Domenica 13 aprile 2003 - Modena, stadio Alberto Braglia - Modena-Lazio 0-0

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13 aprile 2003 - 3044 - Campionato di Serie A 2002/03 - XXVIII giornata

MODENA: Ballotta, Mayer, Cevoli, Ungari, Campedelli (63' Scoponi), Marasco, Milanetto, Balestri, G.Colucci (59' Sculli), Kamara, Vignaroli (83' Ferrari). A disposizione: Zancopè, Pavan, Mauri, Quaglia. Allenatore: De Biasi.

LAZIO: Peruzzi (63' Marchegiani), Oddo, Negro, Mihajlovic, Cesar, Lazetic (81' S.Inzaghi), Giannichedda, Liverani (53' Fiore), Stankovic, Corradi, C.Lopez. A disposizione: Colonnese, D.Baggio, Simeone, Fernando Couto. Allenatore: Mancini.

Arbitro: Sig. Messina (Bergamo).

Note: ammoniti Marasco, Milanetto, Ungari, Mayer, Corradi, Mihajlovic, Negro per gioco falloso. Calci d'angolo: 1-1. Recuperi: 1' p.t., 3' s.t.

Spettatori: 1.059 paganti per un incasso di euro 19.062,00; 12.762 abbonati per una quota di euro 243.664,00.


Un'azione della gara
Cesar in azione
Corradi contrasta Ballotta
Corrsport del giorno dopo
La schedina del Totosei

La Gazzetta dello Sport titola: "Lazio, un punto Champions. Partita brutta con parecchi errori, ma il pareggio di Modena rafforza il quarto posto dei biancocelesti".

Continua la "rosea": Il Guinness dei primati contempla i record più strani: dalla torta di mele più lunga del mondo alla cabina telefonica più affollata. Che qualcuno pensi di iscrivere la partita di calcio col maggior numero di errori è assolutamente legittimo. Il sospetto che l'idea fosse venuta a Modena e Lazio ha attraversato gli spettatori al 27', quando Ungari ha svirgolato un rinvio a campanile, Mayer lo ha risvirgolato, Stankovic ha ripreso palla e, mirando l'incrocio, ha spedito alto di una decina di metri. Tre minuti prima Ballotta, ciabattando un rinvio, aveva colpito la nuca di Lopez, rischiando il più simpatico dei gollonzi. Un minuto dopo, Oddo appoggiando la palla indietro di testa ha rischiato di uccellare Peruzzi. Al 42' vacilla il tentativo di record: cross perfetto da destra di Campedelli, che scavalca tutti, Peruzzi compreso, e spiove sul piedone di Cevoli che arriva in corsa: limpida palla gol. Il difensore, per non rovinare l'impresa collettiva, appoggia a lato di piatto. Si adegua anche Messina che al 40' non vede Liverani aggrappato alla maglia di Vignaroli: era rigore. Aggiungete molti appoggi sbagliati, qualche conclusione telefonata e avete il primo tempo di Modena-Lazio.

Tradimento amaro, perché ad aver negato lo spettacolo sono state due delle squadre che in questa stagione hanno offerto il calcio migliore, annunciate da statistiche promettenti. Il Modena dà il meglio in casa: 8 punti nelle ultime 4 gare al Braglia. La Lazio è a una vittoria dal record di successi esterni: 8. La Lazio, oltretutto, era chiamata a cancellare la serataccia di Oporto. Che Mancini volesse vedere una squadra diversa, lo aveva fatto capire chiaramente consegnando il foglio delle formazioni: fuori 5 "portoghesi" (Pancaro, Couto, Fiore, Simeone, Chiesa) oltre a Favalli che non è neppure in panchina (mal di denti). Non può bastare il prossimo derby di coppa Italia per giustificare il ribaltone. Liverani e Giannichedda prendono le chiavi del centrocampo, Stankovic si presenta a sinistra e fa arretrare Cesar in difesa. A destra viene rispolverato Lazetic. Nel disegno di Mancini, Stankovic deve accentrarsi e muoversi tra le linee per innescare le punte, con Liverani più basso, a impostare l'azione. Troppo falloso l'ex perugino nell'appoggio, troppo statici quelli davanti a lui, perché il disegno dia frutti. Le idee migliori alla fine vengono da Milanetto e dal movimento del tridente di De Biasi: Colucci e Kamara che si agitano alle spalle di Vignaroli. Nella ripresa Mancini ci prova in due mosse. Prima: dentro Fiore che si piazza a sinistra, Stankovic si accentra e Liverani va sotto la doccia (8'). Seconda: Inzaghi rileva Lazetic e va a comporre il tridente (36'). Il tutto per produrre un colpo di testa a lato di Corradi (37') e un guizzo maldestro di Inzaghi su traversone di Fiore (46').

Da Modena (come da Oporto) la Lazio non ha mandato segnali di salute (dov'è finito il gioco?), ma, se non altro, è ripartita col sorriso, grazie alle sconfitte di Chievo e Parma: il punticino del Braglia alla fine è un bel passo verso l'Europa che conta. Presentarsi mercoledì davanti alla Roma con due sconfitte fresche non sarebbe stato igienico, anche per questo, forse, alla Lazio è venuto il braccino. Il punticino, in fondo, soddisfa anche la voglia di salvezza del Modena che nella ripresa ha osato Sculli al posto di Colucci e, nel complesso, ha costruito e meritato di più (vedi rigore negato). I soli insoddisfatti rischiavano di essere gli spettatori, ma poi al 36' del secondo tempo è entrato lui: Giacomo Ferrari, classe '67, da Calcinate (Bergamo). E il Braglia è esploso in un'ovazione da scudetto. Perché Giacomino, alla tenera età di 35 anni, ha messo per la prima volta piede in serie A. Non lo lasciavano esordire perché la sua prima volta sarebbe costata al Modena un pingue premio di valorizzazione. Lo volevano vendere, lo hanno messo fuori rosa, ma lui si è aggrappato al sogno e alla fine c'è riuscito a sentirsi uno da serie A. E se al 48' avesse spinto quel pallone in rete, avrebbero dovuto ricostruire il Braglia. Ma va bene anche così. Questo brutto Modena-Lazio è già entrato nel guinnes dei suoi ricordi migliori.