Domenica 30 agosto 1987 - Roma, stadio Flaminio - Lazio-Lecce 1-0

Da LazioWiki.

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Coppa Italia 1987/88 - Gara 3 girone 8 - Lazio-Lecce 1-0

LAZIO: Martina, Acerbis (7' Brunetti), Beruatto, V.Esposito, Gregucci, Marino, Caso (62' Savino), Camolese, Galderisi, Pin, Monelli (58' Rizzolo). A disp. Fiori, Nigro. All. Fascetti.

LECCE: Braglia, Garzya, Miggiano, Enzo, Perrone, Vanoli, Moriero (56' Morello), Barbas, Pasculli, Panero, Levanto. A disp. Latella, Colombo, Conte, Monaco. All. Mazzone.

Arbitro: Bergamo (Livorno).

Marcatori: 44' Monelli.

Note: ammoniti Gregucci e Brunetti per la Lazio, Perrone e Levanto per il Lecce. Angoli 8-5 per la Lazio. In tribuna il commissario straordinario della Federcalcio Manzella e il vicepresidente vicario del Coni Gattai. Al 7' Acerbis è uscito per infortunio di gioco.

Spettatori: 17.358 per un incasso di £. 253.575.000.

Il titolo de La Gazzetta dello Sport
Il biglietto della partita
Camolese in azione
Risultati e classifica del girone 8
Il tabellino de La Gazzetta del Mezzogiorno

La Lazio resta in corsa nel girone di qualificazione di Coppa Italia grazie a questa difficile vittoria sul Lecce di Mazzone, probabile avversaria dei biancocelesti anche per la promozione in A. Decide in chiusura di primo tempo una rete di Monelli che approfitta di un pasticcio tra Braglia e Vanoli per depositare in porta indisturbato un cross di Esposito, sfuggito sulla fascia alla trappola del fuorigioco.

Nel complesso la squadra di casa ha fatto qualcosa di più, colpendo un palo con lo stesso Esposito prima del gol e spingendo comunque sull'acceleratore nel caldo catino del Flaminio. Interventi duri e autentica battaglia nell'uomo contro uomo con Garzya sulle tracce di Galderisi e Gregucci a pedinare il temibile Pasculli sul fronte opposto. Alla consueta manovra biancoceleste è venuto meno dopo una manciata di minuti l'apporto dinamico di Acerbis, ma i ragazzi di Fascetti hanno affrontato la sfida col piglio giusto.

Stesso andazzo - grande dinamismo e svarioni tecnici - nella ripresa, con il Lecce però vicino al pareggio con una conclusione del giovane Moriero che si stampa sulla traversa a Martina battuto e con un cross perfetto dell'ex Perrone incredibilmente impattato di testa fuori misura dal centravanti Pasculli.


La Gazzetta dello Sport titola “Lazio, basta un gioco da Monelli - Contro il Lecce basta un gol dell'ex attaccante della Fiorentina per dare la vittoria alla squadra di Fascetti - Partita vibrante e ricca di emozioni - I padroni di casa reclamano per un gol annullato a Galderisi in avvio di ripresa, i giallorossi per un tiro di Moriero che avrebbe varcato la linea dopo aver colpito la traversa”.

ROMA — S'accendono i riflettori del Flaminio su un ghiotto antipasto del campionato cadetto. Di fronte Lazio e Lecce, due fra le più autorevoli candidate a recitare nel prossimo torneo di B ruoli di primissimo piano. E' una gara ricca anche di spunti sentimentali: sulla panchina del romani c’è Fascetti, cioè l’uomo che ha portato il Lecce, nella stagione '84-'85, nella massima serie; a guidare i pugliesi ci pensa, come nella parte finale della scorsa stagione, Carletto Mazzone, romano, che finora non é riuscito ad aver fortuna con le formazioni della propria città.

Il Lecce non ha ancora completato il proprio organico e, per l’occasione, non può disporre neppure di Raise e Limido (quest’ultimo per problemi contrattuali). Mazzone affida lo regia della difesa all’ex Perrone e ripone speranze e sogni nel duo argentino Barbas-Pasculli. Con la maglia numero 7 c’è il giovanissimo Moriero, grande speranza del club pugliese. La Lazio fa volontariamente a meno di Muro e non può disporre di Piscedda, infortunato. Fascetti rilancia dal primo minuto Caso, relegando in panchina il neoacquisto Savino. Monelli e Galderisi vengono assistiti da Pin e dai turboterzini Acerbis e Beruatto.

Bergamo fa scattare i cronometri in perfetto orario: le squadre cominciano da tre, tanti sono i punti che entrambe vantano nella classifica dell'ottavo girone. Curiosità: la Lazio finora non ha mai chiuso il proprio incontro al 90’. Il Lecce, al contrario, non ha ancora vissuto l'emozione dei rigori post pareggio. Gregucci prende in consegna il campione del mondo Pasculli, dall'altra parte giovanissimo Garzya è il controllore di Galderisi, mentre Monelli viene pedinato da Miggiano. Dopo 7 minuti, cambio forzato nella Lazio: Acerbis, problemi ad un ginocchio, lascia li posto a Brunetti. All’8’ Galderisi va a terra in piena area pugliese dopo un rude contatto con un paio di difensori. Bergamo, tra i fischi del pubblico, fa proseguire.

Partita, nei primi 20 minuti, giocata su ritmi molto intensi, spigolosa: il Lecce non sembra soffrire timori reverenziali, “pressa” molto e non perde occasione per replicare alle fiammate, seppure disordinate, dei padroni di casa. Monelli al 26' manda a lato un “destro” dal limite, dopo un lancio di Pin. Palo di Esposito (31’) con un tocco di esterno destro in mischia, dopo avventato disimpegno difensivo del Lecce. Un minuto più tardi Gregucci, su assist da punizione di Pin, fallisce il gol a botta sicura sparando su Braglia da due metri. Al 34' Martina deve sventare in tuffo un sinistro dello scatenato Moriero. Panero (37’) salva sulla linea di porta un pallonetto vincente di Galderisi, molto mobile.

La Lazio preme molto. Volo (43’) di Braglia su conclusione dal limite di Camolese e, un minuto dopo la rete laziale, firmata Monelli. Esposito scatta sulla destra, sul filo del fuorigioco, e mette al centro; pasticciano Braglia e compagni, Monelli ne approfitta mettendo in rete con un tocco “sporco”.

La ripresa offre subito un gol di Galderisi (47’); Bergamo, però, annulla per presunto fuorigioco del centravanti laziale, anche se il guardalinee aveva giudicato regolare l'azione. Al 50’ Moriero spara un destro da trenta metri. Martina immobile, palla che picchia sotto la traversa e rimbalza, a giudizio dell’arbitro, in campo. Flaminio, comunque, gelato. Moriero viene sostituito sei minuti più tardi tra la sorpresa generale.

“Forbice” di Galderisi (56’), con palla che termina oltre il palo alla destra di Braglia. Si fa vivo il Lecce con Pasculli, che al 69’ colpisce di testa un pallone proveniente da sinistra: la mira non è azzeccata e la Lazio tira un sospiro di sollievo. Continua la squadra di Mazzone a premere, guidata a centrocampo dall'argentino Barbas; la Lazio preferisce ora affidarsi al contropiede. Rizzolo, entrato al posto di Monelli, e Galderisi prendono spesso in velocità la difesa del Lecce, ma i loro tentativi, anche per un pizzico di precipitazione, risultano infruttuosi.

Generosissimo il forcing finale dei pugliesi. Martina (85’) sbaglia l'uscita e Brunetti deve salvare In angolo su conclusione acrobatica di Pasculli. E’ l’ultimo brivido per i tifosi laziali. La squadra di Fascetti incamera così Ire punti che le permettono di continuare a sperare nella qualificazione. II Lecce ha dato, complessivamente, l’impressione di una squadra ancora incompleta; i dirigenti salentini stanno, infatti, proseguendo nella loro ricerca degli uomini necessari per completare una formazione che, tutto sommato, appare molto bene attrezzata e in grado di recitare, come suggeriscono le previsioni, un ruolo di primo piano in serie B.