Scarsella Maurizio

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Maurizio Scarsella

Attaccante, nato a Roma il 28 marzo 1962 ed ivi deceduto il 26 settembre 1993.

Inizia la sua carriera nell'Urbetevere. Intraprende quindi la trafila nelle giovanili della Lazio, dal 1973, fino ad arrivare a giocare nella formazione Primavera dove vince la Coppa Italia nella stagione 1978/79. Nella stagione 1979/80, a causa della vicenda del Calcioscommesse 1980 che decimò la rosa dei titolari, esordì in Serie A il 4 maggio 1980 a Torino in una gara persa 1-0 contro i granata. La sua seconda e ultima presenza in maglia biancoceleste arriva la domenica seguente in casa contro il Milan. Dopo aver assaporato la soddisfazione dell'esordio in prima squadra, Scarsella sperava di essere prossimo al grande salto, ma così non sarà. Nella stagione 1980/81 il neo allenatore Ilario Castagner non lo convoca per il ritiro estivo deludendo le speranze del giovane calciatore, costretto a tornare nella Primavera di Roberto Clagluna. Inutilmente Scarsella chiede di essere ceduto nel mercato di riparazione per avere una chance in un'altra squadra. Dietro c'è anche un grave problema familiare: infatti il giocatore ha entrambi i genitori malati che non possono lavorare. Lui ha solo il rimborso spese e deve cercare di guadagnare per aiutare la famiglia. Per questo cerca di essere ceduto anche in serie inferiori. La richiesta più importante viene dalla Triestina del Direttore Sportivo Franco Janich, che lo vuole fortemente, ma la dirigenza della Lazio nega il trasferimento. Scarsella disputa solo gare con la Primavera per il resto della stagione, eccetto una partita in Coppa Italia. Nella stagione 1981/82 è ceduto al Teramo, dove gioca 15 partite segnando una rete. Poi la sua carriera prosegue con Varese (18 presenze e 3 reti nel 1982/83 in Serie B), Foligno, Reggiana, Messina (serie B 1986/87), Campania-Puteolana, Frosinone, Lodigiani, Chieti e Cuneo, dove termina la carriera agonistica nel 1990. Muore prematuramente, dopo una breve malattia, a 31 anni. Dotato di un fisico possente, Maurizio era comunque mobile ed agile. Molto tecnico e con un sinistro fuori del comune, ha avuto una carriera modesta a causa di uno stile di vita libero ma non sempre in linea con le esigenze di un atleta. Un vero talento inespresso.



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