Domenica 16 ottobre 1983 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-NY Cosmos 3-1

Da LazioWiki.

Stagione

16 ottobre 1983 - Incontro amichevole "Chinaglia Day" - inizio ore 15.00

LAZIO: Cacciatori (Ielpo), Miele (Chiarenza), Piscedda, Manfredonia, Batista, Vinazzani, Cupini (Marini), D'Amico (Giordano), Meluso (Chinaglia), Laudrup, Piraccini (Calisti). All. Morrone.

COSMOS: Birkenmeier, Carlos Alberto (Durgan), Beckenbauer, Rijsbergen (Geer), Eskandarian (Borja), Neeskens, Fox, Romero, Chinaglia (Peterson), Bogicevic, Cabanas. All. Mazzei.

Arbitro: Longhi (Roma).

Marcatori: 2' Laudrup, 26' Romero, 52' Laudrup, 76' Chinaglia.

Note: pomeriggio assolato e tiepido, terreno in buone condizioni.

Spettatori: 40.000 circa.

Il biglietto in "Curva Nord"
La formazione della Lazio del secondo tempo: Cacciatori, Chinaglia, Batista, Piscedda, Laudrup, Manfredonia, Chiarenza, Vinazzani, Giordano, Piraccini, Marini.
Giorgio Chinaglia in azione
Chinaglia con la maglia dei Cosmos

Tratto da La Stampa:

Oltre 40 mila tifosi laziali hanno salutato all'Olimpico il loro idolo Giorgio Chinaglia, alla sua ultima apparizione in veste di calciatore. Il "Chinaglia Day" si è svolto in un'atmosfera emotiva, alimentata dai dettagli di un copione spettacolare in perfetta sintonia con lo stile americano. L'incontro amichevole Lazio-Cosmos, che costituiva il "piatto forte" della manifestazione, è stato presentato in maniera inedita per i nostri campi. L'altoparlante scandiva i nomi dell'arbitro Longhi, del guardalinee, dei giocatori, (che uscivano uno alla volta dal sottopassaggio), accompagnati da scroscianti applausi. Per ultimo, ovviamente, è apparso Chinaglia con la maglia di capitano dei Cosmos, provocando la prima invasione di campo. Il giocatore è stato letteralmente sommerso da centinaia di persone impegnate in una gara furibonda per abbracciarlo o per consegnare grandi mazzi di fiori, mentre sugli spalti sventolavano mescolate bandiere laziali e americane. Dopo l'esecuzione degli inni statunitense e italiano, ristabilita la calma, il direttore di gara ha potuto finalmente fischiare il calcio d'inizio.

Trascorrevano appena due minuti, e la Lazio si portava in vantaggio con una manovra ben combinata: Batista lanciava lungo verso Meluso sulla sinistra, il centravanti si liberava di un paio di avversari, passava lateralmente a Laudrup che forniva un saggio della sua classe; il danese, con la palla al piede, si impegnava in uno slalom vincente centrando il bersaglio con un gran diagonale. Gli americani, imbottiti di campioni avviati però verso il tramonto, reagivano guidati dal classico Beckenbauer. Si esibivano in eleganti palleggi, tentavano qualche astuto affondo che tuttavia non creava troppi problemi all'attenta difesa biancoceleste, in cui emergeva il portiere Cacciatori, autore di splendide parate. La Lazio appariva più pratica, veloce nel contropiede ispirato da Batista e D'Amico che trovava in Meluso e Laudrup interpreti validissimi. Chinaglia, frenato dall'emozione e da scarsi rifornimenti, toccava il primo pallone dopo 12 minuti. Il suo tiro veniva ribattuto da Piscedda. I Cosmos, lenti e compassati, dopo aver corso un serio pericolo per una traversa colpita da Meluso, al 26' riuscivano a pareggiare con una prodezza di Romero, il quale scavalcava con un perfetto pallonetto Cacciatori in uscita. Nell'intervallo si riprendeva con i festeggiamenti, lancio di paracadutisti, mentre venivano diffuse le note del nuovo inno "Vola, Lazio vola" cantato da Manfredonia, D'Amico e Giordano i quali rivelavano insospettabili doti canore. Nella ripresa arriveranno le reti di Laudrup e quella tanto attesa di Chinaglia. L'invasione di campo dei tifosi fa finire sotto la doccia anzitempo tutti i giocatori.





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