Lovati Roberto: differenze tra le versioni
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==biografia== |
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[[Immagine:Roberto Lovati aa.jpg|thumb|left|180px|Roberto Lovati]] |
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[[File:bob2.jpg|thumb|right|180px|Roberto Lovati]] |
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[[File:bob1.jpg|thumb|left|180px|Roberto Lovati]] |
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[[Immagine:Lovati aprile57.jpg|thumb|right|180px|Una foto a colori di Roberto Lovati]] |
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[[Immagine:Lovati Bob.jpg|thumb|left|180px|Un primo piano di Bob Lovati]] |
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[[Immagine:Lovati giugno 1954.jpg|thumb|left|180px|Lovati nel giugno 1954. La Lazio lo ha appena acquistato dal Monza ma lo cede in prestito al Torino per una stagione]] |
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[[Immagine:lovti59.jpg|thumb|left|180px|Bob Lovati nel 1959]] |
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[[Immagine:Lovati in Nazionale.jpg|thumb|right|180px|Bob in Nazionale]] |
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[[Immagine:Lovati5.jpg|thumb|left|180px|Roberto Lovati]] |
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[[Immagine:Lovati Pisa.jpg|thumb|right|180px|Lovati con il Pisa]] |
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[[File:bob3.jpg|thumb|right|180px|Roberto Lovati in azione con la maglia del Torino]] |
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[[File:low.jpg|thumb|left|180px|Lo stile impeccabile di Bob Lovati]] |
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[[File:lovati59.jpg|thumb|left|180px|Bob Lovati e Giampiero Boniperti]] |
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[[Immagine:Lovati_fiat_Appia.jpg|thumb|right|180px|Bob Lovati alle prese con una Fiat Appia]] |
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===I primi passi=== |
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► [[Galleria di immagini su Roberto Lovati]] |
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===L'arrivo alla Lazio=== |
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Roberto (Bob) Lovati, portiere, nato a Cusano Milanino (MI) il [[20 luglio]] [[1927]] e deceduto a Roma il [[30 marzo]] [[2011]]. |
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===Dai |
=== '''Dai primi passi all'arrivo alla Lazio''' === |
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Nel [[1946/47]] inizia a giocare nella squadra della sua cittadina, l'U.S. Gerli del presidente Romano Augusti e del bravo allenatore Pizzamiglio. In questa società, che dal [[1947/48]] si chiamerà U.S. Cusano Milanino, il giocatore rimane tre stagioni. A 19 anni è acquistato dal Pisa, ma subito è dato in prestito per due stagioni consecutive alla Vimercatese e al Monsummano. Nella stagione [[1949/50]] il Pisa gli concede fiducia e lo fa esordire in [[Serie B]]. Con i nerazzurri toscani giocherà per altre tre stagioni sommando 5 sole presenze (causa infortunio) nel primo anno, 18 nel secondo e 36 nel terzo. Nel [[1952/53]] viene acquistato dal Monza Brianza, sempre in [[Serie B]], e giocherà per due stagioni per complessive 68 gare imponendosi come uno dei migliori portieri della categoria. |
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===Vice allenatore=== |
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Nell'estate del [[1954]] la Lazio, improvvidamente, cede al [[Vicenza]] il grande [[Sentimenti (IV) Lucidio|Sentimenti (IV)]] e si appresta a disputare la nuova stagione con in porta il giovane e promettente [[De Fazio Aldo|De Fazio]] ed il vecchio [[Zibetti Giuseppe|Zibetti]], prelevato dal [[Brescia]]. [[Tessarolo Costantino|Tessarolo]] e [[Vaselli Mario|Vaselli]] decidono di acquistare dal Monza Lovati per 40 milioni prestandolo, però, per un anno al [[Torino AC|Torino]], fortissimamente voluto dal nuovo allenatore granata [[Frossi Annibale|Annibale Frossi]] proveniente proprio dal club brianzolo. |
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===Il sodalizio con Maestrelli=== |
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Non è troppo fortunata la stagione della Lazio per ciò che riguarda il portiere: [[De Fazio Aldo|De Fazio]] non si conferma ai livelli sperati e [[Zibetti Giuseppe|Zibetti]] è troppo anziano per dare sicurezza alla squadra. L'anno successivo, nella stagione [[1955/56]], ecco Lovati giungere finalmente nella squadra biancoceleste. |
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===Il ritorno alla scrivania=== |
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La Lazio, in quel [[Campionato|campionato]], è allenata dal duo [[Copernico Roberto|Copernico]]-[[Ferrero Luigi|Ferrero]] ma a gennaio avviene, a causa di risultati deludenti, un cambio di guida tecnica e viene preso l'inglese [[Carver Jesse|Carver]]. |
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===Una bandiera per tutte le stagioni=== |
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I biancocelesti effettueranno una rimonta spettacolare e finiranno terzi in classifica a pari punti con l'[[Internazionale FC|Internazionale]]. E' una squadra molto forte che si avvale di giocatori come [[Selmosson Bengt Arne|Selmosson]], [[Bettini Lorenzo|Bettini]], [[Muccinelli Ermes|Muccinelli]], [[Sentimenti (V) Primo|Sentimenti (V)]], [[Vivolo Pasquale|Vivolo]], [[Fuin Luigi|Fuin]], [[Molino Giovanni|Molino]] e anche di Bob Lovati che disputa un [[Campionato|campionato]] d'altissimo livello. |
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Gioca 32 partite, saltandone solo due per infortunio in cui viene sostituito dalla riserva [[Bandini Giampiero|Bandini]]. La sua [[Mercoledì 4 aprile 1956 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Roma 1-0|migliore prestazione]] è quella del [[Derby|derby]] di ritorno dove è un baluardo insormontabile per i pericolosi Da Costa e Nyers. La stagione successiva vede la conferma ad altissimi livelli del numero uno laziale che gioca tutte le partite, con [[Orlandi Nello|Orlandi]] riserva e con la Lazio, allenata ancora da [[Carver Jesse|Carver]], splendida terza ad un solo punto dalla [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] e con la difesa meno battuta del [[Campionato|campionato]]. [[Foni Alfredo|Alfredo Foni]], D.T. della Nazionale, lo convoca in maglia azzurra e lo fa esordire a Roma contro l'Irlanda del Nord il [[25 aprile]] [[1957]] nelle qualificazioni ai Mondiali. L'Italia si impone per 1-0 e Bob se la cava egregiamente. |
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Viene confermato per la difficile trasferta di Zagabria del [[12 maggio]] (data "magica" fondamentale per la vittoria del primo [[Scudetto]] biancoceleste nel [[1974]]), contro la Jugoslavia, ma una squadra azzurra disorganizzata, stanca e passiva, subisce ben sei reti dagli scatenati avversari. Lovati non ha particolari colpe ma la sua carriera in Nazionale finirà precocemente, anche a causa della concorrenza di portieri italiani molto forti e soprattutto di proprietà degli squadroni del Nord, come Ghezzi, Buffon, Mattrel. Il [[Campionato|campionato]] seguente, [[1957/58]], vede il cambio dell'allenatore. [[Carver Jesse|Carver]] non resiste al fascino dei soldi dell'[[Internazionale FC|Inter]] e va a Milano, mentre la Lazio fa ricorso allo slavo [[Ciric Milovan|Ciric]]. La stagione si rivela un inferno: si conclude con la Lazio in dodicesima posizione e con 65 goal al passivo. Lovati fa ogni domenica dei veri e propri miracoli ma la squadra non ha gioco, né schemi, né coraggio. Lovati gioca 26 partite e si conferma uno dei migliori portieri italiani sebbene per lui cominci l'"incubo Da Costa". Il centravanti romanista segna sempre con regolarità nei [[Derby|derby]] ed i tifosi beccano il povero Bob con benevole prese in giro che durano ancora ai nostri giorni. |
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[[Immagine:Lovati3.jpg]] |
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In realtà Da Costa è uno dei più forti attaccanti della fine degli anni '50 ed i goal li realizza a tutti i portieri, tanto da vincere anche la classifica dei cannonieri. La stagione seguente è molto simile a quella precedente. La Lazio è affidata a [[Bernardini Fulvio|Bernardini]] ma si dibatte in una crisi finanziaria gravissima. [[Siliato Leonardo|Siliato]] è il presidente reggente. E' animato da sano realismo e arriva a vendere persino il fuoriclasse [[Selmosson Bengt Arne|Selmosson]] alla [[Roma AS|Roma]] per tentare di salvare il bilancio. Gli acquisti sono di seconda fascia e le cessioni privano la squadra dei migliori giocatori. La Lazio arriva undicesima e ancora una volta Lovati risulta tra i più affidabili. Gioca 26 partite e nelle altre viene sostituito da un portiere toscano dai grandi mezzi: [[Cei Idilio Valerio|Idilio Cei]]. I due campionati successivi si concludono il primo al dodicesimo posto (Lovati gioca solo 9 gare), ed il secondo con la prima, tristissima ma non sorprendente, retrocessione della Lazio, che vide il vecchio portiere in campo solo per 8 volte. La Lazio è una società in preda al caos: [[Bernardini Fulvio|Bernardini]] viene esonerato e gli subentra la vecchia gloria [[Flamini Enrico|Flamini]] al quale subentrerà di nuovo [[Carver Jesse|Carver]]. |
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Il reggente [[Siliato Leonardo|Siliato]] se ne va e il suo posto viene preso dal redivivo [[Tessarolo Costantino|Tessarolo]] che però sarà sostituito dal commissario imposto dalla Lega Calcio, Giovannini. Roberto Lovati ha 34 anni e decide di chiudere con l'agonismo sebbene abbia ricevuto buone offerte da squadre di [[Serie B]]. Ormai Roma l'ha adottato e Bob decide di non spostarsi dalla Capitale. Si è sposato, è nato un figlio e a Roma sta ottimamente. Si iscrive al Centro tecnico per Allenatori e prende il patentino risultando il migliore dei candidati. |
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Roberto Lovati è il portiere del primo trofeo vinto dalla Lazio nella sua lunga storia. La [[Coppa Italia]] del [[1958]] vede il trionfo dei biancocelesti che vincono 7 partite e ne pareggiano 2 e [[Mercoledì 24 settembre 1958 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Fiorentina 1-0|battono in finale]], all'[[Stadio Olimpico - Roma|Olimpico]], la [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] con un goal di [[Prini Maurilio|Prini]] al 30' del primo tempo. Lovati è l'artefice di quella vittoria con parate superlative mentre il brasiliano [[Tozzi Barbosa Humberto|Humberto Tozzi]] segnerà 10 reti in nove incontri. |
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=== '''Il giocatore''' === |
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Bob Lovati è stato uno dei più forti portieri della Lazio e tra i migliori d'Italia. Imbattibile nelle uscite alte anche grazie ai suoi mezzi fisici (m 1,88 per kg 77), dotato di un eccezionale piazzamento e di un formidabile colpo d'occhio, sapeva dirigere la difesa in maniera ottima. Dava un senso di sicurezza ai compagni ed era dotato di forte carisma. Proverbiali le sue spettacolari e potenti uscite di pugno con cui riusciva a mandare il pallone oltre la metà campo. Anche nei poderosi rinvii con il piede sinistro arrivava facilmente nell'area opposta. Qualche leggera difficoltà, per via dell'altezza, si riscontrava nei tiri bassi. |
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=== '''Dai pali alla scrivania, passando per la panchina''' === |
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Dal giorno del ritiro dall'agonismo, Bob Lovati è stato sempre nella Lazio. Non è possibile, sia pure con le più accurate ricerche, elencare la successione degli incarichi che Bob ha ricoperto nel sodalizio biancoceleste: allenatore della prima squadra per ben 105 partite in totale, sostituendo [[Gei Renato|Gei]], [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]], [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]], [[Vinicio (Luís Vinícius de Menezes)|Vinicio]] e inoltre allenatore della [[Primavera]], della [[Campionato Italiano De Martino|De Martino]], allenatore dei portieri, viceallenatore, capo degli osservatori, dirigente, talent scout, ma soprattutto la voce amichevole, esperta, competente, fidata di intere generazioni di giocatori, presidenti, allenatori e dirigenti che hanno vissuto la Lazio negli ultimi 50 anni. L'unica vera icona della Lazialità per signorilità, disincanto, humor, sportività, eleganza e amore per i colori. Bob Lovati è stato più volte l'ascoltatissima fedele spalla di famosi allenatori della Lazio. Basti ricordare [[Vinicio (Luís Vinícius de Menezes)|Vinicio]] e [[Lorenzo Juan Carlos|Lorenzo]] oltre il grande [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]]. Dopo la parentesi di [[Vinicio (Luís Vinícius de Menezes)|Vinicio]] a Lovati è offerto un contratto biennale di allenatore della prima squadra. |
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Al termine della stagione [[1979/80]] scoppia lo scandalo delle scommesse e Bob, con la squadra decimata dalle squalifiche e sconvolta dal coinvolgimento di molti suoi campioni, riuscirà con immensa abilità e schierando una buona parte della squadra [[Primavera]], a salvare la Lazio dalla retrocessione. Non c'è stato un solo periodo critico, negli ultimi cinque decenni, che non ha visto Lovati pronto a rimboccarsi le maniche e trovare le soluzioni adatte per il bene dei colori biancocelesti. Con [[Maestrelli Tommaso|Tommaso Maestrelli]] il rapporto è stato profondo. Aiutante principale in campo, confidente e mediatore di quella banda di irregolari, osservatore puntuale delle squadre avversarie, è suo un bel pezzo di [[Scudetto]]. Quando Tommaso si ammala, Bob prende le redini della squadra con umiltà e amore e gestirà quel tremendo periodo, così denso di altri gravi lutti, con un affetto per l'amico scomparso che ancor oggi commuove i tifosi. Da allenatore della Lazio [[Venerdì 25 giugno 1971 - Basilea, stadio Saint Jacob - Basilea-Lazio 1-3|conquista]] anche una [[Coppa delle Alpi]] nel [[1971]], proprio nel periodo in cui [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]] è appena arrivato alla corte laziale. |
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Con il passare degli anni gli incarichi di Lovati in seno alla Lazio sono stati rivolti agli aspetti dirigenziali e organizzativi riguardanti il settore giovanile. A tal proposito non va dimenticato che giocatori come [[Tassotti Mauro|Mauro Tassotti]], [[Massa Giuseppe|Giuseppe Massa]] e [[Montesi Maurizio|Maurizio Montesi]], ad esempio, sono stati lanciati in prima squadra proprio da Bob. Negli ultimi anni di vita non ha avuto incarichi nella Lazio. Collabora con la società, però, suo figlio Stefano che è medico sportivo ed è consulente ortopedico. Fino all'ultimo è stato disponibile a raccontare le "storie di Lazio" che i tifosi gli chiedevano di ricordare quando l'incontravano. A Roma è stato popolarissimo ed il giorno del suo ottantesimo compleanno ha ricevuto gli auguri delle più alte cariche politiche cittadine e di tantissimi riconoscenti sportivi di ogni età. Per i Laziali quest'uomo per tutte le stagioni è stato un vero punto di riferimento ed uno dei pochi che ha incarnato quell'ideale di "Sport" nato sulla panchina di [[Piazza della Libertà]] il [[9 gennaio]] del [[1900]]. |
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Il [[26 maggio]] [[2014]] il Presidente della S.S. Lazio Calcio [[Lotito Claudio|Claudio Lotito]] presenta il progetto [[L'Academy "Roberto Lovati"|dell'"Academy" biancoceleste]] intitolata all'indimenticabile Bob, una struttura il cui scopo è riunire a [[Formello]] tutto il settore giovanile biancoceleste e la prima squadra sul modello dei grandi club europei. Il nome di Roberto Lovati dato all'Academy è scelto direttamente dai tifosi biancocelesti. |
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* 1 [[Immagine:Coppa Italia.png|10px]] [[Coppa Italia]] (Lazio) nel [[1957/58]] |
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* 1 [[File:Coppa.png|15px]] [[Coppa dell'Amicizia Italo-Francese|Coppa dell'Amicizia]] (per nazioni) nel [[1960]] |
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* 1 [[Immagine:Coppa delle Alpi.jpg|15px]] [[Coppa delle Alpi]] (Lazio) nel [[1971]] |
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* 1 [[File:Coppa.png|15px]] [[Coppa del Presidente della Repubblica]] [[1955/56]] |
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'''Articoli correlati:''' |
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► [[L'addio a Bob Lovati]] |
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► [[L'Academy "Roberto Lovati"]] |
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Versione attuale delle 01:53, 2 set 2022















► Galleria di immagini su Roberto Lovati
Roberto (Bob) Lovati, portiere, nato a Cusano Milanino (MI) il 20 luglio 1927 e deceduto a Roma il 30 marzo 2011.
Dai primi passi all'arrivo alla Lazio
Nel 1946/47 inizia a giocare nella squadra della sua cittadina, l'U.S. Gerli del presidente Romano Augusti e del bravo allenatore Pizzamiglio. In questa società, che dal 1947/48 si chiamerà U.S. Cusano Milanino, il giocatore rimane tre stagioni. A 19 anni è acquistato dal Pisa, ma subito è dato in prestito per due stagioni consecutive alla Vimercatese e al Monsummano. Nella stagione 1949/50 il Pisa gli concede fiducia e lo fa esordire in Serie B. Con i nerazzurri toscani giocherà per altre tre stagioni sommando 5 sole presenze (causa infortunio) nel primo anno, 18 nel secondo e 36 nel terzo. Nel 1952/53 viene acquistato dal Monza Brianza, sempre in Serie B, e giocherà per due stagioni per complessive 68 gare imponendosi come uno dei migliori portieri della categoria.
Nell'estate del 1954 la Lazio, improvvidamente, cede al Vicenza il grande Sentimenti (IV) e si appresta a disputare la nuova stagione con in porta il giovane e promettente De Fazio ed il vecchio Zibetti, prelevato dal Brescia. Tessarolo e Vaselli decidono di acquistare dal Monza Lovati per 40 milioni prestandolo, però, per un anno al Torino, fortissimamente voluto dal nuovo allenatore granata Annibale Frossi proveniente proprio dal club brianzolo. Non è troppo fortunata la stagione della Lazio per ciò che riguarda il portiere: De Fazio non si conferma ai livelli sperati e Zibetti è troppo anziano per dare sicurezza alla squadra. L'anno successivo, nella stagione 1955/56, ecco Lovati giungere finalmente nella squadra biancoceleste.
Anni biancocelesti e l'esordio in Nazionale
La Lazio, in quel campionato, è allenata dal duo Copernico-Ferrero ma a gennaio avviene, a causa di risultati deludenti, un cambio di guida tecnica e viene preso l'inglese Carver. I biancocelesti effettueranno una rimonta spettacolare e finiranno terzi in classifica a pari punti con l'Internazionale. E' una squadra molto forte che si avvale di giocatori come Selmosson, Bettini, Muccinelli, Sentimenti (V), Vivolo, Fuin, Molino e anche di Bob Lovati che disputa un campionato d'altissimo livello.
Gioca 32 partite, saltandone solo due per infortunio in cui viene sostituito dalla riserva Bandini. La sua migliore prestazione è quella del derby di ritorno dove è un baluardo insormontabile per i pericolosi Da Costa e Nyers. La stagione successiva vede la conferma ad altissimi livelli del numero uno laziale che gioca tutte le partite, con Orlandi riserva e con la Lazio, allenata ancora da Carver, splendida terza ad un solo punto dalla Fiorentina e con la difesa meno battuta del campionato. Alfredo Foni, D.T. della Nazionale, lo convoca in maglia azzurra e lo fa esordire a Roma contro l'Irlanda del Nord il 25 aprile 1957 nelle qualificazioni ai Mondiali. L'Italia si impone per 1-0 e Bob se la cava egregiamente.
Viene confermato per la difficile trasferta di Zagabria del 12 maggio (data "magica" fondamentale per la vittoria del primo Scudetto biancoceleste nel 1974), contro la Jugoslavia, ma una squadra azzurra disorganizzata, stanca e passiva, subisce ben sei reti dagli scatenati avversari. Lovati non ha particolari colpe ma la sua carriera in Nazionale finirà precocemente, anche a causa della concorrenza di portieri italiani molto forti e soprattutto di proprietà degli squadroni del Nord, come Ghezzi, Buffon, Mattrel. Il campionato seguente, 1957/58, vede il cambio dell'allenatore. Carver non resiste al fascino dei soldi dell'Inter e va a Milano, mentre la Lazio fa ricorso allo slavo Ciric. La stagione si rivela un inferno: si conclude con la Lazio in dodicesima posizione e con 65 goal al passivo. Lovati fa ogni domenica dei veri e propri miracoli ma la squadra non ha gioco, né schemi, né coraggio. Lovati gioca 26 partite e si conferma uno dei migliori portieri italiani sebbene per lui cominci l'"incubo Da Costa". Il centravanti romanista segna sempre con regolarità nei derby ed i tifosi beccano il povero Bob con benevole prese in giro che durano ancora ai nostri giorni.
In realtà Da Costa è uno dei più forti attaccanti della fine degli anni '50 ed i goal li realizza a tutti i portieri, tanto da vincere anche la classifica dei cannonieri. La stagione seguente è molto simile a quella precedente. La Lazio è affidata a Bernardini ma si dibatte in una crisi finanziaria gravissima. Siliato è il presidente reggente. E' animato da sano realismo e arriva a vendere persino il fuoriclasse Selmosson alla Roma per tentare di salvare il bilancio. Gli acquisti sono di seconda fascia e le cessioni privano la squadra dei migliori giocatori. La Lazio arriva undicesima e ancora una volta Lovati risulta tra i più affidabili. Gioca 26 partite e nelle altre viene sostituito da un portiere toscano dai grandi mezzi: Idilio Cei. I due campionati successivi si concludono il primo al dodicesimo posto (Lovati gioca solo 9 gare), ed il secondo con la prima, tristissima ma non sorprendente, retrocessione della Lazio, che vide il vecchio portiere in campo solo per 8 volte. La Lazio è una società in preda al caos: Bernardini viene esonerato e gli subentra la vecchia gloria Flamini al quale subentrerà di nuovo Carver.
Il reggente Siliato se ne va e il suo posto viene preso dal redivivo Tessarolo che però sarà sostituito dal commissario imposto dalla Lega Calcio, Giovannini. Roberto Lovati ha 34 anni e decide di chiudere con l'agonismo sebbene abbia ricevuto buone offerte da squadre di Serie B. Ormai Roma l'ha adottato e Bob decide di non spostarsi dalla Capitale. Si è sposato, è nato un figlio e a Roma sta ottimamente. Si iscrive al Centro tecnico per Allenatori e prende il patentino risultando il migliore dei candidati.
La prima Coppa Italia
Roberto Lovati è il portiere del primo trofeo vinto dalla Lazio nella sua lunga storia. La Coppa Italia del 1958 vede il trionfo dei biancocelesti che vincono 7 partite e ne pareggiano 2 e battono in finale, all'Olimpico, la Fiorentina con un goal di Prini al 30' del primo tempo. Lovati è l'artefice di quella vittoria con parate superlative mentre il brasiliano Humberto Tozzi segnerà 10 reti in nove incontri.
Il giocatore
Bob Lovati è stato uno dei più forti portieri della Lazio e tra i migliori d'Italia. Imbattibile nelle uscite alte anche grazie ai suoi mezzi fisici (m 1,88 per kg 77), dotato di un eccezionale piazzamento e di un formidabile colpo d'occhio, sapeva dirigere la difesa in maniera ottima. Dava un senso di sicurezza ai compagni ed era dotato di forte carisma. Proverbiali le sue spettacolari e potenti uscite di pugno con cui riusciva a mandare il pallone oltre la metà campo. Anche nei poderosi rinvii con il piede sinistro arrivava facilmente nell'area opposta. Qualche leggera difficoltà, per via dell'altezza, si riscontrava nei tiri bassi.
Dai pali alla scrivania, passando per la panchina
Dal giorno del ritiro dall'agonismo, Bob Lovati è stato sempre nella Lazio. Non è possibile, sia pure con le più accurate ricerche, elencare la successione degli incarichi che Bob ha ricoperto nel sodalizio biancoceleste: allenatore della prima squadra per ben 105 partite in totale, sostituendo Gei, Lorenzo, Maestrelli, Vinicio e inoltre allenatore della Primavera, della De Martino, allenatore dei portieri, viceallenatore, capo degli osservatori, dirigente, talent scout, ma soprattutto la voce amichevole, esperta, competente, fidata di intere generazioni di giocatori, presidenti, allenatori e dirigenti che hanno vissuto la Lazio negli ultimi 50 anni. L'unica vera icona della Lazialità per signorilità, disincanto, humor, sportività, eleganza e amore per i colori. Bob Lovati è stato più volte l'ascoltatissima fedele spalla di famosi allenatori della Lazio. Basti ricordare Vinicio e Lorenzo oltre il grande Maestrelli. Dopo la parentesi di Vinicio a Lovati è offerto un contratto biennale di allenatore della prima squadra.
Al termine della stagione 1979/80 scoppia lo scandalo delle scommesse e Bob, con la squadra decimata dalle squalifiche e sconvolta dal coinvolgimento di molti suoi campioni, riuscirà con immensa abilità e schierando una buona parte della squadra Primavera, a salvare la Lazio dalla retrocessione. Non c'è stato un solo periodo critico, negli ultimi cinque decenni, che non ha visto Lovati pronto a rimboccarsi le maniche e trovare le soluzioni adatte per il bene dei colori biancocelesti. Con Tommaso Maestrelli il rapporto è stato profondo. Aiutante principale in campo, confidente e mediatore di quella banda di irregolari, osservatore puntuale delle squadre avversarie, è suo un bel pezzo di Scudetto. Quando Tommaso si ammala, Bob prende le redini della squadra con umiltà e amore e gestirà quel tremendo periodo, così denso di altri gravi lutti, con un affetto per l'amico scomparso che ancor oggi commuove i tifosi. Da allenatore della Lazio conquista anche una Coppa delle Alpi nel 1971, proprio nel periodo in cui Maestrelli è appena arrivato alla corte laziale.
Gli ultimi anni di vita
Con il passare degli anni gli incarichi di Lovati in seno alla Lazio sono stati rivolti agli aspetti dirigenziali e organizzativi riguardanti il settore giovanile. A tal proposito non va dimenticato che giocatori come Mauro Tassotti, Giuseppe Massa e Maurizio Montesi, ad esempio, sono stati lanciati in prima squadra proprio da Bob. Negli ultimi anni di vita non ha avuto incarichi nella Lazio. Collabora con la società, però, suo figlio Stefano che è medico sportivo ed è consulente ortopedico. Fino all'ultimo è stato disponibile a raccontare le "storie di Lazio" che i tifosi gli chiedevano di ricordare quando l'incontravano. A Roma è stato popolarissimo ed il giorno del suo ottantesimo compleanno ha ricevuto gli auguri delle più alte cariche politiche cittadine e di tantissimi riconoscenti sportivi di ogni età. Per i Laziali quest'uomo per tutte le stagioni è stato un vero punto di riferimento ed uno dei pochi che ha incarnato quell'ideale di "Sport" nato sulla panchina di Piazza della Libertà il 9 gennaio del 1900.
Il 26 maggio 2014 il Presidente della S.S. Lazio Calcio Claudio Lotito presenta il progetto dell'"Academy" biancoceleste intitolata all'indimenticabile Bob, una struttura il cui scopo è riunire a Centro Sportivo di Formello tutto il settore giovanile biancoceleste e la prima squadra sul modello dei grandi club europei. Il nome di Roberto Lovati dato all'Academy è scelto direttamente dai tifosi biancocelesti.

Palmares
- 1
Coppa Italia (Lazio) nel 1957/58 - 1
Coppa dell'Amicizia (per nazioni) nel 1960 - 1
Coppa delle Alpi (Lazio) nel 1971 - 1
Coppa del Presidente della Repubblica 1955/56
► Galleria di immagini su Roberto Lovati
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