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Ala destra, nato a Parma il [[1 dicembre]] [[1915]] e deceduto a Napoli il [[29 ottobre]] [[1957]]. Detto "sogliola". |
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Acquistato dall'[[Alessandria]], con la quale gioca una partita nella Nazionale B il [[5 aprile]] [[1936]] a Novara contro la Svizzera B (2-0), per la stagione [[1936/37]], Busani diventa subito la spalla ideale di [[Piola Silvio|Silvio Piola]] saltando nelle prime 2 stagioni solo una gara e segnando reti importanti. Sfiora lo [[Scudetto]] nella stagione [[1936/37]] e contro il [[SSC Napoli|Napoli]], il [[3 gennaio]] [[1937]], in meno di un'ora, segna addirittura 4 delle reti [[Domenica 3 gennaio 1937 - Napoli, stadio Partenopeo - Napoli-Lazio 3-5|del 5-3 per la Lazio]]. |
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Cresciuto nelle giovanili del [[Torino]], disputa due stagioni nel [[Cesena]]. Viene acquistato nel [[1992]] dal [[Torino]]. Disputa tre stagioni in maglia biancoceleste. |
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===Alessandro Toti=== |
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Cresciuto nelle giovanili (vice-[[campione d'Italia]] con la [[Primavera]]), esordisce in prima squadra il [[28 aprile]] [[1985]], contro il [[Verona]] ([[Domenica 28 aprile 1985 - Verona, stadio Marc'Antonio Bentegodi - Verona-Lazio 1-0|1-0 goal di Fanna]]), che in quella stagione vincerà lo [[scudetto]]. La domenica successiva gioca la sua seconda partita in [[serie A]], all'[[Stadio Olimpico - Roma|Olimpico]] contro l'[[Avellino]] ([[Domenica 5 maggio 1985 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Avellino 0-1|0-1 goal di Colomba]]). Nella stagione successiva [[1985/86]] in [[Serie B]], disputa 20 partite sotto la guida dell'allenatore [[Simoni Luigi|Luigi Simoni]]. |
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Il "Campionissimo", nato a Castellania (AL) il [[15 settembre]] [[1919]] e deceduto a Tortona, probabilmente per malaria, il [[2 gennaio]] [[1960]]. |
Il "Campionissimo", nato a Castellania (AL) il [[15 settembre]] [[1919]] e deceduto a Tortona, probabilmente per malaria, il [[2 gennaio]] [[1960]]. |
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La vicenda che portò Coppi a tesserarsi per la [[S.S. Lazio Ciclismo A.S.D.|S.S. Lazio Ciclismo]] prese il via nei primi giorni del [[1945]]. Fausto, prigioniero di guerra in un campo inglese a Caserta, s'incontra il [[9 gennaio]] con un gruppetto di persone provenienti da Roma, guidato dal giornalista del [[Corriere dello Sport]] Osvaldo Ferrari. Con il cronista vi sono anche [[Chiappini Pietro|Pietro Chiappini]], un veterano delle corse, suo vecchio grande amico, e compagno di squadra alla Legnano e il costruttore di biciclette Edmondo Nulli che possiede un affermato negozio in via La Spezia. Fausto rivela che in due anni passati in guerra sul fronte africano, quasi completamente trascorsi in prigionia, non ha mai messo i piedi sui pedali di una bicicletta. Solo da pochi giorni utilizza una vecchia Legnano che uno sportivo di Somma Vesuviana, Giuseppe D'Avino, gli ha messo a disposizione a seguito di un suo appello pubblicato su un giornale. La bici però ha un telaio da 56 centimetri e a lui occorre una più grande, da 60, per potersi allenare nel miglior modo possibile. |
La vicenda che portò Coppi a tesserarsi per la [[S.S. Lazio Ciclismo A.S.D.|S.S. Lazio Ciclismo]] prese il via nei primi giorni del [[1945]]. Fausto, prigioniero di guerra in un campo inglese a Caserta, s'incontra il [[9 gennaio]] con un gruppetto di persone provenienti da Roma, guidato dal giornalista del [[Corriere dello Sport]] Osvaldo Ferrari. Con il cronista vi sono anche [[Chiappini Pietro|Pietro Chiappini]], un veterano delle corse, suo vecchio grande amico, e compagno di squadra alla Legnano e il costruttore di biciclette Edmondo Nulli che possiede un affermato negozio in via La Spezia. Fausto rivela che in due anni passati in guerra sul fronte africano, quasi completamente trascorsi in prigionia, non ha mai messo i piedi sui pedali di una bicicletta. Solo da pochi giorni utilizza una vecchia Legnano che uno sportivo di Somma Vesuviana, Giuseppe D'Avino, gli ha messo a disposizione a seguito di un suo appello pubblicato su un giornale. La bici però ha un telaio da 56 centimetri e a lui occorre una più grande, da 60, per potersi allenare nel miglior modo possibile. ► [[Coppi Fausto|Clicca qui per continuare la lettura]] |
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===Giulio Corsini=== |
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Allenatore, nato a Bergamo il [[28 settembre]] [[1933]] e ivi deceduto il [[31 dicembre]] [[2009]] dopo lunga malattia. |
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Come calciatore milita con l'[[Atalanta]], la [[Roma]] (per sette stagioni) ed il [[Mantova]]. Inizia ad allenare il [[Mantova]], quindi l'[[Atalanta]] (con la quale vince il premio "Il Seminatore d'Oro" nel [[1970/71]]) per quattro [[Campionato|campionati]] e la [[Sampdoria]]. Arriva alla Lazio all'inizio della stagione [[1975/76]] in sostituzione di [[Maestrelli Tommaso|Tommaso Maestrelli]] ammalato, si fa subito notare per il suo carattere fermo e deciso che gli vale l'appellativo di "Sergente di ferro". Smembra la squadra [[scudetto]] di due anni prima cedendo [[Oddi Giancarlo|Giancarlo Oddi]] e [[Frustalupi Mario|Mario Frustalupi]] al [[Cesena]], [[Nanni Franco|Franco Nanni]] al [[Bologna]] e acquistando giocatori come [[Brignani Francesco|Francesco Brignani]], [[Ammoniaci Paolo|Paolo Ammoniaci]], [[Ferrari Giovanni Carlo|Giovanni Carlo Ferrari]] e [[Lopez Antonio|Antonio Lopez]] che non si riveleranno all'altezza della situazione. |
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===Giorgio Gozzo=== |
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Nuotatore, nato a San Stino di Livenza (VE) il [[23 aprile]] [[1913]] e deceduto a Padova il [[31 dicembre]] [[1983]]. |
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Inizia con la Bologna Sportiva sotto la guida di Dommonkos nel [[1930]] cimentandosi nello stile libero. Due anni più tardi passa alla rana dove in breve s'impone a livello nazionale. Negli incontri di Coppa Federale nel 1933 vince sempre e segna il miglior tempo sui 200 rana (3'06"). In agosto vince i campionati dei Giovani Fascisti segnando sui 100 un ottimo 1'24". Negli stessi campionati si cimenta anche nei tuffi cogliendo un terzo posto; delude però nei seguenti campionati assoluti. |
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Versione delle 09:26, 3 gen 2015

3 gennaio
Umberto Busani
Ala destra, nato a Parma il 1 dicembre 1915 e deceduto a Napoli il 29 ottobre 1957. Detto "sogliola".
Acquistato dall'Alessandria US, con la quale gioca una partita nella Nazionale B il 5 aprile 1936 a Novara contro la Svizzera B (2-0), per la stagione 1936/37, Busani diventa subito la spalla ideale di Silvio Piola saltando nelle prime 2 stagioni solo una gara e segnando reti importanti. Sfiora lo Scudetto nella stagione 1936/37 e contro il Napoli, il 3 gennaio 1937, in meno di un'ora, segna addirittura 4 delle reti del 5-3 per la Lazio.
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Roberto Cravero
Difensore, nato a Venaria (TO) il 3 gennaio 1964.
Cresciuto nelle giovanili del Torino AC, disputa due stagioni nel Cesena AC. Viene acquistato nel 1992 dal Torino AC. Disputa tre stagioni in maglia biancoceleste.
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Alessandro Toti
Centrocampista, nato a Roma il 3 gennaio 1966.
Cresciuto nelle giovanili (vice-campione d'Italia con la Primavera), esordisce in prima squadra il 28 aprile 1985, contro il Verona (1-0 goal di Fanna), che in quella stagione vincerà lo scudetto. La domenica successiva gioca la sua seconda partita in serie A, all'Olimpico contro l'Avellino (0-1 goal di Colomba). Nella stagione successiva 1985/86 in Serie B, disputa 20 partite sotto la guida dell'allenatore Luigi Simoni.
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2 gennaio
Rodolfo Lanciani
Archeologo, nato a Roma il 2 gennaio 1845 ed ivi deceduto il 21 maggio 1929.
E' Socio della S.P.Lazio. Animatore di dotte conferenze sulle antichità romane nella prestigiosa sede biancoceleste di Via Vittorio Veneto ex 7 negli anni 20. Già nell'Assemblea generale del Febbraio 1913 fu eletto Vicepresidente della Sezione Escursionismo. Fu Segretario della Commissione Archeologica Comunale fin dalla fondazione (1872); in qualità di Ingegnere degli scavi fece parte della Direzione Generale dei Musei e Scavi presso il Ministero della Pubblica Istruzione e partecipò ad innumevoli indagini archeologiche. Nel 1882 fu chiamato alla cattedra di Topografia romana dell'Università di Roma, che tenne fino al 1927. Fu autore di centinaia di pubblicazioni; le sue opere maggiori rimangono tuttavia la Forma Urbis Romae e la "Storia degli scavi di Roma e le notizie intorno alle collezioni romane di antichità".
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Fausto Coppi
Il "Campionissimo", nato a Castellania (AL) il 15 settembre 1919 e deceduto a Tortona, probabilmente per malaria, il 2 gennaio 1960.
La vicenda che portò Coppi a tesserarsi per la S.S. Lazio Ciclismo prese il via nei primi giorni del 1945. Fausto, prigioniero di guerra in un campo inglese a Caserta, s'incontra il 9 gennaio con un gruppetto di persone provenienti da Roma, guidato dal giornalista del Corriere dello Sport Osvaldo Ferrari. Con il cronista vi sono anche Pietro Chiappini, un veterano delle corse, suo vecchio grande amico, e compagno di squadra alla Legnano e il costruttore di biciclette Edmondo Nulli che possiede un affermato negozio in via La Spezia. Fausto rivela che in due anni passati in guerra sul fronte africano, quasi completamente trascorsi in prigionia, non ha mai messo i piedi sui pedali di una bicicletta. Solo da pochi giorni utilizza una vecchia Legnano che uno sportivo di Somma Vesuviana, Giuseppe D'Avino, gli ha messo a disposizione a seguito di un suo appello pubblicato su un giornale. La bici però ha un telaio da 56 centimetri e a lui occorre una più grande, da 60, per potersi allenare nel miglior modo possibile. ► Clicca qui per continuare la lettura

Bruno Aizpuru
Ala destra, nato a Roma il 2 gennaio 1938.
Cognome basco (il nonno, forte giocatore di pelota basca, si trovava nella capitale per una serie di incontri dimostrativi quando conobbe la nonna romana), Bruno entra nel vivaio della Lazio a 13 anni sulle orme del fratello maggiore Mario che in quegli anni faceva parte della rosa di prima squadra. Gioca sei anni nelle formazioni giovanili biancocelesti vincendo tra l'altro un torneo Cin Casoni e indossando in alcune occasioni la fascia di capitano.
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1 gennaio
L'Inter, per l'inaugurazione del campo di Via Goldoni a Milano, invita la Lazio
L'Internazionale ha scelto la migliore squadra del centro-sud per inaugurare il suo nuovo campo di Via Goldoni. Giornata freddissima, pubblico numeroso con una grande partecipazione femminile. Presenti il Console svizzero a Milano e l'Avv. Tonino Scamoni in rappresentanza della Federazione. Il breve discorso inaugurale fu pronunciato dal Vicepresidente dell'Internazionale, sig. Hirtzel. La tradizionale bottiglia di spumante fu spezzata dalla signora Beretta-Rietmann. A quest'ultima furono offerti dalla Lazio e dall'Internazionale dei bei mazzi di fiori. Durante l'incontro dal terrapieno ferroviario adiacente al campo vi è stato un ininterrotto passaggio di treni. La Lazio è stata accolta con un prolungato applauso del pubblico, soprattutto quello dei popolari. A fine partita l'Internazionale ha offerto alla comitiva della Lazio una sontuosa cena al ristorante Margherita di Milano.
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Luigi Pirzio Biroli
Capitano dei Granatieri di Sardegna, nella caserma in via Castelfidardo a Roma, Ispettore generale dell’Areonautica, Comandante la Divisione di Padova, Generale di Corpo d’Armata, Grande Ufficiale e dirigente, nato a Nizza Marittima (all'epoca territorio Italiano) nel 1859 e deceduto a Viserba di Rimini nel 1952, discendente di una nota famiglia di esploratori. Nel 1860 Nizza fu nuovamente, e definitivamente, annessa alla Francia, assieme alla Savoia, in seguito agli Accordi di Plombières (1858) e al Trattato di Torino (1860). Molti nizzardi si trasferirono in Italia, tra cui la famiglia di Biroli, prevalentemente nelle località di Ventimiglia, Bordighera, Genova, Torino, Milano e Roma.
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Ugo Longo
Presidente, nato a Caltanissetta il 1 gennaio 1941, deceduto a Roma il 14 marzo 2009.
Laureato cum laude in Giurisprudenza presso l'Università di Palermo e Patrocinante in Cassazione. Avvocato penalista dal 1967, nel corso della sua carriera si è occupato di numerosi casi di rilevante importanza. Nel 1980 difese Franco Cordova e Stefano Pellegrini durante il processo per il Calcioscommesse. Successivamente si occupò di casi come il delitto dell'Olgiata, lo scandalo dei fondi neri del SISDE e Tangentopoli. Fu a capo della Procura antidoping del C.O.N.I dal 1997. Durante il periodo delle indagini successive alle accuse di doping avanzate da Zdeněk Zeman si dimette denunciando l'impossibilità di portare avanti la propria attività in modo proficuo a causa della carenza di mezzi a disposizione dell'organismo. Nella sua funzione di avvocato di fiducia della famiglia Cragnotti ha l'opportunità di difendere gli interessi della società biancoceleste in diverse occasioni, come nel caso del passaporto di Juan Sebastian Veron, nei casi di doping e nella querelle con il Chievo su Luciano-Eriberto e Christian Manfredini, e ne fa anche parte come componente del Consiglio di Amministrazione. Con il crac Cirio, società di Sergio Cragnotti, quest'ultimo è costretto a cedere la Lazio e Longo cura gli aspetti legali dell'operazione.
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