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==Renzo Nostini==
[[Immagine:Renzo Nostini 3.jpg|thumb|left|180px|Renzo Nostini]]
[[Immagine:Renzo Nostini 2.jpg|thumb|right|180px|Un'immagine di Renzo Nostini]]
[[image:nostini2.jpg|left|180px|thumb|Nostini negli anni 40]]

Presidente Generale della Polisportiva Lazio, nato a Roma il [[27 maggio]] [[1914]] ed ivi deceduto il [[1 ottobre|1° ottobre]] [[2005]].

Renzo Nostini è stato lo sportivo più poliedrico e completo della storia della Lazio e uno dei suoi massimi dirigenti. Laureato in Ingegneria è stato presidente dell'Assistal. Avviato giovanissimo alla scherma nella palestra del Maestro Fabrizi insieme a suo fratello maggiore Giuliano, dimostrò fin da subito la sua predisposizione per lo sport. Contemporaneamente alla scherma cominciò a praticare il nuoto e fu subito iscritto a questa sezione della Polisportiva grazie all'intuito di [[Bitetti Olindo|Olindo Bitetti]]. Nel nuoto ha vinto numerosi titoli italiani nelle staffette e poi ha giocato a pallanuoto nella Lazio in [[Serie A]]. I suoi successi più prestigiosi li ha ottenuti, senza alcun dubbio, nella scherma. Specialista del fioretto e della sciabola, ha gareggiato fino al [[1957]] ottenendo i seguenti risultati: 7 titoli mondiali tra il [[1937]] e il [[1955]] e precisamente nel fioretto individuale [[1950]], fioretto a squadre ([[1937]], [[1938]], [[1949]], [[1955]]), sciabola a squadre [[1949]] e [[1950]].

Quattro medaglie d'argento ai giochi olimpici nel fioretto e nella sciabola a squadre nel [[1948]] e [[1952]]. Sette medaglie d'argento ai [[Campionato|campionati]] mondiali. Due medaglie d'oro, una d'argento ed una di bronzo ai [[Campionato|campionati]] mondiali universitari e molti titoli italiani a squadre mentre, nel [[1953]], ha vinto il titolo individuale di fioretto. Nel [[1936]] fu selezionato per le Olimpiadi di Berlino per il Pentathlon ma, pur essendo nettamente il più forte, fu escluso dal regime fascista perchè non militare. Ha giocato nella [[Serie A]] di Rugby nelle file della Rugby Roma. Come dirigente è stato presidente, dal [[1950]] alla sua morte, della [[S.S. Lazio Nuoto|Lazio Nuoto]] e presidente della Rugby Roma e vice presidente della F.I.R. Nel [[1947]] fu presidente del C.U.S.I. Nel [[1959]] fece parte del Comitato di Gestione della F.I.S. di cui sarà Presidente per 32 anni dal [[1961]] al [[1993]]. Dal [[1970]] è Membro d'onore della Federazione Internazionale della Scherma. Membro di giunta esecutiva del C.O.N.I. nel [[1965]] e nel [[1967]] Vicepresidente del C.O.N.I. Presidente Onorario del C.O.N.I.

Non è possibile elencare tutte le onorificenze di cui fu insignito ma le più importanti sono: Medaglia d'Oro al Valore Atletico, Stella d'Oro al Merito Sportivo, nel [[1984]] il C.I.O. lo insignisce dell'Ordine Olimpico d'Argento e nel [[2005]] il presidente della Repubblica italiana gli concede il Collare d'Oro al Merito Sportivo. Renzo Nostini è stato a lungo Presidente Generale della S.S. Lazio. Egli ha incarnato in pieno quegli ideali di passione, lealtà, sportività e sano agonismo che furono i fondamenti della nascita stessa della Società biancoceleste.


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===[[Immagine:Coppa Italia.jpg|35px]] Roma-Lazio 0-1 - Finale di Coppa Italia 2012/13 del 26 maggio 2013[[Immagine:Coppa Italia.jpg|35px]]===
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Versione delle 08:55, 27 mag 2014

Renzo Nostini

Renzo Nostini
Un'immagine di Renzo Nostini
Nostini negli anni 40

Presidente Generale della Polisportiva Lazio, nato a Roma il 27 maggio 1914 ed ivi deceduto il 1° ottobre 2005.

Renzo Nostini è stato lo sportivo più poliedrico e completo della storia della Lazio e uno dei suoi massimi dirigenti. Laureato in Ingegneria è stato presidente dell'Assistal. Avviato giovanissimo alla scherma nella palestra del Maestro Fabrizi insieme a suo fratello maggiore Giuliano, dimostrò fin da subito la sua predisposizione per lo sport. Contemporaneamente alla scherma cominciò a praticare il nuoto e fu subito iscritto a questa sezione della Polisportiva grazie all'intuito di Olindo Bitetti. Nel nuoto ha vinto numerosi titoli italiani nelle staffette e poi ha giocato a pallanuoto nella Lazio in Serie A. I suoi successi più prestigiosi li ha ottenuti, senza alcun dubbio, nella scherma. Specialista del fioretto e della sciabola, ha gareggiato fino al 1957 ottenendo i seguenti risultati: 7 titoli mondiali tra il 1937 e il 1955 e precisamente nel fioretto individuale 1950, fioretto a squadre (1937, 1938, 1949, 1955), sciabola a squadre 1949 e 1950.

Quattro medaglie d'argento ai giochi olimpici nel fioretto e nella sciabola a squadre nel 1948 e 1952. Sette medaglie d'argento ai campionati mondiali. Due medaglie d'oro, una d'argento ed una di bronzo ai campionati mondiali universitari e molti titoli italiani a squadre mentre, nel 1953, ha vinto il titolo individuale di fioretto. Nel 1936 fu selezionato per le Olimpiadi di Berlino per il Pentathlon ma, pur essendo nettamente il più forte, fu escluso dal regime fascista perchè non militare. Ha giocato nella Serie A di Rugby nelle file della Rugby Roma. Come dirigente è stato presidente, dal 1950 alla sua morte, della Lazio Nuoto e presidente della Rugby Roma e vice presidente della F.I.R. Nel 1947 fu presidente del C.U.S.I. Nel 1959 fece parte del Comitato di Gestione della F.I.S. di cui sarà Presidente per 32 anni dal 1961 al 1993. Dal 1970 è Membro d'onore della Federazione Internazionale della Scherma. Membro di giunta esecutiva del C.O.N.I. nel 1965 e nel 1967 Vicepresidente del C.O.N.I. Presidente Onorario del C.O.N.I.

Non è possibile elencare tutte le onorificenze di cui fu insignito ma le più importanti sono: Medaglia d'Oro al Valore Atletico, Stella d'Oro al Merito Sportivo, nel 1984 il C.I.O. lo insignisce dell'Ordine Olimpico d'Argento e nel 2005 il presidente della Repubblica italiana gli concede il Collare d'Oro al Merito Sportivo. Renzo Nostini è stato a lungo Presidente Generale della S.S. Lazio. Egli ha incarnato in pieno quegli ideali di passione, lealtà, sportività e sano agonismo che furono i fondamenti della nascita stessa della Società biancoceleste.


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Roma-Lazio 0-1 - Finale di Coppa Italia 2012/13 del 26 maggio 2013

Stagione

Turno precedente

26 maggio 2013 - 3.530 - Coppa Italia 2012/13 - Finale - inizio ore 18.00

ROMA: Lobont, Marquinhos, Burdisso, Castan, Balzaretti (76' Osvaldo), De Rossi, Bradley, Lamela, Totti, Marquinho (83' Dodò), Destro. A disposizione: Goicoechea, Svedkauskas, Taddei, Piris, Florenzi, Romagnoli, Tachtsidis, Perrotta, Lopez, Pjanic. Allenatore: Andreazzoli.

LAZIO: Marchetti, Konko Faye Abdoulay, Biava, Cana, Radu, Candreva, Onazi Ogenyi Eddy (92' Ciani), Ledesma (54' Mauri), Hernanes (De Carvalho Viana Lima Anderson Hernanes) (85' A. Gonzalez), Lulic, Klose Miroslav (Kloze Mirosław Marian). A disposizione: Bizzarri, Strakosha, Dias (Gonçalves Dias André), Crecco, Ederson (Campos Ederson Honorato), Pereirinha Marques Bruno Alexandre, Stankevičius Marius, Floccari, Kozak. Allenatore: Petković Vladimir.

Arbitro: Sig. Orsato (Schio) - Assistenti Sigg. Di Liberatore e Tonolini - Quarto uomo Sig. Mazzoleni - Arbitri di porta Sigg. Damato e Banti.

Marcatori: 71' Lulic.

Note: espulso al 91' dalla panchina Tachtsidis. Ammoniti: Ledesma, Balzaretti, Marquinho, Hernanes (De Carvalho Viana Lima Anderson Hernanes), Klose Miroslav (Kloze Mirosław Marian), Lulic, Burdisso, Totti. Angoli: 1-4 per la Lazio. Recuperi: 0' p.t., 5' s.t..

Spettatori: 50.000 circa.


La Coppa Italia 2012/13 è biancoceleste
La Lazio conquista la sua sesta Coppa Italia
Il tocco vincente di Senad Lulic che vale la conquista della Coppa Italia 2012/13
L'esultanza di Senad Lulic, oggi match-winner
Un altro momento dell'esultanza del calciatore bosniaco
Un'altra immagine dell'esultanza di Senad Lulic
La corsa di Senad Lulic verso la panchina biancoceleste
L'abbraccio dei compagni

La conquista della Coppa Italia 2012/13


La La Gazzetta Dello Sport titola: "Roma AS-Lazio 0-1, decide un gol di Lulic. Biancocelesti in Europa. Il gol del bosniaco a un quarto d'ora dalla fine regala il sesto trofeo alla Lazio e un posto ai gironi di Europa League. Squadre lunghissime e tanta tensione: 8 ammoniti e un espulso. La Lazio spinge di più e alla fine si vede premiata in un match intenso ma non bello".


Continua la "rosea": Niente stella d'argento per la Roma AS. La coppa Italia va alla Lazio che la conquista per la sesta volta (seconda con Lotito) e si aggiudica l'ultimo tram per l'Europa. Vince meritatamente la squadra di Petković Vladimir, che nel ritiro di Norcia riesce a rivitalizzare un gruppo calato fisicamente in maniera preoccupante. Candreva e Lulic in gran forma fanno la differenza e confezionano il gol che decide. Alla Roma AS non resta che recriminare per una stagione da dimenticare. Grandi potenzialità sfruttate male. L'atomico attacco giallorosso produce poco e resta a secco. Le scelte di Andreazzoli non convincono e la sua Roma AS non comanda il gioco come dovrebbe e soprattutto non riesce a cambiare marcia nei momenti topici. Cosa che riesce agli esterni laziali. Dura da digerire per la proprietà americana un'altra stagione senza Europa. Alza il trofeo la Lazio, che sfiderà in agosto la Juventus nella Supercoppa.

Non succedono fatti gravissimi, prima e durante la partita, ciò non toglie che il clima sia pesante, i cori beceri (o razzisti, fate voi) fanno da leit-motiv a una platea che chiede ai giocatori di fare da gladiatori. E qualcuno ci crede pure. Bravo Orsato a mantenere il tutto in binari accettabili. Ma i nostri dirigenti pallonari invece che chiacchierare dovrebbero pensare a qualche svolta efficace, che non può essere la pop star (fischiatissima) Psy. Tornando al campo. Nelle formazioni in campo solo una novità, rispetto alle attese. Andreazzoli preferisce Destro a Osvaldo. La controprova non c'è mai in questi casi, ma il centravanti dell'Under 21 ci mette fisicità e fa a sportellate per creare spazi a Totti, ma conclude poco in porta e quando si ritrova a fine primo tempo - sulla fronte - la palla da spingere (ottimo il cross di Marquinhos) spreca alzando sulla traversa pur avendo staccato nell'area piccola. Partita di buona intensità e anche ritmo nel primo tempo, visto che siamo a fine maggio, ma come al solito fallosissima. Le cose migliori le fanno vedere entrambe nelle ripartenze, in velocità. All'inizio è Lulic che riesce a trovare spazio dai 25 metri: il suo destro non è trattenuto da Lobont e Klose Miroslav (Kloze Mirosław Marian) non riesce a inquadrare per il tap-in perché è troppo defilato rispetto al bersaglio.

Poi è Totti a dare un'accelerata, Lamela asseconda lo sfondamento centrale di Bradley. Un po' come Robben nel gol che è valso la Champions a Londra: ma con l'olandese l'americano ha in comune solo la pelata, il suo diagonale è inguardabile. Dunque la migliore occasione per la Lazio: Marquinhos chiede troppo alle sue accelerazioni, la morsa di Lulic e Radu funziona, quest'ultimo pennella il cross che Klose Miroslav (Kloze Mirosław Marian) indirizza bene, ma Lobont si salva in Gangnam style. Non bello da vedere ma efficace. Si riparte e quasi subito si fa male Ledesma. Questo obbliga Petković Vladimir a variare un po' l'assetto tattico. Entrando Mauri, che si va a piazzare dietro Klose Miroslav (Kloze Mirosław Marian), arretra il suo raggio Hernanes (De Carvalho Viana Lima Anderson Hernanes) e con gli esterni che restano alti ora le squadre giocano quasi a specchio col 4-2-3-1. Ma al di là dei moduli, la fatica sale e le squadre si allungano. La partita si fa brutta e spezzettata e si va a fiammate. Lulic vince un contrasto con Marquinhos e crossa sul secondo palo, Mauri appoggia in mezzo ma Klose Miroslav (Kloze Mirosław Marian) stavolta manca l'appuntamento. De Rossi capisce che ora deve correre la palla: gran lancio per Marquinho, bene in mezzo per Destro che si gira macchinosamente, tiro centrale.


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