Martedì 24 settembre 1996 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Lens 1-1

Da LazioWiki.

Stagione

Turno precedente - Turno successivo

Coppa UEFA 1996/97 - Trentaduesimi di finale - gara di andata.

LAZIO: Marchegiani, Negro, Chamot, Nesta, Gottardi, Fuser, Okon, Nedved, Rambaudi (63' Protti), Casiraghi, Signori. A disp. Cudicini, Fish, Piovanelli. All. Zeman.

LENS: Nadon, Sikora, Regis, Adjovi-Boco, Delmotte, Foe, Debeve, Meyrieu, Rytchkov (65' Brunel), Vairelles (22' Dallet), Smicer. A disp. Marichez, Arsene, Durpes. All. Muslin.

Arbitro: sig. Gerd Grabher (Austria).

Marcatori: 44' Fuser, 68' Smicer.

Note: ammoniti Regis, Sikora, Signori, Chamot. Calci d'angolo: 1-5.

Spettatori: 30.000 circa.

Non è una bella Lazio, quella formato europeo, ma almeno non colleziona sconfitte come in campionato. Anche se fatica molto per superare il primo turno di Coppa Uefa contro il modesto Lens, già battuto due settimane fa in Francia per 1-0. Ieri sera, nella gara di ritorno, la squadra di Zeman non è riuscita ad andare oltre uno striminzito 1-1, rischiando anzi di uscire sconfitta (ed eliminata). Insomma, la Lazio ha centrato l’obiettivo qualificazione. Ma mettendo in bella mostra tutti i suoi limiti attuali: difesa allegra, centrocampo leggero e attacco senza molte idee. Niente sorprese, nella Lazio che Zeman manda in campo. È la stessa formazione schierata contro l’Inter, con Gottardi che sostituisce lo squalificato Favalli sulla fascia sinistra. Protti ancora una volta si ritrova a fare il panchinaro, il tecnico boemo insiste nel tridente Signori-CasiraghiRambaudi. Il modulo è il solito 4-3-3, mentre il Lens adotta una zona 4-4-2. Zeman aveva annunciato alla vigilia: dobbiamo dimenticare il gol di vantaggio che abbiamo. Parole al vento. La Lazio parte infatti col freno a mano tirato, con una chiara tattica d’attesa, se non addirittura catenacciara. E i giocatori del Lens, pur senza essere dei fenomeni, mettono subito sotto pressione la difesa biancoazzurra. Nei primi minuti sulla sinistra Meyrieu e Smicer al centro si destreggiano bene con la palla al piede, mentre i laziali giocano alle belle statuine, con devoto rispetto delle regole che impongono l’immobilità assoluta. Così al primo minuto il Lens batte un angolo da sinistra, la palla finisce sul destro dell’indisturbato Sykora, bel tiro al volo che però è deviato in maniera fortunosa da Negro. Un paio di minuti dopo ci pensa Nesta a perdere un pallone subito prima di metà campo, Smicer cerca l’affondo in contropiede, ma inciampa nel pallone. Passano una decina di minuti e la Lazio va al tiro. Okon libera Signori al limite dell’area, l’attaccante ha tutto il tempo per aggiustarsi il pallone e prendere la mira, ma poi quello che nelle sue intenzioni dovrebbe essere un micidiale sinistro, si materializza in un debole tiraccio. Per di più fuori bersaglio. Il Lens attacca, la Lazio soffre assai il gioco dei francesi, che dopo un quarto d’ora devono rinunciare a Vairelles (accusa un dolore muscolare), prende il suo posto Dallet. Il pericolo maggiore per la Lazio al 20’, quando Meyrieu si fa una passeggiata fra i distratti difensori di Zeman (che saltano anche al più timido accenno di finta) e serve al centro Rytchkov: un paio di rimpalli salvano Marchegiani. La Lazio vivacchia con azioni di rimessa che poco si addicono ai proclami battaglieri di Zeman. Fra un fuorigioco e l’altro, a Casiraghi capita sul sinistro, al 26’, la palla buona per la battuta a rete, il suo diagonale è forte ma centrale, Nadon respinge.

Il Lens sfiora il gol al 38’: Meyrieu dametà campo vede Marchegiani in gita fuori dai pali e calcia un bel pallonetto, il portiere laziale - goffo e impacciato come il protagonista di una comica in bianco e nero - fa retromarcia e in due tempi riesce a bloccare.Qualche fischio. La Lazio stenta. Eppure, sul finale del primo tempo la squadra di Zeman trova il gol. Con Fuser, al 44’, che ruba palla a metà campo a Meyrieu e parte velocissimo verso la porta avversaria, trovandosi a tu per tu con Nadan: rasoterra di destro a rientrare, 1-0. E gran balzo in avantiverso il secondo turno. Il Lens è frastornato, nel giro di novanta secondi rischia di capitolare: al 45‘ Nedved da distanza ravvicinata colpisce il palo, poi Signori in contropiede si mangia un gol fatto. Intervallo. La Lazio, ringalluzzita, parte bene, nella ripresa. Casiraghi al 3‘ in contropiede impegna Nadan; due minuti dopo Signori, liberato da un assist di Okon, si mangia un altro gol. C’è la staffetta Rambaudi-Protti, Zeman gioca la carta del tridente vero, quello a tre punte. Mossa sbagliata. O perlomeno sfortunata. Perché nella Lazio qualcosa cambia di nuovo. Forse per presunzione. O forse perché la Lazio di Zeman non è in grado di offrire di più, se non in brevi fasidi gioco. Così il piccolo Lens torna a vestire i panni del leone. E pareggia,al 21’: su un cross da sinistra di Brunel ci mettono il piede Chamot e Smicer (autogol o gol? da moviola), Marchegiani è battuto. 1-1. Il finale è tutta una sofferenza per la Lazio, che in attacco si mette in fuorigioco da sé, mentre in difesa balla più di una nave nel bel mezzo della tempesta. Al 90‘ Foe con un diagonale da destra sfiora il palo. E non vengano più i laziali a lamentarsi della sfortuna.