Pulici Felice: differenze tra le versioni

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A [[Tor Di Quinto]] si allena sempre con diligenza lasciando le briciole al suo compagno [[Moriggi Avelino|Moriggi]].
A [[Tor Di Quinto]] si allena sempre con diligenza lasciando le briciole al suo compagno [[Moriggi Avelino|Moriggi]].
Fa parte del clan di [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] e spesso si scontra verbalmente con [[Martini Luigi|Martini]] ,ma sempre con rispetto reciproco.
Fa parte del clan di [[Chinaglia Giorgio|Chinaglia]] e spesso si scontra verbalmente con [[Martini Luigi|Martini]] ,ma sempre con rispetto reciproco.
Nulla può a Napoli, il [[20 Maggio]] [[1973]] quando [[Damiani Oscar| Damiani]] lo trafigge all'89°, vanificando i sogni di gloria dei biancazzurri.
Nulla può a Napoli, il [[20 Maggio]] [[1973]] quando [[Damiani Giuseppe Oscar| Damiani]] lo trafigge all'89°, vanificando i sogni di gloria dei biancazzurri.
Pulici, come gli altri compagni, ci rimane male, anche perchè non sa quando un'occasione così gli può ricapitare.
Pulici, come gli altri compagni, ci rimane male, anche perchè non sa quando un'occasione così gli può ricapitare.



Versione delle 14:23, 29 giu 2007

Biografia

I primi passi

Felice Pulici nasce a Sovico (Mi) il 22 Dicembre 1945. Figlio di Piero, operaio alle acciaierie Falk si Sesto San Giovanni, e di Genoveffa, casalinga. E' il padre a fargli amare il calcio, portandolo, già da bambino a vedere le gare del Monza, e lui si appassiona da subito al ruolo del portiere. Già alle elementari si presenta il lunedì con una copia della Gazzetta dello Sport nella cartella, e questa passione gli costa i rimbrotti dei suoi maestri, che comunque chiudono un occhio, perchè il profitto dell'alunno è eccellente. Finite le elementari, Pulici, frequenta le scuole tecniche, e per lui è pronto un futuro posto in catena di montaggio. Ma il ragazzo ha talento, e dopo aver vinto un campionato con l'oratorio, firma, a 14 anni, di nascosto della famiglia, un cartellino con il Seregno. Purtroppo però, la cittadina rimane lontana da casa, e lui non può allenarsi, quindi sta fermo un anno. Rigioca con la squadra della Parrocchia di Sovico, e un anno dopo, un osservatore del Lecco lo nota e gli fa un'offerta di aggregarsi nelle giovanili della squadra Lombarda. A 18 anni parte per Orvieto, per il servizio militare nella compagnia atleti, che gli permette di allenarsi ed avere permessi.

Lecco e Novara

Stavolta Pulici, affronta l'impegno e si sorbisce 70 km in treno per andare agli allenamenti, facendo tutta la trafila fino all'esordio in Serie B il 17 Settembre 1967 in Genoa-Lecco 1-1. Nel campionato 1967/68 colleziona 3 presenze, e la stagione seguente viene ceduto al Novara che quell'anno milita in Serie C. 15 presenze nel primo campionato e 21 nel secondo, che coincide con la promozione in Serie B nel 1970 ,anno importante per Felice, che sposa Paola, una ragazza che conosce da quando è nato.

                
                Pulici nel Novara 1970

Non solo Calcio però nella vita di Pulici, infatti il portiere ha conseguito il diploma di geometra e l'iscrizione all'albo, e con il cognato progetta villette in brianza. Praticamente conduce una vita perfetta, fatta di Sport, lavoro e casa. Col Novara gioca tutte le partite dei campionati 1970/71 e 1971/72 classificandosi all'11° e 14° posto subendo un totale di 79 reti in due campionati. Quando affronta la Lazio all'Olimpico subisce 5 reti e non lascia una buona impressione ai tifosi laziali che lo scherniscono, ma al ritorno impedisce ai biancazzurri di pareggiare una partita che il Novara vince per 1-0. La vita scorre tranquilla, fino al Luglio 1972, quando viene avvisato che è stato ceduto alla Lazio in Serie A. Per Pulici è un colpo, perchè deve mollare l' attività imprenditoriale, e per qualche mese la giovane moglie, ma la nuova esperienza lo affascina, anche se l'impaurisce non poco l'arrivo in una grande città come Roma, lui abituato alla quiete della provincia.

L'arrivo alla Lazio

L'impatto con la Lazio non è dei più felici, i tifosi lo accolgono con scettiscismo, la società ha una struttura più complessa di quelle dove era abituato a giocare finora. Dopo il ritiro a Pievepelago alloggia assieme a Re Cecconi e Frustalupi nella pensione "Paisiello" ai Parioli, in attesa che la moglie lo raggiunga. Le cose, però, non vanno bene, ed in Coppa Italia la squadra è un disastro, lui subisce reti ad ogni tiro, tanto che crede che nel mercato di Novembre lo cederanno. Ma prima dell'inizio del campionato 1972/73 Maestrelli lo prende da una parte e gli da fiducia incondizionata, galvanizzandolo non poco, e facendo nascere una stima reciproca che li accompagnerà lungo il cammino di un'incredibile avventura in biancazzurro.

    
  Immagini di Pulici in campo e con Maestrelli

Ed infatti l'allenatore ha ragione, la Lazio comincia il campionato alla grande, gioca bene e mette sotto, pur non battendole l'Inter e la Juventus, mentre batte la Fiorentina in trasferta. Sembra un sogno, giornata dopo giornata i biancazzurri lottano sempre di più per lo Scudetto parola che mancava dal vocabolario Laziale dal campionato 1936/37. Il 12 Novembre 1972 Pulici gioca il suo primo derby davanti ad oltre 85.000 spettatori, e la Lazio vince 1-0 grazie alla rasoiata di Nanni. In tutta la stagione, Pulici subisce solo 16 reti, un record che è attualmente ancora detenuto, di cui 3 tutte insieme contro il Milan, e un'autogol da lui provocato contro il Cagliari all'Olimpico. A Tor Di Quinto si allena sempre con diligenza lasciando le briciole al suo compagno Moriggi. Fa parte del clan di Chinaglia e spesso si scontra verbalmente con Martini ,ma sempre con rispetto reciproco. Nulla può a Napoli, il 20 Maggio 1973 quando Damiani lo trafigge all'89°, vanificando i sogni di gloria dei biancazzurri. Pulici, come gli altri compagni, ci rimane male, anche perchè non sa quando un'occasione così gli può ricapitare.

La stagione del trionfo

Gli anni difficili

Arrivederci Lazio

Il ritorno e gli scarpini al chiodo

Dietro una scrivania

File:Pulici18.jpg