Domenica 25 marzo 1984 - Roma, stadio Olimpico – Lazio-Torino 1-0

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25 marzo 1984 - 2199 - Campionato Italiano di calcio Divisione Nazionale Serie A 1983/84 - XXIV giornata

Lazio: Orsi, Miele, Filisetti, Spinozzi, Batista, Podavini, Vinazzani (38' Piraccini), Manfredonia, D'Amico (68' Marini), Laudrup, Cupini. A disp. Cacciatori, Della Martira, Meluso. All.: Carosi.

Torino: Terraneo, Pileggi, Beruatto, Zaccarelli (70' Rossi Marco), Danova, Francini, Schachner, Caso, Comi, Dossena, Hernandez. A disp.: Copparoni, Corradini, Ferri I, Selvaggi. All. Bersellini.

Arbitro: Magni (Bergamo).

Marcatori: 5' D'Amico.

Note: ammoniti Caso, D'Amico, Dossena e Danova.

Spettatori: 39.281 di cui 17.357 abbonati e 21.924 paganti per un incasso di 212.841.000 lire.

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Il biglietto (rosa) in "Curva Nord"
Il biglietto (verde) in "Curva Sud Ridotti"

La Lazio gioca finalmente una partita tatticamente perfetta e riesce a superare di misura il talentuoso Torino, apparso imballato in diversi uomini chiave. Due punti preziosi per la classifica di Carosi e dei suoi ragazzi perfettamente applicati alla tattica voluta dall'allenatore: difesa ferrea e contropiede rapido. Tattica ovviamente favorita dal vantaggio pressoché immediato: imperiosa accelerazione di Laudrup, bravissimo a duettare con Cupini e ad affondare sulla sinistra circondato da tre maglie granata; Michelino è stato geniale nell'aprire completamente il campo a destra all'accorrente D'Amico e Vincenzo abilissimo nel controllare e battere Terraneo con un tiro radente di destro. Su questo gol d'ottima fattura la Lazio ha costruito il suo successo. E ovviamente sulla bravura di Orsi, portiere affidabilissimo e autore di interventi decisivi (uno subito dopo il gol su tentativo di Caso), e sulla concentrazione dell'intera difesa: importantissimo un salvataggio sulla linea di Filisetti su incursione di Schachner. C'è chi ha giganteggiato come Manfredonia su Dossena: e dire che sarà quest'ultimo e non Lionello ad andare in nazionale. Ma tutto il centrocampo granata ha accusato una battuta a vuoto, facendosi invischiare dal fitto reparto avversario.

La presenza assidua di Terraneo fuori dalla sua area, a volte avanzato fin quasi a centrocampo, potrebbe indurre a pensare a un assoluto dominio degli ospiti ma in realtà la Lazio non ha mai riunciato a replicare, pur badando a non perdere la distanza tra i reparti. Zaccarelli ed Hernandez non sono mai riusciti a liberarsi, Schachner ha provato a metterci la forza ma è stato alla prova dei fatti troppo confusionario. Così i biancocelesti, dopo aver impegnato il portiere avversario con Cupini, sono riusciti anche ad andare a segno con Laudrup, fermato però da uno sbandieramento fasullo del guardalinee. Un'ovazione ha accompagnato l'uscita di D'Amico, splendido collante tra centrocampo e attacco, mentre l'ingresso al suo posto di Marini ha permesso alla Lazio di resistere con forze fresche agli ultimi vani e inconsistenti tentativi granata.