Domenica 24 ottobre 2021 - Verona, stadio M. Bentegodi - Hellas Verona-Lazio 4-1

Da LazioWiki.

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24 ottobre 2021 – Verona, stadio M. Bentegodi - Campionato di Serie A, IX giornata - inizio ore 15.00

HELLAS VERONA: Montipò, Dawidowicz, Günter (68' Sutalo), Casale (45' Ceccherini), Faraoni, Ilic (80' Magnani), Veloso (68' Tameze), Lazovic (80' Hongla), Barak; Simeone, Caprari. A disposizione: Pandur, Berbardi, Kalinic, Lasagna, Cancellieri, Rüegg, Bessa. Allenatore: Tudor.

LAZIO: Reina, Marusic, Patric, Radu, Hysaj (56' Lazzari), Milinkovic, Leiva (63' Cataldi), Akpa Akpro (56' Luis Alberto), Felipe Anderson, Immobile, Pedro (63' Moro). A disposizione: Strakosha, Adamonis, Vavro, Floriani Mussolini, Basic, Escalante, Muriqi, Romero. Allenatore: Sarri.

Arbitro: Sig. Piccinini Forlì) - Assistenti Sigg. Tolfo e Vono- Quarto uomo Sig. Baroni - V.A.R. Sig. Pairettoa - A.V.A.R. Sig. Cecconi.

Marcatori: 30' Simeone, 36' Simeone, 46' Immobile, 62' Simeone, 90'+2' Simeone.

Note: ammonito al 9' Veloso, al 44' Patric, al 56' Akpa Akpro, al 67' Ceccherini . Angoli . Recuperi: 1' p.t., 5' s.t.

Spettatori: .


Ciro Immobile sconsolato
Foto Ansa
Una delle reti scaligere
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Una delle reti scaligere
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Un momento della gara
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Felipe Anderson
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Pedro
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Elseid Hysaj
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Adam Marusic
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Ciro Immobile
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La rete di Ciro Immobile
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I calciatori convocati per la partita odierna

La Gazzetta dello Sport titola: "Pazzesco Simeone. Il poker del Cholito esalta il Verona e affossa Sarri. La Lazio in ritiro fino a mercoledì. Risultato mai in discussione. L’argentino ha già fatto 6 gol. Biancocelesti nello spogliatoio un’ora e mezza dopo la fine della partita. Il caso Luis Alberto".

Continua la "rosea": Se n’è andato col pallone sotto il braccio, con lo sguardo del bambino felice che ha fatto un figurone all’oratorio, accompagnato da tutto lo stadio (giureremmo che si siano uniti anche i tifosi della Lazio) in piedi ad applaudirlo. Benvenuti al «one man show» di Giovanni Simeone: con un poker ha fatto saltare il banco della Lazio. Quattro gol molto belli, di piede e di testa, tutti in una volta forse li non aveva mai segnati nemmeno in Argentina. Nel Verona, solo un altro giocatore ne aveva realizzati almeno altrettanti in una gara: Emanuele Del Vecchio (ne fece 5 alla Samp) e bisogna andare al 1958. Questa è storia, la cronaca che bussa con prepotenza ci dice anche che Simeone è ufficialmente l’incubo di Sarri. Quando il tecnico alla guida del Napoli era in corsa per lo scudetto, nel 2018, andò a Firenze e perse 3-0. Tripletta di Simeone. Questa sconfitta brucia molto meno, ovvio, ma fa comunque parecchio male perché la Lazio si allontana dal terzetto di testa e, soprattutto, non trova continuità.

La chiave. Cholismo batte sarrismo, e non è solo un gioco di parole. Simeone è stato l’esecutore della perfetta organizzazione del Verona. Tudor ha tenuto basso il baricentro e ha chiuso spazi e rivali con un uomo contro uomo costruttivo, nel senso che appena riconquistata palla la manovra scorreva fluida e veloce, impostata da Veloso e Ilic, aggiustata da Barak e rifinita da un super Caprari. È stato lui il cavallo di Troia della sfida. Muovendosi tra le linee, trovava sempre il modo di smarcarsi e mettere in crisi la difesa della Lazio, per la verità poco assistita dal centrocampo. Il primo tempo è stato dominato dall’Hellas, che ha avuto parecchie occasioni prima di andare in buca con Simeone alla mezzora su assist di Caprari. E il Cholito ha concesso il bis 6 minuti dopo con un bel tiro a giro, assistito stavolta da Veloso. Nella Lazio, solo Milinkovic provava a imbastire qualcosa, ma con i duelli serrati in mezzo, doveva sfruttare i suoi velocisti di fascia per creare spazi e superiorità. Il problema è che né Pedro né Anderson riuscivano mai a liberarsi. Per la prima volta in questo campionato, la banda Sarri ha chiuso il primo round senza tirare in porta.

Incubo rimonta. Eppure la Lazio ha avuto una chance per rientrare all’alba del secondo round, quando Immobile ha segnato alla prima palla grazie alla collaborazione di Gunter e alla papera di Montipò. Per un po’ al Verona è venuto il braccino, causa le tante rimonte subite in questo avvio. In più aveva appena perso per infortunio Casale, il francobollatore di Anderson. Mentre Sarri ha suonato la carica con l’inserimento di Lazzari per Hysaj e Luis Alberto per un disastroso Akpa Akpro. Ma ci ha pensato ancora la premiata ditta Caprari-Simeone a scacciare i fantasmi con il 3-1. Mentre Tudor inseriva forze fresche in mezzo (bene Tameze e anche Magnani nel finale su Milinkovic) e in difesa, la Lazio ha avuto il momento migliore nel mezzo del round, culminato con la traversa di Milinkovic e la zuccata di Patric su cui Montipò si è riscattato. Non è bastato a invertire la rotta di una gara finita con la ciliegina del poker (di testa) del «one man show» della sfida.

Che colpi. Caprari e Simeone stanno facendo la fortuna di questo Verona che ha rialzato alla grande la testa. Due acquisti merito del d.s. D’Amico perché non li voleva nessuno. Il giudizio era: due scommesse perse in partenza e che per giunta costavano. Caprari? Troppo inferiore a Zaccagni (finito giusto alla Lazio, ma ieri in infermeria). Beh, il Cholito è già arrivato a 6 gol e 3 assist, Caprari 3 gol e 4 assist. Pare che D’Amico le scommesse le stia vincendo. Intorno a loro, gira bene la vecchia guardia, rimessa in carreggiata da Tudor. Ora che non hanno subito l’ennesima rimonta si sarà alzato anche il livello di autostima. Due binari. La Lazio invece è rimasta chiusa nello spogliatoio per un’ora a interrogarsi sui suoi problemi. Andrà in ritiro almeno fino a mercoledì, giorno della sfida con la Fiorentina. Che per fortuna è in casa. Perché in questo momento ci sono due Lazio. Quella che all’Olimpico, tranne il 2-2 col Cagliari, ha sempre vinto (anche con Roma e Inter). E quella che ha perso 3 partite (2 delle quali non proibitive) in trasferta. E poi c’è un’altra Lazio ancora: quella che non regge due partite ravvicinate. Dopo gli impegni d’Europa League ha perso due volte e pareggiato una. «Dulcis in fundo» l’affaire Luis Alberto, ancora una volta in panchina. Per Sarri c’è parecchio da lavorare per non perdere ulteriore terreno dai primi.


Il Corriere dello Sport titola: .

Prosegue il quotidiano sportivo romano:

Il Messaggero titola: .

Prosegue il quotidiano romano:



La formazione biancoceleste:
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La formazione iniziale biancoceleste in grafica




► Per questa partita il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri ha convocato i seguenti calciatori:

I convocati in grafica






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