Scarsella Maurizio: differenze tra le versioni

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La sua seconda ed ultima presenza in maglia biancazzurra la [[Domenica 11 maggio 1980 - Roma, stadio Olimpico – Lazio-Milan 0-2|domenica seguente]] in casa contro il [[Milan AC|Milan]]. Dopo aver assaporato le gioie in prima squadra sperava di aver trovato la strada giusta per cominciare la carriera agonistica, ma cosi non sarà. Nella stagione [[1980/81]] il neo allenatore [[Castagner Ilario|Ilario Castagner]] non lo convoca per il ritiro estivo deludendo le speranze del giovane calciatore che è costretto a tornare nella [[Primavera]] di [[Clagluna Roberto|Roberto Clagluna]]. Inutilmente Scarsella chiede di essere ceduto nel mercato di riparazione per avere una chance in un'altra squadra.
La sua seconda ed ultima presenza in maglia biancazzurra la [[Domenica 11 maggio 1980 - Roma, stadio Olimpico – Lazio-Milan 0-2|domenica seguente]] in casa contro il [[Milan AC|Milan]]. Dopo aver assaporato le gioie in prima squadra sperava di aver trovato la strada giusta per cominciare la carriera agonistica, ma cosi non sarà. Nella stagione [[1980/81]] il neo allenatore [[Castagner Ilario|Ilario Castagner]] non lo convoca per il ritiro estivo deludendo le speranze del giovane calciatore che è costretto a tornare nella [[Primavera]] di [[Clagluna Roberto|Roberto Clagluna]]. Inutilmente Scarsella chiede di essere ceduto nel mercato di riparazione per avere una chance in un'altra squadra.


Dietro c'è anche un grave problema familiare: infatti il giocatore ha entrambi i genitori malati che non possono lavorare. Lui ha solo il rimborso spese e deve cercare di guadagnare per aiutare la famiglia. Per questo cerca di essere ceduto anche in serie inferiori. La richiesta più importante viene dalla [[Triestina]] del Direttore Sportivo [[Janich Franco|Franco Janich]] che lo cerca con interesse, ma la dirigenza della Lazio gli nega il trasferimento. Per lui solo gare con la [[Primavera]] per il resto della stagione, eccetto [[25 marzo 1981 - Bologna, - Bologna-Lazio 2-0|una partita]] in [[Coppa Italia]]. Nella stagione [[1981/82]] viene ceduto al Teramo, dove gioca 15 partite segnando una rete. Poi la sua carriera proseguirà nel [[Varese]] (18 presenze e 3 reti nel [[1982/83]] in [[Serie B]]), Foligno, [[Reggiana]], [[Messina]] ([[serie B]] [[1986/87]]), Campania-Puteolana, Frosinone, Lodigiani, Chieti e Cuneo, dove termina la carriera agonistica nel [[1990]]. Muore prematuramente, dopo una breve malattia, a 31 anni.
Dietro c'è anche un grave problema familiare: infatti il giocatore ha entrambi i genitori malati che non possono lavorare. Lui ha solo il rimborso spese e deve cercare di guadagnare per aiutare la famiglia. Per questo cerca di essere ceduto anche in serie inferiori. La richiesta più importante viene dalla [[Triestina]] del Direttore Sportivo [[Janich Franco|Franco Janich]] che lo cerca con interesse, ma la dirigenza della Lazio gli nega il trasferimento. Per lui solo gare con la [[Primavera]] per il resto della stagione, eccetto [[25 marzo 1981 - Bologna, - Bologna-Lazio 2-0|una partita]] in [[Coppa Italia]]. Nella stagione [[1981/82]] viene ceduto al Teramo, dove gioca 15 partite segnando una rete. Poi la sua carriera proseguirà nel [[Varese]] (18 presenze e 3 reti nel [[1982/83]] in [[Serie B]]), Foligno, [[Reggiana]], [[Messina]] ([[serie B]] [[1986/87]]), Campania-Puteolana, Frosinone, Lodigiani, Chieti e Cuneo, dove termina la carriera agonistica nel [[1990]]. Muore prematuramente, dopo una breve malattia, a 31 anni. Dotato di un fisico possente, il giocatore era però mobile ed agile. Molto tecnico e con un sinistro fuori del comune, ha avuto una carriera modesta a causa di un comportamento non sempre in linea con professionalità di un atleta. Un vero talento inespresso.


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Versione delle 14:36, 24 nov 2014

Maurizio Scarsella
Scarsella nel 1980

Attaccante, nato a Roma il 28 marzo 1962 ed ivi morto il 26 settembre 1993.

Inizia la sua carriera nell'Urbe Tevere per poi iniziare la trafila nelle giovanili della Lazio a partire dal 1973 fino ad arrivare a giocare nella formazione Primavera dove vince la Coppa Italia nella stagione 1978/79. Nella stagione 1979/80 a causa della vicenda del Calcioscommesse 1980 che decimò la rosa dei titolari, esordì in Serie A il 4 maggio 1980 a Torino in una gara persa 1-0 contro i granata.

La sua seconda ed ultima presenza in maglia biancazzurra la domenica seguente in casa contro il Milan. Dopo aver assaporato le gioie in prima squadra sperava di aver trovato la strada giusta per cominciare la carriera agonistica, ma cosi non sarà. Nella stagione 1980/81 il neo allenatore Ilario Castagner non lo convoca per il ritiro estivo deludendo le speranze del giovane calciatore che è costretto a tornare nella Primavera di Roberto Clagluna. Inutilmente Scarsella chiede di essere ceduto nel mercato di riparazione per avere una chance in un'altra squadra.

Dietro c'è anche un grave problema familiare: infatti il giocatore ha entrambi i genitori malati che non possono lavorare. Lui ha solo il rimborso spese e deve cercare di guadagnare per aiutare la famiglia. Per questo cerca di essere ceduto anche in serie inferiori. La richiesta più importante viene dalla Triestina del Direttore Sportivo Franco Janich che lo cerca con interesse, ma la dirigenza della Lazio gli nega il trasferimento. Per lui solo gare con la Primavera per il resto della stagione, eccetto una partita in Coppa Italia. Nella stagione 1981/82 viene ceduto al Teramo, dove gioca 15 partite segnando una rete. Poi la sua carriera proseguirà nel Varese (18 presenze e 3 reti nel 1982/83 in Serie B), Foligno, Reggiana, Messina (serie B 1986/87), Campania-Puteolana, Frosinone, Lodigiani, Chieti e Cuneo, dove termina la carriera agonistica nel 1990. Muore prematuramente, dopo una breve malattia, a 31 anni. Dotato di un fisico possente, il giocatore era però mobile ed agile. Molto tecnico e con un sinistro fuori del comune, ha avuto una carriera modesta a causa di un comportamento non sempre in linea con professionalità di un atleta. Un vero talento inespresso.


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