Mercoledì 26 novembre 2003 - Roma, stadio Olimpico - Lazio-Beşiktaş JK 1-1

Da LazioWiki.

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26 novembre 2003 - 3069 - Champions League 2003/04 - Fase a gruppi, girone G, gara 5

LAZIO: Peruzzi, Oddo, Negro, Stam, Favalli (53' Zauri), Sergio Conceicao (46' Muzzi), Giannichedda (46' Fiore), Albertini, Stankovic, S.Inzaghi, Corradi. A disposizione: Sereni, Couto, Dabo, Liverani. Allenatore: Orsi.

BESIKTAS: Cordoba, Emre Asik, Ronaldo, Zago, Okan Koc, Tayfur, Giunti (89' Yildirim), Ibrahim, Pancu, Sergen (80' Turner), Ilhan Mansiz. A disposizione: Ramazan, Sinan, Umit Aydin, Serdar, Ahmed Hassan. Allenatore: Lucescu.

Arbitro: Sig. Merk (Germania).

Marcatori: 45' Pancu (rig), 56' Muzzi.

Note: serata piovosa, terreno in buone condizioni. Assente il tecnico della Lazio Roberto Mancini per indisposizione. Al suo posto il secondo Fernando Orsi. Ammoniti: Emre, Muzzi, Giunti, Corradi. Angoli: 4-3 per il Besiktas. Recuperi: 1' p.t. e 3' s.t.

Spettatori: 49.000 circa di cui circa 3.000 turchi.


Il rigore di Pancu per il vantaggio turco (Foto Gmt)
La rovesciata vincente di Roberto Muzzi
L'esultanza dell'attaccante di Morena
Un'azione della gara (Foto Afp)
Simone Inzaghi in azione

Il Corriere della Sera titola: "Il pari col Besiktas avvicina i romani all'eliminazione. Mancini a casa con la febbre. Lazio, per continuare ora serve un miracolo".

Continua il quotidiano: Una rovesciata tipo di Roberto Muzzi, al primo attesissimo gol in maglia biancoceleste (10' del secondo tempo), lascia la Lazio aggrappata a un filo d'Europa. Il pareggio interno contro il Besiktas, andato in vantaggio all'ultimo secondo del primo tempo per un fallo di Stam su Sergen nel primo centimetro dell'area, complica molto la situazione. La Lazio deve vincere a tutti i costi a Praga, contro lo Sparta, e sperare che il Besiktas non batta in campo neutro un Chelsea già qualificato. Un arrivo a quota 8 insieme ai turchi qualificherebbe la Lazio per il miglior scontro diretto. Ma una sconfitta o un pareggio a Praga costerebbero addirittura il 4° posto nel girone e l'esclusione dalla Coppa Uefa. La Lazio ha sfiorato la vittoria nell'ultima mezz'ora, ma per quello visto prima non si può certo lamentare. Cinque minuti prima del capolavoro di Muzzi, il Besiktas ha sprecato con Ilhan Mansiz un'occasione clamorosa per il 2-0 che avrebbe chiuso la gara. Liberato solo davanti a Peruzzi da una magia di Sergen, il centravanti ha fatto capire - stoppando da brocco - perché la Turchia è stata eliminata dalla Lettonia nello spareggio per Euro 2004.

Fino al gol di Muzzi, i turchi avevano controllato bene il gioco contro una Lazio ancora in stato confusionale e non aiutata dalle scelte nel primo tempo dell'assente Roberto Mancini, messo k.o. da un'influenza virale che lo ha costretto a letto. Era stato Peruzzi a dover salvare la porta su Mansiz prima e Sergen dopo, mentre l'unica vera occasione per i biancocelesti era capitata a Simone Inzaghi, scattato sul filo del fuorigioco, ma poi incartatosi da solo a guardare il segnalinee al posto del pallone. La prodezza di Muzzi ha cambiato la partita, ridando coraggio alla Lazio. Così Inzaghi ha sfiorato il gol in sforbiciata, Corradi colpito la traversa di testa al 26', Muzzi divorato un gol mille volte più semplice di quello che ha segnato e Cordoba respinto un tiro dal limite di Albertini (35'). Un finale tutto cuore non è bastato, anche perché l'ineffabile arbitro Merk ha ridotto al minimo il recupero e spezzato sempre il gioco. Ma quando da tre partite casalinghe si ottengono solo due punti (Lazio-Sparta 2-2, Lazio-Chelsea 0-4 e Lazio-Besiktas 1-1), gli alibi si indeboliscono. A rendere ancora più triste la serata, tre tifosi del Besiktas feriti con coltellate ai glutei.


La Repubblica riporta:

La Lazio gioca un tempo, col Besiktas finisce pari. Una Lazio determinata e convincente solo a metà si fa imporre il pari dal Besiktas, diminuendo così le chance di accesso agli ottavi di finale di Champions League. Nell'altra gara Chelsea e Sparta Praga hanno pareggiato 0-0: ora i capitolini per passare dovranno vincere a Praga sperando che il Chelsea prenda almeno un punto al Besiktas. Tornando alla gara, va detto che la Lazio, dopo aver giocato 45' scialbi, chiusi in svantaggio a causa di un rigore messo a segno da Pancu, si è trasformata nella ripresa. Vero che i cambi decisi da Orsi (Mancini a letto con la febbre) hanno sbilanciato la squadra offrendo ai turchi la chance del ko, ma una volta scampato il pericolo e riequilibrato tutto con una splendida rovesciata di Muzzi, i capitolini hanno avuto la possibilità di strappare i tre punti: segnaliamo un'occasione fallita da Inzaghi, un colpo di testa di Corradi con palla sul palo ed un gran tiro di Albertini parato da Codoba. Chiudiamo con i migliori: nella Lazio Stankovic e Muzzi, nel Besiktas Pancu e Giunti.


Il sito web "Uefa.com" commenta così la gara:

La S.S. Lazio non va oltre il pareggio interno contro il Besiktas dopo essere passata in svantaggio nei minuti di recupero del primo tempo. I capitolini non sono riusciti a sfruttare diverse occasioni dopo lo spettacolare pareggio di Roberto Muzzi nella seconda frazione. Per qualificarsi la squadra di Roberto Mancini dovrà ora vincere a Praga e sperare che il già qualificato Chelsea FC non perda in Turchia. Con l'influenzato Mancini sostituito da Fernando Orsi in panchina, i padroni di casa partono con Bernardo Corradi e Simone Inzaghi in attacco, mentre lo squalificato Sinisa Mihajlovic è sostituito da Paolo Negro al centro della difesa. Demetrio Albertini detta i tempi della manovra, con Giuliano Giannichedda impegnato nel recuperare palloni a centrocampo e Dejan Stankovic dirottato sulla fascia sinistra. Mircea Lucescu, vecchia conoscenza del calcio italiano, parte con il solo Ilhan Mansiz in attacco, supportato da Daniel Pancu e Yalçin Sergen. Profumo di derby per l'ex romanista Antonio Zago, impiegato in una difesa a tre con l'altro brasiliano Ronaldo Guiaro e Emre Asik. Chiavi del centrocampo affidate all'italiano Federico Giunti. La Lazio, che in Turchia aveva vinto grazie alle reti di Jaap Stam e Inzaghi, non riesce ad imprimere un ritmo elevato alla partita non portando quindi seri pericoli per la porta difesa da Óscar Córdoba.

Un tiro di Stankovic da fuori area finisce alto di un metro, mentre Negro sfiora il palo alla sinistra del portiere colombiano con un bel colpo di testa al 15'. Dieci minuti più tardi Inzaghi e Corradi non arrivano su un buon cross di Stankovic dalla sinistra, ma l'occasione più ghiotta la crea il Besiktas al 31'. Sergen serve Mansiz che colpisce a botta sicura da distanza ravvicinata. Angelo Peruzzi è bravo sia a respingere il tiro dell'attaccante turco che a chiudere su Sergen che stava per avventarsi sulla sua ribattuta. Allo scadere del primo tempo il Besiktas gela l'Olimpico. Stam falcia Sergen appena dentro l'area di rigore. E' calcio di rigore. Si incarica del tiro Pancu, Peruzzi intuisce l'angolo giusto, sfiora il pallone senza però riuscire ad evitare il vantaggio turco. La Lazio riparte con Roberto Muzzi per Sergio Conceicao e Stefano Fiore per Giannichedda ma al 50' rischia di capitolare. Sergen offre a Mansiz una palla d'oro, ma l'attaccante spreca sbagliando lo stop a pochi passi da Peruzzi. Nel calcio chi sbaglia viene punito e la Lazio pareggia grazie ai due nuovi entrati. E' il minuto 56. Cordoba esce per anticipare Corradi, il pallone finisce sui piedi di Fiore che mette al centro dove Muzzi insacca con una splendida girata volante.

I ritmi si alzano rispetto al primo tempo, le squadre si allungano e la partita si fa più emozionante con la Lazio che spinge nella ricerca del gol della vittoria. Al 58' Inzaghi sfiora la porta difesa da Cordoba su cross di Muzzi. Lazio sfortunata al 71' quando Corradi colpisce il palo con un bel colpo di testa. Un minuto dopo Cordoba sfiora un bel cross di Fiore mettendo fuori tempo gli avanti biancocelesti. Al 76' Muzzi spreca da buona posizione calciando a lato su assist di Oddo. Il Besiktas regge fino al fischio finale. Ora per qualificarsi nel Gruppo G la squadra di Lucescu dovrà battere il Chelsea, oggi fermato in casa dallo Sparta ma già qualificato matematicamente, o sperare nel pareggio nella sfida di Praga. Per la banda-Mancini le speranze di qualificazione si sono ridotte, ma tutto è ancora possibile.