Romagnoli Alessio

Da LazioWiki.

Alessio Romagnoli

Difensore, nato ad Anzio (RM) ma originario di Nettuno (RM) il 12 gennaio 1995.

Mentre tira primi calci alla San Giacomo Nettuno prima come centrocampista, poi da difensore perché ama sradicare il pallone dai piedi degli avversari a furia di tackle scivolati alla maniera dell'idolo Nesta, uno scherzo del destino si presenta davanti al giovane Romagnoli. Nel 2005, il ragazzo viene notato infatti da Bruno Conti (storico responsabile del settore giovanile della Roma) e invitato a presentarsi a Trigoria per un provino. Sebbene sia uno sfegatato tifoso laziale e con i suoi familiari il piccolo Alessio frequenti assiduamente anche lo Stadio Olimpico, l'occasione è grande e il cuore del tifoso deve obbedire alla testa che, ragionevolmente, consiglia lui e la sua famiglia di accettare la proposta del dirigente romanista. Quello sarà il primo passo di Romagnoli nella realizzazione di uno dei suoi sogni sportivi: giocare in Serie A. Per un altro (farlo per la Lazio) ci sarebbe stato ancora da attendere. Nel dicembre del 2012, in occasione di Roma-Milan, grazie alla stima del d.s. giallorosso Walter Sabatini e alla fiducia del tecnico Zdenek Zeman Romagnoli fa il suo esordio in Serie A. Nel marzo successivo, contro il Genoa, sigla la prima rete nel massimo campionato. La stagione seguente, sotto la gestione di Rudi Garcia), Romagnoli ottiene la fiducia del mister francese solo e sempre nel girone di ritorno, seppur da quel momento in poi cominci a vedere il campo con maggiore continuità. Per valorizzarne il talento, la AS Roma decide allora di mandare Romagnoli in prestito, con la Sampdoria che alla fine si aggiudica la corsa per il tesseramento temporaneo del giovane difensore, nell'estate del 2014. La fede laziale di Romagnoli è forte e non vacilla, a dispetto del ruolo di professionista, che imporrebbe di metter da parte le ragioni del tifo a favore di quelle calcolatrici della carriera. Il ragazzo viene ripagato dal destino per la sua perseveranza: l'allenatore della Samp è infatti l'ex giocatore e tifoso laziale Sinisa Mihajlovic, che con Alessandro Nesta, l'idolo d'infanzia di Alessio, formava la storica coppia di difensori Campioni d'Italia nel 2000. Sinisa sarà fondamentale per la carriera di Romagnoli: ne affinerà le doti di regista difensivo mancino ma soprattutto perché sarà proprio l'allenatore serbo, la stagione successiva, a volere fortemente il giovane difensore al Milan. Dove Romagnoli coronerà un altro suo sogno: quello di giocare con la maglia numero 13 che fu di Alessandro Nesta, nel club dove il difensore campione del mondo nel 2006 aveva vinto tutto, arricchendo la sua già ricca bacheca ìlaziale.

La stagione 2014/15, arrivato in Liguria alla Sampdoria, per Romagnoli è già quella della consacrazione: il difensore disputa 30 partite da marcatore centrale, segnando anche due reti e fornendo altrettanti assist. E' un inamovibile della squadra blucerchiata che conclude al settimo posto il campionato. Scaduto il prestito, Alessio torna dunque a Roma, ma sarà solo di passaggio. I giallorossi, a fronte del fortissimo interesse del Milan per il ragazzo su indicazione del neo-allenatore Sinisa Mihajlovic), decidono di cedere il cartellino del giovane difensore: un affare da circa 25 milioni siglato nell'estate del 2015. In sette anni a Milano Romagnoli giocherà 247 partite, divenendo già nel 2018 il capitano della formazione rossonera. Per cinque stagioni è un pilastro del gruppo, apprezzato tecnicamente come umanamente dentro e fuori dal campo. L'inizio della sua avventura al Milan tuttavia non è dei migliori. Dai ripetuti cambi di proprietà (ben tre in sette anni!) sino alla girandola degli allenatori passando per i risultati ottenuti sul campo, che vedono il Milan attestarsi grosso modo attorno al sesto posto in classifica. Troppo poco per una società che, a fronte di grandi investimenti, deve assolutamente rientrare delle spese partecipando almeno alla Champions League. La svolta per i rossoneri, del tutto inaspettata, arriva così nell'ottobre del 2019, quando sulla panchina rossonera si siede Stefano Pioli in sostituzione di Marco Giampaolo, esonerato dopo poche giornate. Un altro ex laziale, dunque, nel destino di Romagnoli. Confermato capitano e leader del gruppo, con l'allenatore emiliano tuttavia Alessio vede messa in discussione la propria titolarità. Qualche infortunio muscolare di troppo e l'ascesa dell'ex giocatore del Chelsea Fikayo Tomori, più adatto al gioco di Pioli fatto di un pressing asfissiante e ultra offensivo, finiscono per relegare Romagnoli più in panchina che in campo. Una tendenza, dopo la stagione 2020/21 conclusa con un sorprendente secondo posto, sarà confermata pure nell'annata successiva. Sempre alle prese con qualche noia fisica di troppo, compresa una fastidiosa pubalgia, Romagnoli diventa di fatto un'alternativa a Simon Kjaer, Pierre Kalulu e Tomori. Alessio si toglie comunque la soddisfazione di esordire in Champions League da capitano, giocando dal primo minuto quasi tutte le gare del girone. Soddisfazione ancora più grande, tuttavia, otterrà a fine stagione: alzando al cielo e con la fascia al braccio la coppa dello Scudetto, il diciannovesimo per i rossoneri, giunto alla fine di un duello appassionante contro i rivali cittadini dell'Inter, guidati da un altro grande ex laziale come Simone Inzaghi.

"Mi piacerebbe poter chiudere la mia carriera con la maglia della Lazio". Alessio è stato di parola non appena ne ha avuto l'occasione. Romagnoli arriva dunque alla Lazio a parametro zero nel luglio del 2022, dopo aver deciso di non accettare le offerte di rinnovo del Milan, firmando un contratto di cinque anni, che se rispettato gli permetterà di vestire la maglia biancoceleste almeno sino a 32 anni. Il numero di maglia scelto? Il numero 13, naturalmente: in omaggio al suo idolo d'infanzia Alessandro Nesta."La prima partita di Serie A che ho visto è stata una partita della Lazio (...) Mi sono innamorato di quella squadra fatta di grandi campioni (...) Per me, il capitano della Lazio era sempre Alessandro Nesta e avevo il suo poster in camera (...) Sono un tifoso laziale: non l'ho mai nascosto". Riportando queste parole, in un video postato sui propri canali social, la società biancoceleste presenta Romagnoli ai suoi sostenitori, nel giorno dell'ufficializzazione del trasferimento del ragazzo di Anzio alla squadra capitolina. Un momento che il popolo biancoceleste attendeva da settimane, vissute in fibrillazione, tra i consueti alti e bassi di un'estenuante trattativa condotta in prima persona dal presidente Lotito e dal suo sodale, il direttore sportivo Igli Tare. Romagnoli segna la sua prima rete biancoceleste il 2 ottobre 2022, in occasione di Lazio-Spezia. Memorabile la corsa sfrenata sotto la Curva, emozionanti le parole pronunciate a fine gara: "Il mio sogno più grande non era arrivare in Serie A, ma giocare nella Lazio. Il gol? Spero di essere fonte d'ispirazione per tanti bambini - così Romagnoli nel dopo partita, visibilmente commosso - aiutandoli a realizzare il loro di sogno, come io ho fatto con il mio".

Alessio, nel giro della Nazionale con 13 presenze ma nessuna partecipazione ad un torneo internazionale maggiore, è un difensore di buona stazza (185 cm per 75 kg di peso) molto bravo nei duelli aerei, elegante nell'anticipo così come nella visione di gioco grazie ad un piede sinistro vellutato. Meno abile nella marcatura a uomo, nel pressing e nel coprire molto a campo alle spalle, Alessio tuttavia compensa queste lacune grazie ad un ottimo senso della posizione.






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