Domenica 25 maggio 2025 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Lecce 0-1
► Stagione
25 maggio 2025 – Roma, stadio Olimpico - Campionato di Serie A, XXXVIII giornata - inizio ore 20.45
LAZIO: Mandas, Marusic (46' Hysaj), Gila, Romagnoli, Tavares (73' Pellegrini), Guendouzi, Rovella (76' Vecino), Isaksen (46' Pedro), Dia, Zaccagni (76' Noslin), Castellanos. A disposizione: Provedel, Furlanetto, Gigot, Provstgaard, Belahyane, Dele-Bashiru, Tchaouna, Ibrahimovic. Allenatore: Baroni.
LECCE: Falcone, Guilbert, Baschirotto, Gaspar, Gallo; Ramadani (73' Veiga), Berisha (60' Kaba), Coulibaly; Pierotti, Krstovic (88' Burnete), Karlsson (60' Helgason). A disposizione: Fruchtl, Samooja, Rebic, Rafia, N`Dri, Sansone, Banda, Tiago Gabriel, Pierret, Sala. Allenatore: Giampaolo.
Arbitro: Sig. Fabbri (Ravenna) - Assistenti: Sigg. Carbone e Peretti - Quarto uomo: Sig. Ayroldi - V.A.R.: Sig. Meraviglia - A.V.A.R.: Sig. Piccinini.
Marcatori: 43' Coulibaly
Note: Osservato un minuto di silenzio in memoria di Nino Benvenuti. Ammoniti 32' Guendouzi, 37' Pierotti, 90'+4' Gila. Espulsi 45'+2' Pierotti, 45'+4' Rebic, 90'+3' Romagnoli. Angoli 11 a 4. Recuperi: 4' p.t., 6' s.t.
Spettatori: 55.000 circa.
► I calciatori convocati per la partita odierna
► Il Corriere dello Sport titola: .
Prosegue il quotidiano sportivo romano:
• Il Messaggero titola: .
Prosegue il quotidiano romano: .
• Il Tempo titola: “Fuori da tutto”. Continua il quotidiano romano: “La Lazio crolla all’Olimpico contro il Lecce e finisce settima. Baroni manca l’Europa, in Conference ci va la Fiorentina. I pugliesi avanti con Coulibaly giocano tutta la ripresa in dieci ma vincono e si salvano”.
Fuori da tutto. La Lazio perde in casa contro un ottimo Lecce che guadagna una meritata salvezza. Nemmeno la Conference, nemmeno la coppetta di consolazione, dopo un'altra notte di follia: settimo posto come l'anno scorso e sorpasso Fiorentina. Ma forse è meglio così perché il calo del girone di ritorno certifica gli errori di Baroni, della squadra oltre che della società. Finisce tra i fischi di un popolo disamorato, il mesto giro di campo ufficializza il fallimento e apre momenti di riflessione anche sul tecnico che non è riuscito a portare la Lazio in Europa dopo otto partecipazioni consecutive alle coppe. Baroni, in tribuna per la squalifica rimediata nel concitato finale di Milano, sceglie la Lazio migliore possibile, quella con quattro attaccanti: il terzetto dietro Castellanos agiscono Isaksen, Dia e Zaccagni. Si rivede dall'inizio all'Olimpico anche Tavares fermato da una serie incredibile di Infortuni. Giampaolo si affida a Krstovic e punta sul cuore dei suoi ragazzi per centrare la salvezza. Alla fine, sono oltre 50.000 gli spettatori con quattromila leccesi che sporcano il minuto di silenzio per Nino Benvenuti con cori vergognosi.
Si parte con il Lecce indemoniato e la Lazio che entra in campo troppo rilassata. Non ci sono grandi occasioni ma gli ospiti corrono di più e soprattutto hanno le idee più chiare. I risultati dagli altri campi condizionano il match e così, quasi casualmente Giampaolo si ritrova un vantaggio sul finire di una frazione di gioco inguardabile: Gila esce male palla al piede, Coulibaly vince il rimpallo e sfrutta l'appoggio di Kristovic. Adesso è 0-1. Lazio impalpabile ma, poco prima del doppio fischio dell'arbitro Fabbri, Pierotti si prende un secondo giallo ingenuo ma giusto lasciando i suoi in dieci. Si ricomincia con Pedro e Hysaj, proprio lo spagnolo ingaggia un duello con il portiere Falcone che gli para tutto. Baroni inserisce Vecino e Noslin per le mischie finali. I risultati dagli altri campi sono una catastrofe. Il Lecce resiste si affida a Kaba, Helgason, Veiga e Burnete. Col rosso a Romagnoli lo psicodramma è totale. Ora comincia il periodo peggiore per i tifosi della Lazio: il calciomercato. Come al solito il ds Fabiani sarà chiamato a fare miracoli con un budget limitato, pochi soldi e tante idee per ridurre il gap con le big del campionato. Operazione che riesce molto spesso ma sarebbe bello che i laziali una volta tanto, dopo 21 anni sofferti, potessero partecipare alla fiera dei sogni con la speranza di centrare qualche colpo in grado di far tornare l'entusiasmo a una piazza ormai intristita. Si vedrà, per ora rimane il nulla di un'atra stagione anonima. Male, malissimo, finisce con la contestazione a Lotito e tanta rabbia della gente laziale che ha visto una vittoria nelle ultime dodici partite in casa. Incredibile, imprevedibile a Natale ma giusto così.
• La Gazzetta dello Sport titola: “Lazio è un Euroflop”. Continua il quotidiano: “Crolla all’Olimpico e perde l’Europa. Lecce colpo salvezza. I biancocelesti falliscono l’obiettivo minimo: per andare in Conference bastava un pari. Giallorossi ok nonostante la ripresa in 10: è record di permanenza in Serie A”.
Lecce nella storia, Lazio nella bufera. Con le unghie e con i denti, con il cuore, ma anche con il cervello la squadra salentina sbanca l’Olimpico, giocando per metà gara con un uomo in meno, e firma una salvezza che resterà negli annali del club. Perché mai nella sua storia la formazione giallorossa era riuscita ad evitare la retrocessione per tre campionati di A consecutivi. Risultato storico e meritatissimo, giunto al termine di una partita che è un compendio di resistenza e capacità di sfruttare le occasioni. Finisce malissimo invece per la Lazio, accompagnata negli spogliatoi dai fischi assordanti del suo pubblico. Per la prima volta dopo otto anni i biancocelesti sono fuori dall’Europa, raggiunti in classifica dalla Fiorentina che ha però gli scontri diretti favorevoli: saranno i viola ad andare in quella Conference League per la quale sarebbe bastato un punto soltanto. Ma la formazione di Baroni (in tribuna perché squalificato dopo l’espulsione di San Siro) non riesce a portare a casa neppure quello, vittima della sua pigrizia e deconcentrazione nel primo tempo e poi della troppa foga con conseguente confusione nella ripresa.
Decide Coulibaly. E pensare che, al tirar delle somme, un punto sarebbe bastato anche al Lecce per salvarsi, alla luce delle sconfitte di Venezia ed Empoli. Ma i salentini, una volta passati in vantaggio e fiutata l’opportunità di arrivare alla meta senza bisogno di stare incollati alla radiolina, tirano fuori la prestazione perfetta e si prendono l’intera posta. Partita dai due volti quella della formazione di Giampaolo, con due prestazioni diametralmente opposte ma entrambe perfette. Nella prima frazione i giallorossi partono forte e mettono subito in difficoltà la Lazio grazie ad un 4-3-3 elastico in cui tutti si muovono senza risparmiarsi. Gaspar sfiora il gol all’inizio, poi dopo una lunga fase di controllo ragionato i leccesi colgono l’attimo al minuto 43 grazie a Coulibaly che intercetta un rinvio affrettato di Gila, scambia con Krstovic e va a concludere infilando Mandas. E’ la rete che decide la partita e il campionato di entrambe le formazioni. Ma quanta fatica per portarlo a casa. Poco prima dell’intervallo Pierotti becca infatti il secondo giallo (entrambi giusti) e lascia i suoi in dieci per più di un tempo.
Resistenza e resa. La Lazio avrebbe l’intera ripresa per riprenderla, ma il Lecce, ridisegnato dal suo tecnico con un 4-4-1 strettissimo, erge un muro che non cade nonostante i tiri (10 nello specchio) e gli angoli (11) che la Lazio confeziona per provare a rimontare. Eroica la prova degli ospiti, in particolare del portiere Falcone che si supera per negare il gol a Pedro, Guendouzi, Castellanos e Dia. Commoventi pure le prestazioni di Baschirotto e Gaspar. Ma è tutto il Lecce che va elogiato per come riesce a resistere in quelle condizioni.
Sfiducia finale. La Lazio ci prova sin quasi alla fine, poi nei minuti conclusivi sembra gettare la spugna, sfiduciata dai tanti errori sottoporta e dalla capacità degli avversari di cavarsela sempre. Neppure i cambi a cui il vice di Baroni, Del Rosso, attinge a piene mani risolvono la situazione, anche perché chi entra (a parte il solito Pedro) fa rimpiangere chi esce. Sono giuste ed efficaci, invece, le sostituzioni di Giampaolo che le centellina con grande lucidità e consente alla sua formazione di restare sempre sul pezzo nonostante la stanchezza (più mentale che fisica) sia in agguato.
► Per questa partita il tecnico biancoceleste Marco Baroni ha convocato i seguenti calciatori:
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