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[[Immagine:12maggio74a.jpg|thumb|left|180px|L'entrata in campo delle squadre e il giro d'onore di Umberto Lenzini ]] [[Immagine:12maggio74b.jpg|thumb|left|180px|Luciano Re Cecconi in azione]]
[[Immagine:12mag74x.jpg|thumb|left|180px|Luigi Martini in una fase di gioco]]
==[[Immagine:Scudetto.jpg|25px]] Lazio-Foggia 1-0 del 12 maggio 1974 [[Immagine:Scudetto.jpg|25px]]==


==[[Immagine:Scudetto.jpg|25px]] Lazio-Reggina 3-0 del 14 maggio 2000 [[Immagine:Scudetto.jpg|25px]]==
[[1973/74|Stagione]]


[[1999/00|Stagione]]
[[Domenica 5 maggio 1974 - Torino, stadio Comunale - Torino-Lazio 2-1|Turno precedente]] - [[Domenica 19 maggio 1974 - Bologna, stadio Comunale - Bologna-Lazio 2-2|Turno successivo]]


[[Domenica 7 maggio 2000 - Bologna, stadio Renato Dall’Ara - Bologna-Lazio 2-3|Turno precedente]]
{{datalink|12|maggio|1974}} - '''[[1974|1.818]]''' - [[Campionato]] di [[Serie A]] [[1973/74]] - '''XXIX giornata''' - inizio ore 16.00


[[Domenica, 14 Maggio 2000 - Perugia, Stadio Renato Curi - Perugia-Juventus 1-0|La partita della Juventus a Perugia]]
'''LAZIO:''' [[Pulici Felice|F.Pulici]], [[Petrelli Sergio|Petrelli]], [[Martini Luigi|L.Martini]] (50' [[Polentes Luigi|Polentes]]), [[Wilson Giuseppe|Wilson]], [[Oddi Giancarlo|Oddi]], [[Nanni Franco|Nanni]], [[Garlaschelli Renzo|Garlaschelli]], [[Re Cecconi Luciano|Re Cecconi]], [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]], [[Frustalupi Mario|Frustalupi]], [[D'Amico Vincenzo|D'Amico]]. A disposizione: 12 [[Avagliano Giuseppe|Avagliano]], 14 [[Franzoni Paolo|Franzoni]]. Allenatore: [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]].


{{datalink|14|maggio|2000}} - '''[[2000|2.902]]''' - [[Campionato]] di [[Serie A]] [[1999/00]] - '''XXXIV giornata''' - inizio ore 15.00
'''FOGGIA:''' Trentini, Cimenti, Colla, Pirazzini, Bruschini (66' Golin), Scorsa, Fabbian, Valente, S.Villa, Rognoni, Pavone. A disposizione: 12 Giacinti, 14 Delneri. Allenatore: Toneatto.


'''LAZIO:''' [[Ballotta Marco|Ballotta]], [[Pancaro Giuseppe|Pancaro]] (54' [[Sensini Roberto Nestor|Sensini]]), [[Negro Paolo|Negro]], [[Couto Silva Fernando Manuel|Couto]], [[Favalli Giuseppe|Favalli]], [[Nedved Pavel|Nedved]], [[Simeone Diego Pablo|Simeone]], [[Veron Juan Sebastian|Veron]], [[Mancini Roberto|Mancini]] (74' [[Sérgio Conceição (Paulo Sergio Merceneiro da Conceição)|Conceição]]), [[Inzaghi (II) Simone|S.Inzaghi]] (65' [[Almeyda Matias Jesus|Almeyda]]), [[Salas Melinão José Marcelo|Salas]]. A disposizione: [[Concetti Emanuele|Concetti]], [[Lombardo Attilio|Lombardo]], [[Stankovic Dejan|Stankovic]], [[Ravanelli Fabrizio|Ravanelli]]. Allenatore: [[Eriksson Sven Goran|Eriksson]].
'''Arbitro:''' Sig. Panzino (Catanzaro) - Guardalinee Sigg. Coletta e Frattini.


'''REGGINA:''' Taibi, Oshadogan, Stovini, Giacchetta (51' Possanzini), Cirillo, Brevi, [[Baronio Roberto|Baronio]] (59' Vargas), Morabito, Cozza (46' Pirlo), Bogdani, Kallon. A disposizione: Belardi, Foglio, Bernini, Reggi. Allenatore: Colomba.
'''Marcatori:''' 60' [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] (rig).


'''Arbitro:''' Sig. Borriello (Mantova).
'''Note:''' giornata estiva, terreno in perfette condizioni. Presenti in tribuna il Presidente della Repubblica Giovanni Leone, il Ministro Malfatti, l'On. Corona, il presidente del P.C.I. Enrico Berlinguer e l'On. Bozzi. Gravi incidenti a Scorsa (3 punti di sutura alla fronte) e [[Martini Luigi|Martini]] (frattura della clavicola). Espulso [[Garlaschelli Renzo|Garlaschelli]] al 62' per fallo di reazione. Ammoniti: 48' Rognoni per fallo su [[Martini Luigi|Martini]], 59' Colla e Bruschini per proteste, 71' [[Frustalupi Mario|Frustalupi]] per gioco scorretto. Calci d'angolo 9 a 7 per la Lazio (p.t. 6-1). Sorteggio antidoping negativo.
'''Spettatori:''' 60.494 paganti e 18.315 abbonati per un incasso di £ 261.898.900. Cancelli aperti alle ore 8.45 per consentire l'accesso della folla radunatasi fuori dallo stadio già dalle 6.00 del mattino. Alcuni tifosi, privi di biglietto, scavalcano le recinzioni d'ingresso in Curva sud e Tevere non numerata.


'''Marcatori:''' 33' [[Inzaghi (II) Simone|Inzaghi]] (rig), 37' [[Veron Juan Sebastian|Veron]] (rig), 59' [[Simeone Diego Pablo|Simeone]].
La settimana trascorsa prima di questa gara non è stata uguale alle altre. Tutti sentivano che il traguardo era lì, a soli 180 minuti dalla fine di un [[Campionato]] logorante che aveva visto la Lazio battagliare su tutti i campi. Nei giorni precedenti l'incontro, la sede di [[Via Col di Lana 8|Via Col Di Lana]] era stata invasa da tifosi in cerca di biglietti; le richieste pervenivano anche dal Canada, dall'Australia e dal Brasile. Nessuno voleva mancare all'appuntamento con la storia. Già all'alba lo stadio è pieno: intere famiglie a riempire prima le gradinate poi il parterre, ognuno con la sua bandiera, tanto da far tremare le squadre all'ingresso in campo in un oceano tutto biancoceleste. Stracolma anche la collina di Monte Mario e la "Madonnina" dove numerosi laziali, privi di biglietto, bivaccano sugli alberi muniti di cannocchiale. [[Lenzini Umberto|Umberto Lenzini]], alle 15.30, fa il suo consueto giro d'onore, tra il tripudio della sua gente. Alle 16.00, poi, entrano le squadre in campo. La Lazio gioca con la formazione tipo mentre il [[Foggia US|Foggia]] deve almeno pareggiare per non retrocedere: ne deriva un incontro teso e poco spettacolare, anche a causa del caldo. Alla Lazio tremano le gambe ed il [[Foggia US|Foggia]] ne approfitta con Pavone che, di testa, impegna [[Pulici Felice|Pulici]] in una parata non difficile. E' poi la volta di [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] che impensierisce Trentini con una punizione parata in tuffo. I rossoneri ci provano da calcio d'angolo, ma sterilmente. L'ex di turno [[Re Cecconi Luciano|Re Cecconi]] dà una mano in difesa, ma è pronto a ripartire in contropiede. Il primo tempo finisce così, senza che le due squadre abbiano fatto un'azione degna di rilievo. [[Maestrelli Tommaso|Maestrelli]], negli spogliatoi, cerca di far ragionare i suoi ragazzi e tenta calmarli da quell'adrenalina che portano dentro sin dall'ultima giornata del [[Campionato]] precedente. Si accorge, però, che non viene ascoltato, non per mancanza di rispetto nei suoi confronti, ma perché i giocatori hanno la testa alla vittoria finale e non vedono e sentono altro.


'''Note:''' giornata calda, terreno in perfette condizioni. Ammoniti: [[Couto Silva Fernando Manuel|Fernando Couto]] per proteste, Giacchetta per gioco falloso, Brevi per fallo di mano. Angoli 6-1 per la Lazio. Recuperi: 1' p.t., 1' s.t.
La ripresa inizia con il grave infortunio a [[Martini Luigi|Martini]] che, cadendo, si rompe la clavicola, pregiudicando anche la convocazione per la [[X Coppa del Mondo - Germania Ovest 1974|Coppa del Mondo in programma Germania]]. Al 50' deve entrare [[Polentes Luigi|Polentes]] in sostituzione del numero tre biancazzurro. Intanto [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] ci riprova su punizione ma la difesa foggiana devia in angolo. E' troppo nervosa la Lazio, tanto da perdere quello smalto che l'ha accompagnata durante tutto il torneo. Fatto comprensibile perché è troppo alta la posta in palio e le gambe tremano al solo pensiero che una vittoria possa regalare il paradiso del gioco più bello del mondo e l'immortalità, che gli antichi greci credevano venisse donata ai vincitori dei giochi olimpici. Al 51' [[D'Amico Vincenzo|D'Amico]] sfiora la rete su un traversone da calcio d'angolo. La Lazio riprende ad attaccare come le conviene, ma la tensione taglia visibilmente le gambe.
Al 58' l'episodio chiave: [[Garlaschelli Renzo|Garlaschelli]] scende sulla sinistra, crossa al centro e Scorsa, nel tentativo di deviare, stoppa la palla con la mano. Il direttore di gara indica subito il calcio di rigore e nelle tribune sono molti i tifosi colti da malore. I pugliesi protestano vivacemente con l'arbitro [[Panzino Francesco|Panzino]], mentre [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] si avvicina per battere il penalty in uno stadio pietrificato dall'emozione. Pur non tirando bene, Long John riesce a segnare facendo esplodere la gioia di tutti i presenti. Il giocatore corre verso il centro del campo, i compagni riescono a malapena ad abbracciarlo, tutto intorno è una bolgia indescrivibile. Il nervosismo dilaga e a rimetterci è [[Garlaschelli Renzo|Garlaschelli]], espulso dall'arbitro per un fallo di reazione su Cimenti: la Lazio giocherà gli ultimi 25 minuti in inferiorità numerica. Il [[Foggia US|Foggia]] attacca e si rende insidioso su punizione mentre dall'altra parte è [[D'Amico Vincenzo|D'Amico]] ad impensierire Trentini con un rasoterra dalla sinistra.


'''Spettatori:''' 65.000 circa, con 2.500 tifosi ospiti. Intorno alle 17.00 sono stati aperti i varchi d'ingresso e moltissimi tifosi sono entrati nello stadio.
[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] prende poi un pallone a centrocampo e, non vedendo compagni liberi, lo getta in tribuna Tevere: l'importante è far passare i minuti. [[D'Amico Vincenzo|D'Amico]] sfiora la traversa su un cross di [[Petrelli Sergio|Petrelli]]; [[Wilson Giuseppe|Wilson]] ed [[Oddi Giancarlo|Oddi]] non si muovono dalla difesa, mentre [[Frustalupi Mario|Frustalupi]] cerca di dare geometria ad un gioco in cui gli schemi sono ormai saltati. Anche [[Nanni Franco|Nanni]] non supera il centrocampo per paura di un contropiede foggiano e tutti sono attenti a mantenere la posizione assegnata. Passano così i minuti ed al 43' una punizione fischiata da [[Panzino Francesco|Panzino]] viene capita dal pubblico come fischio finale tanto da derivarne una invasione di campo tale da far rischiare una sconfitta a tavolino. Fortunatamente il pubblico esce immediatamente dal rettangolo di gioco e la partita puà riprendere. Alle 17.45 finalmente l'arbitro decreta la fine della gara: '''La Lazio è [[Campione d'Italia]] [[1973]]-[[1974]]''', come recita il tabellone dell'[[Stadio Olimpico - Roma|Olimpico]]. La folla invade il campo ed i giocatori vengono denudati di maglie e calzoncini. [[Maestrelli Tommaso|Tommaso Maestrelli]], [[Lovati Roberto|Bob Lovati]] e [[Bezzi Luigi|Gigi Bezzi]] si guardano e si abbracciano commossi.




► [[Galleria Lazio-Reggina 3-0, 14 Maggio 2000|Galleria di immagini su Lazio-Reggina 3-0]]
► [[Domenica 12 maggio 1974 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Foggia 1-0|Clicca qui per continuare la lettura]]


Una giornata indimenticabile, da batticuore, per tutti i tifosi biancocelesti. Alle ore 18.04, in seguito [[Domenica, 14 Maggio 2000 - Perugia, Stadio Renato Curi - Perugia-Juventus 1-0|alla sconfitta]] della [[Juventus FC|Juventus]] a Perugia per 1-0, la Lazio scavalca i bianconeri in classifica e vince lo [[Scudetto]] (il secondo della sua Storia) dopo un pomeriggio vissuto con fortissime emozioni. Nel testo che segue ripercorriamo quei momenti e anche quanto successo nei giorni immediatamenti precedenti la partita.


[[Immagine:Incidenti11mag00.jpg|thumb|left|180px|Un momento della manifestazione]]
[[Immagine:Incidenti11mag00a.jpg|thumb|right|180px|La prima pagina del Messaggero del 12 maggio]]
[[Immagine:11mag00aa.jpg|thumb|left|180px|I tafferugli scoppiati nel corso della manifestazione]]
[[Immagine:14mag00aa.jpg|thumb|right|180px|Un momento della contestazione nei primi minuti della gara]]
[[Immagine:14mag00ab.jpg|thumb|left|180px|Il calcio di rigore battuto da Simone Inzaghi]]
[[Immagine:14mag00b.jpg|thumb|right|180px|L'esultanza del bomber piacentino dopo la rete]]
[[Immagine:14mag00a.jpg|thumb|left|180px|Il penalty calciato da Juan Sebastian Veron]]
[[Immagine:14mag00ac.jpg|thumb|right|180px|Diego Pablo Simeone colpisce la palla di testa...]]
[[Immagine:14mag00ad.jpg|thumb|left|180px|... che si insacca alla destra del portiere reggino]]
[[Immagine:14mag00ae.jpg|thumb|right|180px|L'esultanza del "Cholo"]]
[[Immagine:14mag00af.jpg|thumb|left|180px|Roberto Mancini saluta il pubblico: per lui oggi è l'addio al calcio giocato]]
[[Immagine:14mag00ag.jpg|thumb|right|180px|L'attacante biancoceleste portato a spalla da Attilio Lombardo]]
[[Immagine:14mag00ah.jpg|thumb|left|180px|Un altro momento del saluto ai tifosi di Roberto Mancini]]

==Giovedi 11 maggio, la manifestazione dei tifosi biancocelesti in Via Allegri a Roma==

La settimana che precede l'ultimo incontro della stagione è avvelenata dalle polemiche contro l'arbitro [[De Santis Massimo|Massimo De Santis]] per la [[Domenica 7 maggio 2000 - Lo scandalo della rete annullata a Cannavaro|rete annullata a Cannavaro]] nel turno precedente. Anche la Società, per bocca del patron [[Cragnotti Sergio|Sergio Cragnotti]] e di alcuni giocatori come [[Marchegiani Luca|Luca Marchegiani]] e [[Nesta Alessandro|Alessandro Nesta]], lamenta il torto subito gridando allo scandalo. Una manifestazione di protesta, organizzata dai tifosi, sfocia in violenti tumulti. Alle 14.00 in Via Allegri a Roma, davanti alla sede della [[F.I.G.C.]], è indetto un sit-in per protestare contro i fatti della domenica precedente, ma la situazione degenera ed iniziano scontri tra la Polizia, che spara numerosi lacrimogeni, ed i supporters. Molti vengono feriti, la zona Salario-Pinciano diventa un campo di battaglia con gli automobilisti in fuga, il traffico è paralizzato ed gli uffici vengono chiusi per precauzione. I telegiornali aprono le loro edizioni con la descrizione di questi fatti che fanno eco anche sulla stampa estera. Il bilancio è pesante, con molti arresti e parecchi danni, oltre a feriti fra le forze dell'ordine e manifestanti.


[[La Repubblica]] titola: "Degenera la manifestazione per il "caso [[De Santis Massimo|De Santis]]". Cori e lanci di oggetti, poi scattano le cariche. Lazio, davanti alla [[F.I.G.C.|Figc]] scontri tra polizia e tifosi. Gli Irriducibili: ''"E adesso fermeremo il Giro"''. [[Cragnotti Sergio|Cragnotti]]: ''"Non giustifico, ma la polizia ha esagerato"''.

L'articolo così prosegue:
Ci mancavano solo gli incidenti con i tifosi a completare il quadro disastroso di questo finale di [[Campionato|campionato]]. Gli incidenti sono arrivati e si sono trasformati lungo la giornata diventando una vera e propria in guerriglia urbana, che è andata avanti per parecchie ore con un bilancio di 18 agenti feriti e cinque tifosi contusi. La miccia è davanti alla sede della Federcalcio, in via Allegri a Roma, dove si riuniscno duecento, forse trecento ultras della Lazio per protestare contro [[Domenica 7 maggio 2000 - Lo scandalo della rete annullata a Cannavaro|il gol annullato]] al [[Parma]] domenica contro la [[Juventus FC|Juve]], contro "lo scippo" subìto dalla loro squadra nella corsa allo [[Scudetto|scudetto]]. La polizia carica una prima volta i tifosi dopo che dal gruppo è partito un fitto lancio di uova, arance, sassi e, secondo alcuni testimoni, anche bottiglie molotov. Le forze dell'ordine, che presidiano la zona da questa mattina presto, rispondono con decisione sparando anche qualche lacrimogeno. Gli scontri sono violenti, tanto che due persone rimangono ferite in modo lieve e sono state ricoverate per controlli all'ospedale San Giacomo. Anche un fotografo viene colpito e alcune auto parcheggiate nella strada sono state danneggiate in modo serio. Non ci sono arresti, ma la polizia effettua qualche fermo per individuare i responsabili dei tafferugli. Altri fermi ci saranno nel corso dela battaglia.

Gli ultras dopo questa prima ondata si spostano in via Pinciana, paralizzando ulteriormente il traffico, bloccato da questa mattina. Davanti alla sede negli stessi istanti arriva anche [[Paglia Guido|Guido Paglia]], portavoce del presidente della Lazio [[Cragnotti Sergio|Sergio Cragnotti]], che cerca di riportare la calma. La missione non riesce e la contestazione continua. Saluti romani e slogan contro [[Moggi Luciano|Luciano Moggi]], "il nemico storico" si sprecano e la tensione rimane alta. Tanto che un'altra miccia si accende poco dopo le 16 con un gruppo di ultras biancazzurri che carica con manganelli e bastoni un'autoradio della polizia in via Raimondi. Anche qui la risposta è immediata con altre cariche e altri spari di lacrimogeni. Il corteo si sposta verso il palazzo dove risiede l'Associazione degli arbitri, che sta a pochi passi da via Allegri. La polizia crea un nuovo sbarramento. Ma il problema maggiore rimane nei dintorni della Salaria dove il serpentone degli ultras prende a calci motorini e auto parcheggiate e sposta al centro della carreggiata i cassonetti dell'immondizia, parallizando anche in questa zona il traffico. E' il panico, gli automibilisti non sanno cosa fare.

Succede di tutto e gruppi di ultras si tuffano, inseguiti dalla polizia, giù dalla scalinata di piazza di Spagna confondendosi in mezzo ai numerosi turisti, che osservano la scena a bocca aperta. Gli Irriducibili, l'area dura del tifo biancazzurro annunciano che il loro prossimo obbiettivo sarà il Giro d'Italia: ''"Da Roma non faremo partire più nulla"''. A fine serata arriva il commento di [[Cragnotti Sergio|Sergio Cragnotti]]: ''"Chi mi conosce sa che non ho mai giustificato i comportamenti violenti da parte di certe frange della tifoseria, ma in questa circostanza temo si sia scelta una linea dura di cui forse si poteva fare a meno"''. Poi aggiunge: ''"Sono profondamente amareggiato per quanto accaduto. Ho parlato con diversi giornalisti presenti ed ho ricevuto informazioni concordanti sulla dinamica degli incidenti. Ne ho tratto l'impressione che se è vero che le forze dell'ordine sono state bersagliate da uova e arance, è anche vero che poliziotti e carabinieri hanno reagito in maniera sproporzionata alla gravità delle intemperanze"''.


==Sabato 13 maggio, il Giro d'Italia boicottato==

Parte da Roma il Giro D'Italia e si sparge la voce che alcune frange della tifoseria laziale vogliano bloccare la corsa per protestare sia per [[Domenica 7 maggio 2000 - Lo scandalo della rete annullata a Cannavaro|i fatti di Torino]], sia per gli incidenti di due giorni prima. Le forze dell'ordine si mettono in assetto antisommossa sebbene la protesta avvenga solo con l'esposizione di pacifici striscioni per manifestare lo sdegno per quanto accaduto.


[[La Gazzetta dello Sport]] così riporta la cronaca di quei momenti:
A poco più di 24 ore dalla grande festa del Giro d'Italia, Roma si appresta a vivere l'ultima domenica del [[Campionato|campionato]]. E non sarà una domenica qualsiasi: gli scontri di giovedì tra forze dell'ordine e tifosi laziali e la minaccia, poi saggiamente rientrata, di ostacolare la cronometro del Giro sono alcuni degli elementi che stanno a testimoniare l'esistenza di una situazione dall'equilibrio molto precario. Per questo oggi Roma vivrà una giornata all'insegna della massima attenzione: per prevenire gli incidenti sono state prese misure di sicurezza eccezionali. Lo [[Stadio Olimpico - Roma|stadio Olimpico]] è presidiato già dalla notte scorsa e il traffico sarà proibito nel centro storico. Un contingente di 2500 uomini controllerà l'afflusso, soprattutto l'uscita, del pubblico che raggiungerà lo stadio. Sotto sorveglianza anche le stazioni ferroviarie, quelle della metropolitana, il Grande Raccordo e le autostrade perchè si scongiurerà un eventuale tentativo di raggiungere Perugia da parte dei sostenitori laziali. A questo compito sono stati mobilitati poliziotti e carabinieri, ma è previsto anche l'impegno dei volontari della protezione civile. Decine di ambulanze sono state dislocate lungo le strade interessate. Tutti questi sforzi - come ha confermato il questore Cavaliere - tendono a mandare a tutti un messaggio di serenità ma anche di fermezza. Oltre che delle misure che coinvolgeranno la circolazione, il prefetto di Roma, Mosino, si è preoccupato anche di vietare, da mezzogiorno a mezzanotte, la vendita di bibite in lattine e in bottiglie nei dintorni dello [[Stadio Olimpico - Roma|stadio]] Olimpico sia nei bar che nelle rivendite ambulanti. I leader del gruppo di tifosi che sono stati coinvolti nei fatti di via Allegri hanno preparato una sorta di cerimoniale che verrà messo in scena prima della partita.


► [[Domenica 14 maggio 2000 Roma, stadio Olimpico Lazio-Reggina 3-0|Clicca qui per continuare la lettura]]


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Versione delle 23:14, 13 mag 2014


Lazio-Reggina 3-0 del 14 maggio 2000

Stagione

Turno precedente

La partita della Juventus a Perugia

14 maggio 2000 - 2.902 - Campionato di Serie A 1999/00 - XXXIV giornata - inizio ore 15.00

LAZIO: Ballotta, Pancaro (54' Sensini), Negro, Couto, Favalli, Nedved, Simeone, Veron, Mancini (74' Conceição), S.Inzaghi (65' Almeyda), Salas. A disposizione: Concetti, Lombardo, Stankovic, Ravanelli. Allenatore: Eriksson.

REGGINA: Taibi, Oshadogan, Stovini, Giacchetta (51' Possanzini), Cirillo, Brevi, Baronio (59' Vargas), Morabito, Cozza (46' Pirlo), Bogdani, Kallon. A disposizione: Belardi, Foglio, Bernini, Reggi. Allenatore: Colomba.

Arbitro: Sig. Borriello (Mantova).

Marcatori: 33' Inzaghi (rig), 37' Veron (rig), 59' Simeone.

Note: giornata calda, terreno in perfette condizioni. Ammoniti: Fernando Couto per proteste, Giacchetta per gioco falloso, Brevi per fallo di mano. Angoli 6-1 per la Lazio. Recuperi: 1' p.t., 1' s.t.

Spettatori: 65.000 circa, con 2.500 tifosi ospiti. Intorno alle 17.00 sono stati aperti i varchi d'ingresso e moltissimi tifosi sono entrati nello stadio.


Galleria di immagini su Lazio-Reggina 3-0

Una giornata indimenticabile, da batticuore, per tutti i tifosi biancocelesti. Alle ore 18.04, in seguito alla sconfitta della Juventus a Perugia per 1-0, la Lazio scavalca i bianconeri in classifica e vince lo Scudetto (il secondo della sua Storia) dopo un pomeriggio vissuto con fortissime emozioni. Nel testo che segue ripercorriamo quei momenti e anche quanto successo nei giorni immediatamenti precedenti la partita.


Un momento della manifestazione
La prima pagina del Messaggero del 12 maggio
I tafferugli scoppiati nel corso della manifestazione
Un momento della contestazione nei primi minuti della gara
Il calcio di rigore battuto da Simone Inzaghi
L'esultanza del bomber piacentino dopo la rete
Il penalty calciato da Juan Sebastian Veron
Diego Pablo Simeone colpisce la palla di testa...
... che si insacca alla destra del portiere reggino
L'esultanza del "Cholo"
Roberto Mancini saluta il pubblico: per lui oggi è l'addio al calcio giocato
L'attacante biancoceleste portato a spalla da Attilio Lombardo
Un altro momento del saluto ai tifosi di Roberto Mancini

Giovedi 11 maggio, la manifestazione dei tifosi biancocelesti in Via Allegri a Roma

La settimana che precede l'ultimo incontro della stagione è avvelenata dalle polemiche contro l'arbitro Massimo De Santis per la rete annullata a Cannavaro nel turno precedente. Anche la Società, per bocca del patron Sergio Cragnotti e di alcuni giocatori come Luca Marchegiani e Alessandro Nesta, lamenta il torto subito gridando allo scandalo. Una manifestazione di protesta, organizzata dai tifosi, sfocia in violenti tumulti. Alle 14.00 in Via Allegri a Roma, davanti alla sede della F.I.G.C., è indetto un sit-in per protestare contro i fatti della domenica precedente, ma la situazione degenera ed iniziano scontri tra la Polizia, che spara numerosi lacrimogeni, ed i supporters. Molti vengono feriti, la zona Salario-Pinciano diventa un campo di battaglia con gli automobilisti in fuga, il traffico è paralizzato ed gli uffici vengono chiusi per precauzione. I telegiornali aprono le loro edizioni con la descrizione di questi fatti che fanno eco anche sulla stampa estera. Il bilancio è pesante, con molti arresti e parecchi danni, oltre a feriti fra le forze dell'ordine e manifestanti.


La Repubblica titola: "Degenera la manifestazione per il "caso De Santis". Cori e lanci di oggetti, poi scattano le cariche. Lazio, davanti alla Figc scontri tra polizia e tifosi. Gli Irriducibili: "E adesso fermeremo il Giro". Cragnotti: "Non giustifico, ma la polizia ha esagerato".

L'articolo così prosegue: Ci mancavano solo gli incidenti con i tifosi a completare il quadro disastroso di questo finale di campionato. Gli incidenti sono arrivati e si sono trasformati lungo la giornata diventando una vera e propria in guerriglia urbana, che è andata avanti per parecchie ore con un bilancio di 18 agenti feriti e cinque tifosi contusi. La miccia è davanti alla sede della Federcalcio, in via Allegri a Roma, dove si riuniscno duecento, forse trecento ultras della Lazio per protestare contro il gol annullato al Parma domenica contro la Juve, contro "lo scippo" subìto dalla loro squadra nella corsa allo scudetto. La polizia carica una prima volta i tifosi dopo che dal gruppo è partito un fitto lancio di uova, arance, sassi e, secondo alcuni testimoni, anche bottiglie molotov. Le forze dell'ordine, che presidiano la zona da questa mattina presto, rispondono con decisione sparando anche qualche lacrimogeno. Gli scontri sono violenti, tanto che due persone rimangono ferite in modo lieve e sono state ricoverate per controlli all'ospedale San Giacomo. Anche un fotografo viene colpito e alcune auto parcheggiate nella strada sono state danneggiate in modo serio. Non ci sono arresti, ma la polizia effettua qualche fermo per individuare i responsabili dei tafferugli. Altri fermi ci saranno nel corso dela battaglia.

Gli ultras dopo questa prima ondata si spostano in via Pinciana, paralizzando ulteriormente il traffico, bloccato da questa mattina. Davanti alla sede negli stessi istanti arriva anche Guido Paglia, portavoce del presidente della Lazio Sergio Cragnotti, che cerca di riportare la calma. La missione non riesce e la contestazione continua. Saluti romani e slogan contro Luciano Moggi, "il nemico storico" si sprecano e la tensione rimane alta. Tanto che un'altra miccia si accende poco dopo le 16 con un gruppo di ultras biancazzurri che carica con manganelli e bastoni un'autoradio della polizia in via Raimondi. Anche qui la risposta è immediata con altre cariche e altri spari di lacrimogeni. Il corteo si sposta verso il palazzo dove risiede l'Associazione degli arbitri, che sta a pochi passi da via Allegri. La polizia crea un nuovo sbarramento. Ma il problema maggiore rimane nei dintorni della Salaria dove il serpentone degli ultras prende a calci motorini e auto parcheggiate e sposta al centro della carreggiata i cassonetti dell'immondizia, parallizando anche in questa zona il traffico. E' il panico, gli automibilisti non sanno cosa fare.

Succede di tutto e gruppi di ultras si tuffano, inseguiti dalla polizia, giù dalla scalinata di piazza di Spagna confondendosi in mezzo ai numerosi turisti, che osservano la scena a bocca aperta. Gli Irriducibili, l'area dura del tifo biancazzurro annunciano che il loro prossimo obbiettivo sarà il Giro d'Italia: "Da Roma non faremo partire più nulla". A fine serata arriva il commento di Sergio Cragnotti: "Chi mi conosce sa che non ho mai giustificato i comportamenti violenti da parte di certe frange della tifoseria, ma in questa circostanza temo si sia scelta una linea dura di cui forse si poteva fare a meno". Poi aggiunge: "Sono profondamente amareggiato per quanto accaduto. Ho parlato con diversi giornalisti presenti ed ho ricevuto informazioni concordanti sulla dinamica degli incidenti. Ne ho tratto l'impressione che se è vero che le forze dell'ordine sono state bersagliate da uova e arance, è anche vero che poliziotti e carabinieri hanno reagito in maniera sproporzionata alla gravità delle intemperanze".


Sabato 13 maggio, il Giro d'Italia boicottato

Parte da Roma il Giro D'Italia e si sparge la voce che alcune frange della tifoseria laziale vogliano bloccare la corsa per protestare sia per i fatti di Torino, sia per gli incidenti di due giorni prima. Le forze dell'ordine si mettono in assetto antisommossa sebbene la protesta avvenga solo con l'esposizione di pacifici striscioni per manifestare lo sdegno per quanto accaduto.


La Gazzetta dello Sport così riporta la cronaca di quei momenti: A poco più di 24 ore dalla grande festa del Giro d'Italia, Roma si appresta a vivere l'ultima domenica del campionato. E non sarà una domenica qualsiasi: gli scontri di giovedì tra forze dell'ordine e tifosi laziali e la minaccia, poi saggiamente rientrata, di ostacolare la cronometro del Giro sono alcuni degli elementi che stanno a testimoniare l'esistenza di una situazione dall'equilibrio molto precario. Per questo oggi Roma vivrà una giornata all'insegna della massima attenzione: per prevenire gli incidenti sono state prese misure di sicurezza eccezionali. Lo stadio Olimpico è presidiato già dalla notte scorsa e il traffico sarà proibito nel centro storico. Un contingente di 2500 uomini controllerà l'afflusso, soprattutto l'uscita, del pubblico che raggiungerà lo stadio. Sotto sorveglianza anche le stazioni ferroviarie, quelle della metropolitana, il Grande Raccordo e le autostrade perchè si scongiurerà un eventuale tentativo di raggiungere Perugia da parte dei sostenitori laziali. A questo compito sono stati mobilitati poliziotti e carabinieri, ma è previsto anche l'impegno dei volontari della protezione civile. Decine di ambulanze sono state dislocate lungo le strade interessate. Tutti questi sforzi - come ha confermato il questore Cavaliere - tendono a mandare a tutti un messaggio di serenità ma anche di fermezza. Oltre che delle misure che coinvolgeranno la circolazione, il prefetto di Roma, Mosino, si è preoccupato anche di vietare, da mezzogiorno a mezzanotte, la vendita di bibite in lattine e in bottiglie nei dintorni dello stadio Olimpico sia nei bar che nelle rivendite ambulanti. I leader del gruppo di tifosi che sono stati coinvolti nei fatti di via Allegri hanno preparato una sorta di cerimoniale che verrà messo in scena prima della partita.


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