Rozzoni Orlando: differenze tra le versioni

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[[Immagine:10ago2009CdsRozzoni.jpg|thumb|left|150px|Il Corriere dello Sport del 10 agosto 2009]]


Attaccante, nato a Treviglio (BG) il [[23 luglio]] [[1937]] ed ivi deceduto nella tarda serata del [[7 agosto]] [[2009]].
Attaccante, nato a Treviglio (BG) il [[23 luglio]] [[1937]] ed ivi deceduto nella tarda serata del [[7 agosto]] [[2009]].


Cominciò la sua carriera in una squadra minore di Treviglio (C.S. Trevigliese) legata all'[[Atalanta]] che lo prelevò nella stagione [[1955/56]]. Esordì diciottenne in [[Serie A]] giocando 20 partite e mettendo a segno 4 reti. Alla fine della stagione passò alla [[ACF Fiorentina|Fiorentina]] ma il calciatore, chiuso da attaccanti fortissimi, riuscì a scendere in campo solo 9 volte segnando 3 reti. Nel [[1957/58]], ritenuto inutile dai dirigenti viola, si trasferì in provincia alla Spal dove restò due stagioni in [[Serie A]] giocando 38 partite totali e segnando 10 reti. La Lazio lo acquistò nel [[1959/60]] e a volerlo fu soprattutto [[Bernardini Fulvio|Bernardini]] che sfruttò a pieno le capacità tecniche e agonistiche del giocatore.
Comincia la sua carriera in una squadra minore di Treviglio (C.S. Trevigliese) legata all'[[Atalanta]] che lo preleva nella stagione [[1955/56]]. Esordisce diciottenne in [[Serie A]] giocando 20 partite e mettendo a segno 4 reti. Alla fine della stagione passa alla [[Fiorentina]] ma il calciatore, chiuso da attaccanti fortissimi, riesce a scendere in campo solo 9 volte segnando 3 reti. Nel [[1957/58]], ritenuto inutile dai dirigenti viola, si trasferisce in provincia alla [[Spal]] dove resta due stagioni in [[Serie A]] giocando 38 partite totali e segnando 10 reti. La Lazio lo acquista nel [[1959/60]] e a volerlo è soprattutto [[Bernardini Fulvio|Fulvio Bernardini]] che sfrutta a pieno le capacità tecniche e agonistiche del giocatore.


Rozzoni s'impose all'attenzione dei critici e degli sportivi romani per le sue indubbie qualità e perchè s'integrava magnificamente con l'altro attaccante della squadra, il fortissimo brasiliano [[Tozzi Humberto|Tozzi]]. Potente e aggressivo il primo, tecnico e raffinato il secondo. Nella prima stagione disputò 25 partite e segnò 13 reti di cui addirittura due nella partita d'esordio al [[Stadio Flaminio - Roma|Flaminio]] contro il L.R. Vicenza l'[[11 ottobre]] [[1959]]. L'anno seguente la Lazio retrocesse per la prima volta nella sua storia in [[Serie B]] dopo un pessimo [[Campionato|campionato]] in cui Rozzoni giocò 30 partite segnando 12 reti. L'unica soddisfazione la Lazio l'ottenne nel [[Derby|derby]] del [[19 marzo]] [[1961]] quando, reduce da tre sconfitte consecutive e con la [[Roma AS|Roma]] in vantaggio per 1-0, Rozzoni stesso, nel giro di tre minuti, prima pareggiò e poi mise a segno il goal della vittoria. Nel [[Campionato|campionato]] [[1961/62]] con la Lazio in [[Serie B|B]] Orlando Rozzoni riuscì a disputare 2 sole partite prima di essere ceduto il [[17 ottobre]] all'Udinese. La cessione fu causata non da motivi tecnici ma economici; la Lazio infatti incassò ben 110 milioni di lire indispensabili per le sue esauste casse.
Rozzoni s'impone all'attenzione dei critici e degli sportivi romani per le sue indubbie qualità e perchè s'integra magnificamente con l'altro attaccante della squadra, il fortissimo brasiliano [[Tozzi Barbosa Humberto|Humberto Tozzi]]. Potente e aggressivo il primo, tecnico e raffinato il secondo. Nella prima stagione disputa 25 partite e segna 13 reti di cui addirittura due [[Domenica 11 ottobre 1959 - Roma, stadio Flaminio - Lazio-L.R.Vicenza 2-1|nella partita d'esordio]] al [[Stadio Flaminio - Roma|Flaminio]] contro il [[Vicenza|L.R. Vicenza]] l'[[11 ottobre]] [[1959]]. L'anno seguente la Lazio retrocede per la prima volta nella sua storia in [[Serie B]] dopo un pessimo [[Campionato|campionato]] in cui Rozzoni gioca 30 partite segnando 12 reti. L'unica soddisfazione la Lazio l'ottiene nel [[Derby|derby]] del [[19 marzo]] [[1961]] quando, reduce da tre sconfitte consecutive e con la [[Roma]] in vantaggio per 1-0, Rozzoni stesso, nel giro di tre minuti, prima pareggia e poi [[Domenica 19 marzo 1961 - Roma, stadio Olimpico - Roma-Lazio 1-2|mette a segno il goal della vittoria]]. Nel [[Campionato|campionato]] [[1961/62]], con la Lazio in [[Serie B|B]], Orlando Rozzoni riesce a disputare 2 sole partite prima di essere ceduto il [[17 ottobre]] all'[[Udinese]]. La cessione è causata non da motivi tecnici ma economici; la Lazio infatti incassa ben 110 milioni di lire indispensabili per le sue esauste casse.


Nella squadra friulana, che giocava in [[Serie A]], il giocatore lombardo scese in campo 20 volte segnando 9 reti. A furor di popolo l'anno successivo fu riacquistato dalla Lazio dove in 18 gare realizzò 10 reti, contribuendo al ritorno della squadra in [[Serie A|A]]; un suo goal contro la Triestina fu giudicato dai critici e dai tecnici il più bel goal segnato in Italia quell'anno. La scarsità delle partite giocate fu dovuta a un gravissimo incidente patito contro il Como quando, in un tremendo scontro con il portiere lariano Geotti, si fratturò il ginocchio. Nel [[1963/64]] il calciatore stentò molto. La gravità dell'infortunio e la lunga assenza dai campi di gioco non gli permisero di essere risolutivo. Giocò infatti solo 15 gare e segnò 1 solo goal. Cominciò la parabola discendente del calciatore: Rozzoni infatti non si riprese mai completamente dall'infortunio subìto. Nel [[1964/65]] fu ceduto al [[Catania]] dove disputò 14 partite segnando 6 goal. Tornò ancora una volta alla Lazio l'anno successivo ma fu schierato solo 4 volte (anche a causa del rapporto non buono con l'allenatore Mannocci) e realizzò 1 rete. I due [[Campionato|campionati]] seguenti (dal novembre [[1966]]) lo videro tornare a Ferrara, dove fu schierato in tutto 32 volte con 8 reti totali. Nel [[1968/69]] il calciatore passò alla Ternana in [[Serie B]]: 17 furono le gare che disputò e 3 le reti.
Nella squadra friulana, che gioca in [[Serie A]], il giocatore lombardo scende in campo 20 volte segnando 9 reti. A furor di popolo l'anno successivo viene riacquistato dalla Lazio dove in 18 gare realizza 10 reti, contribuendo al ritorno della squadra in [[Serie A|A]]; un suo goal contro la [[Triestina]] è giudicato dai critici e dai tecnici il più bel goal segnato in Italia quell'anno. La scarsità delle partite giocate è dovuta a un gravissimo incidente patito contro il [[Como]] quando, in un tremendo scontro con il portiere lariano Geotti, si frattura il ginocchio. Nel [[1963/64]] il calciatore stenta molto. La gravità dell'infortunio e la lunga assenza dai campi di gioco non gli permettono di essere risolutivo. Gioca infatti solo 15 gare e segna un solo goal. Comincia la parabola discendente del calciatore: Rozzoni infatti non si riprende mai completamente dall'infortunio subìto. Nel [[1964/65]] è ceduto al [[Catania]] dove disputa 14 partite segnando 6 goal. Torna ancora una volta alla Lazio l'anno successivo ma viene schierato solo 4 volte (anche a causa del rapporto non buono con l'allenatore [[Mannocci Umberto|Mannocci) e realizza 1 rete. I due [[Campionato|campionati]] seguenti (dal novembre [[1966]]) lo vedono tornare a Ferrara, dove viene schierato in tutto 32 volte con 8 reti totali. Nel [[1968/69]] il calciatore passa alla [[Ternana]] in [[Serie B]]: 17 sono le gare che disputa e 3 le reti marcate. Terminata la carriera agonistica, allena il Montevarchi (C2 [[1978/79]]), Città di Castello (Interregionale [[1981/82]]) e Pergocrema (C2 [[1983/84]]).
Terminata la carriera agonistica allenò il Montevarchi (C2 [[1978/79]]), Città di Castello (Interregionale [[1981/82]]) e Pergocrema (C2 [[1983/84]]).


Orlando Rozzoni ha collezionato con la maglia biancoceleste 94 presenze e 37 reti in [[Campionato]], 6 presenze e 5 reti in [[Coppa Italia]].
Orlando Rozzoni ha collezionato con la maglia biancoceleste 94 presenze e 37 reti in [[Campionato]], 6 presenze e 5 reti in [[Coppa Italia]].


Orlando Rozzoni è ancora considerato degno rappresentante di quella serie di centravanti che hanno reso lustro alla storia della Lazio. Pur ricordando per il tipo di gioco, per il suo agonismo, per la potenza dei suoi tiri sia di destro che di sinistro, per le sue doti acrobatiche nel colpire di testa, il grandissimo [[Piola Silvio|Piola]], egli non ebbe di quest'ultimo la raffinata tecnica. Molto prestante fisicamente (m 1,86 per kg 83), ha posseduto una dote che caratterizza i grandi attaccanti: il senso del goal. A cavallo fra gli anni '50 e '60 il tifoso laziale, pur vivendo stagioni non particolarmente felici, si sentì rappresentato da questo generoso e forte calciatore affettuosamente soprannominato l'"Orlando Furioso". In più ebbe la fortuna e il merito di aver segnato goal decisivi alla [[Roma AS|Roma]] nei [[Derby|derby]] cittadini e questo contribuì alla sua popolarità.
Orlando Rozzoni è ancora considerato degno rappresentante di quella serie di centravanti che hanno reso lustro alla storia della Lazio. Pur ricordando per il tipo di gioco, per il suo agonismo, per la potenza dei suoi tiri sia di destro che di sinistro, per le sue doti acrobatiche nel colpire di testa, il grandissimo [[Piola Silvio|Silvio Piola]], egli non ebbe di quest'ultimo la raffinata tecnica. Molto prestante fisicamente (m. 1,86 per kg 83), ha posseduto una dote che caratterizza i grandi attaccanti: il senso del goal. A cavallo fra gli anni [[1950|'50]] e [[1960|'60]] il tifoso laziale, pur vivendo stagioni non particolarmente felici, si sentì rappresentato da questo generoso e forte calciatore affettuosamente soprannominato l'"Orlando Furioso". In più ebbe la fortuna e il merito di aver segnato goal decisivi alla [[Roma]] nei [[Derby|derby]] cittadini e questo contribuì alla sua popolarità.


Ha vissuto a Milano ed è stato uno dei più assidui frequentatori delle cene sociali che il Lazio club di Milano organizza periodicamente. Non a caso tale club ha intitolato a lui (quando era ancora in vita) e all'altro grande campione biancoceleste [[Garlaschelli Renzo|Garlaschelli]] la denominazione sociale. Muore alla vigilia del giorno in cui la sua Lazio [[Sabato 8 Agosto 2009 - Pechino 北京市, stadio Bird's Nest 北京国家体育场 - Inter-Lazio 1-2|si aggiudica]] la terza [[Supercoppa Italiana]] della sua storia.
Ha vissuto a Milano ed è stato uno dei più assidui frequentatori delle cene sociali che il Lazio club di Milano organizza periodicamente. Non a caso tale club ha intitolato a lui (quando era ancora in vita) e all'altro grande campione biancoceleste [[Garlaschelli Renzo|Renzo Garlaschelli]] la denominazione sociale. Muore alla vigilia del giorno in cui la sua Lazio [[Sabato 8 Agosto 2009 - Pechino 北京市, stadio Bird's Nest 北京国家体育场 - Inter-Lazio 1-2|si aggiudica]] la terza [[Supercoppa Italiana]] della sua storia.


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File:rozzoniw.jpg|Un Rozzoni giovanissimo quando giocava con l'Atalanta
File:rozzx.jpg|Rozzoni a Milano contro l'Inter
Immagine:Lorenzo-Rozzoni.jpg|Juan Carlos Lorenzo e Rozzoni nel 1964
Immagine:Rozzoni2.jpg|Rozzoni in allenamento
Immagine:Rozzoni e Bernardini.jpg|Rozzoni e Bernardini
Immagine:10ago2009CdsRozzoni.jpg|Il Corriere dello Sport del 10 agosto 2009
Immagine:25nov62.jpg|I quattro gol al Foggia nel titolo de "l'Unità" del 26 novembre 1962
Immagine:25nov62.jpg|I quattro gol al Foggia nel titolo de "l'Unità" del 26 novembre 1962
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Immagine:Rozzoni e Brivio.jpg|Con il Presidente Ernesto Brivio
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[[Categoria:Biografie|Rozzoni, Orlando]]
[[Categoria:Biografie|Rozzoni, Orlando]]

Versione delle 22:41, 3 mag 2014

Una bella immagine di Orlando Rozzoni
Orlando Rozzoni
Una figurina di Rozzoni
Rozzoni in Nazionale Giovanile
Un'altra foto di Orlando Rozzoni
Il telegramma di condoglianze inviato da LazioWiki

Attaccante, nato a Treviglio (BG) il 23 luglio 1937 ed ivi deceduto nella tarda serata del 7 agosto 2009.

Comincia la sua carriera in una squadra minore di Treviglio (C.S. Trevigliese) legata all'Atalanta che lo preleva nella stagione 1955/56. Esordisce diciottenne in Serie A giocando 20 partite e mettendo a segno 4 reti. Alla fine della stagione passa alla Fiorentina ma il calciatore, chiuso da attaccanti fortissimi, riesce a scendere in campo solo 9 volte segnando 3 reti. Nel 1957/58, ritenuto inutile dai dirigenti viola, si trasferisce in provincia alla Spal dove resta due stagioni in Serie A giocando 38 partite totali e segnando 10 reti. La Lazio lo acquista nel 1959/60 e a volerlo è soprattutto Fulvio Bernardini che sfrutta a pieno le capacità tecniche e agonistiche del giocatore.

Rozzoni s'impone all'attenzione dei critici e degli sportivi romani per le sue indubbie qualità e perchè s'integra magnificamente con l'altro attaccante della squadra, il fortissimo brasiliano Humberto Tozzi. Potente e aggressivo il primo, tecnico e raffinato il secondo. Nella prima stagione disputa 25 partite e segna 13 reti di cui addirittura due nella partita d'esordio al Flaminio contro il L.R. Vicenza l'11 ottobre 1959. L'anno seguente la Lazio retrocede per la prima volta nella sua storia in Serie B dopo un pessimo campionato in cui Rozzoni gioca 30 partite segnando 12 reti. L'unica soddisfazione la Lazio l'ottiene nel derby del 19 marzo 1961 quando, reduce da tre sconfitte consecutive e con la Roma AS in vantaggio per 1-0, Rozzoni stesso, nel giro di tre minuti, prima pareggia e poi mette a segno il goal della vittoria. Nel campionato 1961/62, con la Lazio in B, Orlando Rozzoni riesce a disputare 2 sole partite prima di essere ceduto il 17 ottobre all'Udinese. La cessione è causata non da motivi tecnici ma economici; la Lazio infatti incassa ben 110 milioni di lire indispensabili per le sue esauste casse.

Nella squadra friulana, che gioca in Serie A, il giocatore lombardo scende in campo 20 volte segnando 9 reti. A furor di popolo l'anno successivo viene riacquistato dalla Lazio dove in 18 gare realizza 10 reti, contribuendo al ritorno della squadra in A; un suo goal contro la Triestina è giudicato dai critici e dai tecnici il più bel goal segnato in Italia quell'anno. La scarsità delle partite giocate è dovuta a un gravissimo incidente patito contro il Como quando, in un tremendo scontro con il portiere lariano Geotti, si frattura il ginocchio. Nel 1963/64 il calciatore stenta molto. La gravità dell'infortunio e la lunga assenza dai campi di gioco non gli permettono di essere risolutivo. Gioca infatti solo 15 gare e segna un solo goal. Comincia la parabola discendente del calciatore: Rozzoni infatti non si riprende mai completamente dall'infortunio subìto. Nel 1964/65 è ceduto al Catania dove disputa 14 partite segnando 6 goal. Torna ancora una volta alla Lazio l'anno successivo ma viene schierato solo 4 volte (anche a causa del rapporto non buono con l'allenatore [[Mannocci Umberto|Mannocci) e realizza 1 rete. I due campionati seguenti (dal novembre 1966) lo vedono tornare a Ferrara, dove viene schierato in tutto 32 volte con 8 reti totali. Nel 1968/69 il calciatore passa alla Ternana in Serie B: 17 sono le gare che disputa e 3 le reti marcate. Terminata la carriera agonistica, allena il Montevarchi (C2 1978/79), Città di Castello (Interregionale 1981/82) e Pergocrema (C2 1983/84).

Orlando Rozzoni ha collezionato con la maglia biancoceleste 94 presenze e 37 reti in Campionato, 6 presenze e 5 reti in Coppa Italia.

Orlando Rozzoni è ancora considerato degno rappresentante di quella serie di centravanti che hanno reso lustro alla storia della Lazio. Pur ricordando per il tipo di gioco, per il suo agonismo, per la potenza dei suoi tiri sia di destro che di sinistro, per le sue doti acrobatiche nel colpire di testa, il grandissimo Silvio Piola, egli non ebbe di quest'ultimo la raffinata tecnica. Molto prestante fisicamente (m. 1,86 per kg 83), ha posseduto una dote che caratterizza i grandi attaccanti: il senso del goal. A cavallo fra gli anni '50 e '60 il tifoso laziale, pur vivendo stagioni non particolarmente felici, si sentì rappresentato da questo generoso e forte calciatore affettuosamente soprannominato l'"Orlando Furioso". In più ebbe la fortuna e il merito di aver segnato goal decisivi alla Roma AS nei derby cittadini e questo contribuì alla sua popolarità.

Ha vissuto a Milano ed è stato uno dei più assidui frequentatori delle cene sociali che il Lazio club di Milano organizza periodicamente. Non a caso tale club ha intitolato a lui (quando era ancora in vita) e all'altro grande campione biancoceleste Renzo Garlaschelli la denominazione sociale. Muore alla vigilia del giorno in cui la sua Lazio si aggiudica la terza Supercoppa Italiana della sua storia.





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