Domenica 11 giugno 1961 - Firenze, stadio Comunale - Fiorentina-Lazio 2-0

Da LazioWiki.

Stagione

11 giugno 1961 - Coppa Italia 1960/61 - Finale

(xxx^ ufficiale - xxx^ Coppa Italia)

FIORENTINA: Albertosi, Robotti, Castelletti, Gonfiantini, Orzan, Marchesi, Hamrin, Micheli, Da Costa, Milan, Petris. All. Hidegkuti.

LAZIO: Cei, Molino, Eufemi, Carradori, Janich, Carosi, Mariani, Franzini, Rozzoni, Prini, Mattei. All. Flamini. D.T. Carver.

Arbitro: sig. Rigato di Mestre.

Marcatori: 4' Petris, 80' Milan.

Note: tempo bello, terreno buono. La Fiorentina ha giocato in maglia gialla per dovere di ospitalità.

Spettatori: quattordicimila spettatori circa di cui tredicimila paganti per un incasso di dieci milioni e mezzo.

Sergio Sereni su Lo Sport Illustrato scrive: per la seconda volta, la Fiorentina, ha iscritto il proprio nome sul libro d'oro della Coppa Italia aggiudicandosi allo stadio Comunale di Firenze, l'ambito Trofeo dopo aver superato per 2-0 la Lazio.

La precedente affermazione risale al 1939/40, nella sesta Coppa, giunta ora alla 13° edizione. I viola sono giunti al successo in questo anno alquanto strano, di transizione diremmo, dopo aver superato il Messina in trasferta per 2-0, la Roma all'Olimpico per 6-4 ed i detentori in bianconero, a Firenze per 3-1. Dal canto loro i laziali hanno vinto per 4-0 la resistenza del Como, hanno superato l'Internazionale a Milano per 1-0 ed infine hanno battuto il Torino all'Olimpico, nella semifinale per 6-5. La Lazio aveva già incontrato la Fiorentina in una finale di Coppa, nel 1958; la gara era stata disputata all'Olimpico ed il successo era andato, contro le indicazioni del pronostico, agli azzurri capitolini. Questa volta, a campi invertiti, il successo è spettato ai viola che si aggiudicano così la seconda Coppa della stagione (la prima, denominata Coppa delle Coppe, da essi disputata al posto dei bianconeri juventini che avevano altri impegni, è stata nettamente riportata, con grande merito, dopo alcune belle prestazioni all'estero).

La Fiorentina, incontrando la Lazio non ha dato vita ad una bella gara; forse gli avversari erano troppo modesti, forse il clima fattosi improvvisamente pesante ha contribuito a smorzare gli ardori dei giocatori, forse i laziali erano già in fase di "cessate il fuoco". Fatto sta che, andata subito in vantaggio con un gol di Petris dopo 5' di gioco, la Fiorentina non ha gran che insistito. Ha creato i maggiori pericoli per la porta difesa da Cei, ha messo sovente in difficoltà la difesa azzurra, ma ha facilmente contrastato le sporadiche controffensive di un attacco anemico, scarsamente incisivo, incapace di portare quelle ficcanti azioni che avrebbero potuto mettere alla frusta uomini come Robotti e Castelletti. Praticamente la partita è stata decisa dalla prima decisa fiondata degli attaccanti viola che si sono ripetuti nella ripresa per consolidare il risultato. Il successo premia indubbiamente le capacità della Fiorentina ripagandola di una stagione alquanto avara di effettive soddisfazioni in campionato.


La Stampa titola: "La Lazio sconfitta in finale per 2-0. Alla Fiorentina la Coppa Italia. Reti di Petris nel primo tempo e di Milan nella ripresa. Scialbo gioco dei toscani, fischiati dagli spettatori".

Prosegue l'articolo: Dopo venti anni la Fiorentina ha riconquistato la Coppa Italia, superando, nella finalissima di ieri, la Lazio con un goal per tempo. E' questo, dopo il successo nella Coppa delle Coppe, il secondo titolo di prestigio che la squadra toscana, a conclusione di un deludente campionato, è riuscita a conquistare. I due gol che contrassegnano il risultato, dicono della supremazia dei viola, ma non testimoniano una chiara superiorità di gioco: è accaduto, insomma, nei novanta minuti, che la maggior consistenza tecnica dei toscani, con Hamrin, Da Costa, e Petris in particolare, ha avuto ragione della pur attenta difesa del laziali. La Fiorentina ha chiuso la stagione non già fra gli applausi per aver conquistato la Coppa Italia, ma fra le bordate assordanti dei fischi dei propri sostenitori. La squadra gigliata ha comandato è vero l'incontro, ma non ha convinto per la povertà di gioco messo in mostra dai suoi avanti, tra i quali specialmente Milan è apparso impreciso, lento, svogliato. Hamrin, che era stato incluso in squadra all'ultimo momento malgrado l'incidente di alcuni giorni orsono, ha cominciato a gran carriera, poi s'è spento ed il suo stretto dribbling non è riuscito mai ad ingannare Eufemi che lo ha controllato benissimo. Petris era riuscito a combinare ottime cose, in principio, poi s'è presto lasciato prendere dal nervosismo per i fischi ed ha perduto la testa pasticciando alquanto: Da Costa e Micheli spesso erano fuori posto così si è visto talvolta Robotti portarsi in avanti con veloci puntate. Nei reparti arretrati, Castelletti è apparso fuori fase, Orzan giù di tono; si sono salvati Marchesi, Gonfiantini e Robotti. Su Albertosi, nessun commento, mai essendo stato impegnato in difficili interventi.

Della Lazio ben poco da dire. Inutile il gran lavoro di Rozzoni, Mariani, Franzini e Mattei (quest'ultimo di gran lunga superiore agli altri). Prini ha giocato sempre in copertura come battitore libero e non se l'è cavata male. Ed ecco alcune note di cronaca. Subito all'inizio ci sono un paio di manovre veloci degli avanti laziali, quindi sono i "viola" a farsi minacciosi ed a passare in vantaggio. Scambio tra Hamrin e Petris, tiro secco, rasoterra dell'ala sinistra e Cei è battuto. Sull'1 a 0 la Fiorentina non forza e la Lazio tenta di reagire con qualche spunto del giovane Franzini e del centravanti Rozzoni; quest'ultimo impegna Albertosi con due tiri da distanza ravvicinata. Sul finire del primo tempo, la Fiorentina torna a farsi pericolosa e Cei, su manovre di Hamrin, Petris e Da Costa, deve più volte intervenire. Nella ripresa, dopo un breve periodo di azioni vivaci da parte dei toscani, il gioco scade di tono ed il pubblico disapprova, fischiando sonoramente. Al 30' un gran tiro di Petris, al volo, coglie in pieno la traversa e cinque minuti dopo Milan, sfuggito al controllo di due avversari, batte Cei per la seconda volta. Subito dopo la fine della partita i giocatori della Fiorentina e della Lazio si sono stretti a centro campo dove il dott. Pasquale, presidente della Lega professionisti, ha consegnato ad Orzan la Coppa Italia ed a Janich il secondo premio, mentre la banda dei vigili urbani di Firenze intonava l'inno nazionale. Complimentati dai dirigenti viola (sia dal consiglio dimissionario che da quello neo-eletto) i giocatori gigliati hanno successivamente compiuto di corsa un giro del campo mentre Orzan mostrava al pubblico la Coppa vinta.