Domenica 3 ottobre 2010 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Brescia 1-0

Da LazioWiki.

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3 ottobre 2010 - 3.388 - Campionato di Serie A 2010/11 - VI giornata - inizio ore 15.00

LAZIO: Muslera, Lichtsteiner, Biava, Dias, Radu, Brocchi, Ledesma, Mauri, Hernanes (59' Bresciano), Floccari (85' Foggia), Zarate (64' Rocchi). A disposizione: Berni, Stendardo, Cavanda, Kozak. Allenatore: Reja.

BRESCIA: Sereni, Zambelli, Bega, Martinez, Dallamano, Hetemaj, Cordova (90' Budel), Baiocco (70' Kone), Diamanti, Eder, Caracciolo (60' Possanzini). A disposizione: Arcari, De Maio, Berardi, A.Filippini. Allenatore: Iachini.

Arbitro: Sig. Celi (Campobasso) - Assistenti Sigg. Padovan e Musolino - Quarto uomo Sig. Calvarese.

Marcatori: 44' Mauri.

Note: cielo sereno, temperatura mite, terreno in ottime condizioni. Espulso Diamanti per doppia ammonizione. Ammoniti: Bega e Bresciano per gioco falloso. Angoli: 7-5. Recuperi: 1' p.t., 4' s.t.

Spettatori: 30.000 circa.

Olimpia, questo il nome dato all'aquila dai tifosi, di nuovo in volo sul prato dell'Olimpico
Un altro fotogramma del volo odierno di Olimpia
La splendida parata di Matteo Sereni sul calcio di punizione battuto da Maurito Zarate
Un'azione in area biancoceleste
Stefan Radu in un momento dell'incontro
Giuseppe Biava contrasta un avversario
Stefano Mauri, sua la rete vincente
L'azione della rete laziale
Hernanes, suo l'assist vincente, abbraccia Stefano Mauri
Mauro Zarate e Stefano Mauri dopo la rete del vantaggio
Ammucchiata biancoceleste
Un'altra immagine dell'esultanza dei biancocelesti
Hernanes in azione
Cristian Ledesma in una foto della gara
Mister Edoardo Reja dà disposizioni a Cristian Brocchi
Il saluto dei giocatori ai tifosi a fine gara

La Gazzetta dello Sport titola: "La Lazio continua il volo. Mauri piega il Brescia. La squadra di Reja ancora in testa dopo il successo per 1-0 sui lombardi. Decide un gol di Mauri al 45' del primo tempo su ottima giocata di Hernanes. Brescia accorto e compatto, ma poco incisivo, e rimasto in dieci dal 30' della ripresa per l'espulsione di Diamanti".

Continua la "rosea": La Lazio batte il Brescia 1-0 e guarda tutti dalla vetta. In attesa del posticipo di stasera fra Inter e Juventus, con i nerazzurri che al massimo la possono raggiungere, ma non superare, la squadra di Reja continua il suo volo, come quello dell'Aquila Olimpia. La Lazio si gode la vetta del campionato, ma non si può dire che abbia volteggiato agevolmente sul Brescia di Iachini. Ci è voluto un gol di Mauri, su una pregevole azione di Hernanes per rompere gli equilibri in campo e decidere la partita. Una giocata di classe ha sbrecciato l'accorta resistenza del Brescia, che ha offerto buona tattica e disciplina, ma è risultato poco incisivo. Per la Lazio una vittoria sofferta, ma meritata, che le può dare maggiore coscienza dei propri mezzi. Nel primo tempo si vede un Brescia coperto e accorto, che non disdegna di sganciarsi in avanti, ma che è bravo soprattutto a imbrigliare la manovra della Lazio. Arrivata ai 20-30 metri, la squadra di Reja fatica a bucare la ragnatela tessuta da Iachini. Così il gioco è nel complesso gradevole, ma non veloce e di azioni di prima se ne vedono poche. Il Brescia prova un paio di punture, e Muslera deve intervenire nei primi minuti, prima per alzare sulla traversa un tiro di Zambelli, poi per respingere di pugno una punizione. Ma è Sereni a essere il migliore dei suoi, con una deviazione in angolo su tiro di Brocchi (17') e con uno splendido volo sulla punizione di Zarate diretta all'incrocio, al 35'.

La sagacia tattica del Brescia regge quasi fino alla fine del primo tempo, poi capitola. Al 44' Floccari difende bene palla in area, poi tira quasi a colpo sicuro, ma Bega, da terra, riesce a rimpallare la conclusione con un piede. È il rumore prima della slavina: un minuto dopo Hernanes parte palla al piede e in mezzo a tre avversari serve in area un pallone con il contagiri a Mauri, che trova il diagonale vincente. Nella ripresa, i ritmi sono più alti, le squadre più lunghe, il Brescia allarga le sue doppie cerniere fra le linee, inizia a produrre gioco, mostrando pure tecnica e qualità e affidandosi a Eder. La Lazio ringrazia Muslera, al 15', quando devia con stile ed efficacia un forte diagonale del brasiliano, che sulla stessa azione è pure fermato da Lichtsteiner con un bel contrasto in area. Piccole scintille del Brescia, prima di rimanere in dieci per l'espulsione di Diamanti (29'). Da lì in poi la Lazio gestisce abbastanza bene il possesso palla, corre pochi rischi e porta a casa il risultato. Da lassù, il volo dell'Aquila, può continuare.


Il Messaggero titola: "La Lazio continua a volare in testa".

L'articolo così prosegue: Tenacia, concentrazione, spirito di sacrificio. Sono i tre pilastri su cui poggia il successo della Lazio contro il Brescia. Una vittoria sudata e preziosissima perché consente di conservare il primato. Un volo che entusiasma i tifosi, come quello dell'aquila Olimpia, prima del fischio d'inizio. Primo tempo di grande fatica per la Lazio. Il diesel biancoceleste macina gioco fin da subito ma la partita è a viso aperto e Muslera e Sereni alla fine sono tra i migliori. L'uruguaiano è il primo chiamato in causa dalla conclusione di Zambelli (7'). Sereni risponde deviando in angolo un bel tiro di Brocchi. Lichtsteiner spinge sulla fascia senza soste, Mauri è ovunque e Ledesma gli copre le spalle. Chi latita è Zarate. Da lui solo una gran punizione (35'), destinata all'angolino. Ma Sereni c'è ancora. La Lazio è paziente ed è premiata allo scadere del tempo: Hernanes trova un corridoio libero e Mauri è lesto ad approfittarne. Sul suo diagonale incrociato nemmeno Sereni può opporsi. Il Brescia rientra dal riposo deciso a riprendersi il pari e in due minuti va due volte vicino all'1-1, sempre con Eder (14', reattivo Muslera a deviare in angolo il suo esterno, 15' tacco di Diamanti e Lichtsteiner in scivolata devia in angolo). Zarate è un corpo estraneo e Reja gli preferisce Rocchi. Il Brescia insiste alla ricerca del pari ma al 29' resta in 10. L'arbitro Celi, forse un po' troppo fiscale, punisce con il secondo giallo Diamanti per un'entrata su Radu. Le speranze del Brescia finiscono qui, il volo della Lazio continua.


Sempre dal quotidiano romano, alcune dichiarazioni post-gara:

Reja: piedi per terra. Delio Rossi: grazie a Dio la Lazio ha fatto una bella squadra. "Mancano sempre 27 punti alla salvezza perché dobbiamo arrivare a 40 prima di fare altri discorsi. A parte gli scherzi, oggi i ragazzi hanno disputato una grande gara, siamo soddisfatti e contenti". L'allenatore della Lazio, Edoardo Reja, alla fine del match vinto 1-0 sul Brescia, commenta così la prestazione della squadra ai microfoni di Sky Sport. "Dietro stiamo disputando un grandissimo campionato, chiudiamo bene gli spazi. Biava, del quale si parla poco, è sempre tra i migliori, è sempre attento. Poi, da metà campo in avanti, abbiamo soluzioni con giocatori importanti". Insomma la Lazio deve tenere i piedi ben piantati per terra anche se Fabio Capello ha detto che è da Champions. "Capello ha detto una cosa giusta. Ma se vogliamo ottenere un risultato importante, bisogna che tutti remino nella stessa direzione. Aspettiamo ancora cinque o sei partite per vedere che forze abbiamo". Faranno piacere ai tifosi laziali le parole di Delio Rossi, un ex allenatore molto amato. Dopo la vittoria di Firenze, Rossi ha voluto parlare della Lazio: "Grazie a Dio la Lazio ha fatto una squadra di livello. È forte, merita di essere in testa".


La Repubblica titola: "Una Lazio cinica vola al primo posto. Invenzione di [Hernanes]] per Mauri: il centrocampista brucia Sereni per il definitivo 1-0. Un buon Brescia non basta per fermare i capitolini, in testa alla classifica in attesa del big match tra Inter e Juventus".

L'articolo continua così: Non bellissima ma cinica e prima in classifica: la Lazio supera anche il Brescia e vola in vetta in solitaria, in attesa del big match serale fra Inter e Juventus. Lo fa al termine di una partita ben impostata dai lombardi: squadra compatta che non rinuncia al contropiede, quella di Iachini. In uno scenario di sostanziale equilibrio la sfida viene decisa dal colpo ad effetto. Hernanes, dormiente per quasi tutto il match, pesca dal nulla l'assist vincente per il mancino di Mauri che in chiusura di primo tempo vale i tre punti. La rete del centrocampista brianzolo - seconda in campionato dopo il timbro contro il Bologna - arriva quando i 45 minuti iniziali sembravano consegnare agli spogliatoi uno 0-0 abbastanza noioso. Meglio il Brescia in avvio, con Zambelli pericoloso al 7' da fuori area. I lombardi sanno negare ogni spazio, Brocchi e Lichtsteiner cercano di colpire da lontano senza successo. Al 35' Sereni si erge a protagonista: punizione dai 22 metri, il destro a giro di Zarate è destinato all'incrocio dei pali ma l'estremo difensore vola a negare la gioia del gol all'argentino. La grande occasione capita sul destro di Floccari al 44': l'attaccante stoppa di petto in area, vince il confronto fisico con Bega e calcia a colpo sicuro, trovando però la gamba del difensore protesa per la respinta provvidenziale. Come anticipato, non è l'ultimo brivido della prima frazione. Hernanes decide che è il momento giusto per svegliarsi dal letargo: dribbling secco sulla trequarti, breve accelerazione e imbucata deliziosa per Mauri, freddissimo nel condannare Sereni con il diagonale mancino. La ripresa dice nuovamente Brescia, pericoloso soprattutto sull'asse Zambelli-Eder. Il primo impensierisce la retroguardia biancoceleste con un tiro-cross messo in angolo da Muslera, chiamato al miracolo all'11' dall'attaccante brasiliano. L'ex empolese va via a Dias e libera un destro violentissimo, balzo felino dell'estremo uruguagio che mette in angolo. Il match si addormenta definitivamente a ridosso della mezz'ora: fallo sciocco di Diamanti, secondo giallo e conseguente espulsione. Le speranze del Brescia vanno dunque in soffitta, a differenza della gioia dei capitolini, primi in classifica almeno per due settimane grazie alla sosta dovuta agli impegni della Nazionale di Prandelli.


Dal Corriere dello Sport:

Reja: "Lazio da Champions? Aspettiamo 5-6 partite". L'allenatore biancoceleste prima scherza ("Ci mancano 27 punti...") poi esce allo scoperto: "Con una rosa di livello è giusto attendersi dei risultati. Per l'Europa serve l'aiuto e l'impegno di tutti".

"Ci mancano 27 punti...". Reja prova a sorridere nel post partita del match contro il Brescia che sancisce il primato in solitaria della Lazio, parlando di salvezza, ma è un dato di fatto che se l'Inter non fa bottino pieno stasera contro la Juventus i biancocelesti comanderanno da soli la Serie A. Cosa che fanno già da ora, posticipo a parte. "A parte gli scherzi oggi abbiamo battuto un grande Brescia che ci ha messo in difficoltà, ma abbiamo rischiato pochissimo, grande gara. Il gol di Mauri? Abbiamo provato spesso in settimana queste penetrazioni centrali. Siamo soddisfatti, questa classifica premia i ragazzi, che non hanno mai mollato una virgola". La Lazio sta costruendo il suo campionato da sogno grazie alla difesa, blindatissima, fiore all'occhiello del lavoro del tecnico: "Dietro stiamo disputando un grande campionato. Dei due centrali se ne parla poco ma Biava è sempre tra i migliori. Poi da metà campo in su abbiamo giocatori di grande qualità, con colpi che possono farci vincere le partite contro ssquadre schierate in difesa. Continuiamo così, abbiamo una rosa adeguata a certi risultati. Capello ha detto che la Lazio è da Champions? Per raggiungere certi obiettivi - precisa Reja - diventa importante anche il magazziniere e bisogna che tutti remino nella stessa direzione. Abbiamo buone qualità, non so se siamo una squadra da vertice, datemi altre cinque o sei partite e poi vediamo. Non parliamo di obiettivi. Abbiamo la coscienza di essere una buona squadra".