Furiassi, pur non giocando all'altezza del suo valore; Alzani è stato il mediano più attivo e più positivo, mentre il rendimento di Fuin è stato nella giornata piuttosto modesto, nonostante le buone referenze avute dal Palermo. Discontinuo e poco autoritario Malacarne, che però sa prodigarsi a fondo. Tutti giocatori suscettibili di miglioramento; perciò anche l’azione degli interni Magrini e Flamini potrà avvantaggiarsi, benché si tratti di due elementi anziani che difficilmente potranno tenere per l’intero campionato. Flamini è dotato indubbiamente di maggior classe ed anche contro la Sampdoria è stato il migliore della prima linea per concezione e per idee. Antoniotti al centro ha confermato i pregi ed i difetti che ben conosciamo. L’ex-tigrotto è tecnicamente ben dotato, ma non possiede le qualità fisiche che abbisognano a un centrattacco. Talune finezze sono belle da vedere e da ammirare; ma in talune situazioni occorrono decisione, scatto e tiro, tutte cose che fanno un po’ difetto ad Antoniotti. Di fianco a Flamini, il nuovo centravanti della Lazio dovrebbe sfondare e non lanciare; il problema tecnico dell’attacco azzurro consiste appunto nella difficoltà di trovare lo stoccatore e lo scardinatore che conferisca alla prima linea la dovuta potenza realizzatrice, sfruttando con accortezza le impostazioni tecniche superiori di Antoniotti e Flamini. Delle due estreme, Puccinelli non ha il dovuto mordente, pur giovandosi della consumata esperienza, mentre il ventunenne Macci, tornato a Roma dalla Reggiana, è apparso qualcosa di più di una promessa. D'altronde l’ala sinistra titolare dovrebbe essere Sukru, senza poi dimenticare i due Sentimenti sempre utilizzabili con profitto.

La partita è stata piana e senza scosse, perché dopo meno di un quarto d’ora la Sampdoria si è trovata in vantaggio di due goals, il primo segnato da Lucentini al 5’ su lancio di Bassetto e il secondo al 14’ da Gei su passaggio di testa di Farina. Tre minuti prima della fine del tempo, la Lazio avrebbe potuto dimezzare il distacco realizzando un calcio di rigore decretato per un fallo di mano commesso sulla linea della porta da Gratton; ma come già accennato il tiro da undici metri è stato sbagliato da Puccinelli. Se la Lazio avesse segnato, forse l’andamento della ripresa sarebbe stato diverso; invece al 4’ un fortunato tiro al volo di Sabbatella è finito in rete. Dopo il terzo goal, la Lazio ha insistito all’offensiva senza peraltro concretare in punti la sua puntigliosa pressione; è stata anzi la Sampdoria ad arricchire il punteggio al 31’ con un bel goal di Farina.

Giuoco cavalleresco; terreno erboso ed in buone condizioni; ottimo l’arbitraggio del bolognese Bernardi.