Domenica 31 gennaio 2010 - Torino, stadio Olimpico - Juventus-Lazio 1-1
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31 gennaio 2010 - 3.366 - Campionato di Serie A 2009/10 - XXII giornata - inizio ore 20.45
JUVENTUS: Manninger, Grygera, F.Cannavaro, Chiellini, De Ceglie, Candreva, Felipe Melo (76' Caceres), Sissoko, Diego, Amauri, Del Piero (89' Paolucci). A disposizione: Chimenti, Legrottaglie, Zebina, Marrone, Giovinco. Allenatore: Zaccheroni.
LAZIO: Muslera, Firmani (76' Lichtsteiner), Stendardo, Diakitè, Radu, Dabo (71' Rocchi), Baronio, Kolarov, Mauri (81' Siviglia), Cruz, Zarate. A disposizione: Berni, Luciani, Sevieri, Makinwa. Allenatore: Ballardini.
Arbitro: Sig. Saccani (Mantova) - Guardalinee Sigg. Giordano e Ghiandai - Quarto uomo Sig. Candussio.
Marcatori: 70' Del Piero (rig), 77' Mauri.
Note: il pullman della Lazio, all'arrivo allo stadio torinese, è stato colpito da una bottiglia scagliata da un ultras bianconero. Nessun ferito è stato per fortuna registrato. Ammoniti: Baronio, Felipe Melo, Sissoko, Diakite e Grygera per gioco scorretto. Calci d'angolo: 4-2. Recuperi: 0' p.t., 5' s.t.
Spettatori: 20.000 circa con 1.851 paganti (incasso 38.060 euro) e 19.048 abbonati.
La Gazzetta dello Sport titola: "Juve, solo 1-1 con la Lazio. Per ora c'è solo l'impegno. I bianconeri fanno la partita, tengono stabilmente palla ma stentano molto ad entrare in area nonostante un Diego in buona serata. La Lazio si chiude bene e Muslera è attento. Nella ripresa il generoso rigore conquistato e trasformato da Del Piero, ma la squadra non lo sfrutta e subisce il bel pari di Mauri". Continua la "rosea": In questi casi si dice "Zaccheroni dovrà lavorare molto". Perché è vero, si è visto l'impegno, e a tratti anche qualche sprazzo di buon gioco. Ma basi solide per il ritorno di una Juve vincente, quelle ancora no. Né c'entra Zac, con due soli allenamenti alle spalle. In ogni caso, il generoso rigore che avrebbe potuto segnare la svolta della partita non è stato sfruttato quando c'era la possibilità di chiuderla: anzi una Lazio chiusa in difesa per oltre un'ora, dopo il pari ha preso il sopravvento fino alla fine. Si comincia con il sottofondo dei cori di contestazione dei tifosi. Cori strascicati come le azioni iniziali della Juve, molto manovrate e con parecchia difficoltà a entrare in area. Tuttavia, col passare dei minuti qualche spunto arriva, soprattutto per merito di Sissoko, Diego e Del Piero. La Lazio, tuttavia, non ha grosse difficoltà a contenere i bianconeri, e il primo brivido arriva solo a metà tempo quando Diego trova un gran tiro dalla distanza, Muslera respinge in tuffo e la difesa deve sventare su Sissoko. Quest'ultimo è comunque uno dei più attivi in attacco, dove dialoga bene con Diego anche nello stretto: in un paio di occasioni la coppia crea affanno nell'area avversaria. L'unico brivido che invece la Lazio regala alla Juve è un tiro di Mauri che impegna seriamente Manninger verso lo scadere: per il resto, qualche incursione solitaria di Zarate e poco altro fino al riposo. La Juve riparte mostrando inizialmente le stesse difficoltà di manovra del primo tempo: entrare in area resta difficile, nonostante la ritrovata vivacità di Diego. Così i pericoli vengono dalla distanza: sono Candreva e il solito Diego a impegnare Muslera. Poi però, come nel primo tempo, qualche azione di prima si inizia a vedere: il brasiliano è ispirato, con Del Piero, Candreva, Sissoko e Amauri trova a tratti belle combinazioni e a sinistra De Ceglie spinge con bella continuità. La Lazio però resta bene arroccata in difesa, e la partita è di quelle tipicamente bisognose di un episodio per essere sbloccate. E l'episodio arriva a metà tempo, quando Del Piero finisce a terra per presunto contatto con Diakitè: proteste (non infondate) dei laziali, ma Ale va sul dischetto e trasforma con potenza e precisione. A quel punto sembra che la Juve possa dilagare, perché per la prima volta la Lazio si scopre, Ballardini inserisce una punta (Rocchi) per un centrocampista (Dabo) e si aprono spazi per le ripartenze veloci. Ma i bianconeri non fanno i conti con uno Zarate in inedita versione assist man, il quale trova un cross preciso da sinistra su cui irrompe a centroarea Mauri: tocco al volo in spaccata e c'è il pari. E da lì si rivede la Juve impaurita degli ultimi tempi, con la Lazio che acquista sicurezza, e la mantiene fino alla fine portando a casa un prezioso pari. Il Messaggero titola: "La Lazio annulla un rigore inesistente: a Torino con la Juventus finisce 1-1. Segna Del Piero, pari di Mauri. Tifosi torinesi freddi con Zac. Lanciata una bottigliata contro il pullman biancoceleste". Continua il quotidiano: Esordio di Alberto Zaccheroni con un pareggio: 1-1 con la Lazio che offre una bella prova. Il tecnico bianconero è stato accolto con freddezza dai tifosi che alla fine della gara hanno fischiato la squadra dopo averla contestata a lungo durante la gara. Il merito di Zac, che però ha giocato con le stesso modulo di Ferrara, è stato quello di dare un pizzico di grinta in più ai bianconeri. Buona prova della Lazio che ha pareggiato con Mauri dopo 8 minuti dal rigore calciato da Del Piero che si era procurato il penalty. La decisione dell'arbitro Saccani è apparsa avventata. Diakite, che è stato anche ammonito, non tocca lo juventino che cade a terra dopo aver calciato la palla sul fondo. Tre minuti prima l'arbitro aveva richiamato Del Piero che era finito a terra in area, anche questa volta senza essere stato toccato da nessuno. Bottigliata al pulman biancoceste. Il pullman della Lazio è stato colpito da un bottiglia di plastica piena d'acqua che ne ha incrinato un vetro, senza causare danni alle persone. È successo, all'arrivo del bus allo stadio. La bottiglia è stata scagliata da una persona confusa nel gruppo di tifosi che attendevano l'arrivo delle squadre, all'angolo di via Filadelfia con corso Agnelli. L'atto teppistico ha creato spavento sul pullman della Lazio, ma nessuno è rimasto ferito. La polizia visionerà le immagini registrate dalle telecamere all'esterno dell'Olimpico per individuare il responsabile del lancio della bottiglia. Contestato Blanc, invocato Gianni Agnelli. Juventus-Lazio è cominciata tra la contestazione verbale delle due curve bianconere nei confronti della dirigenza, segnatamente il presidente Blanc ed il ds Secco. Ma anche Zaccheroni è stato accolto da fischi al suo esordio in campo e all'annuncio delle formazioni, con i nomi degli juventini non sottolineati dai boati, come avviene di solito. Ci sono stati anche insulti indirizzati a Blanc, con l'invito ad andarsene, e l'invocazione polemica di Gianni Agnelli. Il Corriere dello Sport titola: "Juve, neanche Zac vince. Lazio, buon pareggio. Finisce 1-1 il posticipo di Torino. A metà ripresa il vantaggio bianconero di Del Piero con un contestatissimo penalty concesso da Saccani. Dopo otto minuti arriva il pareggio di Mauri. Contestati i dirigenti bianconeri". Così continua il quotidiano sportivo: Un rigore contestatissimo procurato e realizzato da Del Piero prima, un pareggio di Mauri su assit di Zarate poi. In uno gelido Olimpico di Torino (non solo per motivi prettamente climatici, ma anche sul piano emotivo) Juventus e Lazio non si fanno del male e portano a casa un pareggio importante per entrambi con una "macchia" che certamente farà discutere: un penalty assegnato dall'arbitro Saccani alla Juventus che definire "generoso" è poco. La Lazio mette sul campo grinta, attributi e un'attenta organizzazione difensiva, la Juventus si concentra sul cuore e sulla voglia di uscire dal tunnel nel quale si è infilata da tanto, troppo tempo. Ne esce fuori un 1-1 tutto sommato meritato, al termine di un match non bello, come era da intuire vista la delicata situazione di entrambe le squadre. I padroni di casa sono inevitabilmente "costretti" a fare la partita mentre gli ospiti sono pronti a ripartire in contropiede. Il copione della partita si intuisce fin dai primi minuti di gioco. La Juventus va subito all'arrembaggio con Diego che ha una ghiotta chance subito in apertura con tiro troppo centrale per impensierire un attento Muslera. Il trequartista brasiliano bianconero sembra in buona serata e dà segni di vita, soprattutto nel primo tempo. Del Piero ha voglia di dimostrare di poter ancora dare qualcosa alla causa e all'11' prova a cambiare il corso del match con una girata da posizione decentrata bella quanto imprecisa. La Lazio si difende con ordine e ogni tanto prova ad impensierire la difesa avversaria con la velocità di Zarate e la testa di Cruz (preferito inizialmente a Rocchi). La sostanza, però, non cambia. La Juventus di Zaccheroni non alza il piede dall'acceleratore e si procura una nuova chance al 20' ancora con Diego, lesto a girarsi e a tirare in porta con Muslera ancora una volta a dire di no con la collaborazione di Diakite, bravo ad anticipare di un soffio il tap in vincente di Sissoko. La Lazio si vede pericolosamente dalle parti di Manninger solo al 38' con un rasoterra di Mauri ben respinto a terra dal numero uno bianconero. Il primo tempo si chiude su una botta di Candreva dai 25 metri potente ma poco precisa. Nella ripresa i ritmi rallentano ma la Juve è subito pericolosa con un palo colpito da Diego. La Lazio continua a difendersi con ordine e non sembra soffrire troppo le incursioni degli attaccanti avversari. In campo si ha l'impressione che per sbloccare il risultato di debba attendere uno spunto individuale. E lo spunto arriva. Non da un giocatore, però. Siamo al 23' della ripresa e Del Piero aggira in area laziale Diakite, calcia in porta ma sbaglia la mira e poi scivola a terra. L'arbitro Saccani "vede" una trattenuta del difensore biancoceleste ed assegna un rigore contestatissimo. Il capitano bianconero si prende la responsabilità del tiro e spiazza Muslera. E' 1-0 per la Juve. La reazione della Lazio non si fa attendere e per il pareggio bisogna aspettare solo otto minuti, il tempo per Zarate di mettere in area un pallone teso sul quale si avventa con un tiro al volo Mauri. Manninger è superato e nell'esultanza che ne consegue Rocchi (nel frattempo entrato in campo al posto di Dabo) e Mauri si danno una testata involontaria. Ha la peggio il trequartista che deve uscire con una fasciatura sul capo. Dopo l'1-1 la gara si addormenta e al triplice fischio dell'arbitro va in scena un copione già visto all'Olimpico, quando in panchina sedeva Ferrara: striscioni bruciati sugli spalti, sonori fischi alla dirigenza e cori polemici contro la squadra.