Bigiarelli Luigi: differenze tra le versioni
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Luigi nacque a Roma il [[20 agosto]] [[1875]], figlio di Mariano e Rosa Manni in Borgo Vecchio n. 16 al secondo piano. Il cognome "Bigiarelli" in Italia non è molto diffuso ma si ritrova con una certa frequenza in una "enclave" delle Marche compresa nella zona tra Tolentino e Fabriano. E' probabile che Luigi fosse quindi, come tanti romani, originario di tale regione. Sappiamo anche che aveva un fratello minore di nome [[Bigiarelli Giacomo|Giacomo]]. Risulta che da sottufficiale dei Bersaglieri prese parte alla tragica battaglia di Adua del [[1 marzo]] [[1896]] in cui furono uccisi, dagli Etiopi del Ras Maconnen, più di 5.000 soldati italiani del corpo d'armata del Gen. Oreste Baratieri, lì inviato dal Governo Crispi in un'illusoria ottica di espansionismo coloniale. |
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Scampato alla morte, Luigi tornò a Roma e, essendo un giovane pieno di energia e suggestionato dal racconto delle gesta degli atleti che avevano partecipato alle Olimpiadi di Atene del 1896 organizzate conformemente alla visione sportiva del barone De Coubertin, decise di cimentarsi in prove sportive di vario genere ma con una certa predilezione per il podismo. Da alcuni documenti sembra che l'attività sportiva fosse stata intrapresa da Luigi per distrarsi dal ricordo assillante e doloroso di una storia d'amore finita male. |
Scampato alla morte, Luigi tornò a Roma e, essendo un giovane pieno di energia e suggestionato dal racconto delle gesta degli atleti che avevano partecipato alle Olimpiadi di Atene del 1896 organizzate conformemente alla visione sportiva del barone De Coubertin, decise di cimentarsi in prove sportive di vario genere ma con una certa predilezione per il podismo. Da alcuni documenti sembra che l'attività sportiva fosse stata intrapresa da Luigi per distrarsi dal ricordo assillante e doloroso di una storia d'amore finita male. |
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Versione delle 18:50, 21 ago 2010






Biografia
Luigi Bigiarelli fondò la Lazio. Purtroppo non sono molte le notizie biografiche su questo personaggio e ciò rende complessa una ricostruzione esaustiva delle vicende umane e sportive dell'uomo che ebbe "l'idea".
Sergente dei Bersaglieri con passione sportiva
Luigi nacque a Roma il 20 agosto 1875, figlio di Mariano e Rosa Manni in Borgo Vecchio n. 16 al secondo piano. Il cognome "Bigiarelli" in Italia non è molto diffuso ma si ritrova con una certa frequenza in una "enclave" delle Marche compresa nella zona tra Tolentino e Fabriano. E' probabile che Luigi fosse quindi, come tanti romani, originario di tale regione. Sappiamo anche che aveva un fratello minore di nome Giacomo. Risulta che da sottufficiale dei Bersaglieri prese parte alla tragica battaglia di Adua del 1 marzo 1896 in cui furono uccisi, dagli Etiopi del Ras Maconnen, più di 5.000 soldati italiani del corpo d'armata del Gen. Oreste Baratieri, lì inviato dal Governo Crispi in un'illusoria ottica di espansionismo coloniale.
Scampato alla morte, Luigi tornò a Roma e, essendo un giovane pieno di energia e suggestionato dal racconto delle gesta degli atleti che avevano partecipato alle Olimpiadi di Atene del 1896 organizzate conformemente alla visione sportiva del barone De Coubertin, decise di cimentarsi in prove sportive di vario genere ma con una certa predilezione per il podismo. Da alcuni documenti sembra che l'attività sportiva fosse stata intrapresa da Luigi per distrarsi dal ricordo assillante e doloroso di una storia d'amore finita male.
Concepimento e nascita della S.P. Lazio
Il luogo di Roma dove più si praticava lo sport era sicuramente quello compreso tra la sponda destra del Tevere e la collina di Monte Mario in cui vi era l'ampia spianata della Piazza d'Armi che ogni mattina vedeva le esercitazioni militari ma, il pomeriggio, era in uso agli atleti di varie discipline sportive. Qui il giovane Bigiarelli, insieme al fratello, si cimentava in allenamenti atletici di resistenza allo sforzo, di velocità e nel nuoto in cui aveva vinto delle gare. Il Tevere con i suoi aristocratici circoli natatori e di canottaggio, inavvicinabili dai più, era comunque il luogo per fare amicizia con altri sportivi e iscriversi alle varie gare che si organizzavano a Roma soprattutto per celebrare con l'esercizio fisico alcuni importanti avvenimenti cittadini.
Alcuni di questi sportivi, tra cui Luigi e Giacomo, facevano parte di un gruppo non ufficiale chiamato "Liberi nantes" che faceva base su di un barcone ancorato proprio sotto ponte Margherita che possedeva qualche scafo scartato dai circoli più ricchi e risistemato dal gestore. Nel periodo più caldo invece si appoggiavano al galleggiante del "Bagno Talacchi" che si trovava sull'altra sponda. Il nome di questi atleti appassionati è stato tramandato dalla tradizione orale e da qualche documento e risultano essere stati nove e più precisamente: Luigi Bigiarelli, Giacomo Bigiarelli, Odoacre Aloisi, Alceste Grifoni, Galileo Massa, Arturo Balestrieri, Giulio Lefevre, Enrico Venier, Alberto Mesones.
Costoro sono ricordati come i Fondatori ma sicuramente vi erano altri giovani che facevano parte del gruppo come Olindo Bitetti, Tito Masini, Tullio Mestorino, Valle, Mavi, Mazzolani, Rinaldo Fortini. Il più anziano si pensa fosse Giacomo ma il più determinato era sicuramente Luigi. Costui aveva già partecipato a delle gare di podismo e aveva coperto la Roma-Firenze in 67 ore facendosi conoscere negli ambienti sportivi nazionali. Inoltre, nel 1899, aveva vinto una gara sui 120 m. a Villa Pamphili che gli aveva permesso di divenire Campione del Lazio di corsa veloce. Di lui abbiamo la descrizione fisica che ci è stata tramandata dai suoi amici: era di media statura, begli occhi azzurri e sinceri, lineamenti regolari e carnagione bruna. Era soprannominato, con tipica ironia romana, "er puntale" a causa di una barba che finiva con un angolo molto aguzzo.
L'ideale sportivo
L'idea di formare una Società Sportiva venne a Luigi a cagione del fatto che il gruppo desiderava partecipare al "Giro di Castel Giubileo" del 21 aprile (Natale di Roma) del 1900, ma ne era impedito dal regolamento che permetteva l'iscrizione solo agli atleti appartenenti a società sportive ufficiali e quindi l'unica possibilità fu quella di costituirne una. Si sa anche che questi amici si erano allenati duramente in previsione della gara. Fu proprio Luigi che ebbe l'idea di formare una società negli ultimi giorni del 1899 e lanciò la proposta ai compagni che l'accettarono entusiasticamente. Le strategie operative venivano studiate su una panchina dei giardini di Piazza della Libertà, sovrastante il barcone succitato che fu chiamato beffardamente, per la sua modestia, Pippanera forse come deformazione irriverente del nome del circolo remiero Nera che nel barcone aveva la sede.
Dopo molte discussioni ed escludendo volutamente il nome di "Roma" in quanto già esisteva la "Ginnastica Roma" e volendo comprendere tutta l'area latina in cui era Roma, fu deciso di chiamare la nuova società come "Società Podistica Lazio" ed i suoi colori furono il bianco e celeste del vessillo della Grecia, nazione in cui era nato l'ideale olimpico e che aveva ospitato le prime Olimpiadi moderne del 1896. Molto difficile risulta risalire a chi ebbe l'onore di scegliere il nome e i colori di questa Società. Ci piace pensare che fu un'idea comune nata dalle proposte di tutti sebbene la tradizione voglia che Luigi Bigiarelli abbia scelto i colori e il giovane Olindo Bitetti il nome. La Società nacque ufficialmente il 9 gennaio 1900, come riportato da un articoletto del "Messaggero" del giorno seguente. Sul luogo di nascita, come segno della nascita della nuova Società, fu scritto a lettere grandi con la vernice sul parapetto del fiume "S.P. Lazio".
Che il fondatore più rappresentativo fosse proprio Luigi è testimoniato dal fatto che il giornale consigliasse di rivolgersi, per avere informazioni, all'indirizzo di Vicolo degli Osti 15 al 1° piano, che era l'abitazione, dietro Piazza Navona nel Rione Parione, dei fratelli Bigiarelli. Solo più tardi la Lazio potè ottenere in affitto la propria sede in Via Valadier n. 6 (oggi 27). E' simpatico ricordare che la nuova Società aveva persino un inno, intitolato "Inno alla Lazio", che Balestrieri eseguiva con la sua ocarina ogni volta che un nuovo atleta diveniva socio laziale. Un discorso a parte si dovrà fare, una volta esperite ricerche più approfondite, sulle idee personali e le assonanze politiche e sociali intercorrenti tra i giovani fondatori. Tra di loro era presente ogni ceto sociale ma appare significativo che la notizia della fondazione della Lazio apparve immediatamente sul "Messaggero" che notoriamente era schierato politicamente in senso molto laico e teso a illustrare e denunciare lo stato di disagio delle classi proletarie della città, la corruzione dei poteri forti e a sviare i tentativi dell'aristocrazia "nera", legata al Vaticano, di speculare sull'urbanizzazione della città capitale.
Non si possono quindi sottacere le velate accuse di suggestioni massoniche che venivano rivolte alle linea politica del quotidiano. Bigiarelli comunque non volle che ci fosse un presidente in quanto lo sport da lui veniva inteso come assoluta uguaglianza fisica e intellettuale e quindi negava il concetto di "primus". Era un tentativo il suo, per lui che aveva conosciuto la violenza della guerra, di diffondere il più puro ideale sportivo in termini di fratellanza e di universalità. Il 13 gennaio 1900 furono stabilite e pubblicate le ventuno regole dello statuto societario. Da quel freddissimo 9 gennaio, la Lazio ha cominciato quel percorso sportivo, sociale e culturale che non ha eguali a Roma e pochi rivali in Italia, in Europa e nel Mondo. Per pura informazione si ricorda che la corsa del 21 aprile di Castel Giubileo vide la Società Podistica Lazio vincere la medaglia d'oro a squadre.
L'addio e il trasferimento a Bruxelles
La Lazio nel frattempo era cresciuta come fama e come numero di soci e il potenziamento delle strutture si rese ben presto necessario. Le quote sociali che gli atleti potevano versare per la gestione erano sempre insufficienti e presto cominciarono a presentarsi gravi problemi finanziari. Si ritiene che furono venduti anche i trofei che erano stati vinti e questa probabilmente fu una decisione che Luigi non potè sopportare in quanto il suo idealismo e la sua concezione dello sport negavano qualsiasi commistione con il denaro. Nel frattempo capitò che il fratello Giacomo dovesse trasferirsi a Bruxelles per i suoi affari legati al commercio e alla lavorazione di preziosi e anche Luigi fu costretto a seguirlo. La partenza avvenne nel 1902 ma Luigi volle portare con sé le magliette da gara biancocelesti con la scritta "S.P. Lazio" sul petto. Negli anni seguenti sia "Il Messaggero" che la "La Gazzetta dello Sport" riportarono i successi che Luigi coglieva in Francia e in Belgio in prestigiose gare podistiche internazionali in cui il fondatore partecipava iscrivendosi, sia pur lontano, come atleta della Lazio di Roma.
Il vecchio ideale fu così eternato e propagato in Europa con infinito orgoglio di appartenenza e amore per quei due colori. Dopo appena un anno dal suo trasferimento, nell'aprile 1903 Luigi ritornò a Roma, forse per completare il trasloco, dove, come confermano i gionali dell'epoca, fu accolto con grande entusiasmo dalle società podistiche romane. Luigi Bigiarelli morì giovanissimo, a 32 anni, a Bruxelles presumibilmente il 1 marzo 1908 probabilmente per una polmonite trascurata. Il Messaggero comunicò la notizia della scomparsa con accenti commossi, ricordando che Luigi, nel frattempo, come atleta della Lazio, era diventato Campione mondiale di marcia podistica. La Gazzetta dello Sport del 2 marzo ne dava così notizia: Qui non si parla di una nuova vittoria del forte marciatore romano. Da molto tempo Luigi Bigiarelli aveva abbandonato il suo sport preferito, pur rimanendo un amico appassionato, non dimenticando anche, nei brevi momenti lasciatigli liberi dalla sua professione, la nostra Gazzetta alla quale spesso collaborò. Oggi il suo nome è unito all'angoscioso annuncio della sua morte. A Bruxelles, dove con la sua attività insaziabile era riuscito a far prosperare una buona azienda, il nostro povero amico è stato strappato alla vita nell'ancora giovanissima età di trentadue anni. La notizia commoverà quanti come noi avendo conosciuto Luigi Bigiarelli ne apprezzarono le doti e la sincera sua passione per ogni manifestazione sportiva e riuscirà non meno dolorosa per quanti ricordano ancora il marciatore elegante e veloce e le sue clamorose vittorie. Luigi Bigiarelli fu con Arturo Balestrieri l'entusiasta fondatore della Società Lazio.
La notizia giunse a Roma il 5 marzo e, qualche mese più tardi, a Natale, così come si legge sulla Gazzetta dello Sport di dicembre, la Lazio, in memoria del suo compianto fondatore, bandì, intitolandola a suo nome, una gara di corsa di 1000 metri che si svolse il 27 dicembre sul percorso di viale delle Milizie. Alla manifestazione parteciparono 38 corridori e il Gran Premio Luigi Bigiarelli fu vinto dal laziale Mario Azzali. Il Premio Bigiarelli fu ripetuto anche negli anni successivi: se ne trova infatti notizia anche nel febbraio 1912 quando la gara, svoltasi al Parco dei Daini, fu vinta da Costantino Crespi.
- Galleria di immagini
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Il record francese nella marcia stabilito da Bigiarelli nel 1902 e riportato sulla Stampa Sportiva
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Il palmares di Bigiarelli dalla Stampa Sportiva del 1902
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Dalla Stampa Sportiva del dicembre 1903 si apprende un altro successo del campione romano. E' erroneamente riportata l'iniziale del nome.
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L'annuncio sulle pagine della Gazzetta del Gran Premio Luigi Bigiarelli bandito dalla Lazio