Martedì 16 ottobre 2001 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-PSV Eindhoven 2-1

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Stagione

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16 ottobre 2001 - 2966 - Champions League - Fase a gironi gruppo "D" - gara 4

LAZIO: Peruzzi, Stam, Fernando Couto, Favalli, Poborsky (74' Negro), Giannichedda, Mendieta, Pancaro, Fiore (82' D.Baggio), C.Lopez, S.Inzaghi (61' Crespo). A disposizione: Marchegiani, Cesar, Stankovic, Kovacevic. Allenatore: Zaccheroni.

PSV EINDHOVEN: Lodewijks, Ooijer, Faber, Nikiforov (66' Vennegoor of Hesselink), Hofland, Heintze (83' Bruggink), Rommedahl, Vogel, De Jong (46' Lucius), Bouma, Kezman. A disposizione: Budziak, Fuchs, Bogelund, Ramzi. Allenatore: Gerets.

Arbitro: Sig. Lopez Nieto (Spagna).

Marcatori: 39' Fiore, 55' C.Lopez (rig), 56' Kezman.

Note:

Spettatori: 18.417 paganti.

Il biglietto della partita
(Gent. Conc. Giancarlo D'Amato)
Un momento dell'incontro

C'è ancora uno spicchio d'Europa che si chiama Lazio. È nelle mani di Angelo Peruzzi, che ieri sera, come aveva fatto sabato scorso in campionato contro l'Atalanta, ha messo la sua firma sulla vittoria. Un successo sofferto, probabilmente al di là dei meriti della squadra biancoceleste, ma indispensabile per credere ancora nella Champions League. Una vittoria dimezzata perché la Lazio ha compromesso la differenza-reti contro il Psv (era finita 1-0 in Olanda), ma che il pareggio di Istanbul tra Galatasaray e Nantes rende più importante. Il distacco dalla seconda era di 6 punti, ora è di 4. Altri due particolari sono importanti nel bilancio di ieri sera. Il primo: il Psv è sicuramente la squadra più forte del girone, dopo la Lazio, e in assoluto la squadra più organizzata. Era l'ostacolo più duro nella missione ai limiti dell'impossibile. Il secondo: la partita si è messa sul piano giusto grazie a un lancio perfetto di Gaizka Mendieta a scavalcare la difesa e a un sinistro di Stefano Fiore in diagonale che ha trovato l'angolo più lontano dal portiere. I due uomini più deludenti di questo inizio di stagione hanno confezionato così l'1-0 al 39'. Mendieta ha poi continuato con una gara tutta sostanza, la migliore da quando è alla Lazio. Fiore si è un po' perso, quando tutta la squadra è calata fisicamente nel secondo tempo, ma ha comunque lasciato il segno.

È stata così portata a termine la prima delle tre parti del miracolo che serve ad Alberto Zaccheroni: vincere e aspettare un pareggio nell'incontro delle rivali. Tra una settimana, sempre all'Olimpico, arriverà il Galatasaray. Servono altri tre punti e magari un altro 0-0 tra Psv e Nantes. A quel punto, in Francia, all'ultima giornata, la Lazio si potrà giocare tutte le sue speranze. Fino al momento del primo gol era stata una Lazio ben poco convincente. Aveva lasciato che gli olandesi tenessero il pallone (52% di possesso palla nei primi 45'), aveva corso un gravissimo rischio al 12' (tiro-cross di Rommedahl che taglia l'area, smanacciata di Peruzzi e tiro alto di Bouma con la porta spalancata) e non aveva quasi mai pressato gli olandesi. Eppure, quando il Psv era stato messo sotto pressione si era quasi sempre messo in pericolo da solo con disimpegni verso il portiere a grande coefficiente di rischio. Non è un caso che, quando all'inizio del secondo tempo la Lazio ha cambiato marcia, spostando il baricentro di dieci metri e pressando con più convinzione, il Psv ha sofferto subito. Una punizione di Mendieta ha sfiorato il gol (4') e Simone Inzaghi ha guadagnato un rigore facendosi spintonare in area da Nikiforov. Claudio Lopez ha trasformato (10'), dopo che Inzaghino aveva cercato di convincerlo a lasciargli l'incarico. A quel punto, la partita si era messa in modo quasi perfetto. Due gol di vantaggio e la possibilità di sfruttare il contropiede. La Lazio, invece, si è piantata come un ciclista che ha saltato un rifornimento.

Prima una dormita collettiva ha portato al 2-1, soltanto un minuto dopo il gol di Lopez (cross di Heintze dalla sinistra e tap-in di Kezman nella porta spalancata), poi almeno 20' di terrore con gli olandesi che si sono avvicinati al pareggio tre volte, respinti da tre miracoli di Peruzzi. Incredibile una mischia gigantesca, dopo una girata di Oojier a tre metri dalla porta, in cui Peruzzi ha fatto da scudo, insieme ad altri tre compagni. Zaccheroni ha rischiato anche, al 15' della ripresa, Hernan Crespo. L'argentino, rientrato dopo l'infortunio muscolare subito a San Siro, contro il Milan, nella prima gara della gestione-Zac, è sembrato ancora lontano dalla condizione migliore. Un problema, però, che non è soltanto suo. Nell'ultima mezz'ora, infatti, la Lazio si è consegnata all'avversario sul piano fisico. Un pericolo che non si può correre contro avversari più spietati del Psv.

Fonte: Corriere della Sera