Domenica 31 maggio 2009 - Torino, stadio Olimpico - Juventus-Lazio 2-0

Da LazioWiki.

Stagione

Turno precedente

31 maggio 2009 - 3.333 - Campionato di Serie A 2008/09 - XXXVIII giornata - inizio ore 15.00

JUVENTUS: Buffon, Zebina, Legrottaglie, Chiellini, Salihamidzic, Camoranesi, Zanetti (55' Amauri), Marchisio, Nedved (84' Tiago), Del Piero, Iaquinta (72' Giovinco). A disposizione: Manninger, Mellberg, Marchionni, Trezeguet. Allenatore: Ferrara.

LAZIO: Carrizo, Lichtsteiner, Siviglia (78' Tuia), Rozehnal, De Silvestri, Brocchi, Dabo (64' Meghni), Ledesma, Foggia, Kozak, Del Nero (52' Mendicino). A disposizione: Muslera, Diakite, Kolarov, Perpetuini. Allenatore: D.Rossi.

Arbitro: Sig. Peruzzo (Schio) - Assistenti Sig. Griselli, Sig.a Cini - Quarto uomo Sig. Mazzoleni.

Marcatori: 3' Iaquinta, 59' Iaquinta.

Note: giornata nuvolosa, terreno in ottime condizioni. Ammoniti: Lichtsteiner e Tuia. Angoli 8-4 per la Juventus. Esordio in Serie A per Alessandro Tuia classe 1990. Recuperi: 3' p.t., 1' s.t.

Spettatori: 25.000 circa con 5.726 paganti (incasso 193.915 euro) e 18.445 abbonati (quota 365.186 euro).


Un'azione della gara
La seconda rete di Iaquinta
Del Piero in azione
Pavel Nedved ruba palla a Lorenzo De Silvestri
Libor Kozak
Il saluto a Pavel Nedved
Tuttosport del 1° giugno 2009

La partita degli addii e degli arrivederci. Comunque dei saluti. E magari di un arrivederci con la maglia della Lazio per Nedved mentre Delio Rossi sembra più lontano. La Juventus batte 2-0 la Lazio già con la testa alle vacanze e conquista il secondo posto in coabitazione con i rossoneri del Milan. La Lazio, dal canto suo, chiude il torneo decima con cinquanta punti, frutto di quindici vittorie, cinque pareggi (nessuno per 0-0) e ben diciotto sconfitte, di cui ben sette casalinghe. I biancocelesti sono rimaneggiati ed hanno molte assenze. Delio Rossi, che secondo radiomercato è alla sua ultima panchina laziale, opta per un attacco formato da Del Nero ed il giovane Kozak. Al 3' i bianconeri sono già in vantaggio. Palla in profondità di Marchisio per lo scatto di Iaquinta che trafigge Carrizo sotto le gambe, con un destro preciso. Ad onor del vero, l'azione pare viziata in origine per un fallo commesso ai danni di Del Nero nella trequarti capitolina. Poi Del Piero segna, ma viene fermato da un fuorigioco che non c'era.

Si sveglia però la Lazio, che quest'anno ha eliminato la Juventus dalla Coppa Italia vincendo su questo campo 2-1. Priva dell'attacco titolare, fa fatica ad inventare in avanti con le sue punte: Kozac meglio di Del Nero, ma più di tutti fanno bene i centrocampisti, con il solito Foggia a creare movimento. Il ventenne ceco Kozak sfiora il pareggio quando, solo davanti a Buffon, alza troppo il pallonetto con la sfera che termina alta sulla traversa. Poi arriva la parata in due tempi di Buffon su Foggia che da destra converge al centro ed a farsi pericoloso. Il ritmo non è granché, ma la partita si lascia guardare: i bianconeri sono volenterosi e sfiorano il raddoppio con una spettacolare rovesciata di Del Piero dopo un'azione corale, mentre la Lazio, pur rimaneggiata, gioca con la testa libera da condizionamenti ed in contropiede sa farsi pericolosa, soprattutto sulla sua fascia destra, dove Foggia mette alle strette Salihamidzic, questo pomeriggio terzino sinistro per il forfait di De Ceglie.

La Lazio riparte meglio dopo l'intervallo. I biancocelesti sono maggiormente propositivi ed un tiro insidioso di Ledesma, che esce di poco, è controllato da Buffon. Il neo tecnico juventino Ferrara cambia: entra Amauri, a secco di gol da tre mesi, per Zanetti. Nedved si sposta centrale di centrocampo, Del Piero resta avanzato, ma partendo da sinistra. Rossi risponde facendo entrare Mendicino. Ma arriva il raddoppio bianconero, ancora con Iaquinta, su assist di Nedved che riconquista palla strappandola a De Silvestri poco dopo il limite dell'area laziale e la lancia all'attaccante calabrese, implacabile davanti a Carrizo. Partita ormai chiusa sul 2-0. C'è il tempo per salutare l'addio dell'ex Nedved che lascia la Juventus dopo otto stagioni e per segnalare l'esordio nella massima serie del giovane Alessandro Tuia, altro valido giocatore della primavera biancazzurra.

Delio Rossi ha ancora un sogno dopo la fine di questo Campionato: "La mia priorità si chiama Lazio, spero di restare". Il tecnico romagnolo aspetta l'ultimo incontro con il presidente Lotito che, al momento, non ha ancora scelto il prossimo allenatore biancoceleste: "Dopo quattro anni è giusto che la società valuti se ripartire con volti nuovi. Sta a Lotito valutare se continuare con me. L'ho incontrato, gli ho esposto le mie idee. Ora aspetto, senza scadenze". Un'analisi poi sulla partita. Un'altra sconfitta in un'annata da dimenticare se si esclude la Coppa Italia: "Eravamo largamente rimaneggiati, ma ho testato tre giovani come Kozak, Mendicino e Tuia".


La Gazzetta dello Sport titola: "Iaquinta-bum, ancora lui. Nel 2009 si è scatenato. Una sua doppietta liquida la Lazio e mette al sicuro il secondo posto che porterà nelle casse bianconere 3 o 4 milioni in più".

Continua la "rosea": Una doppietta di Vincenzo Iaquinta risolve la partita degli addii e assicura alla Juventus il secondo posto. In campionato era l'obiettivo minimo che si erano dati la società e Ranieri, a cui va riconosciuto un merito proporzionale alle 36 giornate in panchina. La Juve ci arriva con Ferrara, bravo a farle dare il colpo di reni decisivo dopo due mesi senza vittorie, in virtù degli scontri diretti col Milan, e non è solo una questione di prestigio. Per l'accesso alla Champions infatti l'Uefa premia la seconda con 3-4 milioni in più della terza: soldi che faranno comodo a Jean-Claude Blanc se la società ha davvero deciso di puntare su un allenatore esperto, tipo Spalletti. Il senso della partita contro una Lazio già in vacanza stava tutto nel piazzamento e nell'addio a Nedved. Questo ha oscurato la doppietta di Iaquinta, miglior marcatore della Juve nel 2009 e freddo nel capitalizzare al meglio le uniche due palle gol ricevute.

La prima dopo appena 2 minuti da Marchisio, che nel rubare palla a Del Nero ha commesso fallo, la seconda proprio da Nedved, disciplinato fino all'ultimo. Solo Carrizo a un minuto dalla passerella ha negato al Biondo, insignito della fascia di capitano da Del Piero, la soddisfazione di chiudere con un gol. Invece Trezeguet, in testa alla lista dei partenti, non ha avuto neanche quella di giocare. La rete in apertura ha spento subito le già scarse velleità della Lazio, lasciando spazio alla contestazione verso la dirigenza bianconera. E la seconda, simile alla prima con un diagonale da destra, ha reso inutile l'ultima mezzora, quando pure Kozak ha colto un palo. Poi la cerimonia d'addio, che ha emozionato anche Delio Rossi. Lui aveva quasi dato il suo alla Lazio, ma ora non sembra più così scontato.


La Repubblica titola: "Iaquinta stende la Lazio. Juve, missione compiuta. Nel giorno dell'addio di Nedved, i bianconeri superano 2-0 la squadra di Delio Rossi e si confermano seconda forza del campionato. Decide una doppietta del bomber calabrese. Nel finale standing ovation per il fuoriclasse ceco".

L'articolo prosegue: E sono due. Ciro Ferrara conferma quanto di buono fatto vedere a Siena e regala alla Juve la seconda vittoria consecutiva della sua minigestione. I bianconeri chiudono il campionato in bellezza. Un 2-0 alla Lazio che regala ai torinesi un secondo posto che vale molto a livello simbolico e che permette di salutare nel migliore dei modi Pavel Nedved, che lascia la Vecchia Signora dopo otto intense stagioni. All'Olimpico decide una doppietta di Vincenzo Iaquinta ma è tutta la squadra a girare come una volta. Un dubbio in più per la dirigenza bianconera (contestata dai tifosi) che ora dovrà scegliere se confermare in panchina il "traghettatore" Ferrara o se affidarsi a qualche nome nuovo. Ferrara presenta la stessa formazione di Siena con un'unica eccezione: Salihamidzic per l'infortunato De Ceglie. Delio Rossi deve fare a meno dell'attacco titolare. In avanti gioca allora un tandem inedito, formato da Del Nero e dal giovane gigante ceco Kozak. La partita si incanala subito nel binario più prevedibile. Passano solo tre minuti e Iaquinta sblocca il risultato a favore dei bianconeri. La Juve non si accontenta e cerca il raddoppio, ma senza spingere troppo.

Il risultato di Firenze (0-0) lascia un ampio margine di tranquillità. La Lazio, inizialmente timida, prende coraggio e prova a reagire. I biancocelesti vanno anche vicini al pari con Kozak, autore di una buona prova. La ripresa è tutta nel segno di Nedved. Al quarto d'ora il ceco serve a Iaquinta l'assist per il raddoppio che chiude di fatto i conti. Le reti del Milan a Firenze, a questo punto, diventano ininfluenti e la Juve allora gioca tutta per regalare la gioia del gol al campione ceco. Il gol non arriva, ma va bene lo stesso. Grandi emozioni al 39' quando Nedved lascia il campo per Tiago. Standing ovation per il Pallone d'Oro 2003 e l'abbraccio di tutti i compagni. Si aspetta solo il triplice fischio di Peruzzo. Nel finale c'è spazio anche per un palo della Lazio ancora con il promettente Kozak.